Recensioni per
The lass in the pretty rose glass
di theuncommonreader

Questa storia ha ottenuto 15 recensioni.
Positive : 15
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano

Ed eccoci arrivati all'epilogo di questa affascinante immersione nei meandri oscuri della follia - o dell'inconoscibile arcano che si cela dietro la realtà?
Lasci sapientemente questa risposta alla libera interpretazione del lettore, e fai bene, perché hai giocato sull'ambiguità fin dall'inizio - cosa che ha contribuito a rendere così affascinante la lettura - e sarebbe stato un passo falso imporre una visione o un'altra proprio sul finale.

La cosa magistrale di questo epilogo, è che arriva totalmente inaspettato - almeno, lo è stato per me. Mi spiego: non inaspettato nel senso che non si poteva intuire che qualcosa di brutto sarebbe successo; quello era chiaro dal modo in cui tu hai fatto crescere pathos e tensione, oltre al progressivo deterioramento di Madeline e dei suoi rapporti con le persone (e la realtà) che la circondano.
Quello che non mi aspettavo erano le modalità; il gore di questo epilogo proprio non l'avevo anticipato, e ha colpito duro, virando la storia verso toni horror che ho davvero gradito - per quanto si possa gradire un efferato omicidio, ma so che tu capisci che intendo... ;)
La cosa che lo rende così efficace - oltre all'idea in sé, è che la mattanza avviene tutta off-screen; ciò che si vede è la scena dopo che i cadaveri sono stati rimossi. Certo, ci sono ancora delle belle strisciate di sangue sul proscenio (la scena dove Maddie cucina allegramente (?) pezzi di zia, conversando in modo amabile con la sua doppelganger è genuinamente terrificante), ma in ogni caso il clou dell'azione è avvenuto fuori fuoco, e questo - almeno su di me - ha avuto l'effetto di renderlo ancora più terrificante.
E' terribilmente facile immaginare cosa sia davvero accaduto, ed è inevitabile farlo; descriverlo nel dettaglio non avrebbe sortito lo stesso effetto di macabra meraviglia; infine, ho trovato un tocco sapiente quel tuo inserire ulteriori elementi per mantenere l'ambiguità della natura di Alice anche nelle scene finali: quella scheggia di vetro che Maddie si porta appresso è solo casuale o è il suo modo per rievocare il delirio astratto di quella sosia oscura che abita nella sua testa, e che l'ha portata a diventare un'assassina efferata?
Non lo sapremo mai, ma - ripeto - ho adorato questa ambiguità mantenuta fino alla fine.

Molto d'effetto anche la scena di chiusura, molto cinematografica direi, che sposta il grand'angolo all'esterno, quasi a voler offrire una visione distaccata del finale, prima di allontanarsi del tutto e chiudere il sipario su questi eventi sanguinosi. Tutta la narrazione è stata vissuta da "dentro", tramite una soggettiva ben sepolta nella mente di Madeline - e dunque tramite una lente molto empatica; ho trovato straniante che nelle ultime battute il punto di vista si spostasse all'esterno, quasi a voler far prendere congedo dalla storia in un commiato distaccato - dopo che tutto è stato fatto e detto.
Un tocco registico di gran classe, che ho davvero apprezzato.

Ancora complimenti, dunque: per la trama, per il concept, per lo stile - di cui ho abbondantemente parlato nelle precedenti recensioni, e di cui riconfermo qua l'ottima opinione - per i personaggi, per l'accuratezza dello scavo psicologico e del contesto storico. Un lavoro di qualità, un viaggio lucido e coinvolgente in luoghi molto oscuri, da cui è impossibile staccare gli occhi, una volta iniziata la lettura.

Recensore Master

Terza classificata Malia: il canto delle sirene The lass in the pretty rose glass di Harlequin Valentine
 
Grammatica 10/10:
Ciao, eccomi a valutare anche la tua storia. Credo che io debba farti veramente tutti i miei complimenti a livello grammaticale, in 32 pagine di racconto non ho trovato molto: un errore di battitura, una piccola svista in cui hai scritto due volte la stessa parola e forse un inciso non chiuso, ma suppongo che quello sia più una scelta stilistica che un vero e proprio errore.
Per il resto hai una buona padronanza della grammatica italiana e soprattutto della punteggiatura, anche se ho trovato frasi lunghe non sono morta asfissiata leggendole quindi è un gran punto a tuo favore.
A parte gli scherzi, non ci sono errori di nessun tipo, anche le sviste sono minime e tu non sai quanto io sia felice di questa cosa *_*.
 
Lessico e stile 10/10:
Sappi che valutare questa parte per me è difficilissimo. Hai un ottimo stile, non lo metto in dubbio, perfetto al tipo di ambientazione della tua storia, in molti passaggi mi è sembrato di leggere un classico della letteratura inglese dell’ottocento, eppure per quanto sia perfetto e particolare, ho fatto una vera e propria faticaccia a leggere tutta la storia, in alcuni casi a seguirla. Hai uno stile, ma anche un lessico molto accurato, studiato perfettamente per il tipo di racconto che hai creato, ma al tempo stesso non è qualcosa che si possa leggere velocemente.
Anche la prima lettura, quella per rendermi conto di trama e personaggi, per dare un’occhiata alla storia mi è risultata difficoltosa.
Personalmente adoro le descrizioni e i paragoni, ma mischiati a frasi decisamente lunghe in alcuni casi rendono la lettura faticosa e un tantino ridondante, in determinati casi alcune parti a mio avviso andrebbero rese più scorrevoli, meno pesanti, soprattutto accorciando le frasi (ovviamente è solo un mio pensiero, ma non avendo letto altri tuoi lavori, come ho scritto sopra, l’intero racconto potrebbe essere stato strutturato in questo modo appositamente).
Per quanto riguarda il lessico, mi è piaciuto molto il modo ricercato di alcune parole, quelle più desuete perfettamente inerenti al contesto storico in cui hai ambientato la storia.
Anche in questo caso però, in alcuni casi mescolato con le frasi lunghe, le descrizioni, il tutto sembra tutto un pochino pomposo, nemmeno questa è una critica è solo un mio pensiero, una cosa che ho notato, anche perché questo accade nelle prime cinque sei pagine di storia, poi man mano, andando avanti hai preso il via con il racconto, su come strutturarlo e impostarlo e la storia è divenuta molto più scorrevole da leggere.
Tirando le somme, il tuo stile mi piacerebbe di più se fosse un pochino più lineare, ma allo stesso tempo è un gusto personale e come puoi notare dal punteggio non mi sono fatta forviare dal mio gusto personale, la storia scorre, è comprensibile, scrivi benissimo e con cognizione di causa, quindi meriti il massimo in questo punto.
 
Trama 10/10:
Come iniziare questa parte di valutazione me lo sono chiesto per diversi giorni. Ho letto la storia, l’ho riletta e non sapevo bene cosa scrivere, cosa dire. Alla fine, rimuginandoci sopra sono giunta all’unica conclusione possibile, come ho già scritto a diverse partecipanti ho come l’impressione che tu abbia colto il tema del contest solamente in parte.
Cercherò di andare con ordine ed essere il più chiara possibile, sperando di riuscirci.
Come ho scritto sopra il contesto storico, il modo in cui tu descrivi e fai muovere i personaggi è perfetto, persino i dialoghi lo sono, sembra di venire catapultati in un salotto ottocentesco, dove due vecchie signore parlottano e prendono il tè. In questo modo ha inizio la tua storia, con la preoccupazione di una vecchia signora pettegola per il destino di zitella di una ragazza, e anche se non lo dice a chiare lettere è lo stesso timore che ha la zia di suddetta ragazza.
Madeline è una ragazza silenziosa, per gran parte della storia mi ha fatto pensare fosse affetta da depressione, non vuole alzarsi, uscire di casa, non vuole mangiare. La parte poi delle giornate no e delle rare giornate sì mi ha fatto pensare a una persona che conosco, che ha più giornate no di quelle sì. Ecco, questo suo non voler vivere, non voler affrontare la vita come ho detto mi ha fatto pensare molto a una persona affetta da un forte stato depressivo. Ecco poi che la zia le porta quella specchiera e così appare Alice. Alice che può essere solo un’allucinazione della ragazza, mentre la sua depressione peggiora, o può essere una creatura soprannaturale che vive nello specchio: non lo spieghi, non approfondisci il ruolo di Alice. Il lettore, in questo caso io, ho fatto supposizioni sia riguardo la follia di Madeline, sia per quanto riguarda una sorta di storia soprannaturale, ma non avendo un riscontro con te, non so quale delle due sia giusta; o molto più probabilmente hai fatto in modo che ogni lettore avesse la sua idea su chi fosse Alice: un’allucinazione di Madeline, un suo desiderio nascosto, quello che vorrebbe in realtà essere, oppure uno spirito intrappolato all’interno dello specchio, che pian piano si nutre della lucidità delle persone che si riflettono in lui. Potrebbe essere una creatura maligna, un demone imprigionato che si impossessa del corpo di coloro che sono dall’altra parte. Insomma potrebbe essere molte cose, il problema è che al momento sono solo mie supposizioni.
Come ho detto gran parte della storia ruota attorno a questa forma di depressione di Madeline, al suo non voler uscire dal guscio, preferendo rimanere intrappolata nel suo bozzolo sicuro, fra le mura di casa senza volere affrontare il mondo.
Nel bando ho chiesto un personaggio bellissimo ma crudele. Una persona, possibilmente quella dell’immagine, avrebbe dovuto sfruttare la sua bellezza per manipolare qualcuno e portarlo alla follia. Ora, Madeline normale non lo è di suo, non si sente bella e la storia ruota tutta dal suo punto di vista, quando è comparsa Alice ho sperato che si muovesse per poter uscire dallo specchio, per poter prendere il posto di Madeline, ma non è andata così.
La comparsa di Alice a mio avviso, più che manipolare Madeline, la porta verso una nuova forma di follia.
Madeline che è la protagonista del racconto non è cattiva, non sfrutta il suo aspetto o la sua bellezza per ingannare gli altri, per raggiungere i suoi fini. Lei vive giorno per giorno, e in cuor suo attende la fine, il momento in cui non sarà più costretta a vivere.
La comparsa di Alice per lei è una sorta di scossa, ma nemmeno troppo forte. Come ho affermato aprendo questa parte di valutazione, forse avresti dovuto accentuare il lato cattivo di Madeline, o rendere Alice la vera cattiva, portarla a manipolare Madeline molto più di quello che ha fatto, cercando poi di impossessarsi di lei, di ottenere la libertà dalla prigione in cui si trova. Invece, nel modo in cui hai impostato la storia ci sono le basi di quanto ho chiesto, ma rimangono tali.
Avrei approfondito questa parte della storia e anche il carattere dell’una o dell’altra, rendendole più malvage, più subdole.
 
Per quanto riguarda la trama di per sé , la storia scorre bene, mi piace il lato introspettivo di Madeline, come affiora pian piano. Mi piace anche l’impostazione classica che le hai dato, con quel pizzico di soprannaturale. Classico perché, alla fine, gran parte delle paure della zia di Madeline, come delle sue amiche è una sola, ovvero il rischio che la ragazza non trovi marito, oramai alla soglia dei vent’anni è fin troppo vecchia rispetto a molte sue coetanee sposate già da un po’. In alcuni frangenti mi ha fatto pensare a Orgoglio e pregiudizio, per quanto riguarda questa “ossessione” di trovare marito a queste giovani.
Soprannaturale, con la comparsa di questa specchiera e della stessa Alice, lo fai intendere anche attraverso le rose viola che simboleggiano la magia, se ricordo bene le note che hai inserito nel testo ^^.
La storia si legge bene, la trama è intrigante e ti cattura sino alla fine. Mi è piaciuto come hai lasciato intendere alcune parti, la morte della zia, la fuga di Kate e alla fine la decisone presa da Madeline e Alice di incolpare lei se mai qualcuno avesse scoperto il corpo dell’anziana signora.
Ora torno a essere noiosa, alla fine hai accennato che le due hanno trovato la libertà, possono continuare la loro vita tranquillamente. Perché non sfruttare questo pensiero, il desiderio di libertà, di non dover ascoltare la zia e le sue amiche, la cui unica preoccupazione è che li non rimanga zitella?
Sfruttare il suo aspetto, cercare di rendere contenta la zia, le persone attorno a lei, per poi ottenere quel che voleva, accentuando più il lato malvagio che la sua follia, in questo modo avresti centrato appieno il tema del contest.
  
Caratterizzazione dei personaggi 15/20:
Infine siamo arrivati alla caratterizzazione dei personaggi. In queste valutazioni sono monotona, ma scrivo a te quanto ho accennato alle altre partecipanti: sono convinta che per centrare appieno il tema del contest  bisognava lavorare molto sui personaggi, caratterizzandoli in un determinato modo.
Il punteggio è dovuto più al non aver fatto affiorare quanto chiedevo, perché a livello di caratterizzazione i tuoi sono ottimi.
Iniziamo con i personaggi di contorno, la zia Martha: è una donna di una certa età, con un’educazione vecchio stampo. A modo suo vuole bene a Madeline, forse comprende anche il suo malessere e le sue paura, eppure la sua educazione, l’epoca e anche quell’orribile amica che si ritrova, nonché la società la spingono ad avere timore che quella ragazza rimanga sola, senza qualcuno che la protegga. Il pensiero che una donna per vivere abbia bisogno di un uomo che si occupi di lei è velata ma c’è, come affiora il pensiero che, per essere completa deve diventare moglie e madre. All’epoca, bisogna dire,  avevano anche meno opportunità di indipendenza e la scelta di non sposarsi, di non avere un uomo accanto le faceva additare come zitelle. Pensiero comune che affiora tutt’oggi, se una donna a una determinata età non è fidanzata/sposata.
Torniamo alla zia Martha: fondamentalmente non è una donna cattiva, in lei affiorano i pro e i contro dell’epoca in cui hai ambientato la storia, ma vuole bene a Madeline e anche volerla far visitare da un medico, da qualcuno che comprenda cosa ha è sinonimo di preoccupazione.
 
Passiamo a Madeline, la protagonista della tua storia. In tutto il racconto trapela benissimo la sua angoscia, quel senso di impotenza e di disperazione, il suo malessere dovuto a tanti fattori differenti. Non so se fosse voluto o meno, eppure la descrizione di depressione, il non voler uscire, affrontare nulla la rende reale. É quasi soffocante il suo modo di vivere, quelle giornate no, che non le permettono di pensare con lucidità, ma solo di auto commiserarsi.
Questo suo umore altalenante mi ha messo addosso tanta tristezza, tanta inquietudine e ha mostrato una ragazza debole. So perfettamente che la depressione colpisce all’improvviso, e non è una questione di carattere, non del tutto almeno; eppure ho come l’impressione che il senso di malessere di Madeline sia dovuto proprio al suo carattere. Lei non ha voglia di vivere, non sembra essere in grado di combattere. Trova la forza per andare avanti solo nel momento in cui appare Alice, ma al tempo stesso anche con questo riflesso dello specchio accanto, con questa sorta di illusione che la sprona, i dubbi, le giornate no, il desiderio di lasciarsi andare ci sono sempre. L’unica cosa che la sprona a un certo punto è il credere di essere rinchiusa, di essere imprigionata come pazza, senza avere più la possibilità di incontrare Alice.
In tutto ciò non la vedo il personaggio principale, cattivo, pronto a fare qualunque cosa pur di ottenere quello che desidera.
 
Infine arriviamo ad Alice.
Alice penso che sia il mio personaggio preferito, e mi spiace un sacco che non le abbia dato il giusto risalto. Come ho scritto sopra sarebbe stato fantastico vederla manipolare in maniera più subdola Madeline, per ottenere quello che vuole, perché no, anche impossessarsi del suo corpo e uscire fuori da quello specchio, soprattutto dopo, quando di quello stesso specchio è rimasta solo una scheggia.
Lei ha le qualità per essere cattiva, subdola, anche crudele. Eppure all’interno del tuo racconto non sfrutti tutto questo potenziale, lasciandola in disparte. In un verso manipola Madeline, però non del tutto, non la rende cattiva. Qualche sprazzo verso la fine, guidata sempre da Alice, ma non malvagia.
 
 
***
 
 
Io ti faccio veramente tutti i miei complimenti per la storia. Mi è piaciuta tantissimo, l’ambientazione, quel passato in cui sei riuscita a trasportarmi. Quelle sensazioni di immobilità, soprattutto quando descrivi la disperazione di Madeline.
Ho apprezzato tantissimo anche il nome del personaggio, della tua protagonista, l’averlo cercato appositamente per dare un senso al suo comportamento e all’intero racconto. Come mi sono piaciuti alcuni riferimenti ad Alice nel paese delle meraviglie, come la stessa Alice anche se in una versione particolare, decisamente oscura.
Veramente bravissima.
 
Totale: 45/50