Recensioni per
Osmosi
di Aurelia major

Questa storia ha ottenuto 11 recensioni.
Positive : 11
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
19/06/10, ore 17:55
Cap. 12:

Una storia veramente affascinante.
Densa di ambiguità, e notevoli sottigliezze, anche se tutto sembra così tranquillo. Ma è tutto apparente. Forse anche la seduzione.
Spero di aver colto il senso del tutto, di non essere andata troppo fuori strada. Ma ripeto, la storia è davvero ambigua.
Un gioco tra chi seduce, o vorrebbe sedurre e chi vorrebbe controllare la situazione mantenendosi distaccato, e allo stesso tempo lasciarsi travolgere, senza conseguenze. Affascinante eppure strano il modo in cui i due protagonisti paiono cercarsi e allo stesso tempo sfuggirsi.
Ma forse questa cosa vale più per lui.
E' come se ci fossero aspettative diverse, ma l'uomo pare essere consapevole che si tratta solo di un' illusione, qualcosa di effimero che non durerà e si brucerà in fretta.
L'immagine nell'orto è paradossale e contrasta davvero con la sensualità del momento, con il fremito che pare scorrere nascosto, che si cerca a tutti i costi di evitare; lui porta la sua compagna a seguirlo su un terreno più sicuro, forse perchè sa che se si lasciasse andare troppo in fretta, altrettanto in fretta finirebbe. O forse ha paura dell'esatto contrario?
La frase finale lascia l'amaro in bocca e mette tutto in discussione. Complimenti alla bravura e all'originalità insolita che metti sempre nelle tue storie.

Recensore Master
08/04/10, ore 15:01
Cap. 11:

Racconto davvero affascinante, misterioso, carico di immagini che ne richiamano mille altre e sottilmente sensuale. Forse anche perverso e non vuole essere una critica negativa. Un racconto denso anche di simbolismi con quelle fiere e draghi messe a custodire il castello di Marmorea che portano i nomi delle qualita proprie della protagonista.
Come al solito il tuo linguaggio è assolutamente perfetto, ricercato e prezioso.
Hai davvero uno stile personalissimo, oserei dire unico.
Questa altera e orgogliosa principessa Marmorea, mi ricorda un po' un'altra principessa altrettanto spietata e gelida, Turandot che come lei non voleva concedere se stessa a nessuno. Ma se Turandot era mossa da un senso di vendetta, Marmorea è mossa da uno spietato orgoglio e da un cuore che forse è incapace di provare sentimenti, un cuore che sembra quasi spento e vicino alla morte: l'unica cosa che sembra galvanizzare questa principessa guerriera è la lotta, lo scontro coi suoi nemici. Potrebbe addirittura far pensare a un' altra creatura oscura delle favole per come uccide il mago, con quel bacio mortale con cui gli "succhia" le forze e la vita... ma forse sto azzardando troppo con la libera interpretazione. Spero di non essere andata troppo fuori strada, semmai illuminami. A parte il mago malvagio, che vorrebbe prendere senza permesso, spinto dalla sua lussuria che gli sarà fatale, non so se lei sia così retta: è fredda, senza pietà e dura come il marmo...
Ma può essere che abbia le sue ragioni. Può essere che abbia sofferto...
Racconto bellissimo, complimenti.
(Recensione modificata il 08/04/2010 - 03:08 pm)

Recensore Master
14/01/10, ore 15:45

Se non avessi letto il titolo, non avrei mai capito di che film si trattava. Uno scritto bellissimo, intenso, molto amaro e profondo, che colpisce per il linguaggio quasi impietoso che hai usato. Hai suggerito benissimo la fine di una storia d'amore, sofferta, che lascia strascichi, incomprensioni sullo sfondo, risentimenti, tra due persone che forse sono troppo forti e troppo simili per accettarsi. Subentra inevitabile la voglia di fare del male a chi ci ha fatto soffrire, perchè non ha saputo capire le nostre esigenze, il nostro ricercare altrove quello che non trovavamo. Meglio sarebbe cancellare tutto il passato dei ricordi. A volte è proprio il nostro orgoglio che non ci permette di ascoltare l'altro, che ci fa chiudere quando magari ci sta chiedendo aiuto; questo e molto altro ancora, mi pare di scorgere nelle parole di questa lettera di risposta e difesa a una lettera forse ancora più dura e cattiva, che potrei solo intuire. Una storia non facile e complessa, ma profonda e vera.
Ti rinnovo i miei più sinceri complimenti, bravissima.

Recensore Master
28/12/09, ore 19:38
Cap. 8:

Assolutamente originale, provocatoria nonchè realistica.
Il Natale io non lo sento più da tempo, e sono arrivata a detestare questo periodo, forse perchè in questa corsa folle ai regali, in questo stordimento, si è perso il senso di ogni cosa.
Hai avuto il coraggio di guardare questo momento dell'anno con totale disincanto, per vedere davvero quello che accade alle persone, che corrono e neppure sanno dove stanno andando, frastornati dall'atmosfera natalizia, distratti dalle cose davvero importanti, ingannati da luci, suoni e colori.
Il linguaggio è sempre efficace e trasmette bene ogni sensazione nonchè il sentimento che volevi suggerire. Bravissima.

Recensore Master
29/10/09, ore 10:52
Cap. 6:

Fortissima storia. Hai sviscerato benissimo i sentimenti, l'orgoglio potente di questa fuoriclasse della pallavolo (sport che mi piace tantissimo), il suo sentirsi assolutamente unica, indispensabile perchè sa che le compagne non arrivano al suo livello, e per questo, quasi mortalmente invidiata e impossibilitata a inserirsi nella squadra.
Chi ha una marcia in più è sempre mal visto, quasi emarginato perchè non è come gli altri, eppure non può che soffrire di questo e il suo livore lo dimostra. E questa ragazza "Tritolo" (come l'esplosivo ha lo stesso potere dirompente) non può che stare bene nel momento in cui entra in campo e si sente felice ascoltando il boato dei fans che scandiscono il suo nome.
Bellissima storia e come sempre, complimenti.

Recensore Master
06/10/09, ore 11:47

Un'altra bella storia, molto particolare che ti lascia addosso delle sensazioni strane. Mi ha colpito molto anche se ho trovato ambiguità in questo brano e non so perchè tu abbia scelto di essere così criptica. Il temporale sta per esplodere e la protagonista sembra in attesa della pioggia... ma poi è davvero la pioggia che sta aspettando? Sembra si stia preparando ad affrontare una sorta di battaglia, è come se ci fosse una paura, (del temporale? Potrebbe valere per il bambino) un tormento che non trova sfogo. C'è un dolore, ma onestamente non so di che natura sia, il titolo, "Il lungo addio" farebbe pensare ad una separazione, ma potrebbe essere qualcos'altro. Complimenti come sempre e alla prossima storia.

Recensore Master
03/10/09, ore 00:31
Cap. 4:

Allora, premetto che capisco poco il dialetto, ma il senso del racconto mi è chiaro comunque. La storia è molto carina a tratti quasi divertente e ironica, diversa dalle precedenti, decisamente più amare, e tu sei stata abilissima a destreggiarti attraverso l'uso di un linguaggio non comune e forse poco diretto, almeno per me. Naturalmente hai saputo descrivere benissimo il vecchio protagonista, uomo poco istruito, ma intelligente e scaltro abbastanza da aver messo da parte una piccola fortuna, ancorato al suo "mondo antico" che va ormai scomparendo. E nonostante tre mogli, non ha eredi a cui lasciare le sue sostanze e forse questa sarebbe stata la sua ricchezza più grande se l'avesse avuta. Indurito dalla vita, medita la pensata finale per danneggiare i nipoti egoisti, ma accade l'imprevisto... e se non ho capito male l'ultima frase dialettale, forse nella piccola rom trova quello che non aveva mai trovato prima: un gesto di affetto. Alla prossima storia e complimenti come sempre.

Recensore Master
14/09/09, ore 23:17

Che posso dire di questo racconto? Che mi è piaciuto, nonostante sia per certi versi un tantino agghiacciante, un colpo al cuore con un finale che non ti aspetti e che fa anche un po' male. Ma forse dal male non può venire che altro male, e allora la paura si trasforma in follia e lucida ossessione, demoni che crescono dentro al protagonista, che da vittima diventa assassino. Una storia che mi ha colpito perchè ho vissuto davvero un' esperienza del genere (ma non con quest'epilogo)e la sensazione di non essere più al sicuro in casa tua è davvero brutta da vivere e ti striscia dentro come una serpe e vorresti urlare e buttare fuori tutto e non riesci. Scritto in maniera splendida, come sempre, complimenti. Spero di leggere presto un'altra storia così.

Recensore Veterano
22/06/09, ore 14:08
Cap. 2:

Sarà che è un po' che non leggo un tuo scritto, sarà perchè questo capitolo cade più a fagiolo che mai visti i dubbi esistenziali su tutto ciò che mi circonda in questo periodo, fatto sta che anche stavolta hai colpito nel segno.
Questa Giuda ha ragione (tra parentesi, molte parti del discorso mi hanno ricordato il film "Jesus Christ Superstar", e anche il cosiddetto Vangelo di Giuda, non accettato dal canone); il Joker ha ragione. O forse no, ma il loro merito sta nel fatto di rivoltare le cose e guardarle al contrario, lontano da ciò che ci hanno sempre propinato. Mi dispiace per padre Gabriele, da come era stato presentato all'inizio pensavo che fosse sì un giovane di fede, ma perlomeno un po' più aperto di ciò che si è rivelato. Non pretendo che cambiasse idea, ci mancherebbe, ma che perlomeno accettasse delle idee diverse senza dare della pazza alla ragazza. Ma si sa che è difficile, anche se quella "pulce nell'orecchio" lo ha fatto dannare per tutta la vita.
Meglio che la tagli qui, comunque, altrimenti su queste tematiche mi infervoro troppo. Attendo il prossimo capitolo!

Recensore Master
17/05/09, ore 11:56
Cap. 2:

Ho fatto un giro sulla tua pagina autore e ho trovato questa raccolta davvero interessante; il primo capitolo è delizioso, ma questa seconda storia per me è straordinaria oltre che provocatoria. Hai tratteggiato benissimo i due personaggi, l'ingenuità del prete che crede di avere tutte le risposte e il cinismo realistico della ragazza sulla carrozzella che ha il coraggio di demolire il concetto del libero arbitrio, (ma esiste davvero?) mettendo in crisi le convinzioni di Don Gabriele. Complimenti anche alla tua padronanza di linguaggio, allo stile raffinato ed elegante. Seguirò questa raccolta con attenzione... un ultima cosa; non hai più aggiornato, ma spero che continuerai la storia su Occhi di Gatto. A presto.

Recensore Veterano
20/03/09, ore 10:20

Questa raccolta si preannuncia interessante... stranissima ma interessante...
Già il primo capitolo mi ha riportato alla mente le mie lezioni di pianoforte di tanto tempo fa... anch'io tendevo ad infischiarmene di quello che c'era scritto sullo spartito e a fare un po' di testa mia..
La descrizione del pianoforte è splendida, sembra di coglierne l'anima, ma è soprattutto il dettaglio delle "curve giunoniche" della chiave di violino ad essermi sembrata spassosissima!
Detto questo, sono proprio curiosa di vedere cosa ci aspetterà nei prossimi capitoli...