Recensioni per
Vita in te ci credo
di germangirl

Questa storia ha ottenuto 37 recensioni.
Positive : 37
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
29/09/15, ore 22:59

Deb, tu mi fai piangere di gioia, di emozioni, quelle che ho provato leggendo questo capitolo, sul serio. Emozioni e sentimenti semplici ma intensi, raccontati da chi li ha racchiusi nel cuore: tu.
E' un maschietto!!!! Mac aveva ragione! Facciamo la ola!! Un bel maschietto sano, con un pagliaccetto di "Proprietà congiunta del corpo dei marines e della Marina": questa è troppo bella! Ahahaha!
Se nel capitolo precedente si parlava di momenti concitati, qui ce ne sono solo di belli, da quello in cui Harm apprende al telefono della nascita del figlio a quello in cui lo prende tra le braccia. Dall'adorabile Mattie capricciosa che insiste per andare da Sarah ad Harm che si ritrova a pronunciare la parola "figli". Insomma, tutto perfetto, come il nome del piccolo.
Ultimo ma non ultimo, il mio adorato ammiraglio Chegwidden *-* Grande, come sempre, nell'essere stato determinante per l'affidamento di Mattie. Oddio, ma il suo secondo nome è Jethro, come l'altro mio adorato Gibbs! Non me lo ricordavo!
Sono felice di averti regalato il mio tempo (in due riprese :P) anche se in realtà sei stata tu a fare un regalo a me con questa storia che lascia il segno.
Baci

Recensore Master
17/04/15, ore 01:50

Perfetto... lo dico anche io Deb :)
Frank si merita questo ed altro, è stato un padre, non solo per Harm prima, ma soprattutto per Mac in questa situazione, per la prima volta la nostra Sarah si è sentita parte di una famiglia nel ruolo di figlia, proprio nel momento in cui anche diventa madre :3 lo vedo molto poetico ;)
L'incontro tra i due maschietti Rabb è dolcissimo e la tutina deve essere divertente a vedersi :p
La nostra famigliola, compresa Mattie, è pronta per una nuova avventura (capisciamme :p)
A presto Pollyanna :*

Recensore Junior
13/04/15, ore 19:43

Sollevando gli occhi, Harm incontrò quelli commossi dell’uomo che era stato accanto a lui e a sua madre per la maggior parte della loro esistenza e disse semplicemente: “E’ perfetto”

Perfetto, appunto. Un finale perfetto per una fanfiction molto bella, queste varie figure paterne che hai inserito sono molto aderenti ai personaggi del telefilm. Siamo soliti attribuire l'amore per un figlio alla madre e spesso viene da dimenticare che il padre non è una figura di secondo piano ma soprattutto ai giorni nostri ancora più di prima è molto importante e in alcuni casi persino fondamentale.
Hai dato grande rilevanza alla figura del padre in questa tua fanfiction e questo mi è piaciuto molto.
Brava
Chantal

Recensore Master
12/04/15, ore 11:55

oddio il secondo nomeeee!!! *___________*
Che quadretto adorabile, che famiglia perfetta!
D'ora in poi basta tragedie, solo tanta felicità. Se la meritano tutti!
Splendido viaggia Zietta! :-*
Nel seguito voglio il babyRabb che va a zonzo pper casa ripetendo le parole che sente e piazzandole a caso in momenti meno opportuni u.u xD

A presto!!

Recensore Master
11/04/15, ore 12:32

È nato il piccolo Rabb con un mese di anticipo, adesso i dottori dovranno monitorare se tutti gli organi si sono sviluppati, in quanto nell'ottavo mese si sviluppano i polmoni, per cui un'altra settimana starà come hai detto tu in ospedale e poi via a casa...evviva...genitori biologici e non abbiamo visto in questo ultimo capitolo, vuoi da AJ, a Frank per passare ad Harm...essere genitore, penso, sia il lavoro e l'esperienz più appagante di una persona e tu l'hai descritto davvero bene in questo settimo ed ultimo capitolo...noto che la serie, la tua non è ancora finita, al seguito allora...
Un caro saluto
La tu nipote bischera

Recensore Junior
11/04/15, ore 09:20

In effetti "Padri" sarebbe stato un titolo più che azzeccato per questa ff... da pubblicare magari proprio il 19 marzo!
Le figure di questi padri, uno diverso dall'altro per personalità e atteggiamento "genitoriale", sono riuscitissime nelle tue mani: con pochi tratti sempre ben calibrati hai reso ognuno di loro perfetto.
A partire da Harm, all'inizio della ff nel ruolo di "futuro padre" di un neonato/a, passando attraverso le ansie di una responsabilità neppure più ufficiale fino ad arrivare alla decisione di renderla tale e ad una paternità doppia, acquisita per scelta reciproca e per volere del destino.
E che dire di Frank? Di quest'uomo che si è preso carico della moglie e del figlio di un altro e che per quasi tutto il tempo ha dovuto convivere con il ricordo di un padre eroe, più ingombrante che se fosse stato ancora vivo. Eppure tu ce lo descrivi di una tenerezza infinita e con un senso di protezione tale da meritarsi l'onore che il neonato che ha salvato porti anche il suo nome.
Per non parlare dell'Ammiraglio: sei riuscita a rendere "padre" per Harm e Mac anche lui, che col suo scritto rende più semplice un qualcosa di molto complicato...
La figura di Tom scardina invece le regole implicite di responsabilità e di protezione che il ruolo paterno (soprattutto biologico) dovrebbe garantire alla propria prole ed è in netto contrasto con le figure paterne "acquisite" descritte nel racconto.
Ed è proprio questo contrasto a rendere giusto il titolo che invece hai scelto per questa tua ff: è il saper credere nella Vita, sempre e nonostante tutto, a permetterci di affrontare responsabilità e fatiche.
È soltanto nell'aver fiducia nella Vita che troviamo la forza di non soccombere davanti alle difficoltà...

Se crediamo nella Vita, non portiamo alla morte 149 innocenti persone assieme a noi facendo precipitare un aereo... e neppure entriamo in un tribunale armati per uccidere...
Se crediamo nella Vita non uccidiamo moglie e figli e poi noi stessi...

Nonostante tutto.

Alex
(Recensione modificata il 13/04/2015 - 07:48 pm)
(Recensione modificata il 13/04/2015 - 07:50 pm)

Recensore Veterano
10/04/15, ore 23:08

Ciao!
In effetti in questa fanfiction si alternano (e contrappongono) diverse figure paterne: padri naturali che non ce la fanno più di fronte alle difficili prove della vita (come Tom Johnson), padri adottivi (ed elettivi, come si vede nell'ultima parte), come Frank Burnett - la parola "patrigno" non mi piace affatto!-, padri naturali-adottivi-elettivi come Harmon Rabb. La vita è dura - ma è anche un cammino avvincente e bellissimo, in cui è necessario andare avanti e non fermarsi mai... mi sembra che tu abbia ben mostrato questa dimensione.
Un caro saluto, K