Recensioni per
Inside
di Laylath

Questa storia ha ottenuto 38 recensioni.
Positive : 38
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
27/11/15, ore 20:54

E quando ho letto la mia reazione è stata tipo "MIIIIIIIIIILES *-*"
Perché io lo adoro troppo, non posso evitarlo. Con la sua semplice esistenza si è guadagnato tutta la mia stima.
E l'aver descritto questo episodio degli occhiali è stato geniale.
È stato ciò che ha reso Miles quello che è, ciò che gli ha concesso di rimanere nell'esercito al fianco della regina della fortezza di Briggs.
Qui dentro c'è tutto, quello che sarà ma anche quello che è sempre stato: un Ishavalan che si sente anche un cittadino di Amestris, che combatte per la sua terra ma non contro la sua nazione. È una differenza sottile, ma è quello che lo ha portato a diventare il Maggiore che conosciamo.
Great job!
Alsha

Recensore Master
27/11/15, ore 16:51

Quando mi resi conto che Miles era uno del popolo di Ishval giunsi poi alla stessa conclusione: che i suoi occhiali fossero uno strumento per nascondere le sue origini, per non creare animosità fra i suoi stessi commilitoni.
Al momento in cui fu scelto per essere di stanza a Briggs la situazione di Ishval era ancora calda, e non poteva di certo permettersi di sbandierare ai quattro venti di essere un membro di un popolo diseredato. Aveva lui stesso dei problemi sul fatto che non sarebbe stato accettato per il colore della sua pelle, figurarsi per gli occhi rossi. Olivier ha sempre saputo - u.u - ed è stato ammirevole da parte sua pretendere che non si facessero discriminazioni, almeno a Briggs. *appende lo striscione: Olivier, sei grande!*

E' bello essere consapevole che anche Miles fa parte di quei personaggi che vogliono la giustizia ristabilita, che le cose effettivamente cambieranno, che è costretto a celare le sue origini adesso per poterla finalmente scoprire quando... chissà quando. L'importante è che, come disse il papà, non dimentichi cosa è e che cosa rappresenta.

Brava! Stavolta sono stata puntuale xD

Recensore Veterano
24/11/15, ore 19:49

Ciao!
Eccomi tornata, dopo l'ennesimo periodo morto, a farmi sentire per queste recensioni. Non finirò mai di chiedere scusa >.<
Ebbene, nonostante tutto,sono piuttosto felice, perché dopo le precedenti drabble su temi stupendi e che mi stanno particolarmente a cuore ne ho potuta finalmente leggere un'altra dello stesso calibro.
E questa volta il personaggio è Riza.
Militare, donna, cecchino, guardia del corpo, figlia, assassina, Tenente. Artista. E' una definizione nuova per questo bel personaggio, e più ci penso più mi pare azzeccata.
Bell'utilizzo del prompt, anche se chiamare capolavoro un tiro andato fin troppo a segno ha qualcosa di macabro.
Bene, detto questo, ti lascio ancora una volta, sperando di rivederti presto (impegni permettendo).
Al prossimo capitolo!
Un bacio, nemi23

Recensore Junior
19/11/15, ore 14:09

Credo che la signora Bradley sia uno dei personaggi più da compatire nella vicenda di FMA. Cioè, fra Pride e Wrath la sua vita è stata praticamente una colossale menzogna!
E vedere "il piccoletto" gongolare della sua recita non fa che aumentare il mio odio per lui (sì, credo che Pride sia l'homunculus che trovo più indigesto).
Complimenti, capitolo impeccabile!

Recensore Veterano
10/11/15, ore 20:15
Cap. 4:

Ciao!
Perdonami se non mi sono fatta sentire in questi giorni, un impegno improvviso e dannatamente irrimandabile mi ha tenuta lontano dal sito.
Scusa se ti ho fatto aspettare tanto questa recensione, abbi pazienza.
Allora, passiamo subito al dunque.
Bello, bello, bello, solo ora mi accorgo di quanto mi sia mancato leggere di questi sprazzi di vita.
Questo capitolo, poi, è superlativo. Mi è rimasto impresso, nella sua semplicità ha lasciato un segno. Non c'è una parola che non mi sia piaciuta, dalla prima all'ultima.
A parole non saprei nemmeno dire cosa mi ha colpito maggiormente. L'ambientazione del treno verso casa, i pensieri di Hughes per la sua Glacier, il sonno di Roy, il paragone con quest'ultimo e la sua visione del tempo. Il passato, il futuro e il presente. Tutti particolari che nel loro insieme mi hanno emozionato.
Complimenti e alla prossima flashfic!
Un bacio, nemi23

Recensore Master
09/11/15, ore 21:23

me arriva piano piano.
ah, il nostro Jean e le sue sigarette (adesso rispondo anche alla tua recensione, promesso!).
lui fermo sul letto, senza sentire più le gambe, senza poter essere di sostegno alla sua squadra (ma vedremo che non è così, per fortuna) è una delle cose più deprimenti che riesco a ricordare. non triste ma deprimente.
ti mette addosso una malinconia inquietante, dolce e appiccicosa, ma inquietante.
e quella sola cicca di sigaretta, ripiegata su se stessa nel posacenere, mi fa quasi pensare ad una lapide.
stoica come solo la pietra sa essere, un monito perenne di quanto Havoc si senta inutile in questo momento, con quell'ombra di nicotina sulle labbra a tenergli compagnia tra le pareti disinfettate.
mi è piaciuta da impazzire!
Alsha

Recensore Master
08/11/15, ore 16:42

Eh già. Povero Havoc, confinato in una stanza d'ospedale con la consapevolezza che il team ormai si è come frantumato, con i suoi membri sparsi per Amestris.
La parola delusione è come se l'accostasse a se stesso. Lui è stato reso impotente da Lust, isolato a causa di Bradley e gli altri sono in luoghi remoti, spesso a sfidare continuamente la morte.
L'unica consolazione che può concedersi - se così possiamo chiamarla - è il gusto nella nicotina in bocca di quell'unica sigaretta che può fumare al giorno.

Fratellone! *^*

Brava anche qui! Sono contenta di aver trovato anche questo aggiornamento! ;)

Recensore Master
25/10/15, ore 18:08
Cap. 6:

c'è da dire che il rapporto tra Roy e Ed è tra i più strani e complessi.
sono rivali, non fanno altro che bisticciare e punzecchiarsi, si disprezzano eppure si rispettano e hanno fiducia l'uno nell'altro. O.o
mi confonde anche solo tentare di dare delle caratteristiche alle loro interazioni
but, however, dev'essere un bel colpo scoprire che si somiglia ad una persona che non si sopporta, soprattutto per una cosa così orribile, una macchia di sangue così grande sulle loro mani.
eppure è proprio qui che sta il loro legame, il fatto di conoscere l'uno i peccati dell'altro, e non poterlo giudicare.
si somigliano molto, su questo punto.
ognuno dei due sa cercare le macchie dell'altro, e le sa scorgere sotto l'atteggiamento da dongiovanni o l'irritabilità e la bassa statura.
mi è piaciuta nella maniera più assoluta (soprattutto perchè Ed si vede poco nelle tue fic. tranne quando cercano di capire se antenne e capelli sparati a parte, è più alto Kain)
alla prossima!
Alsha

Recensore Master
25/10/15, ore 08:53
Cap. 6:

E' da molto che non leggo di Edward: oltre alla comparsata di Blackmail non l'ho più considerato xD

Ritornando a noi, è plausibile che Ed provi della soggezione quando è in presenza di Roy. E' vero, è difficile da capire, e non stento a credere che lo sia per alcuni stessi personaggi.
Al di là di tutto questo però, penso che Ed si senta in questo modo proprio perché ci sia questa differenza sì, ma che fra loro ci siano dei punti di contatto: primo fra tutti quello di avere ciascuno il proprio peccato. Ed è strano quanto sia il peccato dell'uno contrario a quello dell altro: se Roy ha tolto la vita a delle persone, Ed ha voluto ridarla. Sconfinando in campo teologico, entrambi hanno voluto - relativamente, perché Roy ha dovuto più che altro eseguire un ordine anche se contrario - in qualche modo sostituirsi alla figura divina, se mai ce ne sia - sappiamo che FMA ha basi puramente atee, a parte alcuni personaggi.
Nonostante questo, Ed si sente al di sotto di lui, per certi versi.

Ahia, spero mi sia fatta capire xD
Posso capire perché sia stata difficile da rendere per te! Comunque l'hai resa, basandomi sulla mia interpretazione :P
Bravissima!! :D

Recensore Master
20/10/15, ore 16:11

Wow! Per questa raccolta ne stai sfornando una più bella dell'altra! *^*

Magnifico come Riza si sente durante la preparazione di un colpo di fucile.
Sappiamo bene che essere cecchini significa dovere, volere essere perfetti nella propria mira, e Riza sembra che colga tutto questo, che si senta un'artista che prepara un lavoro, lo esegue, ed è proprio nel momento in cui ci si mette all'opera che si percepisce quell'adrenalina, quell'ispirazione che fa scorrere il sangue come un fiume.
E in qualche modo la percezione di essere un omicida oltre che un artista del fucile arriva dopo, quando dal momento più alto si ritorna quello ordinario, anche se l'istante che hai trattato è in un frangente diverso da quello di Ishval.

Blava! :DD

Recensore Master
20/10/15, ore 15:54

Posso permettermi di ricordarmi di Kimbley dopo aver letto tutto questo?
Bene, perché la prima cosa che ho pensato è stata quella vignetta del manga in cui Kimbley le chiede se non si sente felice ogni volta che uccide una persona perché ha colpito il bersaglio perfettamente.
E così è in questa storia, in cui Riza non è più una cecchina ma un'artista di una dubbia arte, tanto difficile quanto dolorosa.
La sua arte, a voler ben vedere, ha anche una nota positiva, un piccolo accenno di redenzione in mezzo al sangue.
Perché parlare di Riza senza Roy è impensabile, e alla fine la sua vita è l'espressione finale dell'abilità di Riza.
Complimenti per la flash, mi è piaciuta davvero molto ^^
A presto
Alsha

Recensore Veterano
17/10/15, ore 14:09

Ciao!
Rieccomi tornata dopo un piccolo periodo di pausa, come sempre scusa per il ritardo e grazie per la pazienza ^^"
Non vedevo l'ora di continuare a leggere questa raccolta e ora che mi sono finalmente liberata per qualche minuto mi sono proprio goduta tutto questo capitolo. Capitolo che, per inciso, è bellissimo. In particolar modo l'ultima frase mi è piaciuta un casino, in perfetto stile FullMetal Alchemist.
Non che ciò che hai scritto prima sia da meno, tutto il capitolo è molto bello e profondo e tratta un personaggio che molto spesso, anche nell'anime, non viene molto approfondito psicologicamente.
Il prompt usato egregiamente, sono davvero soddisfatta.
Complimenti e alla prossima!
Un bacio, nemi23

Recensore Master
16/10/15, ore 21:18
Cap. 4:

Sono commossa.
È bellissimo come possano cozzare due realtà tanto vicine, nel vagone di uno stesso treno.
Maes riuscirà ad avere una vita, una famiglia, un presente, e Roy si troverà incastrato in una lotta per cercare di avere un futuro.
Maes il suo futuro felice lo ha già, invece, era il suo presente felice, si chiama Glacier e si chiamerà Elycia.
Ed è bellissimo.
Complimenti ^^
Alla prossima!
Alsha

Recensore Master
15/10/15, ore 16:07
Cap. 4:

Che bello il trenoooo! *^*
Dai personaggi - e dal mezzo - avevo capito si trattasse del ritorno a casa dalla guerra. :)

Maes e Roy sono due persone diverse non solo superficialmente, ma anche nel profondo. Se sappiamo che in entrambi c'è una componente meravigliosamente buona, dall'altra la differenza si fa sentire: se Maes è felice all'idea di ritornare a casa da Glacier, intavolare una vita con lei, con un matrimonio e con l'idea che ogni giorno sarà diverso, pregno di appagamento e serenità - e le campagne immerse nel verde rendono reale la prospettiva *^* -, lo stesso non si può dire per Roy.
Lui rimarrà sempre sospeso fra passato e futuro, fra la guerra che ha spazzato via il sogno di una politica giusta e il desiderio di scalare le vette dell'esercito per poterla concretizzare da sé.
E per quanto ci possa vedere di stupido a pensare che il mondo potrebbe migliorare, Maes in fondo pensa che quello di Roy sia un azzardo che praticamente nessuno osa caricarsi sulle spalle. :)

Queste sulla guerra sono le mie preferite *^*
Complimenti! :*

Recensore Master
08/10/15, ore 16:58

oddio.
grazie a te ho davanti agli occhi l'immagine di Alex straziato dalla sofferenza quando si fa rimandare a casa da Ishbal. Shell shock, avevano detto.
mamma mia, mi hai dato i brividi.
quel forse, quella vana speranza che vede Alex per la sua salvezza quando riesce a far fuggire le due donne, anche se sappiamo che non fuggiranno.
mi tremano le mani mentre scrivo alla tastiera. dannazione, non riesco a scrivere una parola senza errori di battura, tanto mi hai sconvolto.
è reso benissimo tutto, il dolore, la sofferenza, l'impressione di perdere sè stessi... l'ho adorata.
complimenti, davvero.
Alsha