Recensioni per
Too frail to live, too alive to die.
di Pachiderma Anarchico

Questa storia ha ottenuto 21 recensioni.
Positive : 20
Neutre o critiche: 1 (guarda)


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Nuovo recensore
07/02/16, ore 22:46

Oddio oddio oddiooooooo Tu non puoi farmi questo. E ho già l'impressione di averti rivolto già una volta il medesimo avvertimento. Sai com'è, ho un cuore anche io anche se ho temuto di perderlo quando contro ogni previsione ho visto il tuo aggiornamento (se devo essere sincero ormai non ci speravo più, ma sapere che non sarà nemmeno l'ultimo mi fa saltare poco virilmente di gioia pura!!!) In questo capitolo mi sono trovato lacerato tra l'abbracciare un Leks assurdamente innamorato quanto adorabile e il mio bambino prediletto in sala operatoria preferendo alla fine dividermi piuttosto che dover fare una scelta così ardua :)) Ti prego, aggiorna presto perché non posso farcela e ho già riletto fin troppe volte o capitoli precedenti (che rimangono bellissimi ma non appagano tuttavia il mio disperato desiderio di apprendere il seguito

Recensore Master
05/02/16, ore 15:52

Credo che, nell’universo parallelo in cui io non mi sono istantaneamente innamorata di Aleksander inglobandolo nel mio mondo fino a farlo diventare parte integrante del mio DNA, questo è il capitolo in cui avrei stabilito ufficialmente, senza minima remora e alcuno straccio di senso di colpa, che Aleksander è IL MIGLIOR FOTT*** PERSONAGGIO ESISTENTE SU QUESTO PIANETA. Cioè, senso dell’autoironia a parte (ho riso, sì, come un’idiota), ha terrorizzato un infermiere, ha denunciato una psicopatica terrorista, ha insegnato a un commissario di polizia come fare il suo stramaledetto lavoro, in pratica ha salvato la terra dalla conquista degli alieni (insomma… sarebbe stato in grado di farlo…era a tanto così dal farlo…nel prossimo capitolo verrà fuori, ho fede).
E poi c’è Samuel, che a questo punto si merita a pieno titolo un posticino nella copertina perché, eccheddiavolo: è il miglior amico che TUTTI vorremmo. Okay, è un po’ lento, un tantino perbenista, non ha ancora precisamente capito chi diavolo sia Aleks, ma ha quell’ingenuità che risistema l’equilibrio di drammaticità di Nik/tua/eporcamiseria finalmente anche di Leks.
Con capitolo “sfuggente” tu intendi che l’hai scagliato ai 400 chilometri orari (ho scritto orali, ahem) su rettilineo, vero? Perché è veramente veramente veramente veloce. Faccio fatica a leggere l’ultima spettacolare parte perché muoio dalla voglia di sapere cosa passa nella testa di Nik. Non POSSO non sapere cosa stia pensando quel diabolico imperatore dei wifi (anche se devo ammettere che chiudergli la bocca e dimenticare quale rivincita possa mai partorire per essere stato sottomesso dal king of kings è una soddisfazione. Una grande, profonda soddisfazione).
Anche se è piccolo, tenero e forse a nessuno gliene importa, il momento di fra Leks e Beata è bellissimo. Hai fatto emergere lei e il rapporto fra i due in due parole, ed è perfetto. Anche la mamma di Leks è adorabile, in questo capitolo c’è stata una rivoluzione delle progenitrici.
Credo sinceramente che tu abbia descritto esattamente come Aleksander si sarebbe comportato in quella situazione. Siine consapevole e orgogliosa, because you did it. Io non ci sarei riuscita e probabilmente gli avrei fatto scoppiare un’arteria pur di evitare di vederlo confessare finalmente i suoi sentimenti, ma avrei sbagliato (oltre che ammazzare il miglior fott*** personaggio esistente su insomma, hai capito) perché la fragilità che riesci a conferirgli tu è qualcosa che oltrepassa le mie modeste capacità e gli regala uno spessore barra gentilezza d’animo che ci hai fatto sudare 37 camice per vedere e finalmente posso godermi in piena consapevolezza del fatto che probabilmente il tuo obiettivo era lungi dal rappresentare la sua “gentilezza d’animo” ma l’hai fatto, mi dispiace, l’hai mostrato nella sua più assoluta semplicità. In questo capitolo Aleks non è l’eroe, Nik lo è, e tu lo sai. Aleks è quella sfigatissima vittima degli eventi che tenta disperatamente di combinare il meglio che può con ciò che ha. E ci riesce. E io voglio incontrare il lettore che non abbia compassione o istinti materni nei suoi confronti dopo questo. E io me lo coccolerò per bene stasera (o forse devo lasciargli lo spazio di consumare la ritrovata intesa con il Goblin del suo Spiderman?).

You, me, us, next chap.
Cheddico.
You, me, us: sequel.
Ho la netta impressione che siamo solo all’inizio.
Non tradire questa impressione.