Recensioni per
Sniper's soul
di Laylath
Non avevo pensato che la signorina Elliott non arrivasse a scoprire tutta la verità. E' giusto che l'altra metà del segreto resti al momento affare di Roy e Riza e il silenzio discreto della vecchia insegnante ha aiutato a lenire il dolore psicofisico della giovane. Ancora una volta Riza si trova di fronte alla possibilità di scegliere tra la vita civile e il rientro nell'esercito, ma a quanto pare, vuoi per gli ideali di Roy, vuoi perché effettivamente Riza non sa cosa significhi vivere in mezzo ai civili, sceglie l'esercito, dove ad attenderla vi è un Quartier Generale in pieno subbuglio. |
Capitolo bellissimo e commoventissimo! |
ho provato a non piangere, ma tra Morrison, Riza e Roy, e infine la signora Elliot... |
ero convintissima di aver già recensito, by the way |
Da macchine da guerra questi soldati ora sono tornati ad essere umani. Ciascuno di loro pensa alla vita nella propria casa, con i propri parenti ed amici, come se un peso venisse sollevato dalle loro spalle. Ma se è normale per molti, proprio come hai detto, come se quella fosse stata soltanto un'esercitazione come tante, non può esserlo per chi invece ha sentito l'assassino che da dentro è uscito fuori. Nonostante il consiglio di Morris sia di ritornare alla normalità, Riza in cuor suo non potrà mai farlo. Frasi una famiglia e lasciare l'esercito era come se cancellasse tutto questo e non sarebbe stato da lei che si è sentita come un'assassina libera di agire indipendentemente dagli ordini, e non come un mero dovere da eseguire come se niente fosse. L'immagine del bambino ucciso e con il cadavere ormai in decomposizione le da' un'ultima ed impietosa immagine della guerra, precisamente la fine. E contrariamente a tutte quelle facce felici di poter tornare a casa, di poter tornare alla vita, quel bambino come molti altri non potrà far niente di ciò che attende i soldati, così come lei non potrà fare qualcosa per lui. L'unica cosa è costruirgli una tomba: l'unico gesto di pietà umana in mezzo all'indifferente felicità della parte "vittoriosa" della guerra. |
Aaaaah, i capitoli densi di angoscia sono in assoluto i miei preferiti, Certo, finisco per odiarli perché appunto, causano angoscia ma mai nessun altro genere mi darà le stesse sensazioni come l'angst. <3 |
E così Roy e Riza si sono finalmente incontrati sul campo di Ishival. |
E' stata una bellissima quanto azzeccata mossa questa dei riferimenti danteschi sulla colpa e relativa punizione di chi commette un peccato. Perché quello di Riza è un peccato, e molto grave se consideriamo che ha ucciso persone che non avevano fatto niente di male. Ed ovviamente a dispetto dele raccomandazioni dei superiori di non pensare alla parte etica e morale di tutto ciò, il pensiero di aver fallito, di veder andato in fumo il sogno di un mondo migliore, dipeso anche in piccola parte da lei si presenta, e lo fa sotto forma di un individuo da cui Riza ha sempre tratto delusione, proprio come ora sta traendo delusione dal sogno di pace condiviso con Roy. Ed è proprio lui che salva nel momento in cui stava per essere attaccato da un ishvalano. E' un istante pieno di significato, dove ci rendiamo conto che per proteggere quel sogno deve in primis proteggere colui che glielo ha trasmesso. |
Parto col dire che hai fatto bene a mettere in bocca a Morris un difetto di trama fra i più vistosi in assoluto nel manga: com'è possibile che la guerra civile nei confronti di una minoranza etnica sia durata ben sette anni? Nemmeno le due guerre mondiali hanno avuto tale durata, e stiamo parlando di due scontri continentali, non di una guerra civile (e sottolineo civile)! Com'è possibile che l'esercito abbia deciso di consumare questo numero ingente di risorse umane senza mandare subito gli Alchimisti di Stato? Va bene, andava fatto un marchio di sangue, King Bradley sapeva perché una guerriglia che sarebbe dovuta durare non più di sei mesi sia invece proseguita per anni, ma mi sorprende di come non sia stato inserito almeno il punto di vista di un soldato semplice random riguardo questo. Ma anche fosse stato perché il Padre voleva andasse così non si spiega come mai la sommossa di Liore sia stata soffocata nel giro d pochi giorni. Avrò io una qualche mancanza ma non trovo una spiegazione plausibile a riguardo. |
Bel capitolo, amo questa storia, come si evolve, i personaggi, tutto! Spero che Riza non vada al fronte ma credo che sia inevitabile. Domani cercherò di leggere tutti i capitoli, voglio sapere come continua. Vai avanti che questa storia é un capolavoro :) |
sembra quasi di essere accanto a Riza, a osservare le sue azioni leggermente scostati da lei quel tanto che basta per sentirsi al sicuro. |
L'accademia è finita, e ora Riza non è più la cadetta, ma è un soldato. |
Quel che le hanno inculcato in Accademia ovviamente la sprona a fare ciò per cui è stata addestrata. In primis Riza ha la concezione che sparare ad un essere umano va contro l'etica naturale - che è anche sua - ma la convinzione che siano pericolosi per il popolo di Amestris si fa sentire, così come pian piano si sviluppa il suo orgoglio di cecchino perfetto, di meccanica esecuzione degli ordini. Non fa strano che tenti talvolta di immaginare di essere in Accademia, dove erano ordini fini a se stessi, con cui non si uccideva nessuno. Però è anche vero che sapendo della situazione tesa di una guerra civile, entrando a far parte dell'esercito uccidere è la norma, purtroppo. Ma il mondo del fronte è ben diverso da quello di un poligono: è l'inferno contro il paradiso, praticamente. |
Eccomi di nuovo qui a recensire dopo un sacco di tempo di ritardo. Sappi che lascerò il mio giudizio su tutti i capitoli, non temere, te l'avevo promesso! |
Ti giuro che ci ho messo un po' a capire il nesso tra la citazione del titolo e Dante... quello che porta Riza a compiere il suo primo omicidio. |