Ciao Kim, grazie per aver partecipato al nostro contest Sei una fan ormai dei contest che indico e per questo ti vado a ringraziare di cuore.
Ho letto con piacere questa tua storia e per prima cosa vorrei dirti che l’ho trovato molto dolce e originale, non mi era mai capitato di leggere qualcosa di così triste ma forte allo stesso tempo. Credo che tu sia riuscita a immedesimarti con chi prova questo sentimento, la paura, il terrore di non riuscire, e abbia provato a capire come potrebbe essere il riuscire ad andare avanti, far vedere che si può riuscire a superare le difficoltà.
Leggendo la storia, una delle prime cose che ho pensato, è stata che Aija avrebbe potuto fare più controlli medici, magari sai non arrivare a questo punto di non ritorno. Ma, molte volte, purtroppo, queste non sono cose che dipendono da noi ne da chi ci sta vicino.
Detto questo, vorrei come faccio sempre, andare a vedere nel particolare i voti che ti sono stati dati da me nelle varie voci dei paletti, sopra indicati.
Nella grammatica non hai avuto punteggio pieno, perché ho trovato delle ripetizioni che stonano un po’ e in particolare una che mi ha bloccato la lettura, tant’è che ho dovuto rileggere per capire cosa non andasse.
Sto parlando della riga quarta dove hai scritto due volte, molto vicino tra loro, la parola petto, nel secondo caso si poteva omettere o dire in un altro modo.
Hai ripetuto molte volte, soprattutto all’inizio, il nome di Aija, cosa non necessaria perché avevi già appurato che si stava parlando di lei. Te lo dico, naturalmente come critica costruttiva anche perché altrimenti la recensione sarebbe misera e smorta.
Nella voce inerente alla scorrevolezza della storia non hai avuto il punteggio pieno perché, le parole doppie o troppo vicine che hai usato (mi riallaccio al discorso fatto sopra), mi hanno bloccato in quei due punti la lettura, quindi per correttezza non hai avuto il dieci, ma comunque un punteggio che gli si avvicina molto
Mi hai stupita, ecco il perché del voto nella terza voce. Fino all’ultimo non riuscivo a capire se Aija riuscisse o no a compiere quel grande passo, anche perché a parte Eleoonora era molto sola e questo le rendeva ancora più difficile il superare le sue paure.
Mi hai trasmesso il sentimento che hai scelto: paura o terrore di vivere nonostante si è privi di un senso fondamentale del nostro corpo.
Sono felice che Aija sia riuscita nel suo intento!
Ah, volevo dirti che mi è molto piaciuta l’immagine del bastone bianco che hai scritto per accompagnare Aija, non so il bianco è qualcosa che mi sa di puro, come il prolungamento dei raggi della luna che andavano ad alluminarla mentre tentava di fare il suo grande passo. Ecco qui che ritorna l’immagine che hai scelto: la luna! Grazie ancora per aver partecipato. |