Nostalgia, nostalgia canaglia
che ti prende proprio quando non vuoi
Ti ritrovi con un cuore di paglia
e un incendio che non spegni mai
Ogni volta non so cosa aspettarmi, da te. Nel senso che mi lasci non spiazzata, no; ma non mi arrovello, perché con te assaporo il piacere di lasciarmi sorprendere. Per poi dirmi che sì, a pensarci bene, sì avrei dovuto aspettarmelo, ché sì, è tutto coerente. Come il jazz per Kanon. Ché, diciamocelo, il jazz è una scelta più adulta, più consapevole. E Kanon, tutto sommato, ha qualche annetto più di Milo. Una manciata, col senno di poi; ma in alcuni stadi dell'esistenza sette anni di differenza sono un abisso profondo in cui non cadere. Sono la giusta distanza che intercorre tra un giovane uomo - che ha capito di non avere tutte le risposte nelle tasche, solo una manciata spaiata di certezze personali - ed un ragazzo di appena vent'anni - che crede di avere il mondo in tasca, beata incoscienza.
E che salvano altri due uomini dall'essere testimoni dell'ennesima diatriba sui gusti musicali, argomento così vicino al sesso degli angeli che tu non t'immagini.
E per celebrare al meglio il momento amarcord, io col mangianastri registravo le lezioni di Letteratura Italiana all'università. non dirò l'anno accademico nemmeno sotto tortura, sappilo; dirò solo che mancava pochissimo al duemila, con lo spettro del Millennium Bug che ci alitava sul collo... e la matita dietro l'orecchio come i salumieri pronta ad intervenire in caso di bisogno Mostrale adesso, la musicassetta e la matita assieme, e vedi un po' tu se gli adolescenti trovano il nesso tra queste due cose!
Nostalgia, nostalgia canaglia
di una strada, di un amico, di un bar
di un paese che sogna e che sbaglia
ma se chiedi poi tutto ti da |