Ho seguito questa storia in silenzio per qualche capitolo, ma la voglia di lasciarti un commento è diventata incredibilmente pressante, quindi, dopo essermi ritagliata un po’ di tempo, eccomi qui.
Devi sapere che non sono una grande estimatrice dei Sindar e delle loro storie, a cui tendo sempre a preferire i Noldor e le controverse vicissitudini di cui sono stati vittime e artefici; ma ho imparato ad apprezzare la figura di Thranduil proprio grazie ad un autrice su EFP, e mi sono avvicinata a lui, vedendolo sotto un ottica che travalicasse il mero “padre di Legolas, Sovrano Sinda di Eryn Galen”.
Così ho anche iniziato a leggere questo racconto. E sono subito rimasta affascinata dalle tue parole, dal tuo stile in grado di richiamare quella magia di cui il legendarium è intriso. Non è scontato riuscire a trovarla nei racconti dedicati all’universo di Arda; eppure io credo che essa sia più importante di qualsiasi aderenza al canone, in quanto restituisce lo spirito ontologico alla base del grande disegno tolkieniano.
Il tuo racconto trasuda questo incanto, la bellezza di Neldoreth, dei cieli notturni del Doriath; e poi quella di Eryn Galen, delle nuove Aule di Thranduil, scavate in rimembranza dei fasti della perduta Menegroth. Prima che la selvaggia eppure delicata bellezza della foresta venga nuovamente ghermita dall’Ombra, e allora Eryn Galen si tramuti in Taur-e-Ndaedelos, culla di una minaccia che ne offuscherà il fascino, rendendola pericolo quando un tempo era rifugio.
Allo stesso modo si susseguono le vicende di Thranduil, sempre strettamente legato alle foreste, in cui dimorava da suddito e di cui, ora, è divenuto sovrano. E questo, probabilmente, è il motivo per cui hai soprasseduto sulle vicende del Lindon e di Amon Lac, oltre che sulla prima guerra per L’Anello del Potere.
Nella storia, Thranduil è un sovrano altero e volubile come le foreste che gli sono care, ed è ben percepibile l’amalgamarsi fra la sua nobile natura Sinda e quell’ascendenza esercitata dai luoghi, dai sudditi di cui è sovrano; un’indole propria dei Nandor che egli ha interiorizzato. Al suo fianco troviamo Filigod Ithilglin, una creatura che sembra incarnazione della poesia di cui è pregno tutto il racconto. Un’anima della foresta, libera e ammantata di stelle. Ed ella diviene il fulcro della storia e della vita dello stesso Thranduil. L’unico appiglio per scacciare l’angoscia lasciata dalle guerre della Prima Era, dalla distruzione del Doriath, e poi dall’avvento di una nuova ombra.
La nascita di Legolas è percepita come un ulteriore dono, e l’attesa di un nuovo figlio è un aggiunta allo strazio che seguirà.
Devo ammettere di aver davvero apprezzato il modo in cui hai narrato la fine di Ithilglin; il suo coraggio, che la porta a farsi esca per celare agli Orchi l’ingresso del Reame di Eryn Galen. Una prova della sua forza, della sua grandezza in quanto Regina.
L’unico appunto che mi sento di rivolgerti riguarda Celeborn. Per quanto sia possibile che non intercorressero buonissimi rapporti tra Eryn Galen e Lothlorien, essendo quest’ultima sotto la guida di una Noldo qual è Galadriel, e i Sindar non abbiano mai fatto mistero delle loro disprezzo nei confronti dei primi; credo che Thranduil potrebbe avere uno sguardo più indulgente nei loro confronti. Conosceva i due sovrani da tempo, poiché erano ospiti a Menegroth e tenuti in grande considerazione da Melian stessa, inoltre Celeborn è un Teler, quindi della stessa genia dei Sindar e Galadriel pur essendo una Noldo, non prese parte al Fratricidio di Alqualonde. Capisco che Thranduil non abbia il desiderio di combattere (e forse in parte invidi il potere di Nenya, in grado di osteggiare l’oscurità), capisco che Celeborn si presenti con una richiesta arrogante, ma ho trovato un po’ troppo astio nelle loro parole.
E cosa ancora più importante, non credo affatto che Celeborn, marito di una potentissima elleth quel’è Galadriel, e a sua volta padre di una bambina (Celebrian), possa dimostrarsi “maschilista”. Ma questa è un mio personalissimo parere.
In conclusione, ti rinnovo i miei complimenti e mi auguro di poter leggere presto il nuovo capitolo.
(Recensione modificata il 29/01/2015 - 11:41 pm) |