Maki cara,
a febbraio il pronto soccorso, a marzo il ginocchio. Spero tu stia meglio – se non è così... rimettiti, va bene? –. Passiamo al capitolo, adesso. Non voglio sembrarti una madre agitata o una strana sconosciuta troppo tardi.
Ho apprezzato il font utilizzato per il titolo della One-shot, differente da quello scelto per la raccolta in generale. L'ultimo, poi, è veramente azzeccato per la citazione – Dylan Dog e Chiller, ugh –. Altra cosa che ho adorato della raccolta è l'idea celata dietro il titolo. Geniale, davvero – io amo il teatro, forma artistica che, purtroppo, ho smarrito durante gli ultimi mesi studio maledetto –.
Entriamo nel dettaglio prevedo scemenze. Mahiru è un personaggio che, nel manga, non è stato completamente descritto – una certa ombra di ignoto l'avvolge, rendendola misteriosa e, perché no, anche un po' affascinante. Non nell'aspetto fisico, ma nella sfera psicologica –. In questo capitolo emerge il suo dispotismo nei confronti di Guren, il quale riesce a sottrarsi al suo dominio soltanto grazie a Shinya – lo stesso che, da qualche capitolo, è scomparso nel nulla assoluto ti prego, appari di nuovo o svanirà anche lo stupido tenente. E, magari, fai tornare anche Lavi –. Aah, le mie recensioni... un balsamo per l'animo, nevvero? Ilarità assicurata.
Tutto il capitolo è pervaso dall'angoscia, l'ho avvertita gravare su di me fino all'epilogo, inquinando la piccola tenerezza finale.
Sì, davvero brava. I miei più vivissimi complimenti, Maki, hai fatto un ottimo lavoro! E vorrei tanto leggere i racconti successivi, ma sento le urla di un certo coniglietto nelle orecchie – credo stia dicendo: «È tardì! È tardi, sai? Domani non ti alzerai!». Bizzarro –.
Meglio sparire. Complimenti ancora.
A presto,
~Cloud
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