Recensioni per
Trilogy of Nighthawks
di Hamlet Moriarty

Questa storia ha ottenuto 5 recensioni.
Positive : 5
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
05/06/16, ore 15:08

Hola James!

Come al solito, quando devo farti una recensione non so mai che diamine dirti, proprio perché sei troppo bravo e mi lasci sempre senza parole.
Quando hai detto sul gruppo destiel che avresti pubblicato qualcosa di tuo, mi sono detta "Evvai, è tornato James!"
E dopo mille anni eccomi qui u.u
Il fatto che tu abbia scritto questo racconto in classe, ti fa onore. Non so come riesci a farti ispirare dalla scuola ahahah.
E niente adesso cerco di farti una recensione decente!

Come sempre riesci a scrivere poesia, qualsiasi stile utilizzi, in qualsiasi occasione. Mi piace molto come tu abbia collegato il mondo dei volatili con quello degli umani, così che questi ultimi prendano metaforicamente le loro caratteristiche.
I tuoi segnali sono stati chiari fin da subito: i personaggi di questa prima raccolta sono Dean e Castiel. E sono perfettamente d'accordo con te che Dean sia un fringuello, soldatino pronto a rispondere ai comandi del padre, così come Castiel sia un rapace, perché così l'abbiamo conosciuto il nostro angelo.
Dean si trova nel bar perché, se ho capito bene, ha deluso suo padre e quest'ultimo l'ha picchiato(?). Ovviamente correggimi se sbaglio. E quindi si sta scolando qualche birra giusto per dimenticare e ad un certo punto spunta quella visione di Castiel che attira l'attenzione di tutti.
Gli si avvicina e poi la mia fantasia è andata per fatti suoi e siccome hai parlato di amante e peccatore, qualcosa mi dice che i due se la intendono.

Detto questo, sono curiosa di leggere il seguito e spero di aver capito quello che ho letto, nonostante siano le tre del pomeriggio e io ho un sonno bestiale.

Alla prossima, o a tra poco, se avrò ancora le parole per commentare, siccome il mio cane mi sta uccidendo di delizie al metano.

Julsss

Recensore Master
05/06/16, ore 14:24

Carissimo.
La personalità poliedrica di Crowley qui è stata resa al massimo.
Divenuto demone degli incroci prima e Re dell'Inferno poi, ha fatto della solitudine il suo cavallo di battaglia. Il vincitore è solo, si dice così no? E anche un capo lo è. Tuttavia, forse per la sua natura in origine umana, forse per l'essere stato troppo tempo a contatto con i desideri e le volontà degli uomini con cui stringeva patti, sicuramente per il continuo confronto con i fratelli Winchester, la solitudine si rivela essere un'arma a doppio taglio.
Ed è forse per tutto questo insieme di motivi che, nel vedere Bobby trascinarsi sulla sedia a rotelle, una parte di lui scatta. Ed è quella parte che soffre ancora per l'abbandono della madre, quella parte che lo spinge a proteggere il figlio nella sua epoca, quella parte che reclama a gran voce attenzione e comprensione. Quella parte che offre il suoi aiuto al cacciatore, sebbene ci sia sempre da chiedersi a quale gioco il Dio degli Inferi stia giocando. Che sia forse il doppio gioco creato da Lucifero e che, a detta sua, lui ha perfezionato?
L'immagine di Bobby visto come un gufo è geniale. Questo animale, nel mio immaginario, ha sempre avuto una connotazione di fierezza ma al contempo anche di tristezza.
Fierezza data dall'essere un rapace notturno, da quegli occhi che sembrano aver visto e conosciuto cose che vanno oltre l'umana comprensione, occhi pieni di saggezza, e che quando ti guardando sembrano dirti: tu non sai nulla.
Tristezza data dal suo appollaiarsi in solitudine sui rami (tranne d'inverno), e di nuovo da quegli occhi, che sembrano raccogliere in sé tanto sapere, ma che in fondo sono incapaci di condividerlo con chicchessia.
Bene, siamo giunti alla fine di questa bellissima trilogia.
Grazie per averci regalato emozioni e tante, tante cose su cui riflettere.
Alla prossima!
Sara

Recensore Master
31/05/16, ore 10:39

Ciao James.
Anche questa seconda parte è sublime, in perfetta continuità con la prima.
In tutte le righe si percepisce una moltitudine di emozioni.
La nostalgia. Di qualcosa che poteva essere, ma che non è stato. Di qualcuno che non c'è più. Del sé stesso di allora.
La consapevolezza. Di quello che è diventato. Di quello che ormai non si può cambiare. Di tutto ciò che è sbagliato, ma sul quale non si può far nulla, se non continuare solo a ripetere che è sbagliato.
Rassegnazione. Di fronte agli avvenimenti della vita. Di fronte a qualcosa che è stato più grande. Di fronte all'attuale condizione, dalla quale non ci si può sottrarre.
Paura. Che assume la forma di occhi di rapace, il cui continuo cambiamento di colore confonde ma contemporaneamente fa realizzare la situazione. Che assume la forma di una colomba bianca, innocua, che tranquillizza, almeno fino a quando non fissa con gli occhi, fino a quando non cerca di scrutare la mente, fino a quando non sogghigna, malevole, compiaciuta ancora una volta del suo doppio gioco.
Ho apprezzato molto questa storia, in modo particolare il parallelismo colomba/Lucifero, soprattutto il modo in cui, lo sappiamo, la Stella Del Mattino è in grado di insinuarsi nella mente di Sam e nelle fenditure del suo cuore, usando la sua arma migliore: il doppio gioco, travestito da lusinga.
Molto interessanti sono le due interpretazioni del'espressione "Enfants Perdus", anche se ritengo, parere mio ovviamente, che la seconda interpretazione sia forse la più adatta per i fratelli Winchester.
Ora andrò a cercare ballata di cui fai cenno nelle note, e di cui sono completamente all'oscuro. E' un piacere leggere le tue storie anche per questo: c'è sempre da imparare.
Al prossimo nottambulo.
Sara
PS: Adoro quando ci chiami papere

Recensore Veterano
25/05/16, ore 19:23

Ora (dopo averti letto per la quarta volta) posso ufficialmente dire che ho fatto benissimo ad inserirti tra gli autori preferiti dopo aver letto il primo capitolo dè "l'amico immaginario" e se mi piace questa storia è tutto merito tuo -perché, devi saperlo sono terribilmente ornitofobica quindi odio tutti volatili (e si senza che tu te lo chieda, quando mi scappa dico "ho paura degli uccelli" le battute volano).
Ma vabbe basta divagare, passo alla storia che è meglio- tra poco riceverai le mie altre due recensioni però sono finalmente in pari con spn (CHARLIE) e domani mi aspetta il season finale e NON VOGLIO PENSARCI.
Ad essere sincera non mi è sembrato che tu abbia esagerato la figura di John.
John è così, anche qualcuno che lo adora, non potrebbe assolutamente negare quello che hai detto su come abbia cresciuto Sam e Dean -o forse neanche a me John sta molto simpatico, dettagli.
Appena si è aperta la porta del bar ho pensato subito a lui - John- in realtà
Però poi, vista la "luce" che emanava la figura sono arrivata a Cass e lo ho adorato, perché sei riuscito a traforsamre tutta la storia e le sfumature di Dean e cass in piccoli gesti (voglio dire, non tutta la storia, il succo della storia, come funzionano /loro/ )
E vabbe adoro il tuo modo di scrivere e hai sempre idee originali che mi piacciono un sacco, e adoro come il filo conduttore della storia, qui i volatili (la pittura per l'altra storia) accompagni continuamente il tuo stile di scrittura.

Quindi, saluti Blue e continua a scrivere!

Recensore Master
23/05/16, ore 17:40

Tu mi farai impazzire. Dico sul serio.
E' incredibile come il quadro di Hopper ti abbia ispirato, ancora una volta a scuola, un'idea simile.
Questa raccolta è davvero singolare. E bella. Dannatamente bella.
L'aver reso i personaggi metaforicamente come uccelli è a dir poco affascinante.
Si era capito subito che il fringuello era Dean. Dean racchiude dentro di sè due grandi parti di se stesso: la parte cresciuta da John Winchester, secondo regole e discipline ben precise, e una parte che è diretta discendente di quel bambino cresciuto nell'amore della madre fino alla tragica scomparsa di quest'ultima. La prima parte è solitaria, obbediente, rigida, è la parte che spara prima di fare domande. La seconda è più pura, vive nell'ombra della prima, frigna nascosta in angolo, ed è la più fragile, ma paradossalmente, secondo me, è anche quella che, in quanto capace di donare un grande amore, è potenzialmente la più forte. Il fringuello si addice bene ad uno come Dean, a questa sua contraddizione interiore: solitario ma capace di grande attaccamento. Così come il fringuello: solitario e gregario, a seconda della stagione.
Castiel non poteva essere altro che un rapace. Una grande forza, un comportamento fiero, uno sguardo capace di penetrarti l'anima.
Bello, bello, bello.
non vedo l'ora di leggere il resto.
Alla prossima
Sara