Recensioni per
Un agnello mal cresciuto darà spine, non lana
di tyelemmaiwe

Questa storia ha ottenuto 7 recensioni.
Positive : 7
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master

Ho finito per rientrare nel mood pastorale, che lo volessi o meno XD. E così non ho potuto fare a meno di rileggerti e di arruffare un po' le piume e dirmi quanto sono orgogliosa di te.
Questa Zamin è splendida. Sii sente perfettamente la sua voce di vecchia contadina, di donna semplice, pratica, decisa.
Mi ricorda certe mie vicine di casa che tu ben conosci :P insomma, un modo molto gentile per dire che, cara Zamin, sei una pentola di fagioli, sempre a brontolare contro la povera Erendis!
Erendis che ok, sarà pure rigida e fredda e dovrebbe farsi forse due domande riguardo all'educazione della figlia, ma ha le sue sacrosante ragioni per comportarsi in questo modo.
Ragioni che Zamin non può comprendere, e anche se potesse non vorrebbe, temo.
Ne abbiamo già parlato a non finire nel tempo che fu, ma tutto in questa storia è evocativo in maniera incredibile... Ogni parola è adatta a lei e mi fa sentire perfettamente la sua voce, davvero, non posso leggere questa storia senza sentirla parlare.
E sembra davvero di vederla, tra i pascoli dell'Emerie, alle prese con la piccola Ancalime che corre tra i girasoli (anche io voglioooooo!).
E le figlie di Zamin, le perfette donne numenoreane, agnelline col piglio dell'aquila... Quanto vorrei vederle approfondite!
Oh, Zamin, quanto vorrei che fossi davvero tu a sistemare Aldarion e a dirgliene quattro al suo ritorno, decisamente. Non basterebbe, ma vuoi mettere la soddisfazione?
Bon, sto dicendo tante cose inutili e stupide, come sempre commentarti è stranissimo, ma sentivo di doverlo fare.
Ti abbraccio forte e me la rido immaginando la tua faccia sorpresa :P

Mel
P.S.: già lo sai ma adoro il titolo, che fa tanto proverbio dell'Emerie

Recensore Master

Okay, non so bene da che parte cominciare.
Era da un secolo che volevo leggere questa OS, e finalmente eccomi qui.
Innanzitutto, ho amato la tua scelta di parlare della situazione di Erendis, Ancalime e Aldarion attravers il punto di vista di Zamin. Sul serio, apprezzo tantissimo che tu abbia deciso di sfruttare questo personaggio femminile, ed ero davvero curiosa di vedere come avevi gestito il tutto.
Ho adorato come hai sviluppato le sue riflessioni. Hai saputo darle questo piglio pratico, che emerge soprattutto dalle sue idee ben precise su come le cose possano essere sistemate. Anche se non so quanto potrebbe funzionare, dato che il suo punto di vista sembra un po' semplificare l'intera situazione, l'ho trovata comunque una soluzione calzante, più che adatta ad un personaggio del genere.
Mi sono piaciuti tantissimo i vari riferimenti ad Ancalime. Sul serio, è davvero difficile, almeno per me, schierarsi o dalla parte di Aldarion o da quella di Erendis... anche se forse lui mi ispira un po' più voglia di dargli un bel calcio nel fondoschiena (mi ha fatto sorridere il momento in cui Zamin pensa che, se lui capitasse da quelle parti e non fosse l'erede del trono, si occuperebbe lei di insegnargli qual è il dovere di un marito)... Entrambi hanno le loro motivazioni e le loro colpe (qui delineate da Zamin in modo abbastanza impietoso). Forse si potrebbe anche perdonare il loro comportamento, se solo non fosse per il fatto che hanno una bambina e alla fin fine è Ancalime che ci va di mezzo.
Mi è piaciuto come l'hai descritta, "dritta e fredda", è più che azzeccato direi, anche se fa un po' male pensare ad una bambina così. E in effetti, leggendo che almeno oggi è felice, mi sono sentita scaldare il cuore.
Mi sono piaciute moltissimo le metafore che hai utilizzato (Ancalime che finirà per ammalarsi ed appassire "come i fiori senz'acqua", che crescerà male "come un agnello a cui la madre non insegna a brucare l'erba giusta"). I continui riferimenti all'ambiente, alle pecore, all'allevamento, mi sono piaciuti da morire... Ho apprezzato molto anche gli accenni alla famiglia di Zamin, per non parlare della menzione di Meneldur e della buona considerazione che la contadina sembra avere di lui (e degli Elfi :D).
Mi è piaciuto molto il punto in cui, verso la fine, Ancalime trova i girasoli e chiama Zamin: "ci sono dei fiori nuovi, qui!".
In conclusione, davvero complimenti! (Anche per il titolo :D)
Solo un paio di note (stavo per dimenticarmene). Nella frase: "Ma sofermarsi su questi pensieri non serve, non alleggierirà la giornata né mi toglierà dalle spalle tutte queste preoccupazioni" c'è una f di meno in soffermarsi e una i di troppo in alleggerirà.
Alla prossima!

Recensore Master

Il racconto della moglie del marinaio è l'ultimo che ho letto (ho letto i Racconti Incompiuti solo due anni fa), e mi aveva colpito. Nessuno dei due protagonisti ha ragione, e non è facile schierarsi a favore dell'uno o dell'altro di conseguenza. Quindi si è combattuti, di fronte a questa incapacità di capirsi dovuta all'orgoglio. Direi che ci si senta più vicini a questa tua Zamin, che sa trovare nel suo buon senso e nella sua praticità il modo più 'naturale' in cui dovrebbe essere risolta la vicenda. Se non per i due coniugi, almeno per la figlia, che subisce la situazione. Mi piace come tu hai saputo capire Erendis, e tuttavia criticarne l'eccessivo orgoglio e paura di soffrire. Quanto ad Aldarion, è difficile non dargli dell'irresponsabile!

Recensore Junior

Arrivo in ritardassimo con questo commento… e tanto per salvarmi in corner ti dico che me lo sono tenuto da parte come regalo di Natale!!
(userò la stessa scusa con Kanako ma tu fai finta di niente, sssshhhh)
E ora passo al commento vero e proprio, lasciamo la fuffa in un angolo.

Come sempre adovoh qualsiasi approfondimento che riguardi i personaggi femminili e questo è un fantastico spaccato sulla vita di Erendis, raccontato attraverso gli occhi di un’altra donna che dipinge di lei un ritratto poco lusinghiero.
Del resto si sa che spesso le donne invece di supportarsi a vicenda hanno una certa tendenza a criticare più di quanto sia richiesto, ma considerato il contesto trovo perfettamente IC che una contadina come Zamin non mostri poi tutta questa empatia o voglia di consolare una regina che -probabilmente ai suoi occhi- ha abbandonato una casa accogliente piuttosto che provare di tutto per tenersi un bel marito o sopportare in silenzio i frequenti viaggi per mare del consorte.
Questione di punti di vista!
Però devo dire che per quanto riguarda l’educazione di Ancalimë un pochino devo dare ragione a Zamin: capisco che Aldarion non sia l’esempio di marito perfetto ma questa è l’esperienza di Erendis e non è detto che per la figlia debba andare allo stesso modo… prima di convincerla che qualsiasi uomo finirà per deluderla forse è meglio darle almeno un’opportunità di vivere un futuro diverso, magari cercare di prepararla alla possibilità di farsi spezzare il cuore da un uomo del quale potrebbe innamorarsi ma non crescerla trasmettendole il proprio odio nei confronti del genere maschile.
Capisco che Erendis si basi sulla propria esperienza e che insegnare alla figlia come tenersi alla larga da qualsiasi uomo sia l’unico modo che le viene in mente per proteggerla dalla sofferenza che lei stessa sta provando, però lo stesso… Ancalimë è una principessa, è logico pensare che prima o poi dovrà fare i conti con un possibile matrimonio -combinato, nella peggiore delle ipotesi- e forse non ha tutti i torti Zamin nel pensare che la bambina dovrebbe imparare come gestire un possibile rapporto coniugale.
Magari non in termini di “sta a te convincere tuo marito a restare” ma piuttosto “gli uomini sono imbecilli, impara dove sta il loro punto debole e sfruttalo in modo da tenerti se non altro il potere quando ti accorgerai che sei destinata ad essere infelice in amore”, che mi piace di più!

Non posso fare altro che ribadire quanto mi piacciano queste missing moments così delicate ma che vanno a toccare degli argomenti molto interessanti e sui quali ci sarebbe da aprire dei dibattiti chilometrici!
Mi associo a Kanako nel dire che potrei anche cominciare a studiare seriamente la storia delle donne di Numenor, mi servono MOAR racconti come questi!

Spero di poterti rileggere quanto prima
(magari senza commentare con un ritardo di un mese, meeeh)

Milla

Recensore Veterano

che bello, sono in ritardo, ma meno in ritardo dell'altra volta! è un record, in pratica :P 

comunque, aaaaah! davvero, Tyel, fai un lavoro fantastico con i personaggi marginali, che non abbiano un nome, che siano stati inventati da te o, come in questo caso, che si sappia solo il nome ... a questo punto non posso fare a meno di chiedermi cosa ne tireresti fuori da qualche personaggio su cui sappiamo molto di più! *______* davvero, lavoro ottimo anche stavolta <3

mi piace un sacco come hai caratterizzato Zamin, mamma mia! voglio dire, mi sembra assolutamente verosimile, anche se diciamocela tutta, ha ancora una mentalità arcaica e pure un po' maschilista, visto come rimprovera alla sua signora di detestare gli uomini (ma ha le sue ragioni, la povera Erendis, diamine XD)
per quanto io ami questo racconto all'interno dei RI, proprio per i temi complessi trattati, sul rapporto tra i sessi, e specialmente come ci venga fatto intendere che la ragione e il torto siano da entrambe le parti e che nessuno dei due detenga la Vera Verità(tm) (esattamente come piace a me, aaaw!*^*) ammetto che non avrei mai e poi mai immaginato che ci avresti scritto sopra, ahahahha. e complimenti anche per la resa della prima persona! confesso di amarla relativamente poco,( forse perchè la scarsa qualità della maggior parte delle opere in prima persona non aiuta :S) ma, esattamente come la seconda persona, vi sono autori che sanno renderla al meglio, e sì, qui l'ho trovata una scelta perfettamente azzeccata, eccome! <3
malgrado non sia d'accordo con Zamin (deve trovare il modo per tenersi Aldarion, Zamin WTF **si unisce a Kan nel tirare ciabatte** ù_______ù) mi piace un sacco come l'hai descritta, non lo so, mi sembra incredibilmente verosimile, nei pensieri di una vecchia contadina nei campi! e come pensi che Ancalime finisca per crescere "male" per via della freddezza eccessiva della madre ... che poi, sarà anche vero che, per quanto io possa apprezzare Ancalime, ha dei lati del carattere che forse avrebbero meritato di essere un po' "addolciti", visto che non concordo al massimo con lei (COFF doveva mandare aiuti a Gil Galad COFF) , e sì, sarà anche dovuto alla madre, ma oh, Aldarion Mister-Vado-Per-Mare-Per-Dieci-Anni-E-Fanculo-Alle-Conseguenze ha la sua parte di colpe, eccome se le ha ù_______ù (che poi oh, potrei anche concordare con il fatto che impazzirei a star tutta la vita nello stesso posto, ma per il resto Erendis ha decisamente il mio appoggio ... poveretta, non se lo meritava sicuramente ç______ç)
e quando dice che le sue figlie paiono docili ma hanno il piglio dell'aquila ... eh, non concordo anche qui, cara Zamin, mi sa XD
però, malgrado le sue idee decisamente poco femministe diciamo che mi trasmette una certa tenerezza vedere come pensa ad Ancalime, forse con un certo rimpianto intuendo come potrebbe crescere, la vede come una sorta di agnellino che bruca l'erba sbagliata, e pensa con tenerezza a quanto lei sia curiosa e selvatica, e spera forse che quando diventi regina mantenga queste caratteristiche *^*
mi  è piaciuto anche quando finalmente mostra un po' di biasimo per Aldarion andatosene a Chissadoveinculoailupi quando dovrebbe stare con la sua famiglia, insomma XD
insomma, sto scrivendo cose senza senso, sorry, perdonami XD sappi solo che hai scritto una storia davvero bella, ricca di belle immagini (adoro come tu abbia corredato il tutto di dettagli bucolici che rendono il più verosimile possibile l'esistenza di questa vecchia contadina, così come il riferimento al fatto che tutti soffrano e che nessuno sia esente da fatica e spiacevolezze) che ho apprezzato infinitamente, davvero <3
un'ultima cosa: un piccolo difetto, che non dipende dalla tua scrittura, è l'impaginazione :S insomma, non ci sono punti a capo e avere il testo così fitto rende un po' difficoltosa la lettura, ma a parte questo, è davvero un ottimo lavoro <3
grazie per la bella storia, ci si legge! *^*
a presto,

Feanoriel 

Recensore Master

Eccomi, Vero! Per quanto incredibile riesco a recensirti con grande puntualità questa volta ^O^. Gioia e tripudio. LOL.

Dunque! Let's begin! First of all: che bellezza leggere di una donna!! Mi mancavano davvero tanto introspezioni in prima persona su personaggi femminili del legendarium... da quando Giuli si è bloccata con la raccolta non c'è più nessuno che se ne sia occupato =/. Chissà se questa contadina fosse nella sua lista... non lo escluderei, visto che spesso le piaceva parlare di personaggi secondari ai quali nessuno fa caso, e questo poteva essere proprio pane per i suoi denti. Ad ogni modo, sono incredibilmente scortese -.-", perdonami, visto che dovrei essere qui per parlare di te, e tu te la sei cavata davvero egregiamente, non sei stata affatto da meno! Al momento non ho modo di riprendere in mano i Racconti Incompiuti, ma non mi andava di aspettare fino a stasera per recensire (oltretutto sarei pure stata di fretta) e la vicenda comunque me la ricordo bene.

Prima di passare però al contenuto lasciami dire scrivere solamente un paio di righe riguardo lo stile scelto. Come ti ho già detto, il mio preferito, e quello che mi riesce più congeniale, è la seconda persona singolare. La prima... mah, dipende! Ci sono dei racconti (spesso long) in cui capita che io non la sopporti, perchè magari non sopporto il protagonista, e mi da fastidio 'essere nei suoi pensieri'... del tipo Harry Potter a me stava un po' sulle scatole già con la terza persona, figuriamoci con la prima, non sarei riuscita a leggere. E' uno stile che tendo a evitare, a meno che io non adori il personaggio in questione... eppure anche in quel caso mi mette quasi a disagio scrivere in questo modo. Poche volte ci sono riuscita e ne sono stata soddisfatta. Il tuo esordio sul sito è stato con la terza, poi via di seconda, di nuovo terza, e ora prima. L'ho trovata assolutamente perfetta in questo frangente: forse perchè il personaggio è già di suo 'secondario' e 'bistrattato', che non mi è affatto spiaciuto vederlo portato ancora di più, diciamo, alla ribalta, grazie a questa tecnica. Ci dà modo di esplorarne meglio i pensieri e le riflessioni e questa è stata davvero un’esperienza affascinante. Zamin ha un modo di osservare, percepire e giudicare la realtà che è così semplice, disarmante, ‘essenziale’ da rendermela immediatamente simpaticissima e non crearmi alcun problema nel percepire in maniera così intima (legata appunto all’uso della prima persona) i suoi pensieri. Hai dimostrato di saperti destreggiare davvero bene con tutti gli stili, complimenti. Accidenti, alla faccia del paio di righe ^^”, mi sa che mi sono lasciata trascinare heheehhe. Va beh.

Veniamo adesso alla vicenda vera e propria. LOL, due dei miei cretini (in senso affettuoso, eh!) preferiti. Mamma mia, ricordo bene quanto mi hanno esasperata e fatta arrabbiare, specialmente Aldarion. Erendis… ecco verso di lei avevo sentimenti un po’ altalenanti, ma che principalmente propendevano verso l’empatia e la simpatia. Trovo che il pezzo iniziale, riguardante i messaggeri, riassuma perfettamente lo spirito di questa donna fiera e sprezzante, forte e indipendente, ormai delusa dagli Uomini e che con gli Uomini, se dipendesse da lei, non vorrebbe proprio più avere a che fare. Oddio, decisione più che comprensibile, non riesco a biasimarla più di troppo… Quello che proprio non condivido e le rimprovero è il modo in cui ha cresciuto Ancalime, che, da degna erede di entrambi i genitori è venuta su che più peste non si può ^^”. E ‘peste’ è per essere gentile ^^”… ora che ci penso potrebbe tranquillamente fare compagnia al piccolo Feanor della mia nonsense xD. Assai emblematica la frase di Zamin: “una bambina non dovrebbe essere così”. Eh già! Difatti crescendo sarà anche peggio -.-… uff chiedo perdono per la mia durezza contro questo personaggio, che dopotutto colpe nemmeno ne avrebbe per come è cresciuta… ma proprio non la sopporto, e tu non le fai sconti nella tua storia, nonostante sia solamente una bambina. Lo sguardo di Zamin, come dicevo prima, è puro, disarmante, eppur ‘senza scrupoli’. Non si fa alcun problema nel dire quello che secondo lei non va. E ho adorato il paragone che fa con le sue presunte figlie (mi è piaciuta moltissimo questa tua idea, non vedo perché tu non debba avere ragione). Questa è proprio la cosiddetta saggezza popolare, tipica di chi è abituato ad accettare la vita per quello che è, senza fuggire dalle sfide. E Zamin, nonostante sia solo una povera contadina, dimostra di conoscere il mondo e le persone, assai meglio di principesse e regine. Il suo giudizio è spietato anche per quanto riguarda Erendis, e non sai quanto ho goduto nel leggerlo. E’ incredibilmente affascinante poter osservare i personaggi principali attraverso gli occhi di quelli secondari, privi di qualunque tipo di filtro. Quando Zamin pondera riguardo al fatto che toccherà a lei insegnare certe cose ad Ancalime un po’ mi si è stretto lo stomaco e ho provato il consueto moto di rabbia verso Aldarion… l’altro giorno mi veniva da paragonarlo un po’ a Earendil, sebbene la loro storia sia alquanto diversa, come pure a Ulisse. Eh questi uomini con la fissa per il mare, grrrrrrr -.-. Uomini affascinantissimi i marinai, ma che dovrebbero fare a meno di legarsi… fanno più disastri che altro -.-. Dice benissimo la tua protagonista: sono degli irresponsabili. E il suo desiderio di dargli una strigliata mi ha fatta sorridere tantissimo: eh sì, è un vero peccato che sia l’erede di un Re e lei potrebbe di conseguenza andare nei casini… Splendido anche il paragone tra Ancalime e un agnello, che si riallaccia al tuo titolo e sembra profetizzare già il triste futuro senza amore di questa fanciulla, che pure crescerà orgogliosa e coraggiosa. Fa veramente tristezza assistere, come Zamin, impotenti di fronte a tutto ciò: avere la consapevolezza che le proprie parole potrebbero cambiare le cose, vedere in cosa gli altri stiano sbagliando, eppure non poter fare nulla per correggerli e cambiare le cose, perché non si ha abbastanza potere e non si viene considerati. Le ultime righe sembrerebbero testimoniare che di speranza ce ne sia ancora tanta per quella strana e curiosa bimba, ancora capace di rimanere incantata dai fiori (anche io adoro i girasoli :3 aaaaaaaaw), peccato che in realtà non sarà così :/. E l’ultima frase è splendida… Ancalime sarà sì una regina assai diversa, ma chissà se nel modo in cui si augurava Zamin…

Ok, credo che anche per questa volta sia tutto: in conclusione tantissimi complimenti Vero! E’ una delle storie che mi è piaciuta di più, grazie per avercela regalata!

Alla prossima, un abbraccio
Benni

Recensore Veterano

Disgraziata, dopo avermi fatto penare per poter leggere questa storia, posti senza preavviso, omfgggggg!

TYEL COSA HAI FATTOOOOO!

LADIEEEEES! WE HAVE SOME LADIEEEEES!

Per quanto sia sempre felicissima di leggere di Elfi gnocchi e pieni di feels, sono una signora e amo leggere di signore come me che fanno le loro cose ignorate dalla Grande Storia™ e quindi… yeeeeeeeeeeeeee! 
Ma soprattutto, hai deciso di parlare di una categoria di donne che tendo a ignorare perché sono troppo distratta dal lato primogenito delle cose: le Numenoreane! \o/ 
No, davvero, se non ci fossi tu e se Mel non avesse iniziato i suoi ritratti, le mie conoscenze e i miei pensieri sulle donne Edain sarebbero pari a zero e guarderei con sguardo vacuo chiunque me ne parlasse. Non ci posso far nulla se ho dedicato loro uno sguardo en passant e mi sono concentrata sui drammoni dell’immortalità e delle guerre che non finiscono mai! Poi, vabbè, Erendis e Ancalime hanno attirato la mia attenzione un po’ di più perché trovare, diciamo, “misandria" motivata è sempre affascinante. 

Andiamo con ordine, o almeno per argomenti sensati.

Prima di tutto: okay, ti concedo la vittoria per la sorpresa. Non mi aspettavo nulla di tutto questo. I personaggi e il punto di vista erano l’ultima cosa che avrei creduto di leggere e inutile dire che sono molto graditi entrambi, perché PERSONAGGI FEMMINILI! E soprattutto, qualcuno che sento decisamente più vicino di molte altre donne mortali del legendarium: rivediamo Erendis e Ancalime! E che bello vederle non dal loro punto di vista, ma da quello di qualcuno esterno, che non esita a giudicare le loro scelte in maniera davvero impietosa.
Sul serio, quando Zamin dice che Erendis è fredda, volevo tirarle una ciabattata in testa e urlare “perché, solo perché non vuole avere a che fare con il genere del marito che la ignora allegramente?” Per non parlare di quando sostiene che Erendis dovrebbe prendere le redini ed essere un’aquila come le sue figlie! *testata* 
Scherzi di dubbio gusto a parte, ho apprezzato il punto di vista particolare. Perché permette di vedere Erendis in maniera ancora diversa rispetto alle “cronache” che vogliono essere i testi nei Racconti Incompiuti. Se in qualche modo i RI hanno uno sguardo… comprensivo, ti lasciano intuire che sia Erendis sia Aldarion hanno torto e ragione e che gli sbagli di entrambi fanno un casino (proprio come piace a me ♥), lo sguardo di Zamin non concede dubbi (ed è chiaramente deformato da un certo maschilismo di fondo *tossisce* non ho detto nulla!).
Ho apprezzato i dettagli come Erendis che non concede un attimo di riposo ai messaggeri, colpevoli solo di aver portato notizie da un mittente sgradito e puniti per questo. 

Poi, Ancalime! Non la immagino fredda come la vede Zamin, mi riesce davvero difficile vederla così, soprattutto in una zona in cui sembrano esserci molte donne e quindi dovrebbe essere a suo agio visto che non c’è nulla che va contro gli insegnamenti di Erendis? Non so, mi ha fatto strano leggere di Zamin che definisce Ancalime fredda, sarà probabilmente il bias di Zamin a vederla così, come se pensasse “viene cresciuta per odiare gli uomini, guardala già com’è frigida! tale madre, tale figlia!"
Anche perché poi la definisce selvatica e curiosa, non sono caratteristiche che mi trasmettono freddezza (e si sposano bene con l’immagine che ho di lei). 
Mi fa tenerezza Zamin che dice che le deve insegnare molte cose, ha un che di materno e anche da vecchia strega nonna che spezza un po’ la durezza che si percepisce in Zamin. Dopotutto, capisco che sia così dura vista la vita che ha condotto e che conduce, ma è bello vedere che invece di rifiutare questa piccola dama che non sa nulla, la vuole prendere sotto la sua ala e insegnarle tante cose, awwww *w*

Intanto, vorrei scrivere una lettera alla cara Zamin: se anche Erendis capisse come tenersi il marito, la coppia è fatta da due persone e se lui pensa sempre al mare, direi che povera Erendis può farci poco, se non affidarsi all’ipnosi. Ma credo che a quel punto Aldarion si metterebbe a sbavare e dire “onde, gabbiani, cozze!” 
Btw, questi uomini fissati col mare vorrei prenderli a remate in testa, sarà un problema che mi scorre nel sangue, ma se amate più il mare, nessuno vi obbliga a sposare una creatura di terra! Sposate un gabbiano! Sono tanto carini e graziosi e amano il mare (e la spazzatura) quanto voi. Seriously, comunque nessuno vi impone il matrimonio, Eru banana!
Se non altro alla fine vorrebbe dare anche lei una bella tirata d’orecchie a quel disgraziato di Aldarion! 

Ho adorato anche la parte dedicata alla vita quotidiana di Zamin, alle pecore e i pascoli e tutte quelle cose che gli Uomini devono fare (sì, Zamin, sai come va il mondo *coccola*). Adoro come i giudizi impietosi di Zamin siano fondati su un buonsenso e una praticità molto contadine e, davvero, se non fosse che le manca una bella dose di empatia, potrebbe pure avere ragione. Ma immedesimandosi anche in Erendis, diventa davvero difficile dire che Zamin è la bocca della verità e ha capito tutto dalla vita.
Di sicuro le figlie hanno capito tutto, secondo lei :P Ho trovato molto divertente l’accenno alle figlie e come siano “docili come agnelline”, ma hanno “il piglio dell’aquila”, roba che mi fa pensare a mie parenti più o meno lontane e mi ricorda che una situazione del genere è comunque sbilanciata. Non si può essere tutti agnellini e belare in allegria? 
Comunque Zamin potrebbe diventare amica dei Woolbridge, lei e le sue metafore da pecoraia u__ù O potrebbe andare anche molto d’accordo con mia nonna, anche se una parlerebbe di pecore e l’altra di galline, ma siamo sempre lì come tipo di persona (okay, mia nonna dovrebbe fare un corso accelerato di Adunaic… *facepalm*). 

Ti segnalo piccole sviste:
non puoi pretendere da loro latte[,] lana e figli. – mancherebbe una virgola tra latte e lana;
Ma sofermarsi su questi pensieri non serve – partita una F!

In conclusione, ho molto gradito questo racconto, perché vedere tutto da un punto di vista che vede tutto in maniera così… estrema e giudica senza alcun timore è qualcosa che mi piace molto. È bello vedere i personaggi conosciuti da punti di vista che non necessariamente li apprezzano e considerano sagge le loro scelte, porta a riflettere meglio e a dare più spesso alle vicende già note.

Bello, bello! Spero di rileggerti ancora con altre signore del legendarium, un giorno riuscirete a convertire anche me all’amore per i mortali! XD

A risentirci,

Kan