E' molto bella. Credo che ampliata potrebbe essere una storia interessante, ma forse non è nel tuo interesse aggiungere qualcosa a questo momento ^^ in alcuni punti mi sapeva di autobiografico.
Devo dire che il ritratto di questa ragazza - vestita 'da sgualdrina', con le scarpette di vernice che le fanno male e i tacchi che non sa portare, con la bottiglia di birra che finisce più per accantonare i pensieri che per reale piacere nel berla - è molto nitido e forte. Ciò che la tormenta non è chiarissimo, o meglio, è solo accennato, ma giustifica le sensazioni; tutto ciò è avvallato dalla considerazione sul fatto che i giovani non hanno quasi il diritto a soffrire perché non hanno sperimentato nulla di davvero doloroso.
Come nella tua ultima storia, il tema non è tanto 'la ragazza e ciò che le è successo', ma il mal di vivere in generale, il cosiddetto 'mal du siècle' che è piombato sulla società occidentale in un momento in cui nessuno sa offrire nulla di nuovo, nulla con cui occupare davvero la mente - mi sembrava vi accennassi nelle note dell'autore.
Al di là di questa tematica che serpeggia tra le righe e ogni tanto fa esplicitamente capolino, in poche righe sei riuscita a tratteggiare l'immagine di questa protagonista infelice, confusa, incompresa e costretta a fingere. Autobiografico o no, è stata davvero ben resa. Quindi, i miei complimenti. |
