Recensioni per
Chessboard
di Cloud394

Questa storia ha ottenuto 22 recensioni.
Positive : 20
Neutre o critiche: 2 (guarda)


Devi essere loggato per recensire.
Registrati o fai il login.
Nuovo recensore
09/08/16, ore 21:19
Cap. 1:

Ciao! Il prologo é ben scritto, e mi piacciono molto le descrizioni, però trovo che molte cose siano ispirate ad film "The Help", com'é palesemente l'espressione "Sono nera perché ho bevuto troppo caffè".

Non é un rimprovero, ma se ti ispiri ad altri film ecc, sarebbe carino che tu lo sottolineassi ecco. Perchè altrimenti dire che la storia é del tutto inventata non sarebbe così vero. Solo per questo motivo ti metto la bandierina neutra.

Recensore Master
26/03/16, ore 13:36
Cap. 1:

Ciao, sono qui per il gioco dell'oca.
La tua storia, essendo soltanto al prologo, mi è piaciuta. Ci sono alcune cosette da sistemare, come per esempio come parla la piccolina. Una mia amica fa la babysitter e non ha mai sentito una bambina parlare così, nel senso che fanno fatica, ma non così tanto. Magari potevi soltanto scrivere che la bambina faticava a parlare, perché così sta un po' male.
O almeno per me.
Poi riguardo la storia mi ricorda molto il film "The Help", che parla di queste famiglie ricche con bambine bianche, loro non hanno tempo per curarle e allora chiamano le afroamericane per farle da badanti. O cameriere.
Ecco, in poche parole è questa la trama ed è bellissima. Se tu non hai visto il film, ti conviene perché è davvero bello.
E ti apre gli occhi su molte cose.

Non ho altro da aggiungere se non magari che alla fine potrei passare agli altri. La trama mette curiosità.

Au revoir

Recensore Junior
25/03/16, ore 11:44
Cap. 1:

Hei, sono qui per l'oca!
Questa storia si presenta esattamente come il titolo: una scacchiera. Nel 1933 il bianco e il nero in america non si mischiavano mai, per quanto fossero vicini. Per quanti sforzi facessero, erano i bianchi ad attaccare sempre per primi, a segregare i neri e a tenerli sotto scacco.
Il disprezzo che provo per i pregiudizi è forse maggiore di quello che il padre e la madre di Amy provano per le persona di colore.
Non sono riuscita a capire bene perché la mamma di Amy volesse tenerla in casa, ma penso lo comprenderò meglio più avanti. Il tuo stile è abbastanza svelto, ma si adatta ad un contesto che non ha bisogno di paroloni e descrizioni manzoniane per essere espresso nella sua cruda verità.
Domilda era una donna buona, prima di essere nera. La gente purtroppo pensa prima a tante altre cose superficiali, piuttosto che a quello che conta davvero.
Mi sta veramente piacendo questa storia, penso che andrò avanti

Recensore Veterano
18/03/16, ore 18:47
Cap. 1:

Ehilà! 
Sono qui per il gioco dell'Oca EFPiana.  

Ho alcune cose da dirti nella speranza di esserti utile: 
- "Mio padre è un impreditore di grossa importanza, fa qualcosa che ha a che fare con le automobili. A quanto mi ricordo è un tipo che sta sempre a vantarsi di quello che ha, di quanto è ricco, importante." questa parte mi ha lasciata un po' perplessa, non ho granché capito: perché a quanto si ricorda? Nel senso che non lo vede mai o comunque che sono poche le volte in cui parla in sua presenza? 
- Per quanto riguarda i dialoghi, ma questo è un parere unicamente personale, potresti aggiungere qualche descrizione in più di seguito e poi io fossi in te sostituirei alle linee (che a volte nel testo sono brevi, altre lunghe) alle virgolette o ad altro. 
- "Più tardi i bianchi hanno mandato suo figlio in guerra, purtroppo l'ha perso." al posto della virgola ci sterebbe meglio una "e". 
- "-Nono. io non ti pendo in gilo -ribatte la piccola stringendola." o sostituisci il punto con una virgola, oppure metti la maiuscola a "io". 
- "Domilda canta insieme a lei guardandola teneramente, poi la prende in braccio e balla con la piccola al ritmo della canzone. Entrambe ridono e si divertono. Domilda inizia a fare il solletico alla piccola e lei risponde con urla e si dimena dalle risate." ripeti spesso il nome, a volte potresti cambiare con "la donna" o altro, l'ho notato più volte nel testo. 
- "-A me piacea...-" questa parte è in grassetto, ma non ho capito il perché e un po' stona. 
Comunque a parte questo hai trattato un argomento delicato e non semplice, mi piace il voler creare un rapporto tra due persone che appartengono a due mondi completamente differenti, inoltre di età diverse, e sono curiosa di sapere come si evolverà la situazione di questa storia: appena mi capiterà di nuovo, approfitterò ancora del gioco per proseguire la lettura e farti sapere cosa ne penso. 

Alla prossima, 

Lawlietismine
 

Recensore Master
15/03/16, ore 14:27
Cap. 1:

Ciao^^ Sono qui per il gioco dell'oca. Hai scelto di scrivere su un argomento piuttosto complicato e che rischia di farti finire in qualche errore di carattere storico, ma sei stata molto delicata nella trattazione in questo "male sociale". Hai ben caratterizzato la cara Amy, cresciuta sotto l'ala protettrice di Domilda che le ha aperto cuore e mente su un altro mondo, quello "nero". Su Domilda ho poco da dire essendo solo un prologo se non che ha avuto una vita dura e difficile. La parte centrale avresti dovuto scriverla in corsivo in modo da far capire che era un flashback, altrimenti non è un salto così immediato. Ho letto le altre recensioni e mi ha stupita vedere che nessuno te lo abbia fatto notare, ma avendo fatto da giudice in molti contest, certi errori mi saltano all'occhio. Hai idee ottime, ma hai ancora molto da imparare su come rendere fluido un testo. La frase finale non ha senso: "... ma devo assetare la mia sete di avventura" Assetare significa far venir sete quindi probabilmente tu intendevi scrivere dissetare, anche se dato che poi usi la parola sete il termine più adatto è placare o assecondare. Spero non la prenderai male, ma le critiche aiutano a crescere ed io ne ho avute parecchie. Buona giornata.

Recensore Master
09/03/16, ore 19:53
Cap. 1:

Ciao!
Sono qui per il gioco dell'oca e... non sai quanto sia stata felice di aver scovato questa tua storia! Mi ha fatto pensare molto a The Help, di cui però ho visto solo il meraviglioso film.
Non posso che concordare su quanto dice Amy: i veri genitori non sono quelli che ti concepiscono, ma quelli che si prendono cura di te e che ti amano. I figli non sono dei soprammobili, hanno bisogno di affetto e amore. Ed è proprio l'amore incondizionato che ha dato il via alla narrazione, che permea ogni singola parola, ogni frase. L'amore non ha razza ed è un sentimento che dapprima si guadagna e dopo si coltiva.
Domilda mi è entrata nel cuore e sento già di amarla. Solo una persona - in questo caso una donna - che ha sofferto e ha perso tutto può sapere quanto valore ha nella vita l'amore e i buoni sentimenti. I genitori di Amy non lo sanno, pensano che i soldi e la posizione sociale valgano la felicità, ma si sbagliano e credo che prima o poi lo capiranno. Sai, anche se questa storia è ambientata agli inizi del '900, è molto attuale, sia perché la discriminazione è una piaga ancora presente sia perché persone che mettono davanti agli affetti il denaro esistono ancora.
Dato che questo è solo un prologo, mi fermo qui. Ti faccio i miei complimenti per la trama e per la caratterizzazione dei personaggi, che già sono ben tratteggiati. Lo stile è scorrevole e piacevole e ho apprezzato particolarmente sia la narrazione in prima persona sia in terza.
Bravissima!

Elly

Recensore Veterano
08/03/16, ore 20:10
Cap. 1:

Ciao! Sono qui per il gioco dell'oca :3
Allora, avevo già notato la tua storia in altri gruppi, ma non ho mai avuto il tempo per passare. Il tema che vuoi trattare è piuttosto spinoso, nonostante nel 2016 l'uguaglianza tra razze dovrebbe essere data per scontato, ma lasciamo stare i miei vaneggiamenti (?)
Per ora ho letto solo il prologo e ne sono rimasta piacevolmente sorpresa: hai spiegato in breve e senza essere volgare la vita dei bianchi e il loro rapporto con i "negri". Lo hai fatto in modo molto delicato, il tutto visto dagli occhi di una bambina che le differenze non le vede. Amy mi piace davvero molto, apprezzo il suo rispetto e amore per Domilda, che come lei è un essere umano, solo con la pelle più scusa. In questo prologo hai reso bene il loro rapporto con una tale dolcezza che ho sentito io stessa di voler bene alla domestica. Ripeto, mi dispiace aver letto solo questo capitolo, ma presto avrai ancora mie notizie :3 il tema che tratti mi affascina molto, adoro le storie che parlano di differenze e discriminazioni e ru hai iniziato davvero bene :3
Per ora non ho altro da dire, giusto una cosa: hai scritto "uscendo il labbro" che secondo me dovrebbe essere "facendo uscire il labbro".
Per il resto è tutto perfetto :3
Detto questo alla prossima e un bacione!

Zenya

Recensore Master
17/02/16, ore 19:11
Cap. 1:

Ciao! E' da tempo che avevo adocchiato questa storia, ma volevo leggermela con tutta calma :)
Ho colto l'occasione con lo scambio su fb, così eccomi qui :)
Parto dicendo che hai scelto un argomento non facile, sicuramente delicato, e che ha sempre destato il mio interesse, a cui i bellissimi film e libro "The Help" mi hanno fatto appassionare ancora di più, quindi sono decisamente contenta di aver trovato una storia simile :)
Ma partiamo con la trama: allora, il punto di vista è quello di una figlia di nobile famiglia, una ragazza che al contrario della gran parte della sua schiatta non ha le fette di prosciutto sugli occhi e vede, percepisce l'ipocrisia intorno a lei, forse a causa anche dell'odio e dell'indifferenza in cui è nata e cresciuta. Ottimo come hai presentato i genitori di Amy, di solito non amo presentare subito descrizioni intere, ma in questo caso l'ho trovato perfetto, perché ci danno informazioni in più sui caratteri e sulla (orribile) essenza di questa coppia di persone della peggior specie -.-
Domilda entra subito nel cuore, con la sua garbata dolcezza e affettuosità nei confronti di Amy, e per la dignità con cui sopporta le angherie e le brutture. Davvero, è da stimare.
E che dolce la piccolina e il suo attaccamento per la domestica... peccato solo che intervenga quella belva della madre.
L'ultima parte, sull'essere genitori, l'ho trovata ancora più bella e sentita.
A parte i personaggi e la trama, mi è piaciuto il contesto: lo hai ricostruito in modo verosimile, senza mostrare chissà quali eroismi (ultimamente vanno di moda le donne "ribelli" e assolutamente anacronistiche -.- un conto è voler cambiare la realtà - sono tanti i personaggi femminili che si sono messi in gioco per farlo -, ma un altro inserire figure che sono completamente errate, o farle agire in totale tranquillità in un mondo che non ha niente di reale...).... insomma, molto buona la parte storica :)
Ok, ora parto con ciò che mi ha convinto di meno: avrei preferito vedere scene maggiormente trattate, in particolare la prima: l'ho trovata un po' troppo veloce, avrei voluto qualche elemento in più; buono invece lo svolgimento del resto.
La cosa che mi ha fatto storcere il naso di più, però, è stato il layout: la netta riga di separazione tra una frase e l'altra spezza la lettura, e non crea un bell'effetto. Ti consiglierei di rivedere questo. Refusi non ne ho notati, tranne per il "nata" scritto con la N maiuscola invece che con la minuscola.
Basta, ho finito! Brava, comunque :)

A presto!
Manto

Recensore Veterano
16/02/16, ore 21:41
Cap. 1:

Ciao!
Non avevo letto ancora nulla (su EFP) su quest'argomento, quindi sono felice di aver trovato questa storia. Il mio prof di letteratura angloamericana ci ha fatto studiare un romanzo dell'epoca da te trattata, che parla anche della segregazione razziale... leggendo ho pensato a lui! XD

Dunque: mi è piaciuto l'incipit perché, attraverso il linguaggio, fai già capire che la protagonista ha un carattere forte. Non sono riuscita a individuare subito la sua età e, quando comincia il pezzo in terza persona, sono rimasta un po' spiazzata: alla fine però ho capito tutto, l'età ovviamente, e il fatto che quello centrale fosse un ricordo.
Credo che tu abbia descritto bene la bambina e il suo linguaggio, sul modo di parlare di Domilda invece voglio darti il consiglio che ti darebbe il mio prof: gli afroamericani parlavano un inglese diverso - ritenuto dagli altri "sgrammaticato" per alcuni versi - e gli autori di quell'epoca (io conosco Faulkner e Mitchell) lo riportano; in italiano non è possibile riprodurlo perfettamente, ma anche nei film a volte ci provano, rendendolo appunto un po' scorretto (grande uso della forma infinita dei verbi, coniugazione non sempre corretta).
Ho trovato assolutamente credibile i rapporti tra Domilda e la "padrona" e la spiegazione data alla bimba (ho bevuto latte e cioccolato) mi ha ricordato il film The Help!

Per ora è tutto, complimenti per la scelta originale e a presto :)

Recensore Junior
16/02/16, ore 19:53
Cap. 1:

Ciao, sono qui per lo scambio recensioni! :D
Di solito sventolo bandierine verdi a tutto spiano però stavolta... beh, mi sono trovata in difficoltà, lo ammetto. So che è solo il prologo e che magari più in là revisionerai i capitolo uno ad uno, ed è per questo motivo che il mio è un giudizio neutro - e non negativo.
Passo ad illustrarti quello che non mi ha fatto impazzire della storia, ma non prima di aver sottolineato una cosa importante: io non sono nessuno, sono qui solo per dare consigli costruttivi che tu puoi accettare come no

- il font: piccolissimo! Credevo di diventare una talpa, ahahahah. Il mio consiglio è quello di aumentare la grandezza del testo, anche perché essendo un prologo non occupa troppo spazio. Il tutto sarebbe molto più facile da leggere e più armonioso;

- ripetizioni: da evitare, soprattutto in una stessa riga. Per esempio "Sono Nata il 15 Luglio del 1933 a New Orleans. Il mio nome è Amy Walker e sono nata in una villa della parte ricca della città".
Io avrei sostituito quel secondo "nata" con "cresciuta", penso stia meglio;

- fai attenzione alle lineette dei dialoghi, che dovrebbero essere lunghe e non corte. Un'altra cosa che voglio farti notare sono i punti di chiusura frase all'interno dei dialoghi (ce ne sono solo due, quindi immagino siano frutto di una svista), che dovresti togliere;

- dialoghi: non ne vado matta, soprattutto quando sono così 'scarni'. Tra una risposta e l'altra non c'è la descrizione dell'ambiente in cui si trovano, una similitudine, qualcosa che catturi l'attenzione. Altra cosa che non mi fa impazzire sono i dialoghi in grassetto;

- discorso generale: la grammatica, diciamo più la sintassi del testo, mi hanno fatto storcere il naso qua e là. Come quando hai scritto "la guarda uscendo fuori il labbruccio" oppure " è un tipo che sta sempre a vantarsi ". Diciamo che ci sono modi più corretti di scrivere parecchie frasi, ma quello forse va anche in base al gusto personale;

La storia non è male, lo ammetto. Mi ricorda molto The Help, sia per l'argomento della segregazione razziale sia per la trama in generale! Penso che abbia buone chance di diventare qualcosa di molto bello e affascinante ;) Dacci dentro!
A presto,

- MMH

Recensore Master
24/01/16, ore 13:49
Cap. 1:

Ciao! Ho deciso di leggere il prologo di questa storia poichè sono stata attirata dal titolo (gli scacchi mi hanno sempre affascinata molto)! Quando, poi, ho letto l'introduzione del racconto, sono rimasta seriamente colpita per quanto fosse azzeccato, visto che si parla di razzismo e che le scacchiere sono bianche e nere in parti uguali. Davvero un ottima trovata, complimenti!
Questo prologo introduce bene ciò che hai accennato nell'introduzione e dà un carinissimo scorcio del legame fra la protagonista e Domilda. Molto dolce il dialogo fra le due, che rende ancora maggiormente l'idea di quanto la nascita di Amy abbia allietato almeno in parte il lavoro della donna, nonostante gli insulti e i maltrattamenti da parte dei genitori della bimba. Bello anche l'espediente della tata che le fa conoscere la musica jazz, visto l'importanza che questo dettaglio avrà per la storia.
Un buon inizio, complimenti!

Un abbraccio e a presto, spero

Laura