Oh, Giada,
sarò troppo melensa ma a me, il tuo modo di scrivere, era mancato tantissimo. Ho rivisto Sabrina, cioè me, in questo piccolo estratto che rappresenta un'intera esistenza, con la differenza però che io parlo davvero troppo. Ma sai, anche io non dico spesso 'ti voglio bene' o 'ti amo', e quest'ultimo devo confessarti che mi spaventa davvero tantissimo. Ho sempre preferisco aprirmi attraverso la carta o con un computer, ho sempre preferito gli abbracci ai monologhi in cui avrei potuto confessare all'altro ciò che mi tormenta e ciò che provo. 

È davvero tutto meraviglioso e ti ringrazio per le parole che, incastrate fra di loro perfettamente, hanno saputo accogliermi e a farmi riflettere in questo specchio che non mi ha fatto odiare il riflesso: forse va bene essere così, forse sono proprio le parole non dette che fanno la differenza. Purtroppo diamo troppa importanza alle parole, ma chi cavolo sono per imporci così tante cose? 'Non l'ha detto, devi dirlo, eh ma, eh però, le parole sai'. Chi lo dice che le parole possono su tutto? E gli sguardi? E gli abbracci? 

E, se un giorno (che spero non sia troppo lontano) vorrai mostrarti un po' di più, anche senza le parole, faglielo leggere. 

Un abbraccio, 
Sabrina.

Ps: Ora passo all'altra storia.