Recensioni per
Voci nel Vento
di Nelith

Questa storia ha ottenuto 11 recensioni.
Positive : 11
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
28/02/16, ore 21:02
Cap. 4:

Prima classificata contest Malia: il canto delle sirene Voci nel Vento di Nelith
 
Grammatica 8/10:
Pian pianino sono arrivata anche alla tua storia, se felice sì?
Ok, smetto di fare la scema e inizio con la valutazione seria. Dunque, come ogni tua storia che ho letto e valutato, non ci sono tanti errori di grammatica, come non ce ne sono di gravi. Come tuo solito alla fine commetti sempre gli stessi, quelli di battitura un po’ sono delle sviste, altri sono di distrazione.
Altra cosa che mi sorprende sempre sono le ripetizioni, ne trovo tantissime, ma non in tutto il racconto o a inizio storia o verso la fine. Come potrai notare dal documento con le correzioni in alcune parti ci sono segnate in grassetto le parole ripetute più e più volte nell’arco di poche righe. Immagino che alcune siano volute, altre siano delle sviste, ma cerca di dargli un’occhiata perché in rendono faticosa la lettura.
Poi ci sono alcuni errori sparsi in giro, ma come ho detto nulla di grave, la storia è lunga e di sviste possono essercene: qualche verbo sbagliato, qualche frase che mi convince poco e che andrebbe rivista, incisi chiusi, ma mai aperti o anche il contrario aperti e mai chiusi.
Alla fine sono più errori di distrazione, di quando non hai più voglia di rileggere la storia che altro, nulla di grave.
 
Lessico e stile 10/10:
Passiamo a lessico e stile, cominciando proprio con il primo. Hai un lessico vario, conosci i termini e li utilizzi in maniera appropriata, tanto che a volte mi chiedo come sia possibile che in alcune parti del racconto, ma anche di altri tuoi che ho letto non ti venga in mente nessun tipo di sinonimo e ti ritrovi a usare la stessa parola veramente troppe volte. Come potrai notare nel documento con le correzioni nella prima parte della storia ne ho segnate veramente tante, che tra l’altro non si possono nemmeno definire errori, solo che rendono la lettura più faticosa, più monotona.
Per quanto riguarda il tuo stile, sai perfettamente che lo adoro, e man mano migliori sempre di più. Sei nata per scrivere storie fantasy, per descrivere i mondi e i luoghi che crei, come sei bravissima a descrivere i combattimenti, ho apprezzato in particolar modo quelli all’interno della storia sia contro i barbari che l’ultimo fra la paladina e il signore degli insetti, ma anche quello iniziale fuori dalla villa in fiamme.
 
Trama 10/10:
Ho apprezzato tantissimo il tuo racconto, insetti a parte ^^, mi è piaciuto il modo in cui lo hai impostato e soprattutto hai centrato il tema del contest. Forse avrei lasciato nel mistero fino alla fine le intenzioni di Hira, facendo scoprire anche al lettore alla fine chi fosse in realtà e quale fosse il suo scopo; ammetto però che per farlo avresti dovuto impostare l’intera storia in tutt’altro modo e probabilmente non saresti rientrata nei limiti di lunghezza.
Ovviamente io sono una rompiscatole e per quanto abbia letto tutta d’un fiato la storia ho anche trovato delle cose che mi hanno convinta poco, ma andiamo con ordine, non voglio fare un discorso confuso.
Cominciamo dall’inizio, in questo prologo, dove fa la sua apparizione Hira, ancora non hai svelato il suo nome e la sua missione, ma hai accennato quali sono i suoi poteri: domina gli insetti e poi ha quella spada che brama il sangue delle persone. Quel primo capitolo mi è piaciuto tantissimo, come lo hai descritto, la sensazioni che ha dato, i due guerrieri che si scontrano, mentre attorno a loro le fiamme divampano distruggendo ogni cosa e poi impietoso, questo misterioso personaggio, uccide il suo avversario. Non se ne comprende il motivo, quello lo accennerai in parte più avanti, ma si capisce che quella è la sua missione.
Bello il salto temporale e di ambientazione, da una terra in fiamme passi su una nave che conduce il tuo protagonista verso nord, verso la fine della sua missione, verso fredde lande desolate.
Leggendo come hai descritto gli avvenimenti, il loro susseguirsi la storia è perfetta, come anche il comportamento del tuo protagonista. Hira è malvagio, ha uno scopo malvagio, sembra anche che si diverta sia a prendere in giro le persone che ucciderle facendole soffrire, eppure lo fa subdolamente, incantandole prima con il suo aspetto e i suoi modi gentili, vedi quanto è accaduto sulla nave, ha ucciso il capitano solamente dopo averlo usato per raggiungere il suo scopo e forse anche per spaventare gli abitanti di Valgar.
Come ho detto la trama scorre, fino ad arrivare alla fine inevitabile, la risurrezione di questa creatura di cui si sa ben poco, eppure mi è sembrato che fossero alcuni vuoti all’interno della trama e in una parte un po’ di confusione. Per una lunga parte del racconto ho pensato che Hira fosse il cattivo, che una sorta di spirito o creatura si fosse impossessato di lui e che tale spirito si muovesse per sua volontà e no per ordine di altri. Lo stesso vale quando a un certo punto scrivi che “l’essere” che si è impossessato del corpo di Hira e della sua mente, è stato rinchiuso per lungo tempo, imprigionato fino a quando tutti si sono dimenticati della sua esistenza, poi andando più avanti invece appare un’altra creatura, quella che poi rinasce.
Io credo che dovresti rivedere un attimo quella parte, spigando bene che l’entità che si è impadronita di Hira è differente da quella che poi rinasce a fine storia. Devi anche spiegare bene se colui che è stato imprigionato per millenni è la creatura, il parassita o quel drago che rinasce, perché ho riletto più volte quei passaggi e l’intero racconto, ma ho veramente un po’ di confusione; anche perché a un certo punto descrivi come “il parassita” si sia impadronito del corpo con cui si muove, e poi magari sarebbe stato anche il caso di spiegare cosa è? È un demone antico? E se lo è come è arrivato a servire l’altra creatura, quella che deve far rinascere, e come sembra essere finito all’interno di quella che un tempo era una spada sacra.
Altro punto che non ho ben compreso è la tempesta. È Hira ad averla creata, con qualche incantesimo ha fatto in modo che lo seguisse e poi quando è stato il momento l’ha fatta abbattere sulla città, oppure  è stata creata da qualcun altro?
Ecco ci sono questi punti che forse andrebbero rivisti un attimo, ma potrebbe anche essere che sono io che non ho colto alcune sfumature o mi sono persa dei pezzi.
Andiamo avanti a parlare di un’altra cosa che mi ha lasciato perplessa, la stirpe bianca, questi guerriero potentissimi che Hira sta sterminando uno a uno, l’ultima rimasta è Rihilda. Li uccide perché i loro poteri servono alla rinascita, lo fa per vendetta o per entrambe le cose?
Sembra provare una sorta di odio per coloro che appartengono a quella stirpe, guerrieri potenti, dei paladini come hai descritto la stessa Rihilda, eppure come è possibile che lei non conosca nulla della sua famiglia, dei suoi poteri?
Sappi che sono io a farmi domande su domande su ogni cosa che leggo, che quando si tratta di contest sono rompipalle di natura, quindi ecco qui a snocciolare un papiro per sapere tutto quello che non hai scritto o che mi è sfuggito.
Comunque sorvolando su questi punti che ho trovato nebulosi, la storia è bella, scorrevole e il tema richiesto nel contest è stato centrato alla perfezione, poi del comportamento di Hira, del suo modo di manipolare usandoli per i suoi fini ne parleremo nel prossimo punto, quello che penso sia fondamentale da valutare.
Una cosa di cui mi sono ricordata mentre scrivevo il punto successivo, a un certo punto della storia parli di divinità: divinità che non hanno più poteri, che non esistono più e che hanno abbandonato quel mondo, so che ai fini del tema del contest non c’entra, però sarebbe stato interessante capire come mai siano spariti, perché in qualche modo la loro sparizione è legata alla rinascita della creatura del tuo racconto.
 
Caratterizzazione dei personaggi 20/20:
Lo ripeterò fino alla nausea, ma hai centrato alla perfezione il tema del contest. Dopotutto io ho chiesto che il personaggio da voi scelto fosse il cattivo, ma che sembrasse buono, poi il motivo per il quale lo fa, quindi se obbligato perché il suo corpo è mosso da un altro essere o solo perché è caratterialmente così è una scelta dell’autore che si basa sulla trama del racconto. Deve essere cattivo e ingannare gli altri, poi come e perché è a scelta dell’autore della storia.
Hira è perfetto in questo ruolo, come ho scritto sempre sopra, forse avrei fatto scoprire le sue vere intenzione a fine racconto, ma anche così va più che bene. Il suo comportamento ambiguo, il suo essere gentile all’apparenza e poi far uccidere le persone, manipolarle, spingerle a fare quello che vuole è stato descritto alla perfezione. In lui non è rimasta nessuna traccia del giovane che un tempo è stato, del suo lato umano, ma c’è solo il comportamento della creatura bramosa di sangue e vendetta, desiderosa di far rinascere il suo signore a discapito delle vite umane, ma soprattutto per ottenere quello che vuole.
Sfruttando il suo bell’aspetto, i modi gentili i sorrisi che sono fra il dolce e i timido è riuscito a conquistare la fiducia che ha attorno, sempre attraverso quell’aspetto delicato nessuno si è immaginato che potesse essere un guerriero, figuriamoci una creatura maligna bramosa di sangue. Quando Rihilda ha avuto qualche dubbio sulle vere intenzioni di Hira era già troppo tardi, l’altro era riuscito a tessere il suo inganno e a portarla dove desiderava.
Mi piace anche come Hira volge a suo favore determinate situazioni, o meglio tenta di farlo, visto che poi la sua intenzione di far combattere la paladina contro la strega, per liberarsi almeno di una delle due, si conclude in un nulla di fatto. Non è sua la colpa, ma piuttosto della strega, che poi tanto strega non è, visto che oltre che trasformare i barbari in strane creature violente e sanguinarie, non ha nessun altro tipo di potere.
Di Hira mi piace anche il fatto che si muove per far risorgere un altro essere, ma non sembra farlo per servilismo o paura, tutt’altro lui commette quelle azioni per vendetta, ma anche per ottenere qualcosa in cambio, per ricreare una sua terra con una grande colonia di creature come lui.
Come personaggio è veramente interessante, ho anche apprezzato la descrizione in cui il parassita si appropria del corpo del giovane guerriero, di come sfrutta il dolore per la perdita del suo maestro a suo favore, nonché il dolore del ragazzo. Certo mi sarebbe piaciuto comprendere di più su che genere di essere è, o forse no (ripensa agli insetti e alle varie descrizioni) parlando seriamente, del perché fosse stato tenuto prigioniero e in realtà che creatura fosse e come mai gli uomini e anche gli dei lo temessero a tal punto da doverlo imprigionare.
 
Rihilda mi ha lasciata un pochino perplessa come personaggio. Di solito riesci a destreggiarti bene anche con i personaggi femminili, creando delle guerriere forti e lei all’inizio ha tutte le qualità per essere un personaggio di spicco, forte. Eppure con l’andare avanti della storia ha perso quel piglio, totalmente surclassata da Hira, dal suo fascino e dai suoi poteri.
Forse è per via dei poteri di Hira, eppure in alcune situazioni mi sembra sin troppo ingenua. A inizio storia, quando appare ha più carattere, più forza di volontà, cose che, man mano la storia va avanti, svaniscono per poi lasciare spazio solo a una donna impaurita. Questo fino a quando non arrivano dalla strega, in quel momento sembra come risvegliarsi, sembra tornare la guerriera forte e dal carattere deciso che è appara a inizio storia.
A sprazzi è un bel personaggio anche se lo avrei caratterizzato di più, avrei dato spazio al suo passato a cosa l’ha spinta in quelle terre a nord, e al fatto che pur avendo grandi poteri lei non ne sia al corrente, per la donna è solo intuito.
 
 
***
 
 
Questa storia mi è piaciuta tantissimo, e so benissimo di essere una rottura di scatole con tutte le cose che voglio sapere e sul perché accadono, ma non posso farci nulla, sono fatta così.
Sappi che ho avuto gli incubi per giorni, non mi scorderò mai la scena di quello strano essere che si stacca dalla schiena di Hira, non ho dormito due giorni e non dormirò nemmeno questa notte visto che ci ho ripensato: il suo favorito, ha dei gusti strani in fatto di favoriti ç_ç.
Sorvolando sugli insetti, cosa di cui non ti perdonerò mai u.u, la storia mi è piaciuta tantissimo, hai fatto veramente un ottimo lavoro e descrivi sempre mondi fantastici.
 
Totale: 48/50

Recensore Master
17/02/16, ore 17:23
Cap. 4:

3^ classificata al contest "Quando il fantasy è Dark!"


Titolo 4/5 → il titolo non mi dispiace: incuriosisce, è conciso ed è facile da ricordare, tuttavia è anche abbastanza comune, quindi poco incisivo.

Sinossi in 200 parole 2/5 → al posto della sinossi hai messo un brano preso dal testo. Per quanto la parte da te scelta possa essere accattivante (per chi conosce l'argomento), messa lì così potrebbe anche ottenere l'effetto contrario. Di fatto, però, non dice nulla al lettore della storia, non gli dà un motivo per leggerla.

Formattazione 9/10 → praticamente perfetta, c'è solo una piccola lacuna che ti costa un punto: poiché hai diviso il testo in capitoli, sarebbe stato appropriato inserire il titolo di ogni capitolo al di sopra del testo, magari centrato.

Grammatica ed ortografia: 6/10 → L'ortografia meriterebbe un voto maggiore, ma ci sono diverse “sviste” grammaticali. Nella maggior parte dei casi le imputo a ripensamenti sulla struttura della frase, rivisitazioni del periodo che ti hanno portata a perdere qualche concordanza. Ci sono poi alcuni incisi in cui manca una virgola e, soprattutto, un ricorrente errore di punteggiatura nel dialogo. Immagino che tu lo ritenga corretto, dato che lo fai pressoché sempre, ma a me risulta essere sbagliato. Se mi sbaglio io, correggimi. (N.B. che ogni errore ripetuto lo calcolo una volta sola).

Stile/lessico: 6/10 → Ho trovato diverse ripetizioni, alcune frasi hanno una costruzione un po' traballate, per il resto il testo si legge, tuttavia lo trovo piuttosto “povero” o, se preferisci, poco articolato. Il tuo stile è molto narrativo, racconta, ma non mostra, quindi non permette una immedesimazione coi personaggi.

Originalità: 4/5 → Hira, il tuo protagonista, pur essendo diverso, mi ha ricordato Gen Tsukinosuke, il protagonista del manga “Ryuugetsushou”, dello straordinario Ryoichi Ikegami, ma la sensazione che ho avuto dopo poche righe di lettura e che mi ha accompagnata fino alla fine è stata quella di trovarmi davanti alla scrittura di un dungeon. Dal signore degli insetti, alla paladina (ho avuto la sensazione di poter indovinare i suoi talenti), ai chierici che perdono potere con la morte della divinità… Tutto mi sembrava “D&D” e quindi, in un certo senso, mi sono sentita a casa. La storia è sicuramente abbastanza originale, se paragonata ad altre, ma se parliamo di D&D è piuttosto un'avventura standard.

Caratterizzazione dei personaggi: 7/10 →Dal tuo racconto emergono tre personaggi: Hira, Rihilda e, brevemente, il capitano della nave. Tutti e tre sono caratterizzati in maniera abbastanza stereotipata. Va un po' meglio per Hira che, essendo il protagonista, gode del privilegio del punto di vista narrativo. In alcuni passaggi riesci a mettere in luce la sua essenza, il suo essere un insetto, in fin dei conti, ma non ci riesci sempre, ed è un peccato perché è un personaggio interessante.

Contestualizzazione: 5/9
rating: 3 → arancione, direi che per questa storia è perfetto;
il genere: 2 → più che “dark”, io ci avrei visto un “fantasy”, un “soprannaturale” o un “horror”, eppure dark non è sbagliato.
L'avvertimento: - → avrei messo l'avvertimento “Violenza” perché, in fondo, c'è gente che si sbudella, che trancia arti e non è che le scene dell'attacco degli Han o del banchetto degli insetti non siano truculente.
43/64



Prologo
“«Qui.» il cavaliere si voltò, [...]”→ dopo il punto serve la lettera maiuscola. Ogni casa editrice ha le proprie regole riguardo alla punteggiatura nel dialogo, tuttavia la regola “base” è, grosso modo: «__», ___, «__». Entrambe le virgole possono essere sostituite dal punto fermo. Tenere la punteggiatura (con eccezione di punto esclamativo, interrogativo e tre punti) all'esterno delle caporali ti semplifica la scelta della punteggiatura. In alcuni casi hai usato la virgola dentro le virgolette, ciò fa pensare ad un uso “secondo necessità” che, pur non essendo sbagliato, dà al testo un senso di disordine. Ti consiglio di fare attenzione all'uso della punteggiatura nel dialogo nei libri che leggi, così da scegliere la forma che trovi più adeguata al tuo stile. Allego comunque un paio di link che potrebbero esserti utili. [LINK], [LINK] (circa 30 volte)
“La lama compì un ampio arco, intercettato quella avversaria, [...]” → “intercettatA”
“Lui sorrise, osservando la terra bruciata attorno che li circondava, [...]” → “la terra attorno che li circondava” ripete il concetto, meglio un più sintetico “la terra che li circondava”.
“«Ne resta uno.» sorrise soddisfatto, sentendo il vento che gli accarezzava la pelle, poi, lentamente, riprese il suo cammino.” → “proprio”. In questo caso l'aggettivo possessivo corretto è “proprio”, cioè quando il soggetto della proposizione e il possessore sono la stessa persona, al posto degli aggettivi possessivi di 3a persona singolare e plurale genera meno confusione l’aggettivo proprio. In questo caso la differenza può sembrarti minima, ma c'è un caso, più avanti che renderà chiara la mia correzione. (8 volte)
 
2. Arrivo a Valgar
“Se non fosse stato per quella strana lavorazione nessuno avrebbe capito che si trattava di una spada, erano armi troppo eleganti, troppo ricche, per quelle gelide terre del nord.” → in questa frase ti annoto tre cose:
- l'aggettivo “strana”: in sé non ha nulla che non va, ma stai descrivendo un elemento che attira l'attenzione del lettore, quindi sarebbe appropriato usare un aggettivo più specifico perché tante cose possono essere “strane”. Una lavorazione può essere ricca, minuziosa, esotica, diventare una cesellatura e non solo una lavorazione e via dicendo.
- una spada, erano armi: la concordanza è saltata: “era un tipo di arma...”
- per quelle gelide terre del nord: non che sia sbagliato, ma lo trovo “pesante”, ti suggerirei di usare o “per quelle gelide terre” o “per le terre del nord” o, ancora, “per le gelide terre del nord”, senza quel “quelle” che sembra indicare che ce ne siano altre.
“Tutto, però, in quel viaggiatore era strano ed esotico: dai capelli pallidi agli occhi rossi, passando per le mani delicate su cui spiccavano le unghie nere, quelle rare volte che non indossava i guanti, fino agli abiti che indossava.” → ripetizione.
“Non sembrava risentire del freddo, quella era una delle cose che avevano maggiormente colpito i marinai. Infatti in un primo momento non lo volevano a bordo, dicevano che portava male, ma il capitano non aveva sentito ragioni: il suo denaro era buono come quello di qualunque altro passeggero.” → consecutio temporum: “non lo avevano voluto, avevano detto...”
“L’equipaggio non ne era stato felice, soprattutto quando, il giorno successivo alla partenza, cupe nubi nere se erano addensate dietro di loro.” → battitura “si”
“Hira sorrise, voltandosi verso l’uomo aveva parlato e che arrossì leggermente.” → manca un “che” tra “uomo” e “aveva”.
“Era da molto tempo che il viaggio non era stato più in solitaria, [...]” → quello “stato” è di troppo, andava bene l'imperfetto.
“'insetto si immobilizzò, poi emise un piccolo gemito.” → nessun errore nella formulazione di questa frase, ma è il concetto che mi disturba: non sono un'entomologa, ma, giocando di ruolo mi è capitato di interpretare (e quindi dovermi documentare) anche serpenti e ragni e sono pressoché sicura che non abbiano un apparato fonatorio, quindi mi chiedo come possa, un insetto, “gemere”. Ti rimando alla pagina wiki su come gli insetti producano suoni: https://it.wikipedia.org/wiki/Stridulazione


“Hira si diresse verso la sacca in cui conservava le sue poche cose e prese piccolo borsello di pelle. Dentro c'erano alcuni piccoli sassi, nulla più di semplice ghiaia, e vi lasciò cadere tra essi l'insetto.” → tra “prese” e “borsello” manca “il”; ripetizione piccolo/piccoli; e una ridondanza concettuale nell'ultima parte: o “vi lasciò cadere l'insetto” o “lasciò cadere tra essi l'insetto”. Tra l'altro, il pronome “essi” è esclusivamente soggetto e qualunque altro uso nella frase non è corretto.
“«Con anche una cosa in più, per ringraziarvi di essere stato dalla mia parte anche quando il vostro equipaggio non mi voleva a bordo perché pensavano portassi sventura.»” → manca la concordanza tra “equipaggio” e “pensavano”.
“Mise la mano nel sacchetto estraendolo e rimirandolo sul palmo della mano, illuminato dalla luce delle lampade a olio che illuminavano la cabina.” → ripetizione illuminato/illuminavano.
“Hira fu il primo a scendere, congedandosi dall’equipaggio e salutandoli tutti con un inchino, precedendo gli altri passeggeri che ancora si attardavano sul ponte, carichi di armi, che attendevano che anche i loro bagagli venissero messi a terra, sbuffando e imprecando contro la pigrizia dei marinai.” → ripetizione dello stesso concetto in questa frase: Hira fu il primo a scendere/(Hira) precede gli altri passeggeri; “gli altri passeggeri che ancora si attardavano sul ponte […], attendendo/nell'attesa”: in pratica il secondo “che” non ci sta, oltre ad appesantire la frase.
“A Hira non sfuggì l’ironia che trasudavano quelle poche parole, ma non si sorprese, sapeva a cosa andasse incontro.” → troverei più adeguato “stava andando”.
“Lasciò che camminassero sul suo corpo mentre meditava: vegliandolo.” → i due punti non hanno senso, piuttosto ci sarebbe stata bene una virgola.
“. Ed era meglio così, molto meglio così.” → Sebbene usate nel gergo giornalistico ed in poesia, per ricercare un certo ritmo nella composizione o determinati legami tra le frasi, le congiunzioni non dovrebbero essere usate per iniziare una frase.
“Al suo interno piccoli insetti si agitavano, ansiosi di riparare quel danno, mentre qualcosa di più grosso e si muoveva al suo interno, lentamente, sistemandosi.” → ti è sfuggito un “e” di troppo.


“L'animale gli si arrampicò su un braccio, avvolgendosi attorno a esso, mentre Hira si alzava, avvicinandosi a un piccolo lucernario sul tetto.” → come prima, “esso” non ha funzione di complemento.
“Imperterriti i religiosi marciavano, intenti a benedire le strade per proteggerli dalle tenebre.” → concordanza strade/proteggerlE.
“Hira tornò nella sua meditazione, ignorando le urla e gli strepiti della donna.” → “alla propria meditazione”.

3.Han
“Il gruppo corse per le strade, diretti verso sud, verso la zona portuale.” → concordanza gruppo/direttO
Condottieri e paladini. Lei è una paladina, lo sarebbe stato almeno.” → concordanza paladina/statA
“«Non capiamo come sia successo?» mormorò uno degli uomini avvicinandosi a lui.” → “Non capiamo cosa sia successo” è una affermazione, quindi non ci va il punto di domanda. Diverso sarebbe stato se avessi scritto, ad esempio: “Non capiamo. Cosa è successo?”
“Hamry osservò con attenzione la spada, poi allungò una mano verso di essa, chiudendo gli occhi [...]” → di nuovo il pronome usato in modo improprio.
“Hira si sentì osservato, voltandosi trovò gli occhi neri di Rihilda su di lui, che fissavano prima la sua persona poi l’arma.” → “su di sé”, se dici “su di lui” penso ad un terzo elemento nella scena.
“[...] non avrebbero retto, non avevano alcuno scampo, né in mare, né al porto.” → “né in posto”. Inoltre, quando si usa la formula “né… né”, le due negazioni non vanno divise dalla virgola.
“Correvano veloci sul selciato, la maggior parte di loro aveva indossato l’armatura quella mattina appena si erano svegliati, forse non l’avevano neppure tolta, altri invece imprecavano, si insultavano per essere uscito solo con le armi.”→ qui sono saltate due concordanze: la maggior parte/era-aveva; altri/usciti
“[…] il sangue delle creature non aveva mai sciolto nessuno, eppure adesso, appena toccavano la carne, questa iniziava a sciogliersi.” → concordanza sangue/toccava
“L’attacco dei difensori della città perse vigore dopo aver assistito a quello spettacolo, venendo travolti dai barbari.” → il soggetto della prima frase è “l'attacco”, non “i difensori”. Avresti dovuto dividere i due periodi, magari con un punto e virgola, esplicitando il soggetto della seconda azione.
“Hira attaccò di nuovo, ma questa volta il gigante lo colpì all’addome con un pugno, facendolo rotolare sul suolo tra cadaveri e vermi.” → “al” suolo: il movimento è dall'alto al basso, non da terra a terra.
vice versa” → ortografia: “viceversa”.
“La spada che ancora stringeva tra le mani, quell’arma maledetta con cui avrebbe portato a termine la sua missione lei poteva avvertire l’energia che emanava, era per quello che lo aveva fissato.” → dopo “missione” serve una virgola.
“«Io direi di prendere il fuoco dell’alchimista, se riusciamo a sfruttare il vento della tempesta forse potremo riuscire ad attaccare l’accampamento dei barbari. Magari potremmo creare una sorta di diversivo, attirandoli lontano dalla loro padrona, ed eliminarla. Morta lei i barbari dovrebbero tornare a disperdersi.»” → “forse potremo riuscire/magari potremmo”, nessun errore, in sé, ma per evitare la ripetizione del verbo “potere” avresti potuto usare “forse riusciremo”.

4. Rinascita
“[...] le ferite e l'eccitazione avevano impedito ai soldati di accorgersi delle punture, dei movimenti dentro alle loro ferite, lasciando libero spazio di azione.” → manca il complemento di termine: lasciando “loro/agli insetti” libero spazio di azione.
“Le sue lacrime gocciolavano sul pavimento di pietra e, per il suo sensibile olfatto, erano così dolci, così cariche di dolore.” → questa è la frase di cui ti ho scritto prima, dove “suo”, quando usato al posto di “proprio” ingenera confusione nel lettore: “Le sue lacrime (del mada) gocciolavano… e, per il suo olfatto (dell'insetto), erano…” Se avessi scritto “le sue lacrime (erano) per il proprio olfatto” non ci sarebbe stata possibilità di fraintendimento.
“La lotta era stata dura, il mada, nonostante la giovane età era forte, ma la disperazione che provava lo aveva indebolito, rendendo lui più forte.” → dopo “età” serve la virgola, per chiudere l'inciso che hai aperto mettendo una virgola prima di “nonostante”.
“In verità erano voluti scappare da loro, temevano che potessero "interrogarli": meglio gli Han che il clero.” → “avevano voluto” scappare da lui.
“Sentiva la paura dei barbari, le loro urla di agonia e sapeva che anche la strega li avvertiva, [...]” → concordanza urla/lE
“Alcuni di loro erano feriti, ma proseguivano imperterriti la marcia: il sangue che fuoriusciva dai loro corpi era poco, divorato dai parassiti che proliferavano dentro di loro.” → ripetizione loro/loro. Talvolta è impossibile eliminare un pronome, ma in questo caso sono entrambi superflui: “il sangue che usciva dai/da quei corpo… che proliferavano all'interno”
“Era irritato, tutto quel fastidio per niente: quella strega non valeva niente.” → ripetizione niente/niente.
“Hira vide che la base, creata dalle loro gambe, era unita assieme creando una strana struttura conica.” → ripetizione creata/creando. Oltretutto il verbo “creare” non è appropriato.
“Hira affondò la mano nel liquido che era uscito dalle sfere e ne lanciò una manciata contro la donna. Si protesse come poteva, ma la sostanza la colpì, deturpandole una parte del viso e accecandole un occhio.” → Una “manciata” di liquido non mi convince per niente. Piuttosto avrei visto bene che, dopo aver affondato la mano nel liquido, schizzasse la donna. Inoltre, dopo il punto cambi repentinamente soggetto, passi da Hira a Rihilda, senza dirlo, quindi quel “Si protesse come poteva” sembra riferito ancora a Hira e solo quando scrivi “la colpì” si capisce che sei passata a parlare di Rihilda.
“«Muori essere schifoso!»” → prima dell'invocazione ci vuole la virgola.
“Le lunghe antenne dell'insetto sfiorarono il suo volto, sibilando.” → di nuovo, nulla di sbagliato nella frase in sé, ma le 'antenne che sibilano' mi convincono davvero poco.
(Recensione modificata il 17/02/2016 - 05:25 pm)
(Recensione modificata il 17/02/2016 - 05:36 pm)

Recensore Master
16/02/16, ore 20:22
Cap. 4:

oh, siamo già alla fine, mi sembra di aver divorato questi capitoli troppo in fretta
cmq...
finalmente scopriamo l'origine del tramite del nostro misterioso protagonista, quell'incontro è spettacolare nella sua semplicità perché crea una specie di legame tra il bene e il male, il male che si impossessa del bene più precisamente
Rihilda è stata più volte sul punto di capire come effettivamente stavano le cose, certo... non con precisione ma avvertiva una sensazione negativa, fortunatamente o sfortunatamente (dipende anche dal personaggio per cui si tifa) l'ha capito troppo tardi
il drago è stato la ciliegina sulla torta (?), so che li ami ma non mi aspettavo di vederne uno anche in questa storia, la cosa mi ha piacevolmente sorpresa u.u
gli insetti hanno avuto un ruolo importante nella storia, quindi ci spendo altre due parole a proposito: a parte lo schifo che mi hanno suscitato devo dire che non è male l'idea di vederli come una malattia, qualcosa che una volta che si impossessa di qualcuno (anche attraverso una semplice ferita) cresce e fa marcire l'ospite, sia dall'interno che dall'esterno
che altro dire?
il finale è abbastanza aperto, non esclude a priori la possibilità di un proseguo, quindi, chissà... ^^
ovviamente ti faccio i miei complimenti per la storia, me la sono divorata in un giorno solo praticamente **
spero solo di non sognare insetti, ultimamente faccio dei sogni così strani e assurdi che ci manca solo più questo hahahhaahha
un bacio

Recensore Master
16/02/16, ore 20:05
Cap. 3:

allora, questa strega non mi sta molto simpatica, forse per via di quello che ha detto Hira nel capitolo precedente, sembra... beh, è sopravvalutata dalla gente del posto, ad ogni modo ha avuto il suo ruolo in questa storia
i barbari (apparentemente manipolati dalla strega) hanno dato l'opportunità alla guerriera di mettersi in mostra e far vedere a Hira quelle che sono le sue capacità, lui poi... da bravo furbo calcola mentalmente quelle che sono le sue possibilità di agire e un po' da sadico continua a metterla alla prova, ridendo anche per la sua ingenuità relativa alle sue origini
lei poi, non si è interessata alla sua famiglia (dato che manco la consoce) quindi, povera, ha cercato di crescere come poteva e di adattarsi, e forse proprio questo ultimo punto le ha impedito di porsi qualche domanda sulle volte in cui in passato aveva visto cose che agli altri sfuggivano, ha allontanato queste sensazioni ed esse hanno finito con l'affievolirsi, proprio ora che gli servivano direi...
cmq si vede (?) che è in gamba, i pensieri di Hira su di lei sembrano tal volta sottolineare questo punto
ma, per qualche strano motivo, non tifo per lei, lo scontro tra i due sembra inevitabilmente vicino quindi inizio già a prendere le parti XD
a tra poco ;)

Recensore Master
16/02/16, ore 19:48

Dunque, mi è piaciuto tantissimo questo capitolo
le descrizioni iniziali sono molte accurate e mi sono piaciute molto, Hira è indubbiamente un tipo interessante, quella sorta di superstizione (poi tramutata in una sorta di benedizione) che i marinai hanno nei suoi confronti lo ha reso ancor più singolare, ti fa capire qualcosa sulle sensazioni che trasmette agli altri
da come si sottrae alla compagnia umana, parla con gli insetti ed evita di farsi toccare per paura che qualcuno capisca qualcosa fa capire che Hira sia il famoso avversario del capitolo precedente, e poi anche questa frase " Sei venuta da me… ti ringrazio. Tu sei l’ultima, quindi. Hira sorrise." lo conferma
poi magari, questo fatto era la cosa più scontata del capitolo ma io l'ho percepito strada facendo e sono stata sulle spine per un po' ^^
così come mi ha tenuta incollata allo schermo la faccenda del mada e l'incontro con la strega
la descrizione del tatoo vivente e del corpo con i vermi (o dovrei dire fatto di vermi) mi ha un po' schifata, ma è un complimento perché significa che le tue parole hanno creato un'immagine forte e duratura nella mia testa u.u
purtroppo aggiungerei XD
P.S.
sai cosa mi ha fatto venire in mente il centopiedi, vero? ahhahahaha eppure non ho ancora visto né il 2 né il 3 di quel film... non ricordo nemmeno chi delle due lo ha consigliato a chi LoL

Recensore Master
16/02/16, ore 18:16
Cap. 1:

Ciao :)
e già, non sono morta, anche se potevo sembrarlo dato che ho smesso per tantissimo tempo (almeno un paio di secoli) di tartassarti con pareri e teorie varie XD
ma ora sono nuovamente qui ^^
che dire? mi sono un po' persa nel tuo profilo e ho visto che hai scritto tante altre storie, l'unico lato positivo di questa mia lontananza è che ora ho un bel po' di roba da recuperare v___v
ultimamente poi ho letto molte storie "soft", diciamo tranquille, e tante FF varie, e devo dire che sentivo la nostalgia del tuo stile, non critico quello degli altri, anche perché se leggo vari racconti un motivo ci sarà, ma un ritorno a quel macabro fantasy che ti contraddistingue (no che stia cercando di ridurre il tuo stile ad una sorta di genere, sia chiaro) ci voleva proprio u.u
e direi che si parte alla grande con questo primo capitolo
mi piace l'idea di questa tempesta sanguinolenta, lo scontro tra il cavaliere e il suo misterioso e inquietante avversario dura poco ma... accidenti che ansia!
il cavaliere mi ha dato l'impressione di uno che nell'altro mondo (dato l'esito del duello) ci penserà due volte prima di accettare una caramella dagli sconosciuti (?), anche se il senso è più quello di chi si pente di aver posto in essere un gesto caritatevole verso qualcuno, ma difficile pronunciarsi oltre
comunque siamo solo all'inizio e questo misterioso avversario "insettoso" pare deciso a porre fine (una fine piuttosto vicina) a quella che sembra una sua missione, od obiettivo personale per quanto ne sappia
immagino che il viaggio verso nord potrà dissipare alcuni dubbi ma... staremo a vedere é__é
P.S.
mi mancavi :(
un abbraccio ♥

Recensore Master
28/01/16, ore 13:21
Cap. 4:

Ciao Nel!
Finalmente ho letto questa storia e, devo dire, mi è piaciuga da matti!
Hira è angelico e demoniaco allo stesso tempo, rendendolo un doppiogiochista perfetto.
Rihilda si è fidata troppo, avrebbe dovuto ascoltate di più ciò che il suo sangue gli suggeriva, pagandone le conseguenze.
Ammetto che, un seguito mi piacerebbe leggerlo, sapere cosa combinerà il drago nero e soprattutto Hira e il suo nuovo regno.
Beh, detto questo, alla prossima storia
Linda ^~^

Recensore Veterano
07/01/16, ore 20:13
Cap. 1:

Certo che mi è piaciuta! Va bhé, l'ho letta solo dopo che l'hai finita, ma ci tenevo comunque che mi piace un sacco. Peccato però, è scritta bene ed è interessante, sarebbe stato bello se fosse stata più lunga. Ciau allora!

Recensore Veterano
07/01/16, ore 14:25
Cap. 4:

Veramente bella, scritta bene e con un'ottima trama , anche se breve. Mi piacerebbe leggere una long ambientata in questo mondo dark e sapere cosa succederà a Hira *.*
Alla prossima storia,
xxx

Recensore Junior
07/01/16, ore 14:22

Ciao.

Ho proseguito nella lettura e finito questo primo capitolo, facendomi meglio un'idea della storia. Continuo a trovarla interessante, e continuerò, ma ci sono alcune cosette che vorrei portare alla tua attenzione. ;)

- In certe frasi ho notato una certa precipitazione. In determinati punti ci starebbero bene delle virgole, e in assenza di queste alcuni periodi vanno avanti come valanghe e forse appesantiscono un pò. Casi rari, suppongo siano più sviste che altro. Una rilettura e si risolve. Opinione personale ovviamente. ;)

- Quando entrano in scena molti personaggi e si mettono a parlare tra di loro riscontro difficoltà a capire chi, dei tanti, prende la parola. Molte stringhe di dialogo si esauriscono senza che venga specificato il soggetto che parla, e questo mi porta a svalutare infinitamente qualsiasi personaggio secondario prenda la parola. Mi porta a vedere praticamente tutto il mondo intorno al protagonista come una macchietta utile a portarlo sempre più vicino alla meta, mentre credo sia interessante creare un mondo a sè stante, ben caratterizzato, ove chiunuqe parla ha una propria personalità, profondità. E' un lavoro che stressa, lo so bene, perchè è seccante dare una netta caratterizzazione anche alle macchiette, ma è una cosa che leggendo si apprezza, perchè il lettore capisce bene com'è la situazione in scena e ha molti più dettagli per figurarsela in testa.

- Ultima cosa, riguarda la rivelazione di cui scrivi a metà testo. Ovvero che quello che vedono i presenti nella locanda è solo il corpo di un mada, e non il mada stesso. Ecco, questa la reputo una cosa importante, dev'essere un colpo di scena, quindi non lo direi immediatamente, liquidando l'informazione in mezzo rigo, perchè è come se "spezzassi" un pò il mistero. Questo perchè una volta giunti nella locanda veniamo assaliti da informazioni importanti: qualcuno vede in Hira un mada, spiegano cos'è un mada, lui rivela che ha solo preso possesso di un altro corpo. Sono cose che per me vanno un pò diluite, specie l'ultima, in modo da far percepire maggiormente allo spettatore il rivelarsi della verità. Magari spiegandolo tramite un pensiero del personaggio, anzichè con la sola descrizione. ;)

Recensore Junior
07/01/16, ore 13:25
Cap. 1:

Ciao. ;)

L'intro mi ha attratto e pertanto ho deciso di leggere questo prologo, che devo dire essere molto valido. Sono poche righe, è vero, ma ritengo che se un autore è bravo e sa lasciare il segno ci riesce anche in mezzo paragrafo e non per forza dopo aver scritto migliaia di pagine. Di seguito ti elenco i pro e i contro che mi sono saltati all'occhio.

Pro: Ottima scrittura. La storia fila, è scorrevole, piacevole, ed è interessante come il primo personaggio che presenti non sia il protagonista, bensì una comparsa utile allo sviluppo del vero personaggio. Ho ancora letto poco di quest'ultimo ma fondamentalmente credo siano state poste basi per un individuo molto interessante.

Contro: Non sono dei veri e propri "contro" in realtà, ma piuttosto dei pensieri, delle associazioni, che hanno collegato il tuo personaggio ad altri già esistenti. Non ho letto il resto quindi ora come ora potrei prendere solo una cantonata, ma casomai ti fosse utile: questo personaggio sembra poter controllare gli insetti, essere in definitiva una sorta di loro leader, e questo mi ha fatto pensare subito agli Aburame di "Naruto" (Dove appunto certi personaggi sfruttano gli insetti per il combattimento, ospitandoli dentro i loro corpi). La sua arma, inoltre, assorbe il sangue delle vittime, e ho trovato un'associazione con la spada di un altro personaggio di "Naruto", che poteva assorbire il sangue delle vittime e sfruttarne il ferro per "ricomporsi", casomai fosse stata danneggiata. Possibilmente più in là nella storia personaggio e lama avranno caratteristiche differenti da tali esempi ma non sapendo ho preferito informarti. ;)

Continua. In bocca al lupo. ;)