Recensioni per
Lontana Menegroth
di Silvar tales

Questa storia ha ottenuto 17 recensioni.
Positive : 17
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
16/01/16, ore 15:18


Silvaaaaaar!

Lo ammetto: quanto ho visto ricomparire la storia in home, la settimana scorsa, non ci potevo credere. Mi ha frustrata aver avuto un weekend e una settimana un po’ così, che hanno rallentato la lettura del tanto sospirato nuovo capitolo, ma sinceramente di leggerlo a spizzichi e bocconi durante la settimana, in quei cinque minuti prima di dormire, non mi andava, così l’ho tenuto al caldo per oggi (perdonami davvero il ritardo, sono mortificata ma era pianificato). 
Solo intanto, mentre riuscivo a leggere finalmente il capitolo, mi son ritrovata ventimila mail e vabbè, sono morta sulla tastiera e risorta solo perché dovevo darti un parere su questo ultimo e inaspettato capitolo.
Inaspettato sì, perché non credevo avresti più ripreso in mano la storia (la vedevo lì nelle mie seguite e sospiravo con un po’ di malinconia, perché sarà una storia movieverse – e quanto più passano i mesi, meno soffro i film – ma è una bella storia ben scritta e a me le belle storie piacciono) e temevo che non ne avrei mai visto la fine. E invece sei tornata e non so, l’hai pure conclusa! 
Ora, sono combattuta tra il sollievo del tuo ritorno e la tristezza per la fine di questa storia!

Ma passiamo alle cose importanti: il capitolo
Che inizia con uno dei momenti della Guerra dell’Anello che mi affascina e incuriosisce di più: la famigerata battaglia sotto gli alberi, che ho letto in varie versioni e di cui ho la mia personalissima versione, ma è sempre un piacere aprire la mente alle altre possibilità. 
L’immagine iniziale della foresta distrutta dopo la battaglia è potente e straziante, ho adorato come hai descritto la foresta di prima attraverso le sue macerie, è il genere di descrizione che adoro, i resti più che la distruzione in corso, non so se mi spiego. Sarebbe stato facile mostrare la battaglia nel suo svolgimento, ma non lo hai fatto, hai dato accenni al prima attraverso il dopo e l’ho adorato.
Ho qualche perplessità sulla saggezza tattica di far arrivare gli Orchi fin sotto il palazzo, perché l’assedio è sempre un problema per gli assediati e credo che Thranduil non avrebbe permesso agli Orchi di avvicinarsi tanto al palazzo, ma comunque, l’immagine dei Silvani rinchiusi nel palazzo sotto assedio è stata un colpaccio al cuore, quanto i cadaveri sparsi che Thranduil osserva, morti in mille modi diversi, ma tutti per una ragione: difendere il palazzo, difendere il regno. È semplicemente corretto, nient’altro da aggiungere, davvero.

Poi, ci hai tenuto a uccidermi con questo scambio:

«Lo senti, mio Signore?»
«Che cosa, mio buon Feren?» 
[…]
«Il rumore del mare»

Ecco, qua son stata colta anch’io da vertigine perché il discorso Thranduil+mare mi uccide, sempre e comunque, più che con gli altri Elfi che lasciano la Terra di Mezzo. Perché sono Avar nel cuore e non riesco a sopportare l’idea che la Terra di Mezzo venga privata della presenza degli Elfi, non sopporto che gli Elfi nati e cresciuti nella Terra di Mezzo debbano lasciarla (solo perché Ulmo ha deciso, tanto tempo fa, di cantar loro “In fondo al mar” e li ha traumatizzati tutti!).
Quindi Thranduil che pensa "Allorché Thranduil venne colto da paura e vertigine, laddove vi sarebbe dovuto essere soltanto serenità e desiderio” è stato dolorosamente vicino a quello che provo io a riguardo. (No, Thrandy, non andareeeeH!)

L’incontro con Celeborn! Okay, in questa storia Celeborn si comporta in maniera poco simpatica, se non altro mi consola che abbiano potuto incontrarsi da amici alla fine della guerra e spartirsi la foresta con poche storie e molta tranquillità. Si respirava la pace e la luce nel loro scambio, mi ha fatto molto piacere vederli lì discutere in maniera tranquilla e rendersi conto, insieme, che comunque è finito tutto per loro e ora tocca agli Uomini occupare la foresta.
Interessante il personaggio di Faren, per quanto abbia storto il naso a “Nero Cacciatore” – essendo uno dei nomi che gli Elfi davano al Morgoth –, ho comunque apprezzato l’idea di persone “non affiliate” che abbiano collaborato con i due grossi regni di quell’area contro il dominio di Sauron. È qualcosa a cui non avrei mai pensato ed è per questo che leggo anche le storie degli altri, no? Per scoprire cosa possono tirar fuori persone diverse da me! E Faren è particolare, inquietante e sembra un po’ la voce della foresta mentre descrive la lenta rinascita del bosco per Thranduil e Celeborn.
Poi giunge il momento della scelta del nuovo nome e l’idea che il nome di Legolas sia una speranza per il futuro è qualcosa che condividiamo e mi fa molto piacere! Non posso fare a meno di pensare a Legolas, leggendo “Lasgalen”, e daje il giochetto deve essere stato fatto di proposito! :P 

Finalmente, abbiamo avuto notizie di Legolas! Vabbè, Thranduil era super in ansia e si è girato male contro chi non meritava le sue risposte acide, e ha avuto anche dei bellissimi incubi in cui sospetto che al posto del viso del padre abbia visto quello di Legolas, vero? Vero, vero? Dai, so che è così XD Era troppo in ansia per non partire con questi trip assurdi.
A meno che non avesse sognato di essere Legolas e quindi nel rigirare il corpo ha visto se stesso. Creepy.
Vogliamo parlare del sollievo di Thrandui a sapere che Legolas è vivo e vegeto? E come parli al plurale, in un momento molto Gollum – no scherzo, è stato un colpaccio al cuore come ha detto “nostro figlio” e poi questo:
"Legolas ha vinto dove noi abbiamo fallito. Ha visto la speranza ove noi eravamo ciechi. Legolas è vivo, è vivo”.
YES, THIS, è tremendo e perfetto e così straziante! Volevo andar lì ad abbracciare Thranduil, anche perché in questo momento l’assenza di Filigod è assordate, ingombrante, accentuata dal modo in cui Thranduil parla. 
Davvero, complimenti!

E… Okay, aspettavo un po’ che Lomewen e Thranduil avessero modo di parlare, da quando il padre di lei ha annunciato di voler partire, anche perché dopo il capitolo precedente sono rimasta con molte domande su loro due, anche perché quella scena nell’alcova buia è stata particolare e inaspettata e se hai mostrato proprio quella (nonostante tu mi abbia detto di averne immaginate altre), doveva essere in qualche modo importante. 
E infatti non mi hai delusa.
Anche se in questa scena ho voluto spesso picchiare Thranduil e di seguito ti segno come e perché, non riesco a star zitta su quel discorso che ha fatto a Lomewen!

"Hai appena iniziato ad aprire gli occhi sul mondo, non hai niente da ricordare, devi solo iniziare a vivere i tuoi ricordi. Segui tuo padre, prendi la nave per le Terre che sono di là."
Qua volevo tirargli una scarpa in testa, perché non fa altro che dirle “vai a vivere i tuoi ricordi” e poi le dice di seguire il padre? Cioè, Thranduil, sul serio, credi di sapere meglio di lei cosa vuole? Se lei i suoi ricordi li vuole vivere nella Terra di Mezzo è liberissima di farlo! Seguire il padre non la rende più libera di seguire te, seriously *afferra Thranduil per le spalle e lo agita*

[…] non pretendere né fingere di voler condividere con me il peso e il dolore di tante cose sepolte, ormai, sotto l'acqua e sotto la cenere. Cose che non conosci né mai conoscerai.” 
Oh, Thrandy, caro, e dire che fino a poco tempo fa ti andava bene rotolarti in quella giovinezza e in quei pochi ricordi! Tutto questo si collega benissimo con il capitolo precedente e quella mossa molto egoistica di Thranduil, che seduce allegramente Lomewen, come per riavere per sé un po’ di quella giovinezza e speranza che sa di aver perso. Per questo vorrei tirargli le orecchie quando decide di non averne più bisogno e la getta via, con questa frase. Infuriating, I say

"Questa Foresta è la mia casa da troppo tempo, e non la prima che perderò. Puoi capire perché non ho desiderio di abbandonarla?"
THIS. THIS THIS THIS. È un’idea che condivido anch’io riguardo a Thranduil, non sono tanto il Beleriand prima e il Rhovanion poi a essere la sua casa, la sua vera casa è la Terra di Mezzo e abbandonarla adesso vuol dire abbandonarla per sempre. Come è successo con “la casa” in cui è nato, il Beleriand, che è sprofondata nell’oceano e per questo irraggiungibile, la Terra di Mezzo non sarà più aperta a lui, quando deciderà di salpare per Valinor. 

È tutto perfettamente comprensibile in questo passaggio, ma ciò non toglie che avrei voluto che Lomewen gli tirasse una testata, dopo avergli lanciato l’asciugamano, perché che razza di discorsi son questi, dopo essere entrato nella sua vita per i tuoi propositi personali? Ma davvero! 

Peccato che poi l’irritazione per il comportamento pirla di Thranduil (che comunque conclude quel che aveva iniziato nel capitolo precedente, quindi non è problema di scrittura, è Thranduil che va preso a testate), viene subito spazzata dall’addio alla foresta. Mi butta giù da matti il modo in cui accetta che sia tempo, le sue ultime azioni, è tutto così ineluttabile, tutto così impossibile da fermare (e Thranduil non si ferma, perché forse se lo facesse, non partirebbe più?). Anche il suo addio, quell’ultimo voltarsi, è giusto il suo piccolo tributo alla foresta che ha amato e in cui ha amato (per citarlo), quando ormai era diretto al mare.
La comparsa del cervo bianco voleva uccidermi, lo soH, e mi ha uccisa. 
Anche lui che si mette a comparire solo dopo che Thranduil ormai guarda verso Ovest, come sapendo che se Thranduil lo avesse visto, avrebbe potuto indugiare.
BastardoH.

La fan art finale è stupenda, avevo solo visto la parte col viso di Thranduil, mi mancava quella con la moglie (e l’anello pacchianissimo che Thranduil porta all’indice :P), grazie per averla condivisa!

Spero di aver detto tutto, non ne sono certa. So di essere ancora molto scossa dal ritorno, non me lo aspettavo e mi ha colpita dove non ricordavo di avere un… livido, diciamo, dai. E poi è stato l’ultimo capitolo e si è concluso con uno di quei momenti che mi fanno sempre piangere e, mamma mia, Silvar, davvero, mi sento tutta stordita.
Abbiamo fatto un bel percorso nello spazio e nel tempo con questa storia, dal Menegroth della Prima Era alla Forests di Foglieverdi nella Quarta Era, ed è stato uno scendere nel baratro della tristezza e solitudine e nostalgia che ci lascia qui, in questo ultimo capitolo con Thranduil che va alla Luce dell’Ovest. Non sarà più solo, direi, magari non sarà più triste, ma ho il terrore che la sua nostalgia non possa essere guarita dalla semplice Luce. Dopotutto è pur sempre un Elfo della Terra di Mezzo, non è nato nella luce e nell’idillio eterno di Aman, ma sotto il cielo stellato e le foreste addormentate della Terra di Mezzo – che sia nato prima o dopo il sorgere della Luna e del Sole. 

Però, mi ritrovo a sperare che quella fan art finale sia un momento in Aman tra Thranduil e Filigod, voglio sperare almeno in un momento felice in cui lui le restituisce l’anello di matrimonio (è quello, no? okay che è fanon, ma comunque!) e magari insieme possono lenire la nostalgia della lontana Menegroth che vive nei loro ricordi :)

Grazie, Silvar, per la storia e per essere tornata a finirla!

Ci risentiamo,

Kan