Recensioni per
Osmosi
di Aurelia major
Una storia veramente affascinante. |
Racconto davvero affascinante, misterioso, carico di immagini che ne richiamano mille altre e sottilmente sensuale. Forse anche perverso e non vuole essere una critica negativa. Un racconto denso anche di simbolismi con quelle fiere e draghi messe a custodire il castello di Marmorea che portano i nomi delle qualita proprie della protagonista. |
Se non avessi letto il titolo, non avrei mai capito di che film si trattava. Uno scritto bellissimo, intenso, molto amaro e profondo, che colpisce per il linguaggio quasi impietoso che hai usato. Hai suggerito benissimo la fine di una storia d'amore, sofferta, che lascia strascichi, incomprensioni sullo sfondo, risentimenti, tra due persone che forse sono troppo forti e troppo simili per accettarsi. Subentra inevitabile la voglia di fare del male a chi ci ha fatto soffrire, perchè non ha saputo capire le nostre esigenze, il nostro ricercare altrove quello che non trovavamo. Meglio sarebbe cancellare tutto il passato dei ricordi. A volte è proprio il nostro orgoglio che non ci permette di ascoltare l'altro, che ci fa chiudere quando magari ci sta chiedendo aiuto; questo e molto altro ancora, mi pare di scorgere nelle parole di questa lettera di risposta e difesa a una lettera forse ancora più dura e cattiva, che potrei solo intuire. Una storia non facile e complessa, ma profonda e vera. |
Assolutamente originale, provocatoria nonchè realistica. |
Fortissima storia. Hai sviscerato benissimo i sentimenti, l'orgoglio potente di questa fuoriclasse della pallavolo (sport che mi piace tantissimo), il suo sentirsi assolutamente unica, indispensabile perchè sa che le compagne non arrivano al suo livello, e per questo, quasi mortalmente invidiata e impossibilitata a inserirsi nella squadra. |
Un'altra bella storia, molto particolare che ti lascia addosso delle sensazioni strane. Mi ha colpito molto anche se ho trovato ambiguità in questo brano e non so perchè tu abbia scelto di essere così criptica. Il temporale sta per esplodere e la protagonista sembra in attesa della pioggia... ma poi è davvero la pioggia che sta aspettando? Sembra si stia preparando ad affrontare una sorta di battaglia, è come se ci fosse una paura, (del temporale? Potrebbe valere per il bambino) un tormento che non trova sfogo. C'è un dolore, ma onestamente non so di che natura sia, il titolo, "Il lungo addio" farebbe pensare ad una separazione, ma potrebbe essere qualcos'altro. Complimenti come sempre e alla prossima storia. |
Allora, premetto che capisco poco il dialetto, ma il senso del racconto mi è chiaro comunque. La storia è molto carina a tratti quasi divertente e ironica, diversa dalle precedenti, decisamente più amare, e tu sei stata abilissima a destreggiarti attraverso l'uso di un linguaggio non comune e forse poco diretto, almeno per me. Naturalmente hai saputo descrivere benissimo il vecchio protagonista, uomo poco istruito, ma intelligente e scaltro abbastanza da aver messo da parte una piccola fortuna, ancorato al suo "mondo antico" che va ormai scomparendo. E nonostante tre mogli, non ha eredi a cui lasciare le sue sostanze e forse questa sarebbe stata la sua ricchezza più grande se l'avesse avuta. Indurito dalla vita, medita la pensata finale per danneggiare i nipoti egoisti, ma accade l'imprevisto... e se non ho capito male l'ultima frase dialettale, forse nella piccola rom trova quello che non aveva mai trovato prima: un gesto di affetto. Alla prossima storia e complimenti come sempre. |
Che posso dire di questo racconto? Che mi è piaciuto, nonostante sia per certi versi un tantino agghiacciante, un colpo al cuore con un finale che non ti aspetti e che fa anche un po' male. Ma forse dal male non può venire che altro male, e allora la paura si trasforma in follia e lucida ossessione, demoni che crescono dentro al protagonista, che da vittima diventa assassino. Una storia che mi ha colpito perchè ho vissuto davvero un' esperienza del genere (ma non con quest'epilogo)e la sensazione di non essere più al sicuro in casa tua è davvero brutta da vivere e ti striscia dentro come una serpe e vorresti urlare e buttare fuori tutto e non riesci. Scritto in maniera splendida, come sempre, complimenti. Spero di leggere presto un'altra storia così. |
Sarà che è un po' che non leggo un tuo scritto, sarà perchè questo capitolo cade più a fagiolo che mai visti i dubbi esistenziali su tutto ciò che mi circonda in questo periodo, fatto sta che anche stavolta hai colpito nel segno. |
Ho fatto un giro sulla tua pagina autore e ho trovato questa raccolta davvero interessante; il primo capitolo è delizioso, ma questa seconda storia per me è straordinaria oltre che provocatoria. Hai tratteggiato benissimo i due personaggi, l'ingenuità del prete che crede di avere tutte le risposte e il cinismo realistico della ragazza sulla carrozzella che ha il coraggio di demolire il concetto del libero arbitrio, (ma esiste davvero?) mettendo in crisi le convinzioni di Don Gabriele. Complimenti anche alla tua padronanza di linguaggio, allo stile raffinato ed elegante. Seguirò questa raccolta con attenzione... un ultima cosa; non hai più aggiornato, ma spero che continuerai la storia su Occhi di Gatto. A presto. |
Questa raccolta si preannuncia interessante... stranissima ma interessante... |