Recensioni per
Frammenti di carta
di erzsi

Questa storia ha ottenuto 11 recensioni.
Positive : 11
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
31/01/18, ore 11:36

Quarto Posto
Questione di scelte
di erzsi









Grammatica e Stile: 14.65/15

La sintassi è buona, ma credo che, grammaticalmente, tu abbia perso di vista il soggetto, o confuso un attimo. All’inizio pensavo che fosse un refuso, però andando avanti ho capito che c’era un problema di fondo. Il soggetto della drabble è ʻla spada di Grifondoroʼ. Quindi:
Cimelio di tempi perduti e idea di diffidate figure, scurito dal sangue che sgorga dalla ferita inflitta, macchiandolo di rosso cremisi. → -0.4 (scurita; macchiandola… Potresti obiettare che il sostantivo è ʻcimelioʼ, ma in realtà esso è complemento oggetto di ʻspadaʼ, la virgola che lo divide da ʻscuritoʼ, quindi, lo separa dall’attributo, il quale è logicamente riferito al soggetto sottinteso. Differente sarebbe stato con ʻcimelio scurito dal sangueʼ, o comunque sarebbe servito un costrutto della frase differente.)
circondato dal logoro tessuto che la protegge → -0.2 (circondata… stessa cosa qui.)

Fai un uso del punto-virgola particolare in questa drabble, mi ricorda molto quello adottato dagli scrittori del secolo passato: lo utilizzi per aggiungere un’attribuzione non strettamente legata alla prima frase, ma che comunque è legata al soggetto di essa. È un uso che non gli viene più riconosciuto, e che quindi conferisce allo stile della drabble un tocco un po’ “retrò”, che aggiunto al tono misterioso che tiene contribuisce a dare una dimensione di origine all’oggetto.
Il resto della punteggiatura è da manuale. Il ritmo della narrazione è cadenzato, contribuisce a personalizzare il tono adottato. Quest’ultimo mi ricorda molto quello adottato per gli indovinelli, molto fiabesco e intrigante, anch’esso vecchio stile. È perfetto per rendere l’atmosfera e dare magnificenza all’oggetto misterioso. Per questo motivo trovo da manuale anche la scelta del narratore in terza persona.
Tutto questo va a creare uno stile enigmatico, privo di soggetti, e quindi di narrazione, che va più a creare e a caratterizzare l’oggetto in sé che una scena in particolare. Hai quindi deciso di creare quella stessa atmosfera data dall’indovinello fatto dalla sfinge a Harry nel quarto libro. Meno giochi numerici e calcoli, più aggettivi e caratterizzazione, ma stessa atmosfera.
Il lessico è ricercato, salta subito all’occhio: vuoi per il tipo di costrutto adoperato, vuoi dall’inversione di sostantivo e aggettivo – logoro tessuto, ad esempio, o splendente fusione – comunque hai adoperato termini particolari, che sposano bene con lo stile e che vanno a comporre il puzzle dell’indovinello.
Solo un riferimento non ho capito e poco mi convince: idea di diffidate figure. In che senso la spada è idea di diffidate figure? Ovviamente la spada viene dal passato, è uno dei cimeli dei fondatori della scuola di Hogwarts, ma quella caratterizzazione non ho saputo collocarla. L’ho trovata un po’ astrusa da comprendere, in maniera un po’ eccessiva. Ma è unico, piccolo neo in un’atmosfera creata ad hoc.


Titolo: 7/8

Il titolo è attinente con il contesto e il modo in cui appare la spada al “proprietario”, a colui che poi la brandirà: ella sembra quasi decidere, secondo la regola del più ʻdegno e coraggiosoʼ, a chi palesarsi e da chi farsi impugnare; sceglie persino anche chi seguire o da chi nascondersi, come nel caso del folletto Unci Unci, da cui poi “scappa”.
Il titolo quindi riprende la “selezione” che la spada, o l’incantesimo che la custodisce, compie.
Il punto l’ho sottratto perché ho trovato il titolo molto semplice e poco coerente con lo stile adottato. Con un testo simile, avrei pensato a qualcosa di più elegante e ricercato. L’ho trovato come un titolo provvisorio, uno di quelli che si danno al momento ma che poi vanno sostituiti. Non vorrei aver dato un giudizio troppo duro e acido in questo punto, spero si capisca cosa voglio dire.


Caratterizzazione dei personaggi: 20/20

Sicuramente la caratterizzazione della natura della Spada di Grifondoro è stata ripresa molto bene.
Hai puntato sia nella regola con cui ella sceglie i degni di brandirla, sia hai fatto riferimento alla scena della camera dei segreti, pur non rendendola la scena principale e assoluta della drabble.
Immagino che i colori usati all’inizio non indichino il metallo di cui è fatta ma il colore proprio della spada: ovvero quello della lama e quello della pietra incastonata nell’elsa.
Abbiamo poi il riferimento alla sua natura antica e all’episodio della camera, dove la spada assorbe il veleno del basilisco mentre affonda nel suo cranio, il sangue del mostro che ne macchia la superficie.
Definire il cappello parlante un ʻlogoro tessutoʼ mi ha fatto ridere, non mi chiedere perché, ma comunque è stato un modo velato con cui renderlo: un tessuto vecchio ma che ha un compito nobile e molto importante. Questo contrasto, che rendi in questo pezzo, è davvero particolare e, in qualche modo, caratterizza anche il cappello parlante in maniera piuttosto completa, richiamando sia il suo aspetto esteriore sia quello interiore.
Qui mi hai tratto in inganno, perché quel ʻpassare di mano in manoʼ mi ha fatto pensare a uno dei doni della morte, però credo che sia ottimo anche per indicare la storia e le vicissitudini passate dalla spada: il suo passato glorioso, in cui è stata protagonista, fino a finire in una teca nell’ufficio di Silente.
L’ultima frase credo che, sopra tutti i vari significati che possa avere, sia un riferimento all’ultimo libro, in cui Harry e Unci Unci se la contendono: il folletto la vuole perché la considera un manufatto di proprietà dei folletti, ed è ai folletti che è destinata a tornare; Harry la desidera perché gli è indispensabile per distruggere gli Horcrux.


Gradimento personale: 4/5

Non era difficile, lo so, ma non l’ho proprio indovinata. Una volta scoperta la soluzione e iniziato a valutare la drabble, ho sempre più notato che tutto tornata e che diverse frasi o riferimenti, come ʻcimelio di tempi perdutiʼ o ʻsplendente fusione d’argento e vermiglio che si cela agli abiettiʼ, erano perfetti per capire. Tanto che avrei voluto tirarmi un colpo di legno in testa.
Ed ecco che qui entra la fregatura: il soggetto della drabble.
Prima che leggessi la soluzione, avevo seguito la drabble in maniera molto concentrata, tanto da non notare il cambio di soggetto. All’inizio, quindi, pensavo che fosse un soggetto al maschile, e ho pensato a un horcrux, anche se non mi tornavano parecchie cose. E questo mi ha completamente portato fuori strada. È stato un peccato.
La drabble è molto carina, su tutto mi è piaciuto lo stile che hai adottato: altisonante, enigmatico, quello che avrebbe utilizzato la sfinge, mi verrebbe da dire; e questo è un pregio di cui tengo assolutamente conto.
Infine, gusto del tutto personale, mi sarebbe piaciuto che avessi dato un’anima alla spada, che avessi osato di più. Lo dico un po’ in generale, ma ho visto che quando il personaggio misterioso è un oggetto si tende molto a caratterizzarlo in maniera oggettiva, senza attribuirli un pensiero o un’introspezione marcata. Qui hai inserito la frase finale che ha un attimo aggiustato il tiro e ha dato un’associazione tra la natura dell’oggetto e la sua volontà, però mi sarebbe piaciuto che avessi osato di più, perché credo che tu ne sia in grado. Tutto qui.


Attinenza al bando: 1.5/2

Non ci sono vere e proprie descrizioni fisiche, i riferimenti sono generali e vaghi, sfrutti termini che caratterizzano ma che non “imboccano” la soluzione. Il fatto che tu la definisca un ʻcimelioʼ non fa pensare subito e solo alla spada, è un indizio che punta in diverse direzioni.
Il mistero c’è, eccome se c’è. Mi è piaciuto, ribadisco ancora una volta, il tono da “enigmista”(non so se è il termine giusto, diciamo da sfinge.)
Per quanto riguarda l’introspezione, ho notato che questo punto è stato in qualche modo aggirato. Hai dato una caratterizzazione dell’oggetto, facendo capire come il suo io sia legato alla sua natura e al suo modo di palesarsi ai più degni, nel finale hai fatto capire che lui, in qualche modo, potrebbe preferire un certo tipo di proprietario; ma non hai preso in pieno questa richiesta.

Totale: 46.65/50

Recensore Master
31/01/18, ore 11:30
Cap. 3:

Secondo Posto
Anima nera
di erzsi










Grammatica e stile: 14.55/15

La grammatica e la sintassi sono pressoché perfette. C’è solo questo caso in cui non concordo:
Il cielo si colora lentamente di grigio e viola e il tuo sorriso s’allarga, davanti un sopruso necessario ma da tanti osteggiato. → -0.2 Questo è l’unico caso in cui non sono d’accordo con la punteggiatura: il verbo non va separato dal primo complemento a esso legato. Avrei capito l’uso della virgola se ci fossero stati diversi complementi a seguito del verbo, ma in questo caso non è.

Il resto della punteggiatura mi appare impeccabile. Hai calibrato bene le pause e le sfumature. Mi è piaciuto lo stacco tra “nera come la tua veste” e “nera come la tua anima”, perché ti ha permesso di esprimere un distacco introspettivo più che di forma del concetto. Mi spiego meglio: la prima frase ha un significato molto più fisico, e di conseguenza più blando; mentre la seconda, seppure riprende lo stesso paragone, si riferisce a qualcosa di più profondo e introspettivo. Il punto e a capo è stato fondamentale per dare un’impronta marcata a questo passaggio. Molto bella, quindi, anche la figura retorica che hai messo in scena.
Il lessico è stato curato, e si vede, eppure in alcuni momenti ho faticato a condividerlo del tutto; per esempio, quando dici “memorie impossibili da obliare” o “sopruso necessario”. Entrambi i concetti mi danno l’impressione di un personaggio che abbia una coscienza, che agisce più per senso di dovere e che conviva con il suo mestiere “difficile”, mentre credo che altri fossero i tuoi intenti. Se la prima frase che ti ho segnalato è soggettiva – nel senso che può benissimo intendere che sono impossibili da dimenticare perché piacevoli per lui – la seconda, invece, mi dà più perplessità, poiché non avrei usato il termine “necessario” per definire l’atto che Macnair è chiamato a compiere. Invece ho trovato lo stesso “obliare” un ottimo richiamo all’incantesimo della memoria, quindi ho gradito che tu abbia usato questo termine piuttosto di uno più semplice e di uso comune. In generale, il lessico mantiene un tono quasi superiore al solito registro linguistico, vuoi che un lessico che si presta perfettamente all’uso della seconda persona singolare che tu hai adoperato per la narrazione, vuoi che la drabble in sé mi ha saputo creare un’atmosfera un po’ più formale e profonda, molto seria.
Mi è piaciuto il mix creatosi, quindi, con l’uso del presente: da un lato abbiamo un lessico che dà il senso di gravità dell’atto e del tipo di personaggio, dall’altro lato abbiamo invece l’uso del tempo presente che porta il lettore a vivere la vicenda in modo più immediato e vicino. Quindi ho riscontrato un buon bilanciamento e coerenza tra contesto e tono narrativo.
La forma e la lunghezza delle frasi varia davvero di poco in tutta la drabble, questa li dà compattezza nella forma, che si adegua perfettamente al tono; ho comunque gradito la forma ricca di più pause dell’ultimo pezzo, dove rimarchi il concetto introspettivo più importante di tutta la drabble.
In definitiva, uno stile curato che ha saputo coinvolgermi a tono nel tipo di testo proposto, con coerenza e senza appesantire mai la lettura.


Titolo: 8/8

Quale titolo migliore per racchiudere l’anima di Macnair? Il titolo è dark, oscuro, e profuma di introspezione. L’ho trovato perfetto per il tipo di drabble che hai creato, poiché la drabble punta molto sull’essenza meschina e nera di questo personaggio, e richiamarne il tema centrale, in maniera talmente sintetica, anche nel titolo è stata una mossa vincente.
Inoltre trovo che un titolo composto da sostantivo e aggettivo ha sempre un effetto molto diretto e intrigante nel lettore. Va dritto al punto, invoglia alla lettura e serba in sé i segreti dell’intera drabble. Complimenti!


Caratterizzazione dei personaggi: 20/20

Il lavoro del boia non è un mestiere visto di buon occhio, nemmeno da chi di quel mestiere ha bisogno; probabilmente, neanche gli stessi che emettono la sentenza e approvano certe leggi poi si sporcherebbero le mani o sorriderebbero agli atti che il boia, per loro volontà, esegue.
Ed è questa natura di questo ruolo che tu esalti magnificamente in questa drabble.
È un mestiere visto con disgusto, sporcato dall’ipocrisia dell’uomo, ma che qualcuno deve pur fare. E se poi quel qualcuno ha un’anima così nera da prendere piacere da tale impiego, il risultato espressivo della caratterizzazione riceve un’impennata.
Mi è piaciuto il riferimento iniziale al colore arancio, come se la lama mente rifletteva il suo sguardo avesse catturato anche il colore delle zucche. Ho apprezzato il contrasto di “fredda impazienza” perché ti ha permesso di mostrarmi la sua insensibilità insieme alla sua smania di prendere la vita dell’animale. Il fatto che egli rimanga indifferente davanti alle sue vittime, che siano esse colpevoli o innocenti, denota quanto nera e malvagia sia la sua anima. Sei stata brava a farmi sentire come il momento dell’atto si avvicini e di come egli sorrida nell’accorciarsi delle attese.
[…]il desiderio di svolgere l’incarico guida le tue stesse azioni[…] Infine questo pezzo mi ha fatto immaginare la scena in cui lo si vede affilare la lama, come se il desiderio lo spingesse a godersi ogni attimo, a partire dall’affilatura della sua arma.


Gradimento personale: 5/5

A me la drabble è piaciuta parecchio, non so se si è capito.
Non l’ho trovata arcana come quella dell’edizione precedente, ma ha mantenuto comunque la sua aura di intrigante mistero. Ma soprattutto mi ha fatto innamorare il connubio titolo/introspezione, mi ha incantato. So che è un titolo pulito, semplice, ma ha un grande impatto in chi lo legge, o comunque con me lo ha avuto. È stato divertente indovinare questa drabble e immergermi nella mente “ligia” del boia del Ministero della Magia/di Voldemort. Il modo in cui hai descritto la sua fredda impazienza, quasi una contraddizione, il modo in cui hai richiamato il sangue attraverso l’arancio dello sguardo, ma soprattutto il modo in cui hai reso la soddisfazione che egli prova nel fare un mestiere così poco “onorevole”, è stata davvero resa alla grande. Ancora una volta complimenti!


Attinenza al bando: 1.25/2

Il mistero non è astruso né la drabble è stata difficile da capire, ma sei stata brava a calibrare la difficoltà, rendendola comunque accessibile pur conservando l’alone di mistero.
L’introspezione è stato il punto forte, seppure in alcuni momenti la scelta lessicale storpiava un po’ il senso immediato. Hai curato molto questo aspetto, e si vede.
La penalità giunge per l’uso delle descrizioni. Il bando del contest sconsigliava l’uso di descrizioni fisiche che potessero andare a “imboccare” la soluzione. Nel suo caso, non hai inserito elementi fisici ma di vestiario. In un certo qual senso, nominare la maschera e le vesti neri ha ristretto non poco il campo, dando un indizio di troppo. Ne ho capito la funzione introspettiva, il legame metaforico con l’anima, ma in qualche modo ha minato alla coerenza con quanto richiesto, seppure ai limiti del consentito.

Punteggio: 48.8/50

Recensore Master
31/12/17, ore 09:38
Cap. 3:

Ecco, questa non l'avevo indovinata! Ma appena ho letto la soluzione mi sono data della stupida, perché tutto s'incastra in maniera perfetta: la lama che cala al tramonto, l'anima nera come le vesti. Hai contornato il terribile boia (che io immagino anche gretto e volgare, non so perché) di una punta di mistero e poesia. Molto interessante.

Recensore Master
31/12/17, ore 09:36

Alastor Moody nel baule! Ho dovuto rileggerlo due volte per arrivarci, ma mi è piaciuta molto, soprattutto il "prigioniero dei tuoi stessi oggetti" era un indizio fondamentale. Complimenti, adoro il tuo stile!

Recensore Master
31/12/17, ore 09:34

Ciao! Mi sto dedicando da poco al genere delle drabble e delle flashfic e ti ho 'scoperta' per puro caso. I dettagli sono molto fini (gli occhi spenti, lo specchio di fortuna, l'angelo dai capelli scuri) e contribuiscono a far indovinare il personaggio sventurato di Merope e il suo amore infelice, che le regala un'effimera speranza di fuga. Mi è piaciuta molto!

Recensore Master
02/12/17, ore 18:20
Cap. 3:

Buonasera, bella **
ecco, a differenza da me sei stata buona: ci si pensava un po', ma il tuo personaggio era l'unico che avevo riconosciuto!
lo hai reso benissimo, con il suo crudele piacere nell'eseguire quel lavoro orrendo
la spaventosità del boia viene proprio da quel nero di cui hai tinto anche la sua anima: non ha neppure un'espressione cattiva, è semplicemente invisibile, lasciando via libera all'immaginazione.
I colori del tramonto sono vividi e splendidi: arancio, viola... ma non scaldano, danno all'opposto un cupo annuncio della morte del giorno.
E' senz'altro triste, ma la descrizione riesce ad essere esteticamente piacevole lo stesso
buon lavoro! a presto,
Setsy

Recensore Master
16/05/17, ore 18:37

Prima Recensione per il Premio Speciale Ignotus
Ciao Erzsi, rieccomi a ritentare con una delle tue drabble. Questa volta, che tu ci creda o no, l'ho capita^^(anche se avere la soluzione sotto gli occhi ha spezzato un po' il gioco), quindi non sono un caso perso. Posso farcela!
Parlando del testo!
Lo stile è leggermente diverso, meno misterioso e intricato. Presenti gli indizi lungo la narrazione in modo ponderato ma più esplicito che nell'altra drabble. Stavolta l'ambiente non viene presentato - e credo sia stato corretto da parte tua, o sarebbe diventato piuttosto palese il personaggio - ma ti sei molto concentrata sulle percezioni uditive e sentimentali, il che ti ha permesso di alleggerire "l'intensità" degli indizi. Il lessico è semplice, ma mirato. L'ho trovato perfetto per il personaggio e il contesto, accompagna bene l'atmosfera e arricchisce il tono narrativo. Quest'ultimo si mantiene "cheto", scrutatore: caratterizza ed esalta il senso di attesa che prova la nostra protagonista, il suo prepararsi a rendere Tom suo una volta per tutte.
Come ti ho detto, gli indizi stavolta erano molto più "in bella mostra", ma la drabble comunque è stata divertente da leggere e analizzare. Ne riporto alcuni che mi sono sembrati perfetti per indovinare il personaggio misterioso:

scuro specchio di fortuna -> a indicare una superficie riflettente opaca, come una pentola o un arnese di metallo.

il silenzio del suo animo -> mostra la sua solitudine, la depressione che attanaglia la sua vita fatta di soprusi e angherie. Il vuoto di cui è colma ha bisogno di riempirlo con un inganno, forse, ma è un'ossessione a cui non può rinunciare.

l’angelo dai capelli scuri -> ovviamente è un indizio molto ben creato, perché non solo fa riferimento al personaggio fisico - ovvero Tom Senior - ma anche al senso intimo che ella gli affibbia. Tomè un angelo che cancella l'orrore e il grigio dalla sua vita; è la luce ed è colui che la tirerà fuori da quella vita di stenti.

La frase in corsivo imprime nella drabble un senso di determinazione, e una sicurezza data da un inganno un modo alternativo per ottenere a tutti i costi e con qualunque mezzo ciò che vuole, proprio contro la volontà del giovane.

Indegna figlia strisciante -> è stata la conferma di quello detto qui sopra. "strisciante" fa pensare subito al serpente, e il resto della frase rimanda a ciò che la famiglia - e quindi anche lei - pensano del suo essere appartenente a una casata antica ma a cui non riesce portare onore.

Il titolo, all'inizio, l'ho visto come un rimando a qualcosa che esiste perché il lettore lo sa ma che non veniva riportato nella drabble. Invece è perfetto perché si ricollega direttamente con l'ultima frase, come a chiudere un cerchio. Mi piace questo senso ciclico che gli hai conferito: tanto desiderio e tanta determinazione che vanno a cozzare contro la realtà, ovvero che egli la ignora, non la vuole.
Merope, quindi, è descritta sia nel suo essere inferiore, assoggettata, sia con le sue voglie e desideri e speranze, ma anche con quella vena di speranza/rassegnazione data da eventi e comportamenti della gente che la circonda, che non fanno altro che minare alla sua autostima, nonché ai risultati che può conseguire nella sua vita rinchiusa in quella casa.
Bene, ora non vedo l'ora di affrontare la prossima:D
A presto!
(Recensione modificata il 17/05/2017 - 03:33 pm)

Recensore Master
24/04/17, ore 14:33

Secondo Posto a pari merito

Maschera di cera

di Erzsi











Grammatica e stile: 5+4.7/10

Non ho riscontrato errori grammaticali o di sintassi. Complimenti!

Mi è piaciuto molto lo stile di questa drabble, rispecchia quello che mi piace in una storia. Prima di tutto, ti faccio i miei complimenti per la cura dell'atmosfera e il senso di oppressione e solitudine che sei riuscita a creare con essa. Hai descritto attraverso percezioni l'ambiente e lo hai amalgamato con ciò che suscita nel personaggio. Hai adoperato bene anche alcuni dei cinque sensi, come il suono e la vista, in modo da dare profondità al tutto.
Un'altra cosa che ho adorato è stato il gioco di contrasti: il silenzio e la voce dello sconosciuto; il viso estraneo e gemello; la negazione nemica ma "amica" poiché cedere a essa dà sollievo. Sono immagini forti che hanno caratterizzato il personaggio e mi hanno saputo coinvolgere nella narrazione.
Il lessico è vario, adatto a questo contesto e alle emozioni che vuoi comunicare al lettore: ogni parola è stata scelta con attenzione ed è stata ben dosata. Nulla è stato lasciato al caso.
La scelta del narratore in terza persona è stata vincente, perché ti ha permesso di spaziare a tutto tondo, concentrandoti su tutti i dettagli e dando un'immagine completa della scena trattata.
Amante della pignoleria quale sono, devo solo condividere con te alcuni pareri personali, riguardo alla punteggiatura. Mi piace come hai reso le pause dei periodi: frasi breve, con subordinate, quasi a ostentare una certa fatica o spossatezza, tipiche di chi è affaticato o anche solo stanco mentalmente. L'uso che fai del punto-virgola, però, non mi ha convinto del tutto.

- L’oscurità ti circonda, opprimente nel suo continuo silenzio; soltanto una voce, quasi dimenticata, ti fa compagnia: suono disprezzato, eppure atteso con bramata impazienza, che ti distrae dall’abbandono.

L'uso della punteggiatura in questo modo è raro e io, personalmente, non l'ho mai visto. L'utilizzo del punto virgola prima e dei due punti dopo, rendono la frase complessa nella sua forma, tanto che io avrei visto meglio un punto fermo dopo "silenzio", e ti spiego perché. Di solito il punto virgola mette in relazione due coordinate con diverso soggetto o si usa come giustapposto, o riprende il concetto base della frase a cui è legata. In questo caso, invece, è improprio usare il punto-virgola, poiché la frase non specifica né ricollegata a una coordinata, ma è completamente slegata dall'altra.

- Prigioniero dei tuoi stessi oggetti aneli la libertà che non hai più, proibita per desiderio di qualcuno che non comprendi; viso gemello ma al tempo stesso estraneo, grigia maschera di cera pronta a sciogliersi al termine degli elementi.

Anche qui vedrei meglio un trattino, per segnalare la parentetica, in quanto la frase che segue il segno di interpunzione preso in esame serve solo a specificare – o meglio, a descrivere – quel "qualcuno" che egli non comprende; quindi, non ha alcun peso sintattico in funzione del periodo.


Originalità e trama: 10/10

Per trama intendo tutti gli indizi che hai utilizzato per indirizzare il lettore verso il personaggio misterioso.
Io sono essenzialmente una persona testarda, e quando ho letto "viso gemello" ho perseguito con l'idea di leggervi il significato letterale, non riuscendo ad andare oltre l'immagine che queste parole hanno richiamato nella mia mente. Quale altro gemello c'è il Harry Potter? Gli indizi erano pressoché perfetti, ma non li ho colti per mera cocciutaggine.

- L’oscurità ti circonda, opprimente nel suo continuo silenzio

Hai descritto molto bene il luogo, per quello che era possibile, considerato il fatto che è chiuso dentro un baule. Hai reso bene il senso di solitudine, e l'aggettivo "opprimente" dà il giusto senso claustrofobico, segno del luogo stretto e angusto dove egli è rinchiuso.
La voce che egli sente è quella di Barty Crouch Jr che continua a interrogarlo per essere sicuro di interpretare al meglio il suo ruolo e non farsi scoprire.

- Prigioniero dei tuoi stessi oggetti aneli la libertà che non hai più

Indizio importantissimo – che per un attimo mi aveva fatto pensare a Moody, ma non ho ricollegato la scena (la convinzione è una cattiva consigliera) – poiché richiama proprio al baule in cui egli è rinchiuso, oltre a far capire la condizione di prigionia in cui versa il personaggio.
Fuori strada mi ci ha portato il complemento "al termine degli elementi": nella mia testa rimandava a un qualcosa di naturale che distruggeva la maschera di cera, mentre tu hai usato il termine "elementi" in un'altra accezione, ovvero come sinonimo di "ingredienti".
Il contrasto tra il "viso gemello" e "estraneo" calza a pennello per spiegare questo rapporto coercitivo tra Moody e l'impostore. Allo stesso modo, la maschera di cera è un'ottima metafora per richiamare l'effetto della pozione polisucco.
Ovviamente Moody cerca di vincere il manipolatore, ma sa che ribellarsi è inutile: non ha la forza per contrastare la volontà dell'altro.

- Una leggera sensazione ti pervade, non sei più solo.

Quest'ultima immagine è ottima per indicare la presenza della volontà di Crouch nella sua mente, la quale sente gli effetti della maledizione Imperius prendere possesso della sua coscienza.


Titolo: 5/5

Sin dal primo momento ho adorato il titolo: è "attraente", accattivante, ha suscitato in me il desiderio di aprire il file e leggere la drabble. Il suo senso metaforico è perfetto, il suo significato è inerente al testo; ma, cosa più importante, io lo definirei la chiave di volta per poter comprendere il personaggio misterioso.
Come tu sai non ho avuto la pazienza né l'abilità di comprendere il protagonista della tua storia. Quando me lo hai rivelato, la prima cosa che ho fatto è stata andare a rileggere la drabble; e la prima cosa che ho notato, una volta messo al giusto posto gli indizi, è stata la metafora che tu hai utilizzato per indicare la temporaneità dell'effetto della pozione Polisucco; la cera, così come la pozione, ha una durata limitata alla sua funzione, si scioglie vicino al calore – così come l'effetto finisce con lo scorrere del tempo – e si consuma, rivelando il volto che si nasconde dietro. Davvero molto ben costruito il titolo!


Caratterizzazione dei personaggi: 14.5/15

Ti sei concentrata sulla figura di Alastor Moody, considerandolo in un singolo e preciso momento: il periodo di prigionia che avviene nel quarto libro della saga. Questo ti ha permesso di caratterizzare la sua persona con cura, ricreando quelle sensazioni ed emozioni che egli avrà provato durante quel periodo.
Mi hai fatto perfettamente immaginare un uomo prigioniero, angosciato, riottoso verso il suo carceriere ma bisogno allo stesso tempo di combattere con ogni mezzo la desolazione e il senso di abbandono che minacciano di ghermirlo – sapere che l'uomo interagisce con lui lo tiene legato alla speranza che qualcuno, Silente con molta probabilità, possa trovarlo e liberarlo.
Hai narrato perfettamente il suo senso di confusione, la mancanza di un ragionamento logico in un uomo che viene continuamente controllato con la maledizione Imperius. Il suo essere un Auror si intuisce, però, dal fatto che egli non demorde dal desiderio di liberarsi o contrastare del tutto questo suo stato. Quindi, hai creato questo bellissimo contrasto tra la sua forza di volontà e le caratteristiche che contraddistinguono un cacciatore di maghi oscuri e la stanchezza in cui versa per il lungo tempo di prigionia, che lo portano a ingaggiare una lotta contro questo abuso, vedendo nella negazione una nemica (perché è colei che gli procura dolore) ma al tempo stesso una debolezza necessaria che sfuma in un diniego finto, meccanico, il quale perde valore nel momento in cui fallisce.
L'unica cosa che non mi ha convinto del tutto è l'incomprensione di questo personaggio che tu gli attribuisci. In parte è giustificato dallo stato confusionario in cui si ritrova per la maggior parte del suo tempo, ma in parte non credo sia del tutto giusto – non fino in fondo. Capisco che in così poco spazio è difficile rendere un concetto così complicato (anche se ne hai resi altrettanti in maniera impeccabile), ma credo che comunque, a parte lo stato d'intontimento, Moody sia piuttosto consapevole – almeno dell'aspetto generale – di cosa stia accadendo. Non dobbiamo dimenticare che lui è l'Auror, colui che ha imparato a pensare come gli uomini a cui dà la caccia.
Tolta questa minuzia, il lavoro che hai svolto è davvero invidiabile. Hai reso il suo personaggio al meglio, calandolo nel contesto in cui lo hai dipinto e mostrando al meglio i suoi pensieri.


Gradimento personale: 5/5

Credo si sia capito che la tua drabble è stata costruita in maniera efficiente, con uno stile fluido e coinvolgente e che l'unico motivo per cui non ho indovinato è stata la fretta e la testardaggine che ho. Gli indizi c'erano tutti, dati nel modo corretto e io – mi capita, non farci caso – non li ho colti. Quando mi hai detto qual era il personaggio misterioso, ho riletto la storia e ho pensato: accidenti, ma era ovvio. Eppure è stata definita difficile da molti, e credo che questo sia un punto a tuo favore, come a dire: io ho provato a dirvelo, ma voi non mi avete dato retta.
Collegato il tutto, mi è piaciuta; anzi, l'ho adorata: ho amato lo stile, la trama, il modo in cui mi hai letteralmente "fregato", mi hai fatto mangiare le mani e visto che tu la tua parte l'hai fatta alla grande, io non posso che dirti: chapeau.
La prossima volta, però, intendo indovinare!


Attinenza al bando: 5/5

Qui hai fatto un lavoro impeccabile, mi hai dato a grandi dosi sia il mistero che l'introspezione.
Hai mantenuto la drabble su toni intriganti, misteriosi, ponderando bene ogni indizio e celandolo dietro a grandi contrasti di immagini e sensazioni, oltre che con metafore che hanno arricchito l'intrigo. Hai saputo nascondere bene l'identità del personaggio, ma allo stesso tempo hai fatto dell'introspezione l'anello dominante della narrazione. Il personaggio e i suoi sentimenti sono traspariti sia dall'atmosfera che dallo stile adoperato, creando un forte senso di fiacchezza e rassegnazione mista a solitudine e angoscia nel lettore.
Davvero un ottimo lavoro!

Drabble di 93 parole: 0 Punti Bonus!

Punteggio: 49.2/52

Recensore Junior
17/02/17, ore 23:08

RECENSIONE PREMIO PER IL PRIMO CLASSIFICATO DEL CONCORSO "PORN WITH PLOT III"

Sono spesso scettica sui drabble, temo sempre che siano esercizi di stile inconcludenti. Non è il caso di questa, che è sì breve, ma densa di significato al livello di una long ben più articolata.
Come sempre, bravissima!

Recensore Veterano
20/04/16, ore 21:28

Ciao!

Normalmente non leggo drabble, non per snobismo, quanto perché quelle poche volte che l'ho fatto mi son ritrovata alla fine del breve componimento con un senso di vuoto e indefinitezza causato dal fatto che le drabble sono "storie accennate" molto spesso soggette a finale aperto o comunque a libera interpretazione del lettore e dal momento che tendo spesso ad immedesimarmi nei personaggi delle storie che leggo mi ritrovo ad essere anche io con dei pensieri "aperti" è poco oggettivi a riguardo. Premesso questo, stavolta ho deciso di dissentire e sono felice di averlo fatto perché questa piccola storia mi è invece piaciuta moltissimo. Non sono mai riuscita a scriverne una ( forse perché sono un pelino logorroica e mi sembra sempre di aver detto troppo poco) e ammiro molto chi invece riesce a racchiudere il senso di un episodio in poche parole come hai fatto tu. Non so se sia a causa del personaggio scelto ( Merope somiglia un po' alle donne che sto analizzando per la mia tesi e nonostante io non possa per ovvie ragioni inserirla direi che ci sarebbe stata abbastanza bene) e che mi ha portato quindi ad avere un legame con lei oppure per il tuo modo di scrivere che è preciso, delicato e privo di inutili artefizi retorici senza non per questo essere banale, ma fatto sta che ho apprezzato molto la storia.
Mi è piaciuto particolarmente il parallelismo tra la brama di attenzioni e lo specchio. Non so se fosse un legame voluto, un mio errore interpretativo o semplicemente un legame possibile lasciato aperto a chi legge, ma ci ho rivisto un po' lo specchio delle favole, la regina Grimilde in cerca di attenzioni. Merope è consapevole del suo aspetto fisico, ma non per questo riesce a rinunciare alla brama di piacere, alla brama di attenzioni da parte di un uomo e all'amore che questo potrebbe darle. Un po' come tutte le donne insomma, che stanno bene da sole, ma ogni tanto "bramano" gli uomini come avessero bisogno di aria e non riuscissero a respirare senza di loro.
Spero di non essere caduta troppo in un'interpretazione personale e averti in qualche modo "offesa".
Aspetto la successiva drabble.

Un bacio

Recensore Veterano
15/04/16, ore 13:28

Ecco, non l'avevo capito!
Ma non sono mai stata brava con gli indovinelli, i rebus e le sciarade.
Apprezzo sempre come riesci a definire i personaggi con pochi e precisi tratti.

Alla prossima!

Un abbraccio!
nor <3