Recensioni per
Prometheus
di Bael

Questa storia ha ottenuto 36 recensioni.
Positive : 36
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
26/04/09, ore 23:30
Cap. 3:

Purtroppo devo essere breve e concisa, dato l’orario; spero di non deluderti. Sapevo che questo capitolo sarebbe stato emozionante, il più emozionante di tutti; non ti devi preoccupare per la staticità che può assumere una storia: personalmente ritengo che una vicenda possa suscitare non solo l’interesse, ma il coinvolgimento completo del lettore in qualunque momento, se scritta bene e con i giusti mezzi. Se desideri il mio parere, Sayu è così realistica… E’ perfetta: fa le giuste osservazioni, commette i giusti errori, reagisce nei giusti modi; non è insipida, né un’eroina, non ha manie di grandezza, né appare come una bimbetta melodrammatica: ha le cadute esatte. Perfetta, ripeto. Lene O’Brian… La madre di Near, a quanto pare. Hai approfondito senza inutili prolissità un argomento che mi sta molto a cuore (la psicologia) mettendo in risalto i pregiudizi e le false pretese che si avanzano nei confronti di questa disciplina. Oh, ho appena appurato che il deceduto figlio dell’impeccabilmente caratterizzata Lene è nato un giorno dopo di me, nello stesso anno, e, soprattutto, che quel bastardo ha offeso L, che mi sta particolarmente a cuore per motivi ancora da accertare. Sono lieta che si sia improvvisato contorsionista fino a spezzarsi la schiena, ah ah, così impara a imitare la postura del nostro Lawlight (licenza traslitterale). Rassicurandoti ancora, ti faccio i miei più sinceri complimenti: molto, molto, molto bene. Continua con questo ritmo, si vede che la scrittura ti appassiona più di qualunque emozione.

Recensore Junior
26/04/09, ore 12:48
Cap. 2:

Scusa, purtroppo sono abituata a scrivere al femminile su questo sito: è l’abitudine. Cominciamo con la recensione vera e propria: ancora una volta, devi sopportare la mia freddezza, perché questo capitolo mi ha svuotata persino sul piano sensoriale: Light… E’ stata una specie di visione paradisiaca (è un caso che, invece di scrivere “di”, io abbia scritto “dio” parlando di Light?): il suo rancore nei confronti dell’umanità lo fa temporaneamente transitare dalla parte di Medea. Come ho scritto anche nella scorsa recensione, il paragone Medea-Light era divino, ma non è niente in confronto al triangolo Medea-Light-Prometeo. Ah, ho notato una piccola differenza fra la storia di Prometeo e quella di Light di cui, sicuramente, ti sarai reso conto anche tu, dato che ne hai fatto indirettamente menzione: ebbene, Prometeo, seppur castigato da Zeus per aver violato le sue leggi a favore del genere umano, non riesce a provare rancore per quella specie piena di illusioni astratte e priva di qualsiasi residuo di concretezza, semplicemente perché è un dio e non comprende quanto l’essere umano sia adulatore e ipocrita: si mostra debole per soddisfare la sua avidità e, quando si trova nei guai, ritorna indietro con tanta destrezza da non far sì che questa retrocessione si ripercuota sul suo orgoglio. Light, essendo stato umano, comprende perfettamente le mosse fallaci dell’umanità e le disprezza. Una differenza sostanziale, insomma, che si incarna perfettamente nella mentalità di Light Yagami. Per quanto riguarda Sayu, ho compreso benissimo il suo cambiamento trasportandolo in un’altra realtà, quella di una certa fanfiction da me scritta tempo fa: il mutamento è l’aspetto di una storia, di un carattere, più difficile da descrivere, perché facilmente si cade nella banalità per la fretta e non si sa bene come motivarlo sufficientemente. Invece, tu hai espresso magnificamente il cambiamento di Sayu rendendolo: 1) motivato; 2) originale; 3) funzionale. Stiamo per entrare nel vivo della storia, il che mi sembra assurdo, perché già i primi due capitoli mi sono sembrati meravigliosi, figuriamoci quelli viscerali della storia. Avrei voluto scrivere di più, ma avevo da dire così tante cose che le ho stringate, perdonami. Perfetto, continua presto!

Recensore Junior
25/04/09, ore 19:00
Cap. 2:

Questa fic è davvero pazzesca. pazzesco il modo in cui scrivi,una spece di flusso di coscienza che seppure caotico riesce a chiarire benissimo tutto quello che succede nella testa dei personaggi. pezzesca anche la trama , soprattutto perchè è davvero una delle poche che ho letto da cui non sai che aspettarti nel capitolo dopo. e assolutamente perfetto il vocabolario di parole che utilizzi... complimenti davvero. spero che continuerai presto perchè mi hai incuriosito ( anche perchè sei un ragazzo devo ammetterlo, e qui ti trovi su un terreno abitato da amazzoni dedite alle yaoi, me per prima. anche se nessuno può disdegnare una storia ben scritta e questa ne è un esempio.) e infatti andrà nei miei preferiti.

Nuovo recensore
25/04/09, ore 15:00
Cap. 2:

Che bel capitolo,bravissimo.Mi piace tantissimo quando nella storia si riprende il titolo,soprattutto se ben azzeccato.Sayu,che nel manga(non guardo l'abime)non mi aggrada molto,qui è molto interessante,mi piace molto.Ancora complimenti per lo stile.Ah,sei un ragazzo?Non mi deludi,non temere,anzi,è difficile trovare un ragazzo che scriva in maniera così profonda e realistica.

Nuovo recensore
23/04/09, ore 23:09
Cap. 1:

Prometheus...Ho colto il riferimento e mi pare azzeccatissimo.Ottimo lavoro,sei una scrittrice e non aggiungo altro,perchè la parola dice già tutto.Non abbandonare questa storia,coltivala,è e sarà stupenda.

Recensore Junior
23/04/09, ore 22:50
Cap. 1:

Per iniziare: divino. Ma andiamo con ordine, cominciamo dalla struttura (scusa se sono così impersonale, ma il capitolo ha risucchiato tutte le mie emozioni, mi sento vuota): i cambi di punto di vista e di situazione non sono semplicemente campati per aria, senza alcun nesso che li leghi, anzi, presentano una perfetta e ragionata correlazione (“Ho paura”/ “Nessun terrore”, per citare uno dei numerosi casi), antitesi e corrispondenze ben studiate. A proposito, hai reso magnificamente l’ambiguità disumana e patetica di Medea con confronti adattissimi (“folle e assennata”); una fusione perfetta, una compenetrazione ineccepibilmente combaciante fra Medea e Light, è questo che mi ha emozionata maggiormente e che aumenta notevolmente il livello di ambiguità dell’(anti)eroina greca. Per non parlare di Sayu: una caratterizzazione realistica, perfettamente calata nel personaggio, un ritratto che sembra più una fotografia che un disegno. E Light, oh, i pensieri di Light, la sua adorabile arroganza che traspare dalle sue più profonde e abissali constatazioni, il suo occhio razionale e frenetico su ogni cosa e su niente nello stesso momento. Il Dio è tornato, il Dio è tornato! Sai che non sono esattamente d’accordo con lui, ma, appena ho letto quelle parole, ho sentito come delle catene di brividi imprigionarmi il corpo irrigidito dal loro calore. Ecco, è questo che ho provato durante la lettura. Ma Medea… Medea è stata favolosa, superba, terribilmente irresistibile e terrificante. Medea e Light… Non sto facendo altro che immaginarli nella mia mente come due fuochi di un’ellisse. Oh, quasi dimenticavo: rannicchiarsi nel palloncino… Il palloncino che scoppia e il calore che si era creato con il proprio respiro svanisce, lasciando spazio ad un gelo umido e pungente, doloroso come un parto vissuto contemporaneamente dalla mamma e dal neonato, doppiamente desolante. Il parto di un mostro, di Pasifae, del Minotauro. Per finire: divino.

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