Recensioni per
A Lutto
di The Corpse Bride

Questa storia ha ottenuto 11 recensioni.
Positive : 10
Neutre o critiche: 1 (guarda)


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Recensore Junior
28/12/08, ore 21:06
Cap. 1:

Carina, stile impeccabile e lessico gradevole. Devo dire, interessante, anche se poteva essere sviluppata meglio (l'eterno problema dell'one-shot!).
C'è solo un problema, che sta un tantino svalutando le tue storie, secondo me. Sono un po'... passami il termine forse eccessivamente duro: stereotipate. Nel senso che ormai ti sei creata quest'immagine di autrice cruda che scrive storie affollate di dark, omosessuali e prostitute di entrambi i sessi, con personaggi depressi, complicati e perennemente sull'orlo del suicidio, che si vestono come cloni di Mana dei Malice Mizer o il cui look, comunque, ha riscontro pesantissimo sul loro io interiore. E' eccessivo, e con questa storia ha sforato, in alcuni punti, quasi nel... grottesco.
"Giordana perennemente in nero, ornata di croci e il viso nascosto dai capelli; e il senso di perdita nel cuore." Ogni autore ha il diritto di avvalersi degli stratagemmi che presferisce, pur di definire meglio la psiche dei suoi personaggi, ovviamente. Ma bisogna anche ricorrere a stratagemmi che non sappiano di ritrito, come quello della darkettona-depressa-con-passato crudele-della-serie-mi-taglio-le-vene.
"Esasperata da quel vortice di ragazzini atteggiati." Ecco, questa è una frase che mi ha quasi suscitato il riso. Sottolineo il quasi, non è una considerazione offensiva.
Premettendo che il tuo modo di scrivere mi piace molto, che trovo le tue storie interessanti e che "No hope, no love, no glory" secondo me è un'angst bellissima, le tue fic strabordando non di ragazzini, ma di personaggi atteggiati. C'è questo tarlo nell'eccesso, quest'autocompiacimento della disperazione, questa cosa surreale per cui tutti sono disperati, e complessi, e sull'orlo del suicidio, e la loro disperazione non ha ragione. Sono così e basta.
Oppure, viceversa, se questa disperazione ha ragione sono ragioni così terribili e atroci che l'uomo della strada non è nemmeno in grado di capire il loro dramma, di compenetrarsi col loro male o di aiutarli a uscirne. Perché i tuoi personaggi sono sempre siti in collocazioni straordinarie, estranee totalmente a ogni realtà comune, circondati da disperati come loro.
Non esistono persone così, o, se esistono, sono una minoranza molto esigua. Non esistono realtà totalmente disperate: queste realtà si accompagnano sempre al contatto col normale. E' tutto tremendamente eccessivo, ma è un eccesso che ti si ritorce contro, impedendoti di ampliare i tuoi orizzonti.
Citando le tue informazioni personali: "scrivo yaoi, ogni tanto, ma non ne leggo mai. Non sopporto il genere. E non per discriminazione verso l'omosessualità, ci mancherebbe, ma proprio perché non mi piace la fiera ostinazione delle slasher/yaoiste a scrivere cose surreali ed edulcorate sapendo benissimo di scrivere cose surreali ed edulcorate."
I tuoi lavori non sono edulcorati, tutt'altro. Ricercano il dolore a tutti i costi, la sofferenza sempre e comunque. E anche questo è assurdo quanto cercare di rivestire tutto con un velo di zucchero e di allegria. Quanto al surreale, le tue storie sono surreali. Puoi dire di ispirarti a personaggi reali... ma non puoi dire, per questo, che i tuoi personaggi siano automaticamente realistici. Sono, con tutta la loro sofferenza che annienta tutti gli altri aspetti del loro carattere, del tutto surreali. Ho letto di hobbits più realistici di Giordana...

Tutto questo lungo discorso non è per muoverti critiche per partito preso, ma per fare un commento costruttivo sui tuoi stilemi. Temo che, con tutta questa lucida analisi della disperazione eccetera eccetera, tu abbia perso completamente di vista che uno scrittore, nei suoi personaggi, non ricerca un aspetto solo, ma tutte le loro infinite complessità, fotografandone perciò anche i pregi, le doti, le tendenze e le gioie. E la pura e semplice normalità. Non esiste solo il dolore, in un uomo. Ti sei un tantino fossilizzata: non puoi continuare a esplorare un solo aspetto umano nelle tue storie, altrimenti cadrai nel già sentito e nel già visto.
Sei un'autrice di grande talento. Veramente brava. Il tuo lessico è ampio, il bagaglio culturale fornito, anche se un po' unilaterale, la tecnica eccellente. Le idee ci sono state, le hai già sfruttate. Devi solo ampliare i tuoi orizzonti, per non inaridire il giardino fiorito che già c'è.
Sperando che questo parere spassionato non ti offenda, aspetto sviluppi.