Recensioni per
Acqua viva
di ellephedre

Questa storia ha ottenuto 160 recensioni.
Positive : 159
Neutre o critiche: 1 (guarda)


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Recensore Veterano
14/08/15, ore 15:56

Questa storia è davvero particolare. Sapendo quello che hai detto sul padre di ami si può leggere un secondo strato di informazioni in questo testo, che un lettore senza le stesse informazioni perde completamente. Il testo nel testo. MI sembra di essere tornata a scuola. Prof mi interroghi sono pronta! Sai che prenderei il massimo dei voti se ci fosse stata la elelphite come materia scolastica.
Un'ami così strana é divertente, ma un alex completamente disorientato è da morire dalle risate. M elo immagino che ogni tanto si guarda intorno cercando di capire se un alieno è entrato nella sua ragazza.
La mappetta del contadino poi è troppo simpatica. Sono stati fortunati a beccare quello giusto sennò facevano il giro del lago tre volte.
Certo tesoro. Tu la rispetti perché lei ti da picche non perché tu non ci provi!!  Eddai con che coraggio va li a fare discorsi da duro e puro. Se non avessimo anche noi dei bisogni andrebbero lasciati tutti in astinenza per qualche mese!
Almeno nella copertina e minidisco è la solita ami organizzata. stare sdraiati sullìerba dopo un po' dà proprio fastidio.
Non ho capito il riferimento alla pagina bianca in camera di alex :S
Ma se ha divorziato dalla madre non dovrebbe aver lasciato il suo nome? Uhmm sta storia della famiglia del padre mi intriga.
Anche la perfetta Ami viene sgridata allora! Inconcepibile!
Alex che muore di fame e guarda sbavando lo zaino di ami… uno specie di lupo alberto ghghg
E proprio bella questa Ami spensierata che cerca di far accettare al padre Alex e racconta di shopping e gusti di gelato. Sono così particolari insieme. Chissà se Rei con la madre aveva un rapporto simile da bambina. Forse era troppo piccola però.
Il disegno di quando era bambina è un tocco molto dolce. Una cosa che farebbe solo un genitore. Spero che il suo personaggi torni qualche volta. Almeno per vedere i nipotini se non al matrimonio ^^
Per oggi basta recensioni
Alla prossima
Amayuccia

Recensore Junior
01/05/15, ore 23:01

Diamo a Cesare quel che è di Cesare e a Foster quel che è di Foster: “Amo Ami e non temo nulla” è stato il mantra che l’ha accompagnato in tutta la saga (si, elle, puoi scrivere anche di ranocchi inferociti il cui dna è stato modificato da una perfida società segreta che odia le Sailor e lui dirà sempre quello, senza smuoversi di un millimetro – dove mi sarà uscita st’altra boiata non lo so e non indago :D).
Coda di paglia a parte (tranquillo, boy, non sei di fronte all’inquisitore Kenji che riesce a leggerti TUTTI i pensieri impuri), Foster è stato un po’ l’occhio onnisciente della situazione. Osserva, scruta, tira le somme; mi è piaciuto come l’hai usato per descrivere il punto di vista su Ami :)
Questo capitolo mi ha lasciato un’estrema sensazione di agrodolce.
Il disegno conservato, quel filo rosso che lega padre e figlia in una sorta di complicità (che vedo un po’ come una campana di vetro dove stanno solo loro due), quell’essere quasi sollevato dall’idea di una figlia che non è come lui, seppur riconosca in lei un tocco, non solo meramente “artistico”, di sé. Ecco, forse ho intravisto un padre che si preoccupa per la figlia leggendo tra le righe: sono conscio dei miei errori e dei miei limiti, tu non essere come me, troppo vago, troppo distratto, troppo in un mondo mio.
Vedo un qualcosa di molto forte, possiamo pure dire speciale, che unisce Ami a suo padre; non parlo di una figura idealizzata, che secondo me banalizzerebbe il concetto. Ami vuole molto bene a suo padre, sinceramente. Così come ne vuole a sua madre (che ha contribuito, al pari di Koji, alla crescita e maturazione di Ami). Il punto è che lei si è adeguata, adattata. Non nel senso negativo del termine, altrimenti non sarebbe una ragazza fondamentalmente equilibrata e giudiziosa come invece è. Forse è stata troppo matura per la bimba che è stata: ha capito (e perdonato, altrimenti non percorrerebbe chilometri a vuoto per una giornata insieme) l’inquietudine di suo padre che non è riuscito a inquadrarsi in una vita fatta di concretezza (la vita è fatta di atti quotidiani e pratici, inutile girarci attorno). Ha capito anche sua madre, la parte logica di lei, che ha riversato sul lavoro le sue energie. Occhio, non sto dicendo che entrambi – la madre soprattutto che l’ha tirata su – l’abbiano abbandonata a se stessa, né giustifico il loro comportamento, ma è come se – e l’hanno fatto – avessero detto: Ami è buona e capisce, posso pensare a me. Che, in un mondo in cui in genere è il genitore a rimettere in discussione le priorità, senza rinunciare a se stessi, ci mancherebbe, ma ridefinendo la propria vita a favore di un figlio che reclama attenzioni, è un po’ singolare.
Qui il punto non è accontentarsi di ricevere briciole o affetto a metà (paradossalmente Ami l’ha fatto), è proprio la capacità – arma a doppio taglio – di questa figlia di mettersi nei panni degli altri: mio padre è insofferente della concretezza e va via di casa, lo raggiungo io, mia mamma è concentrata sul lavoro e io studio e non la faccio impensierire… Alexander ha la sua vita, le sue ambizioni, io lo lascio vivere :) Lei scegli di dare all'altro una possibilità, negandola a se stessa e riuscendo addirittura a restare in equilibrio, senza cadere.
Quello che voglio dire è che non vedo Ami come la classica ragazza irrisolta nei confronti della sua famiglia e il fatto che lei non serbi rancore e che abbia trasformato una mancanza in generoso affetto la rende una persona speciale proprio per questo. Qui è di una tenerezza disarmante… idem Alex, che, guardandola con gli occhi dell’amore, la difende ad ogni passo falso del padre.
Ami non ha ancora imparato ad anteporre, ogni tanto, i suoi bisogni a quelli degli altri: Koji è stato il miglior padre per lei perché lei ha voluto così. Non per accontentarsi – anche se in fondo l’ha fatto – ma perché ha… capito. Per una ragazzina è una forte dose di altruismo. Quello che lascia l’amaro in bocca è che se da un lato non puoi parlare di genitori scriteriati – mi riferisco di più alla madre che ha rappresentato una figura genitoriale di riferimento – d’altro canto non ti senti nemmeno soddisfatta per Ami. Perché, cara la mia Ami-chan, tu sei stata brava ad andare oltre e sei cresciuta bene, ma NON va bene così: da un padre mi aspetto qualcosa in più :)
Sicuramente non darei solo a lui le responsabilità, quelle si dividono in due e messa così non so fino a che punto i genitori di Ami si sentissero davvero pronti ad avere un figlio: uno ha seguito l’istinto, pur rimediando (si può rimediare con un figlio?) con delle pezze d’affetto, l’altra si è rimboccata di più le maniche, ci ha messo il senso pratico, ma… sono stati fortunati ad avere una figlia come Ami, di sicuro.
Sì, elle, questo capitolo per me è molto Ami-centrico: hai introdotto un nuovo personaggio, ma non riesco a vederlo, è evanescente così come si rende tale nella vita della figlia. So che c’è – e che c’è potenzialmente del buono in lui… e peccato per lui che viaggia in parallelo con una figlia che merita di essere accompagnata per mano – ma rivolgo la mia attenzione a lei. In un certo senso, anche Alex ha fatto questo, ha spostato lo sguardo su chi gli interessa davvero :) Non so se hai scritto con questo intento, ma ci hai fatto conoscere una nuova parte di Ami con questo capitolo :) Koji è marginale, lo intravedi all’orizzonte. Che peccato, elle, peccato per uomo lasciare andare una figlia! Doppio, se consideriamo che Koji è assolutamente e lucidamente consapevole dei suoi limiti. Dolcissima Ami che li supera e lo raggiunge anche in capo al mondo: speciale come solo lei sa essere :)
Grazie della lettura :*
PS: Ihih, piccola modifica :P (quando qualcosa mi piace, rimurgino all’infinito). Quando dico che Ami è riuscita a restare in equilibrio mi riferisco essenzialmente ai genitori: per il suo bene – a livello proprio mentale – sorridi di fronte a una figlia che riesce a non avercela con un padre così assente (pur avendo le sue ragioni, se così fosse stato). Idem, con la madre, della quale è riuscita a colmare la separazione, riempiendola con tanto studio, per dirne una. Arriva un momento in cui, però, ci si stanca di essere sempre i primi a venire incontro (Ami avverte la sua solitudine, quando, grazie alle amiche, capisce che c’è anche dell’altro oltre a quello) e Alexander per lei ha rappresentato questo: è stata la prima volta in cui Ami ha scelto se stessa. Ci aveva provato a lasciarlo andare – patendo già la separazione appena l’aveva fatto – ma non c’è riuscita ed è come se avesse detto “Ok, a volte esisto anch’io e mi godo qualcosa che sia solo mio”. L’amore le ha quasi regalato l’amor proprio. Che non è quello di Makoto che era assetata di amore, perché l’ha perso troppo presto con la morte della famiglia, né quello di Rei – che, agli antipodi rispetto ad Ami, SA che lei merita – e pretende di avere - un padre degno di questo nome (Rei, suo padre, lo lascia andare perché sa che lui non è ciò che vuole, la sua maturazione si completa quasi smettendo di soffrire per una figura che le ha solo procurato rabbia – si può vivere autonomamente con quell’uomo fuori dalla sua vita, forse è già arrivata a questo punto). Ami invece sta lì, quieta e tranquilla, sazia di un qualcosa che invece dovrebbe lasciarla ancora affamata. Le sue amiche prima le hanno mostrato un tipo di affetto che lei non sapeva forse di poter avere – quante volte l’ho immaginata e vista nell’anime – quasi grata di averle – ed Alexander le sta mostrando ora, in modo più completo - perché è amore – la stessa cosa. L’alternativa alla sua scelta inconscia di muoversi seguendo le decisioni degli altri l’ha portata alla solitudine: le sue amiche prima, ed Alex poi, sono tornati testardamente a riprendersela :) Se penso a questa nuova opzione, a questo regalo tutto per lei, sorrido :) Dove c’è un abbraccio, c’è casa… Ami si costruirà la sua :)
(Se non mi do un contegno, non la finisco più di scrivere :D Un bacio!)
(Recensione modificata il 02/05/2015 - 09:05 am)

Recensore Junior
17/04/15, ore 20:31

Bello rileggere un nuovo capitolo di una delle mie storie preferite! E così finalmente incontriamo il padre di Ami: un vero artista, che vive solo per creare e in sè poco spazio per tutto il resto. E' un padre distante, ma tuttavia non gelido: i rapporti con Ami infatti sono distesi. Del resto lei un po' gli somiglia, in qualche modo, anche se col passare del tempo le similitudini si assottigliano. Il rapporto tra Ami e il sig. Mizuno l'ho sempre immaginato così, tiepido ma non particolarmente problematico (soprattutto se lo paragoniamo al padre di Rei, che stritolerei più che volentieri). Ancora complimenti e alla prossima! ^^

Nuovo recensore
16/04/15, ore 17:13

Alur, ciao Elle, sono secoli che non ti faccio una recensione decente e me ne rammarico, anche perché ti lascio sempre qualche pensierino su facebook, ma ovviamente, è una cosa fin troppo disperdiva per te e si finisce per perdere il tutto nei meandri della rete. Quindi eccomi qui, dal cellulare su EFP, si fa un po fatica a scrivere, ma un commentino, anche corto, te lo devo proprio lasciare.
Se non si fosse capito, sono Enza. XD
Ordunque, che dire? Come già ti avevo detto sotto l'anteprima che avevi postato su facebook, seppur trovando per certi versi, molto dolce il padre di Ami, non riesco a comprenderlo, troppo lontano, distaccato ed evanescente per i miei gusti. Ho avuto un padre molto diverso e molto affettuoso con me, non mi ha mai negato un'abbraccio, nemmeno da adulta, quindi poco comprendo Mizuno-san e l'atteggiamento di Ami. Devo dire di essermi rispecchiata parecchio in Alexander in questo capitolo e udite, udite, suo padre, mi è piaciuto molto di più, seppur burbero, ho comunque visto in lui un padre affettuosissimo in certi frangenti, ma in Mizuno-san? Sono confusa, passa dal distacco quasi formale a piccoli gesti molto dolci, ma non molto paterni secondo me, come se niente fosse. Boh! Ed ehm a me è pure venuto l'urto nervoso alla menzione della storia di Ami da piccola che viene ripresa dal padre perché troppo inquadrata. E a proposito di Ami, ma era lei quella? Certo che è lei, certo che oltre allo studio e alke sue passioni ha una vita e momenti e pensieri da ragazza comune, eppure, ai miei occhi non è mai sembrata tanto ingessata come in questo capitolo. Certo, voleva dimostrare al padre di non essere sempre pragmatica e dedita al lavoro/studio come la madre, ma per me, ha sortito solo l'effetto opposto. XD Sorry. Ami a mio avviso, tende veramente troppo ad accontentarsi, ad ingessarsi di fronte al padre. Io fossi in lei, tirerei giù tutti i diecimila Budda dei diecimila cieli e sguinzaglierei a piede libero tutti i diecimila demoni dei diecimila inferni, pur di far capire a mio padre che non ci si comporta così. Ripeto, ho avuto un padre moooolto coccolone con me, quindi faccio veramente fatica a capire tutta questa dinamica di non abbracci, non presenza costante, non parole chiare e dirette. Mi sto comunque facendo una piccola idea su tutto questa dinamica padre e figlia e il rapporto tra Ami e Alex, ma non dico nulla, penso sia ancora troppo presto per sputare fuori il rospo. Vedremo più avanti se ci ho azzeccato o meno. ^^
(Recensione modificata il 16/04/2015 - 06:07 pm)

Recensore Veterano
15/04/15, ore 21:32

Che dolce questo capitolo!
Mi hai fatto vedere un lato di Ami che ancora mi mancava: la Ami figlia. Spesso nei cartoni animati i genitori sono persone marginali, tranne che nel caso di quelli di Usagi, in cui compaiono più spesso.
Mi è piaciuto molto come hai tratteggiato il rapporto tra padre e figlia, è così particolare che non trovo altri corrispettivi narrativi. L'interazione tra i due inframmezzata ai pensieri di Alex, che non capisce certi comportamenti, è stata un colpo di genio.
Il momento del disegno tenuto nella cartelletta ha fatto scivolare una lacrimuccia anche a me. Nonostante tutto, non è sempre l'assidua vicinanza a far stabilire quanto una persona sia importante. Non è la quantità ma la qualità.
Bellissima storia, come sempre.
Chiara

Recensore Veterano
14/04/15, ore 17:39

Un nuovo aggiornamento che bello Elle *__*
Come ti ho scritto ieri sera sulla pagina di Facebook...all'inizio della storia non mi ha fatto una buonissima impressione il padre di Ami, mi è sembrato così distaccato...freddo...posso anche comprendere la vita e la mentalità di un pittore...però..fino a questo punto cacchio >.< tua figlia ti presenta per la primissima volta il fidanzato..e cosa fai??riprendi a dipingere!bah...come Alexander sono rimasta mooolto perplessa! non è ai livelli di Hino..però sicuramente neanche lui vincerà il premio dell'anno come miglior padre :D :D
Ami da una parte mi fa tanta tenerezza <3 non vede nulla di strano..a differenza di Golden boy :D è abituata a questi comportamenti...e inoltre le manca non avendolo più in casa :) descrivi perfettamente questo genere di "situazione" complicata ( sono un'esperta perchè anch'io ci sono passata :) ) come sempre sai cogliere l'essenza di tutte le situazioni anche di quelle più difficili ;) bravissima :* non finirò mai di dirtelo xD
In queste nuove righe veniamo a sapere qualcosa in più sul passato della sua famiglia..interessante!certo che il Signor Mizuno vive in un mondo tutto suo ahahah povera Ami aveva preparato i panini con tanto amore...ahaha e alla fine vanno a mangiare fuori! ma alla fine colpo di scena :D il papà di Ami sale di qualche gradino...è stato molto dolce <3 ha conservato un disegno della figlia di quando era piccolina *_* a modo suo le vuole bene..<3 è stata una scena dolcissima e intensa <3
Grazie per questo nuovo aggiornamento molto gradito!
Un bacione grande
Giorgia