Recensioni per
Tre Alfa per un Omega
di mikimac

Questa storia ha ottenuto 29 recensioni.
Positive : 29
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
12/10/20, ore 23:08
Cap. 7:

Mi è piaciuto molto il modo con cui, nell’iniziare il capitolo, hai usato la tecnica della scrittura, proprio come segno, per esprimere il senso di ciò che sta accadendo. Infatti, sulla scena, c’è uno Sh distrutto dal dolore di aver perso John, di non aver saputo e potuto salvarlo. Ed il suo angoscioso vuoto lo traduci in un accorciarsi evidente delle frasi che sono relative al suo stato d’animo; così traduci in modo efficace il silenzio assordante di tutto ciò che gli sta intorno, privo dell’uomo cui è Legato e che ama al di sopra di ogni cosa. Spettatori preoccupati ed impotenti sono Mycroft e Greg che non riescono a comunicare con lui.l, immobile e muto. Ma è John, invece, che, almeno secondo me, riesce a superare il muro del dolore e della chiusura del suo Alfa, trasmettendogli, attraverso una specie di dimensione onirica, la certezza del suo amore e la speranza di un futuro insieme. La scena diventa, a questo punto, luminosa e calda, dominata dall’azzurro dello sguardo di John che diventa per Sh un vero e proprio faro per capire il messaggio. L’Omega è vivo, deve crederci, ed ora, oltre alla sua formidabile intelligenza, l’Alfa deve usare il cuore per superare la distanza che lo separa da lui. Deve voler cercare John solo per amore, e la magia meravigliosa del Legame leggerà la verità delle sue intenzioni. Ecco quindi emergere nettamente il senso del titolo che hai pensato per il capitolo. Sì, perché, ora, ci fai partecipare a quella che sarà la “ricerca” di Sh per trovare la strada per raggiungere John. John che è vivo, da qualche parte, sull’Isola che lui non conosce, e che lo sta aspettando. Un messaggio carico di tenerezza, quasi commovente nella sua intensità, che tu hai espresso nella scena bellissima del trovarsi dei due nella dimensione del sogno, o del Mind Palace, probabilmente. O entrambe le cose. E sicuramente c’entra la magia degli Omega che, in questa tua long, hanno una splendida connotazione che li distingue dagli altri, Alfa e Beta..
Comunque trovo coinvolgente, dal punto di vista emotivo, anche il comportamento di Mycroft che cerca di penetrare con il suo affetto il muro di silenzio entro cui si è rinchiuso il fratello, dopo i fatti di Appledore (“..Torna da me....”). Guarda, è ovvio che l’attenzione di chi legge, parlo ovviamente per me, è focalizzata soprattutto sulla situazione tra l’Alfa ed il suo Omega, ma leggere di questo Mycroft, così attento e sensibile al dolore del fratello, che scioglie il gelo del suo autocontrollo, sinceramente e dolorosamente coinvolto in ciò che sta succedendo, mi ha lasciato un’ottima impressione. Certo è che il maggiore degli Holmes è decisamente “preso in mezzo” anche dal fatto che ha avuto un figlio con John ma l’affetto per Sh non ne risulta offuscato.
Però, qui, il vero protagonista è senza dubbio Sh che si spende in maniera totale per poter ritrovare il suo John. Lo ritrai in maniera davvero efficace, mentre “corre” su e giù per il capitolo per capire come raggiungere l’Isola, ora che ha la certezza che il suo Omega sia vivo. E questa certezza gli è stata data dal Legame stesso, se non ho capito male, che ha fatto comunicare i due innamorati, anzi, i due prescelti. La tenerissima e commovente immagine di quella rosa rossa lasciata sul tavolo della cucina del 221b, è veramente emozionante, parla più della lettera che Sh ha scritto per Mycroft. Certo, la tristezza di quest’ ultimo è contagiosa, l’ondata di malinconia ha superato i confini della tua storia ed è arrivata fino a chi legge. Ma, in realtà, non c’è tempo per i pensieri negativi perché la scena di Sh sulla barca a vela che lo porta lontano, verso l’ignoto, aggrappato a quello che il suo cuore gli ha fatto capire. La scena finale di quella “ piccola figura, ritta in piedi ed in attesa” è costruita con tocchi luminosi ed efficaci. Ci si scopre con i lucciconi agli occhi mentre quei due si ritrovano per non lasciarsi più.
Ed è proprio un peccato essere arrivati alla fine.
Questa storia mi è piaciuta molto per la tua cura nel raccontare anche i sentimenti, per la caratterizzazione dei personaggi nei confronti dei quali hai mantenuto un piacevole filo conduttore con l’IC meno banale ed anche per come hai connotato gli Omega. Già te l’ho scritto e ne sono convinta: qui non ci sono Omega schiavi e succubi, ma creature libere e potenti grazie alla loro magia ed alla forza dei sentimenti. Bello, proprio. Questa tua long è datata, ma l’ho ripescata e ne sono felice perché valeva proprio la pena di farla tornare sotto i “riflettori” dell’attenzione di chi frequenta questa Sezione. E spero proprio che gli altri lettori non siano come me, penosi ritardatari. Ancora bravissima e grazie per ciò che ci hai regalato.

Recensore Master
09/10/20, ore 09:17
Cap. 6:

Il titolo già preannuncia quell’ombra inquietante e minacciosa rappresentata dalla profezia che vede una fine tragica per John.
E se c’è Magnussen di mezzo, purtroppo, siamo certi che l’impegno criminale è sicuramente al massimo. Come bene dici tu nella risposta alla mia precedente recensione, una delle differenze tra i due “cattivi”, Moriarty e, appunto, il criminale di Appledore, è che mentre a proposito del “Napoleone del crimine” siamo di fronte ad un pazzo, pericolosissimo, ovvio, ma sempre perso nella sua follia,invece Magnussen non è matto, perciò i suoi piani diabolici sono estremamente razionali e perfettamente progettati. Basti pensare, come esempio, al suo immenso “archivio” mentale che, in HLW, lascia di stucco persino uno dall’intelligenza formidabile come Sh.
Dunque si prefigura un capitolo difficile nel senso che si dovrà per forza passare attraverso angosce e tristezza.
Ci accompagni al capezzale di John che si sta riprendendo dalle ferite destinate ad Holmes, perfettamente consapevole di ciò che gli è successo. A questo punto, introduci ancora quelle frasi in corsivo, relative alla natura degli Omega e degli Alfa che tanto mi piacciono perché sembrano quasi scolpire nella storia dei punti fermi, assoluti, che, a me personalmente, infondono la certezza di qualcosa di grande ed unico, a proposito di quello che noi chiamiamo vero amore. Non è proprio così per noi ma un sentimento travolgente può anche sconvolgerti la vita (“...Il Legame sa...”). Perfetta la tua definizione, che riecheggia nella mente di John: “ nenia consolatrice e rassicurante”.
Il Legame diventa per gli Omega e per gli Alfa, qualcosa che cambia completamente la loro vita, con una connotazione che sembra “appesantirne” per sempre il percorso, mi riferisco in particolare agli Omega ma, in cambio, dà il senso di una fusione completa, magica in un’unica entità. Nell’atmosfera particolare dell’ospedale, travolgente è l’arrivo di Sh, e continui, davvero piacevolmente, con la cornice di “Garrison”, “Gideon” che non turba certamente la solarità di Lestrade e che mi fa ridere di gusto. Hai reso in modo davvero efficace la forza che tiene legato Sh a John, con parole mirate e coinvolgenti (“...prima che sfondi la porta...furioso...folata di vento...”). Intenso quell’attimo in cui tutta l’agitazione del consulting si placa, come per incanto, di fronte all’azzurro “profondo ed intenso” degli occhi di John, in cui si specchiano le sue paure e trae forza per andare avanti. Solo per John.
Bello quell’intreccio di scie, tra foreste in fiamme, fragole e pesche...Meglio, a volte, il ritrarre sensazioni che usare una sequenza di parole per spiegare qualcosa di sfuggente, attimi in cui i sentimenti irrompono nell’attesa di qualcosa che ancora non è definito.
E poi c’è la parte angosciante del capitolo in cui campeggia la figura odiosa di Magnussen: un sinistro gioco di sadica freddezza che vede, all’inizio, perdenti i personaggi cui teniamo di più. È una parte, questa, in cui non hai risparmiato il tuo impegno per farci entrare in un’atmosfera da brivido, davvero. E, quando un’esplosione fa saltatore in aria Appledore ed il suo genio malefico, tiriamo un sospiro di sollievo, anche se rimane il dubbio sulla sorte di John. Sarà morto anche lui?
Bellissima long, brava

Recensore Master
06/10/20, ore 16:15
Cap. 5:

In questo capitolo si ha la prova chiara che John sia un Omega perché il Legame, una volta che si è saldato tra i due prescelti, purtroppo coinvolge, anche drammaticamente, il compagno dell’Alfa che “assorbe” su di sè ciò che viene subito dall’altro. E Magnussen lo sa molto bene e ci rendiamo conto che su John ha un progetto criminale.
Il punto di forza, qui, è dato, secondo me, dallo scambio tra Greg e Mycroft che si trovano entrambi coinvolti emotivamente con Watson e, in più, sono interessati a Sh. Riguardo a Mycroft il discorso è chiaro, in netto si rivela il legame fraterno ed è chiara l’affettuosa preoccupazione che il maggiore ha per il più piccolo. Greg è, come sempre, il buon amico, leale ed umanamente coinvolto nel tentativo di “distrarre” Sh dalla droga e, quindi, dall’autodistruzione.
In più, come ho scritto sopra, c’è l’elemento molto forte e, a dire il vero, molto originale dal punto di vista narrativo, rappresentato dalle esperienze precedenti dei due Alfa con lo stesso (a loro l’insaputa), Omega.
Intanto assistiamo al risveglio di Sh e John e ci fai comprendere perfettamente che, ormai, il Legame li ha uniti, davvero. Infatti quasi ci stupisce, parentesi insolita in un panorama di mascheratura e di arrogante asocialità, la preoccupazione del’Alfa di essere stato rispettoso e delicato nei confronti dell’altro e ciò ci fa capire che veramente Sh è rimasto come “fulminato”’dall’incontro con John.
Bella, davvero, la scena della presa di coscienza di trovarsi insieme, vicini in corpo ed anima, in cui ci trasporti in un mondo dove il sentimento protegge dalle ingerenze del mondo esterno. O almeno dovrebbe essere così.
In questo capitolo ho trovato ben costruito e motivato lo scambio tra Greg e Mycroft, in cui hai saputo mixare, in modo efficace e convincente, la lucida razionalità di Holmes e l’accogliente umanità di Lestrade. Due elementi che sono perfettamente complementari e che fanno dell’abbinata Greg/ Mycroft un nucleo narrativo ricco di potenzialità. Comunque, tornando alla tua storia, vediamo che, dietro alla barriera di un impeccabile “Mister Inghilterra”, c’è un uomo sinceramente preoccupato per il fratello cui è indubbiamente legato da un sentimento profondo anche se non completamente espresso.. E questo l’hai tradotto in maniera credibile, senza banalità.
L’arrivo di Sh in quel posto già prelude a qualcosa d’inquietante (“...campeggiava la scritta: NO SEGNALE...”). E infatti...
La sequenza dell’aggressione, in cui intrecci lo stupore di Sh, lo stato d’animo di John, la sua sofferenza fisica ed il racconto, oggettivo e lapidario, espresso in corsivo, delle caratteristiche del Legame, è veramente ben scritta e risulta efficace. Un pezzo di qualità, sinceramente, che rende partecipi di ciò che racconti.
Il capitolo, poi, si snoda, in modo molto avvincente sul filo della preoccupazione di Sh nei confronti di ciò che può essere successo a John e, come in una scia, esprimi la maniera in cui Mycroft partecipa efficacemente a tutto: impartendo ordini ed organizzando. Lui è così e, posso dire, per fortuna che c’è.
L’ultima immagine delle lenti di Magnussen, che riflettono le immagini che si alternano sullo schermo del computer, è più che mai IC e riportano l’atmosfera gelida ed angosciante di HLW in cui il “cattivo”, a mio avviso, raggiunge vette di perfidia che si mettono in competizione con la diabolica follia di Moriarty. E tu rappresenti con lucidità il contrasto tra il clima del 221B, in cui ci si sente al sicuro, e quello algido e malefico di Appledore. Quindi le ferite riportate indirettamente da John costituiscono la prova lampante che lui è un Omega.
Inizia l’attesa in cui si scoprirà fino a che l’unto il male vincerà sul bene.
Complimenti.

Recensore Master
03/10/20, ore 10:39
Cap. 4:

Apre questo quarto capitolo la tua consueta, graditissima cornice che dà delucidazioni sulla situazione. E poi c’è sempre quest’Isola, dove si sono rifugiati gli Omega, che tu ci presenti in modo così partecipato ed emotivamente così accogliente, che diventa davvero per chi legge, un luogo ideale per vivere e vivere anche un grande amore. Anche se, per John, il sentimento che lo porterà al Legame arriverà dal Mondo Esterno.
Purtroppo l’atmosfera idilliaca dell’Isola viene come congelata da ciò che accade nella sala del Collegio in cui poni la ieratica e ben costruita figura di Severus McGranitt, che fa filtrare in questo Universo il tocco magico di Hogwarts. Descrivi un momento drammatico in cui, ancora una volta, fai levare la voce disperata di Darren ma niente può contro le decisioni di chi decide. A dire il vero, dal dialogo tra i due, fai emergere come la missione di John sia inevitabile perché legata a profezie di ambigua interpretazione che, comunque, lo vedono strumento indispensabile per salvare gli Omega da un pericolo mortale.
Andando avanti nella lettura conosciamo anche Gregory Watson, tutto suo padre, come diremmo noi nel nostro Universo. Infatti si mostra vivace e molto comunicativo. Il patrimonio genetico anche di Greg, sicuro.
Ma il punto di forza di questo capitolo, che mi sono gustata, rileggendolo un paio di volte, è l’incontro con Sh. Ancora una volta, in un meraviglioso loop che scorre nel fandom. La scena che hai descritto tu ha il sapore del nuovo, del sorprendente, dell’inizio di una splendida storia d’amore. È significativo, secondo me, “quale” Sh John si trova davanti per la prima volta. È uno Sh devastato dalla sua tossicodipendenza, debole, confuso e già a questo punto richiami un suggestivo elemento IC che è la rabbia, carica d’affetto, con cui Watson lo apostrofa nella sua mente (“...per rimanere con un idiota...”). E già intuiamo che quei due non si lasceranno più. Ritrovo il 221b che, nella tua storia, assume una valenza profetica. Infatti è il luogo prescelto per ospitare John durante la sua missione ed è sua la mitica casa in cui viene accolto ed accudito Sh. C’è moltissimo del John dei Mofftiss in questo che fai agire tu e gli agganci IC, per me, sono un motivo in più per trovare di qualità la long. Anche Sh è ben ritratto ma è chiaro che il magnifico protagonista sia Watson e tutta la sua meravigliosa umanità.
L’arrivo inaspettato al 221b di Mycroft e Greg insaporisce ulteriormente il capitolo, creando un intreccio di allusioni, ricordi, tensioni sentimentali. Ho sinceramente trovato efficacissimo lo scambio tra Sh e John, in cui già si scopre un’affinità profonda. A questo proposito, hai usato, in modo coinvolgente ed estremamente azzeccato, la faccenda delle scie che rivelano a John gli stati d’animo di Sh. Brava, davvero, ci fai sentire quasi concretamente le ondate emotive che animano le interazioni tra i due protagonisti e le persone a loro vicine, come, in questo capitolo, Greg e Mycroft. Apro una parentesi: mi hai pure, sinceramente, divertito con tutta la gamma di nomi sparata a raffica da Sh a proposito di Lestrade (“...Grady...Gab...Gordon...” ecc...) e, chi più ne ha, più ne metta. Oltre alla sfumatura ironica, beh, così mi sono veramente sentita “a casa”.
Nell’ “Angolo dell’Autore” ti chiedi cosa si sarebbe potuto pensare dello Sh che agisce qui. Direi che, pur essendo protagonista, ovviamente, John, il giovane Holmes che troviamo qui, ha tutte le caratteristiche di quello dei Mofftiss, ed in più, si vede caratterizzato da altre potenzialità che si rivelano nel momento in cui si accende tra loro il Legame. Sì, perché non è un uomo arrogante, presuntuoso, asociale ma è una persona che ha eretto delle barriere a difesa della sua fragilità. Giustamente tu parli spesso della paura di essere deriso e respinto. Mi trovi perfettamente d’accordo. Il più bel capitolo, finora, di questi primi quattro ma è anche logico che sia così perché, ora, hai fatto entrare in scena anche il nostro Sh. Ed è proprio “nostro” perché porta con sè tutto il sapore di ciò che abbiamo gustato grazie alla BBC, inserito in un contesto narrativo, quello della tua long, che è davvero attraente ed inconsueto. Ripeto, infatti, ancora una volta, che mi piace moltissimo la “liberazione” che tu fai nei confronti degli Omega, in molte altre ff considerati semplicemente, e tristemente, meri oggetti di piacere o di riproduzione. Brava.

Recensore Master
28/09/20, ore 14:56

L’inizio di questo terzo capitolo mi ha accolto splendidamente perché la casa dove vive John, sull’Isola, è un esempio di quella dove, parlo comunque per me, si vorrebbe abitare. Non è che io sia in un tugurio ma il modello che tu proponi non è stato realizzato proprio così. Manca l’Oceano, tra l’altro. Quindi, questa descrizione è uno dei frequenti esempi attraverso cui tu riesci a far esprimere, anche mediante semplici dati visivi, i sentimenti e le emozioni che risultano coinvolgenti anche per chi legge.
Molto efficace il contrasto tra l’atmosfera, appunto, idilliaca fissata nel dolcissimo quadretto familiare di John che tiene teneramente in braccio il figlio e l’urlo sdegnato di Darren, di fronte all’ imposizione del Collegio degli Anziani. È la voce di un padre disperato di fronte alla richiesta di impegnare ancora il suo John per la sopravvivenza dell’Isola e ciò risulta comprensibile ed umano perché si tratta di un genitore che, mi sembra di aver capito, ha già perso un figlio proprio in questi frangenti. Effettivamente il rischio di un Omega che si avventura nel Mondo Esterno per farsi inseminare da un Alfa è estremamente pericolo. Infatti fai correre un brivido facendoci dare uno sguardo a ciò che succede a proposito di Magnussen, un nome ed una garanzia di ributtante malvagità. Ci rendiamo conto che, per lui, la caccia all”Omega è la ricerca del possesso di qualcosa di prezioso per aumentare con delle caratteristiche magiche il proprio diabolico potere.
L’arrivo a Londra di John è da te caratterizzato da un clima di equilibrio, di consapevole accettazione del proprio ruolo. Non so se è questo che avresti voluto trasmettere a chi legge ma io ho colto, nella descrizione pacata della sistemazione dell’Omega nella città, tranquillità ed impegno per portare a termine il proprio compito, senza panico o sentimenti di rabbia nei confronti di chi è al di sopra di lui e del padre.
Il punto è molto interessante anche perché approfitti della situazione per farci conoscere, con il tuo consueto registro di precisione e di pacatezza, ulteriori notizie relative al Mondo Esterno, in particolare riguardanti i rapporti tra Alfa e Beta. Ciò dona ancor più luminosità al modo di essere degli Omega, creature magiche e preziose.
Ritorna il pensiero di Mycroft ma, la spinta a compiere il dovere assegnatogli, porta John a procedere nella ricerca di un partner ideale, di un padre per il proprio futuro figlio.
Nella sua testa, ma soprattutto nel suo cuore, rimane costante il desiderio di incontrare l’uomo che compare nei suoi sogni profetici.
E qui troviamo Greg, in uno splendido ruolo di gentiluomo coraggioso che gli si addice perfettamente e che tu hai interpretato efficacemente persino nell’aroma della sua scia, così rassicurante e dal sapore di “casa” (“..torta alle mele con cannella, appena sfornata...”). Davvero, pur in questo AU, così lontano dal consueto 221B, hai saputo esprimere al meglio le potenzialità dei personaggi principali. Greg è accogliente, forte, leale anche qui. Il racconto che fai dei momenti trascorsi con John e dell’attimo fatidico del distacco è veramente coinvolgente in quanto provoca emozioni forti. Ed ancora ritroviamo, poi, l’ombra diabolica di Magnussen che si allunga, inquietante, suo destino dell’Omega e di chi è coinvolto con lui. Bel capitolo, brava.

Recensore Master
24/09/20, ore 15:51

Così seguiamo John in quella che è la sua prima missione importante, sicuramente, perché resa necessaria dall’urgenza di dare nuove vite alla popolazione degli Omega dell’Isola. Mi viene in mente che, questa sua incombenza, sottoposta a regole ferree ed imposta dai chi sta in alto nella società, i membri della Consulta dell’Accademia, se non ho capito male, possa essere paragonata alla guerra che tanto ha segnato il capitano Watson e che segna il suo destino.
Mah, pensieri miei... Così John va nel Mondo Esterno, per portare a termine la sua missione.
Comunque, in questo secondo capitolo, definisci con lucida precisione i rischi mortali che caratterizzano la ricerca e il rapporto con un Alfa scelto per dare un figlio all’Omega inviato nel Mondo Esterno. Ció aggiunge molta tristezza alla storia perché introduce un elemento struggente ai fatti. Comunque l’abbinata “amore/morte” è sempre stata quella che, nella letteratura o nel cinema, ha caratterizzato i fatti rappresentati, conferendo loro un’aria di eternità e quasi di sacralità.
Mi è sembrato di cogliere l’ombra di presentimenti tragici riguardanti John, che tu rappresenti efficacemente anche attraverso delle forti immagini naturali (“...finestra alle spalle del figlio, bagnata dalla pioggia, che sembrava versare  addosso a John un torrente di lacrime...”). C’è un cupo presagio che incombe sul giovane Omega e non si tratta certo di un messaggio di felicità. Staremo a vedere, anche se già si può capire che gli eventi negativi sono intrecciati al suo ruolo di “madre” di nuovi Omega. Ed il problema, azzardo, affonda le sue radici nel sentimento che accompagna i suoi atti, in quanto non impermeabile alla sensibilità ed all’innamoramento.
Anche in questo capitolo fai tornare la “voce” solenne de “La leggenda degli Omega”, attraverso cui precisi i rischi davvero sconvolgenti cui vanno incontro gli Omega prescelti a perpetuare la specie, che dovranno affrontare il Mondo Esterno ma, soprattutto, gli Alfa. Ed è, purtroppo, logico pensare che tra questi non ci siano solo persone oneste o disposte a rispettare la preziosità di chi hanno di fronte e chiede il loro amore. Anzi, a questo proposito, è interessante notare come, addirittura, la facilità nel ricercare incontri casuali diventi, per gli Omega che devono farsi ingravidare, una necessità per difendersi da tragici epiloghi. E si staglia, quasi sinistro, il Legame, l’espressione del vero amore, quello che, purtroppo, porterebbe seri pericoli all’Omega coinvolto. E qui trovo un meraviglioso contatto IC, nelle parole che Darren dice al figlio circa il fatto che i sentimenti non siano un vantaggio. Mi viene subito in mente la scena di ASIB in cui questa raccomandazione viene pronunciata da Mycroft, rivolta ad uno sconvolto Sh che ha creduto di riconoscere, all’obitorio, il cadavere d’Irene. Geniale, davvero.
Grazie alla tua risposta alla mia precedente recensione, scopro che, in questa tua long, c’è un’apertura anche verso il mondo di Harry Potter. Rileggendo il capitolo, in effetti, trovo frequenti riferimenti ad incantesimi ed incontro persino un Mycroft giovane che, addirittura, sta studiando su un libro relativo a questo argomento. Nomini Hermione, Ron. Bene, ciò aggiunge sicuramente un elemento di forza in più al tuo racconto perché ciò che possa in qualche modo riferirsi, anche lontanamente, alle avventure del maghetto è un motivo in più d’interesse.
Ma il nodo narrativo che veramente mi ha piacevolmente sorpreso è rappresentare John e Mycroft coinvolti in una relazione. È un abbinamento che mi ha colpito ma, ripeto, in modo non traumatico perché il tuo modo di rappresentare il loro incontro è caratterizzato da sfumature di dolcezza e di credibilità. Il loro scambio non è solo fisico ma anche emotivo, sentimentale. Una coppia decisamente inusuale, non mi pare di averla mai trovata, a parte quella violenza subita da John ad opera di un Mycroft vampiro. Ma lì era tutto un altro Universo. Qui, sinceramente, li ho trovati credibili, mi sono piaciuti molto. L’ho trovato un inconsapevole, intenso avvicinamento a quello che, presumo, sarà il grande amore di John, cioè Sh, che si annuncia tramite presagi e visioni, che gli compaiono nei sogni (“..L’uomo alto e magro...capelli neri ed occhi di un azzurro così chiaro...gli sorrideva...).
Ed al brivido che accompagna la conclusione inquietante di quanto lui ha “visto” e “vissuto” nella dimensione onirica, aggiungi un nome che, purtroppo, non abbisogna di presentazioni: Magnussen. Un bel capitolo, questo, denso di significato e di potenzialità narrative che, conoscendoti, arriveranno sicuramente.

Recensore Master
23/09/20, ore 09:41

Trovata anche questa tua storia....Vedi come mi sto impegnando per non lasciare indietro niente di ciò che potrebbe piacermi. E mi piace, a dire il vero, perché il tuo modo di scrivere e cosa racconti sono molto vicini al mio concetto di lettura non banale, che è perfetta per regalare dei momenti di evasione privi di occasioni di rimbecillimento.
Quindi un’ Omegaverse...Impegnativa, a prescindere.
Questo primo capitolo è davvero invitante nei confronti di quello che verrà dopo.
Ho trovato davvero coinvolgente il racconto che Mycroft fa della leggenda degli Omega che, sono sincera, mi ha provocato delle emozioni particolari. Infatti, poi magari mi scrivi che non ho capito alcunché, ma avresti ragione, vista la mia scarsa competenza in materia, secondo me la tua interpretazione delle caratteristiche degli Omega attribuisce loro un alone di magia, di superiorità nei confronti degli Alfa e dei Beta perché li connoti con caratteristiche più “importanti” rispetto alle altre due. Questo mi piace molto, perché ho sempre “ sofferto” per la condizione inferiore cui gli Omega sono relegati in quasi tutte le Omegaverse. Qui, da te, rivestono un ruolo sì complementare rispetto agli altri ma assolutamente più prezioso e più nobile. Più magico, anche, perché gli incantesimi seguono John nella sua missione.
Vedrò se la mia impressione verrà confermata dalla lettura dei capitoli seguenti, ma ho proprio l’impressione che, per quanto riguarda gli Omega di questo tuo Universo, sia evidente una posizione sociale non di esseri subalterni e a disposizione degli Alfa dominanti ma di soggetti con una propria libertà e possibilità di vivere non da schiavi (“...una terza specie umana, preziosa e rara...”). Come ho scritto sopra, trovo questa tua scelta narrativa molto interessante, rispetto a quella della stragrande maggioranza delle ff riguardanti l’Omegaverse.
Un altro punto forte di questo primo capitolo, secondo me, è il modo in cui rappresenti il legame fraterno tra Mycroft e Sh, che tu rendi ancora più intenso emotivamente con il racconto de “La leggenda degli Omega”. Efficace anche la scelta tecnica di pubblicarla in un font diverso da quello che tu usi nella storia, strategia, questa, che aggiunge spessore e attrattiva alle vicende che narri. E, per la precisione, è uno spessore favoloso che toglie il peso della contingenza a quello che vivono i personaggi. Infatti ci prefiguriamo un’interazione tra gli stessi che, sicuramente, avrà anche lo splendore della fantasia.
Dicevo del rapporto tra Mycroft e Sh: lo racconti in maniera efficace, credibile, in cui entrano in gioco i due caratteri forti dei due fratelli, l’affetto evidente che c’è fra loro e la sensazione che costituiscano il vero nucleo familiare, in quanto le figure genitoriali sembrano lontane e poco presenti.
Al contrario dello “sfondo” affettivo che poni attorno a John. Infatti Darren, suo padre, viene da te caratterizzato come un genitore indubbiamente interessato, in senso buono, alla sorte del figlio. Quindi tutta la figura di John viene circondata di positività.
È una storia, questa, che tu hai pubblicato nel 2016 e che io leggo quattro anni dopo, ma mi ha riportato immediatamente all’atmosfera fantastica e luminosa di “Beneath...” quindi, con piacere, vi ho ritrovato la tua capacità di accompagnare chi legge in un mondo di forti emozioni e di avvincenti racconti che liberano i pensieri. Brava.

Recensore Veterano
24/04/17, ore 18:53
Cap. 7:

Ciao! Molto molto carina questa storia. Non sono una grande esperta di omegaverse ma la combinazione con la magia mi è piaciuta. Il nostro caro John è meraviglioso come al solito, tutti quelli che gli si avvicinano non possono che innamorarsi di lui. E anche Sherlock, con quella sua perenne paura di essere rifiutato e voglia di essere accettato è l'emblema della dolcezza. Bella anche la descrizione di Lestrade, coraggioso e leale. Ma il podio va a Mycroft. L'ho amato dal primo all'ultimo capitolo, da quando raccontava storie e si preoccupava di lasciare solo il fratellino, passando per l'incontro con John (anche se le scene di John con Mycroft e poi con Greg mi hanno fatto un po' strano, io riesco a immaginarlo solo con Sherlock!), per finire con la costante preoccupazione per il benessere di Sherlock. Mi ha davvero sorpresa (in positivo) il fatto che Mycroft abbia cercato John dopo che quest'ultimo era sparito. Perché era curioso di vedere se poteva esserci qualcosa tra di loro, dice lui. Ma come Mycroft, i sentimenti e i rapporti umani non sono uno svantaggio? Eheheh. Magnussen l'ho "odiato" tanto qui quanto nella serie, sono felice non abbia arrecato troppi danni ai nostri eroi. Sono felice che i due protagonisti alla fine si ritrovino per non lasciarsi mai più, mi sono buttata su questa storia dal lieto fine visto che al momento sei sull'angst duro! Però anche qui ho avuto un filo di tristezza, ed è stato per Mycroft, non potrà più rivedere il suo fratellino e questo mi ha messo molta malinconia (te l'ho detto che l'ho adorato!). In più ora, per quanto ne sappiamo, è davvero solo, lontano dall'unica persona che gli ricordava di essere umano e lontano anche dal figlio che non sapeva di avere e che non conoscerà mai. Bellissima la scelta della rosa incantata, la parte della lettera dove Sherlock ne parla, seguita dall'addio al fratello l'ho trovata davvero commovente, per non parlare di questa frase: "Mycroft osservò la rosa e pregò affinché rimanesse fiorita per sempre." Alla prossima!

Recensore Veterano
28/04/16, ore 17:51
Cap. 7:

Ma che finale bellissimo! *_*

L'idea della rosa (che immagino un po' come quella de "La bella e la bestia") è meravigliosa.
Immagino Mycroft gettare un occhio al fiore al mattino ed alla sera, giusto per essere certo che il fratello stia bene. ^_^

E poi cosa dire di Sherlock e John finalmente insieme sull'isola, che si mostra al nostro detective? *_*

Bene, benissimo! E tu brava come sempre!

Spero di leggerti di nuovo molto presto!
Un abbraccio,

B.

Recensore Veterano
28/04/16, ore 17:39
Cap. 7:

Ahwwwwwwwwwwwwwwwwwwww *non finirà più* che cosa dolce *^* Era ovvio che John non fosse morto, io lo sapevo(?) u.u *strapazza il bimbo ciccioso e biondo*
Da una parte Mycroft m'ha fatto una tenerezza assurda, piccolina c.c Ma vbb, Sherlock è Sherlock, quando si mette in testa una cosa col piffero che cambia idea~
E' una testa dura, ma se ama per questo, no? *ridacchia*
A presto, sicuramente scriverai qualcos'altro ed io sarò qui ad attendere ♥
~Aka

Recensore Veterano
22/04/16, ore 20:22
Cap. 6:

Ok.
Ho avuto un micro infarto.
Non avevo visto che la storia non era segnata come "completa", e per un attimo ho DAVVERO temuto finisse così. Cioè, avrei passato in un angolo il resto della serata! 😱

Capitolo degno di tutti i suoi precedenti, tutti di ottimo livello. A questa storia non manca davvero niente, nonostante sia molto "veloce" (spero di essere stata chiara, chiedo scusa in caso contrario, ma sono proprio cotta stasera! 😂)

Magnussen aveva fatto male i suoi conti.
E trovo il parallelismo con la serie più che azzeccato.

Brava come sempre.
Davvero.

Attendo il capitolo finale con ansia!
B.

Recensore Veterano
21/04/16, ore 20:54
Cap. 6:

Ok, parto dal presupposto che non so il motivo per cui EFP non abbiamo mostrato la mia recensione del capitolo precedente e.e Perchè io l'avevo scritta ed inviata, maremma parabolica.
Vbb.. Commenterò qui per entrambe, a questo punto, dato che il sito è stato così gentile e cordiale da non mandare ciò che avevo scritto << Maledetto lui.
Dunque, mh, sì. Mi son piaciuti entrambi, li ho apprezzati molto davvero, ma se m'ammazzi John ti vengo a cercare e.e Tanto lo so che, in qualche modo, è sopravvissuto. *guarda male*
Aspetterò volentieri il seguito curiosa di sapere com'è andato a finire, Magnussen l'ha preso nel piripillo(?) com'era giusto che fosse u.u/
A presto ♥
~Aka

Recensore Veterano
15/04/16, ore 20:12
Cap. 5:

Ih mio dio oh mio dio oh mio dio \+.+/
Sono in mega ansiaaaa
Mi dimentico sempre che a leggere quello che scrivi mi sale l ansia allo stato puro!
Cioè era tutto cosi teanquillo e fluffoso, Sherlock e John a letto, che parlavano dei "loro sentimenti", un'atmosfera così bella e rilassata *-*
E sbaaam! Sherlock pestato e John all'ospedale D:
Ok, andiamo per gradi u.u
E così esistono due denunce per scomparsa in capo a John Watson?!.... Mhm interessante...mhm molto interessante...
La chiacchierata in auto tra Mycroft e Greg mi è piaciuta tanto, specilamente come ha reagito Greg al primo messaggio del "Governo inglese".
Del tipo 'Sti caz** che adesso appendo il lavoro e vengo a fare il tuo cagnolino!'
Bravo Greg :D... Ma poi ha ceduto e possiamo capire il perchè... Non si può dire no al governo inglese xD
Fammi indovinare: Magnussen ha a che fare con il pestaggio di John!
Cosa vuole fare quel verme schifoso?!?!?! Eh?!eh?!eh?!
Ohoooo che cuccioli hanno formato il 'legame' *-* che ccccariiini *-*
Capitolo stupendo e scorrevole, molto piacevoli gli intermezzi "pensati".
Complimenti :)
Kisses

Recensore Veterano
14/04/16, ore 18:26
Cap. 5:

Aspettavo con ansia questo capitolo.
E, come al solito, non hai affatto deluso le aspettative.
Trovo geniale la concezione del legame in questa luce. Meravigliosa, davvero.
Ora non resta che capire che intenzioni abbia Magnussen, considerato che John è già legato.
È qualcosa che si può sciogliere? (Forse lo hai spiegato e me lo sono persa 😅)
Sono fuori casa dall'alba e purtroppo non posso dilungarmi di più, ma sappi che ogni capitolo è un gioiello, e amo molto questo AU che hai creato. Davvero.

Bravissima come sempre.
Alla prossima!

B.

Recensore Veterano
08/04/16, ore 13:32
Cap. 4:

Finalmente è arrivato anche Sherlock.Complimenti per come siè presentato,un drogato.Povero John non si aspettava un compagno simile.Il destino (o una autrice)può essere dispettoso.Non vedo l'ora di vedere come John spiegerà le cose a Mycroft e Greg (il fatto che non è invecchiato i figli che ha avuto con loro)e come reagirà Sherlock?.Alla prossima.

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