Recensioni per
Incenso, Mirra e Olio di Canfora
di Sette Lupe

Questa storia ha ottenuto 7 recensioni.
Positive : 7
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
02/03/19, ore 03:13

Heila'!

Un po' me l'aspettavo - gli indizi c'erano tutti- però ancora speravo in un esito positivo (se lieto fine è troppo chiedere).

Povero Sajid. Povero sciocco. Talvolta è proprio destino, vero? Anche quando si crede di aver in mano le redini della propria sorte, in realtà non sappiamo mai controllare il nostro futuro. La storia di Sajid la trovo tragica per questo motivo, lui era come predestinato a morire per mano degli Assassini, che sono stati un po' l'alfa e l'omega della sua vita.

La cosa che mi ha colpita di più è ciò che succede in seguito alla sua morte, ovvero niente. Malik lo chiama nullità, Altair che tanto sembrava mostrare quasi tenerezza nel suo onorare i morti, manco si ricorda di Sajid con cui aveva perfino condiviso confidenze. Non un pensiero, non un ricordo il che lo trovo molto plausibile. Quante volte ci siamo dimenticati di persone che abbiamo incontrato e con cui un po' legato? Mah.

Ordunque, abbiamo finito questa storia. Mi è piaciuta, soprattutto l'originalità di narrarla dal POV di un personaggio secondario, anzi, invisibile. Eppure, ho amato questo personaggio e mi ha rattristato la sua morte. Mi aggrego con Malik alla pedata ad Altair.

Spero di leggere ancora qualcosa di tuo e spero che questa recensione abbia senso, sono quasi le due e un quarto (ora inglese) e sto aspettando che apra il check-in, ho scritto con un neurone mezzo assonnato :(

A presto (spero)
Bisous,
H.

Recensore Veterano
19/02/19, ore 21:55
Cap. 3:

Heilà!

Incominciamo dalla fine: la realizzazione di Altair è puro oro! Hahahaha quanto ho riso! XD Quel momento in cui sei abbastanza sobrio da renderti conto dell'entità della cacchiata commessa e in che casino ci si è ficcati!

Non so, ho trovato estremamente tenero questo capitolo: i due protagonisti sono cosi "giovani", si vede ancora il lato infantile in loro, quello che vorrebbe divertirsi e vivere normalmente, se non fossero per i rispettivi obblighi.

Inoltre, è stato dolceamaro vedere Altair sbottonarsi così (forse complice il fatto che il suo ascoltatore non si sarebbe ricordato nulla a causa della sbornia). Ha mostrato il suo lato umano e anche più riflessivo, bello poi vedere come avesse menzionato indirettamente i suoi errori, dimostrando il lento percorso di redenzione e crescita attraversato durante AC1. Perché diciamocelo, all'inizio del gioco Altair appariva proprio un immaturo, sia nell'atteggiamento che nelle risposte: "Non sono un novizio", mi ricorda molto le risposte che si sentono alle elementari quando i bambini replicano petulanti "Non sono scemo".
Ma con quel "Non so cosa sono" nel dialogo con Sajid, si avverte una maturazione in Altair e sarei propensa all'ottimismo, se non fosse quel tuo costante ricordarci tramite il nostro assassino preferito la natura della sua professione. Business is business, anche se include una lama in pancia.

Questo mi rattrista, poiché questa conversazione potrebbe essere il preludio di una splendida amicizia tra Altair e Sajid, eppure qualcosa mi dice che non sarà così.

Il quarto capitolo è stampato, magari mi faccio anch'io un bicchierino di arak prima di leggerlo ...

Alla prossima!
Bisous,
H.

P.S. Mi è piaciuto il paragone ai leoni e non lo trovo fuori contesto applicato agli assassini. Certo, tutto AC ruota attorno alle aquile, ma usare loro come metafora, considerata la cultura generale di Sajid poi, mi pareva troppo artificiosa.

Recensore Veterano
13/02/19, ore 19:47

Buonasera, rieccomi qua!

Sajid è sopravvissuto ad un altro capitolo, evvai! Deve avere un istinto di autoconservazione pari a zero, insomma, una volta capito con quale razza d'individuo aveva a che fare, chiunque con un minimo di voglia di vivere avrebbe girato sui tacchi e buona giornata anche a lei. Ovvio che poi trova guai, qua nei panni del nostro amatissimo Altair, noto novizio e testa calda, contrariamente alla buonanima di suo padre Umar, il Mufasa d'AC1. (A proposito, il mio ego è lievitato stile pandoro quando mi hai confermato d'aver azzeccato l'identità dell'assassino nel primo capitolo!)

Tuttavia, dai piccoli gesti - quel rimanere incerto sul da farsi mentre si lascia menare dalla Baba Yaga era troppo carino - fa capire quanto alla fine anche i tanto favoleggiati Angeli della Morte sotto sotto non siano altro che esseri umani (anche se pezzi di emme talvolta) e quindi capaci di provare emozioni o fare la figura degli idioti. O novizi.

"[...] si era appena lasciato picchiare da una donna perché colpirla era chiaramente un abominio per lui." Chiaramente Maria è l'eccezione che conferma la regola. Ecco, magari quello è il metodo di corteggiamento di Altair: ti acchiappo, ti minaccio, ti pesto e se non te la sei fatta addosso fino a questo punto, ti sposo. O ti offro da bere. Comunque non hanno gusto, i due ragazzi. Arak? Tzé, potevano comprarsi del vino di Cipro, il più pregiato dei vini medievali. Novizi.

Devo dire che mi ha divertito parecchio lo scambio di battute, con Sajid che pensava "Vabbuò, stavolta è quella buona che m'ammazza" e Altair, pronto a smentirlo con atteggiamenti più civili per poi fargli tornare la tachicardia subito dopo tramite non molto velate minacce di morte. Secondo me, lo fa apposta. L'hai descritto come un gatto, no? Per esperienza personale, i gatti un po' sadici e dispettosi lo sono. Tutti sanno.

Un'ultima considerazione sulla banshee del titolo: certe creature non si fronteggiano. Si tace, si annuisce, si finge d'essere morti e magari ti lasciano in pace.

Bien, adesso stampiamo il terzo capitolo e vediamo cosa succede. Povero Sajid, malgrado il tono allegro di questo capitolo, temo sempre per lui ...

Alla prossima!
Bisous,
H.

Recensore Veterano
08/02/19, ore 16:16

Eccomi qui al primo capitolo!

In tutta onesta’, preferisco quando una storia e’ divisa in capitoli – tutte le volte che mi sono cimentata a recensire one-shots mi sembrava di fare un’analisi del testo: troppi dettagli su cui commentare!

Tornando al capitolo, abbiamo un’ottima introduzione tramite un punto di vista esterno degli Assassini; ben resa l’aria minacciosa di Masyaf, appollaiata quasi come un avvoltoio sulla roccia e in effetti alla popolazione locale si erano imposti, quindi tanto simpatici non dovevano stare.

Infatti, nel Milione di Marco Polo l’immagine che ci si fa di loro non e’ certamente una delle migliori, tant’e’ vero che il viaggiatore veneziato scriveva come i re omaggiassero il capo degli Assassini piu’ per la paura d’esser fatti fuori che per rispetto e di come Alau signore dei Tartari avesse posto fine alle loro malvagita’ espugnando la fortezza del 1277. (Questo mi ha fatto pensare se la Ubisoft abbia o meno letto il Milione, visto il giudizio velatamente negativo di Marco Polo, quando in Revelations dipingono suo padre come un simpatizzante degli Assassini.)

Mi piace poi come questa “ombra” degli Assassini oscuri sia l’infanzia del protagonista sia la sua vita adulta (era Umar, l’assassino che ha punzecchiato?), arrivando perfino a tratti a perseguitarlo. Sajid, almeno in questo capitolo, e’ proprio il classico eroe, una persona dritta e onesta e per questo temo per lui, considerato il livello di corruzione vigente a Gerusalemme e per il odio/timore degli Assassini. Certo, pero’, la sua scelta e’ stata un po’ infelice, forse nell’esercito avrebbe trovato un pelino d’onore in piu’.

E che dire di Amir? Me l’avevi anticipato nella raccolta, adesso mi sovviene del collegamento e in effetti, si potrebbe biasimarlo? Per le paghe poi che davano alle guardie cittadine, non ne valeva la pena e poi si’ aveva ragione, talvolta e’ meglio chiudere anche due occhi e continuare a respirare. Darwin parla chiaro: e’ chi s’adatta quello che sopravvive!

Interessante, poi, il senso d’insoddisfazione da parte di Sajid dopo aver avvisato Talal: teoricamente avrebbe dovuto sentirsi la coscienza a posto, invece no, non cambia nulla. Forse perche’ –sotto, sotto – era d’accordo sul fatto che dovesse morire?

E ovviamente bisognava chiudere il capitolo con un bel “e adesso”? Il secondo soccorritore e’ niente di meno che un Angelo della Morte (Sajid ha fatto jackpot di sfiga). Sono curiosa di sapere che avverra’ ora …

Un unico appunto (scusa!): "storpio" se riferito a Malik, non sarebbe la parola piu' adatta, piuttosto "monco" visto che Malik non ha una deformazione dell'arto che gli impedisce di muoversi in maniera normale, ma proprio il braccio non ce l'ha piu'.
A presto col secondo capitolo!
Bisous,
H.
(Recensione modificata il 08/02/2019 - 06:24 pm)

Recensore Junior
06/10/15, ore 08:46

E' una storia molto bella. Sajid è quel che è, una persona comune che tenta di fare bene il proprio lavoro; il momento di intimità e amicizia con un Angelo della morte è - appunto - un momento, la sbornia di una sera, poi Sajid torna a essere una delle tante guardie anonime che pattugliano Gerusalemme, tant'è che Altair nemmeno si accorge di averlo ucciso. Storia bella e crudele perciò.
Poi scrivi molto bene, c'è vitalità nei tuoi dialoghi e nei movimenti dei personaggi, quindi complimenti. Però permettimi di farti qualche appunto.
Per prima cosa concordo con la recensione prima della mia, questa storia dovrebbe essere a capitolo unico, risulterebbe più incisiva e tagliente. Certo dovresti 'asciugarla' ma a in effetti a volte ti dilunghi troppo (su Sajid, sull'arrivo a Gerusalemme, sulle sue paturnie riguardo il modo di fare del suo superiore).
Poi i dialoghi. Ripeto: ti vengono bene, non hai bisogno di abbondare con con punti esclamativi/interrogotivi, nè di metterli insieme. Il tono dei tuoi personaggi risulta incisivo comunque.
Terza cosa, l'accenno ai leoni. Tanto valeva qui puntare sulle aquile e l'identificazione sarebbe stata perfetta.

A parte questi tre punti (che sono sbavature e non errori), la tua storia mi è piaciuta molto. E' amara. Tutto dà a intendere che nascerà una bella amicizia e invece... gli Angeli della morte si chiamano così per un motivo.
Bravissimo/a ^^

Recensore Junior
16/09/15, ore 12:30

Ciao, avevo pensato di recensire questa storia dal primo capitolo, ma poi impegni esterni mi hanno distolta. Alla fine però sono contenta di dare un parere complessivo, perchè penso che questa storia andrebbe letta tutta d'un fiato. Ha un'introduzione, una parte centrale e un finale ben definite, ma armoniche e non posso fare a meno di pensare che la divisione in capitoli le faccia perdere un po' il ritmo.
Ti faccio comunque i miei complimenti, per l'idea e lo stile scorrevole e ben strutturato, per la descrizione di Gerusalemme, che risulta un personaggio lei stessa e per la caratterizzazione di Sajid. Altaïr appare umano e distante allo stesso tempo, mi è piaciuto come l'hai dipinto.
Alla prossima.

Nuovo recensore
02/09/15, ore 13:20

Ehilà!

Dunque, premettendo che in questo periodo sono sommersa d'impegni e molte volte non ho tempo di recensire le storie, anche se vorrei tanto, devo dire che ho voluto trovare il tempo di leggere la tua pubblicazione e non potevo esserne più felice! Scrivi davvero molto bene e il risultato è suggestivo; con pochi tratti, hai delineato un personaggio che funziona e un'immagine degli Assassini ben riuscita attraverso i ricordi d'infanzia del protagonista ( la scena in cui quell'orda di marmocchi urlanti fugge dall'anonimo incappucciato è esilarante! ^^). La descrizione di Gerusalemme, essenziale ma diretta, è riuscita a catapultarmi in una vera e propria metropoli medievale e ho apprezzato molto la cura con cui ha "nascosto" la presenza degli Assassini sebbene la loro evidente influenza negli avvenimenti cittadini.
Insomma, per farla breve, penso che la storia sia molto promettente e vorrei vedere come proseguirà. Un grande in bocca al lupo!

Baci, Lusivia.