Recensioni per
Il cavaliere di Valsgärde
di Old Fashioned

Questa storia ha ottenuto 420 recensioni.
Positive : 420
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
23/07/20, ore 21:32
Cap. 17:

Carissimo,
l'Intelligence torna all'attacco, cercando di blandire George con onori e ricompense. Chiaramente il protagonista rifiuta e questo evidenzia la sincera preoccupazione che ha per il suo prigioniero. È ormai una questione personale e pare proprio che quella della condanna a morte di un innocente sia solo una questione secondaria. È von Rohr che preme a Stuart, non il soldato ma l'uomo. Qualcosa lo rende a lui caro e speciale, altrimenti non lo esiterebbe.
Il suo ripetersi continuamente che ha una fidanzata suona molto come il rumore delle unghie su uno specchio. Il ricordo poi della sua adolescenziale cotta per un compagno chiarisce molto dell'interiorità del maggiore.
I pensieri del tedesco, invece, restano dubbi. Non ha ancora fatto il punto e sembra non pensare a George se non come a un nemico. Interessante l'episodio con la visione delle sue chiappe e l'ennesima citazione della Convenzione di Ginevra. :D
Forte del suo swing, Poynter osserva la situazione con atarassico umorismo. Piazza le battute giuste al momento giusto e non ne manca una. Peccato che George al momento non colga.
Un bacio! :)

Recensore Master
26/03/20, ore 10:00
Cap. 17:

Per sbaglio mi son persa mezzo commento, riassumendo però: che stronzi quelli dell'Intelligence! Rubo le parole a Poynter e dico che da loro non c'è da aspettarsi niente di diverso.
Le persone dell'intelligence nell'immaginario comune sono la versione militare degli assistenti sociali per i civili: gente che dovrebbe impegnarsi a capire come stanno le cose, fare della giustizia (militare nel primo caso, sociale nel secondo) lapropria ragione di vita, dovrebbero garantire un'equità superiore a quella di chiunque altro, ma concretamente sono i simboli della giustizia sommaria e della burocrazia creata per rovinare la vita agli innocenti e per punire i colpevoli solo se/quando fa loro comodo.

Dopo questo sproloquio, se provo a mettermi nei panni di una persona romantica - e invaghita/innamorata come Stuart - c'è un'unica soluzione che mi verrebbe in mente, e posso esprimerla senza timori dal momento che questa storia è già conclusa, se fosse ancora in lavorazione non te lo direi per non influenzarti. Può sostituirsi a von Rohr, farsi portare via e impiccare al posto suo. Se mi trovassi al suo posto non so se avrei il coraggio di compiere una scelta del genere, ma ci penserei eccome! I suoi vestiti sono già asciutti? Li ha già indossati o può sgraffignarglieli per indossarli e lasciargli come ricambio una divisa inglese?

Devo andare, Mein Ritter, alla prossima.

Recensore Veterano
30/07/19, ore 18:53
Cap. 17:

Ogni tanto mi ritrovo a pensare al colpo di fortuna che ha avuto George. Se non avesse visto il foglio... Beh, diciamo che la storia sarebbe stata un po' più corta.

Avrei dovuto scrivere questa cosa molto tempo fa, ma: mi piace molto come hai scombinato le carte in tavola. All'inizio, si pensa che Heinz e George siano destinati ad incontrarsi, ed invece no. Bravo.

"Paradossalmente, gli parve di avere molte più cose in comune con von Rohr, che in fin dei conti come lui era un romantico che combatteva mosso da ideali." proprio leggendo queste righe, ti accorgi che la situazione sta inesorabilmente crollando.


Sai perfettamente tutti i complimenti che posso farti, però lasciati dire solo che ho apprezzato tantissimo tutta la parte del golf.

Alla prossima! ^^

Recensore Veterano
19/04/19, ore 12:43
Cap. 17:

Mi perdonerai ma sono talmente commossa da non trovare le parole giuste per commentare.
Stuart è veramente un idealista fatto e finito: è davvero toccante come si inalberi una volta che ha scoperto la spada di Damocle sulla testa di Hans.

Poynter che gioca a golf è esilarante ed effettivamente il suo consiglio, espresso con il classico e pacato pragmatismo inglese, è quello più fedele al dato di realtà. Peccato che non sia l'atteggiamento migliore da tenere con qualcuno tanto agitato da non essere in grado di ragionare lucidamente.

Recensore Master
28/01/18, ore 18:00
Cap. 17:

Che dire, questo capitolo mi ha lasciato perplesso, confuso quasi come Stuart, che pensa di fare qualcosa ma non lo fa, che prende una decisione ma non la rispetta, che si contraddice da solo. Non so se mi sono già complimentato con te per come scrivi, hai veramente uno stile eccezionale, che ti fa appassionare alla storia e , soprattutto, ai personaggi. Ah, la citazione latina... ho appena finito di studiare quella lingua e me la ritrovo anche qui! Al prossimo capitolo,
mystery_koopa

Recensore Master
09/08/17, ore 22:26
Cap. 17:

"Avvertiva una sgradevole sensazione di solitudine: lui era lontano mille miglia da quei prosaici ingegneri della guerra, gente per cui lealtà e onore non erano altro che ingranaggi da oliare adeguatamente per far funzionare meglio la macchina.
Non aveva niente da spartire con loro.
Paradossalmente, gli parve di avere molte più cose in comune con von Rohr, che in fin dei conti come lui era un romantico che combatteva mosso da ideali."

Altra frase emblematica, che riassume alla perfezione ciò che prova Stuart.
No, lui non è come tutti gli altri. Lui è uno che crede veramente in ciò che fa, e vuole vincere la guerra onorevolmente, senza sotterfugi né menzogne. Alla fine, lui e Rohr credono negli stessi ideali, anche se forse vogliono cose diverse.
I due tizi dell'intelligence invece li trovo sgradevoli ai limiti dell'immaginabile. Sono melliflui, infidi e meschini. Ma, anche se in maniera criptica, sono una figura chiave, che fa sorgere molti interrogativi riguardo alla reale condotta adottata durante la seconda guerra mondiale.

Bravissimo, capitolo tosto questo!
(Recensione modificata il 09/08/2017 - 10:27 pm)

Recensore Master
22/06/17, ore 19:06
Cap. 17:

Ciao carissimo^^
Il nostro Stuart si ritrova solo a combattere la sua battaglia contro questa orribile ingiustizia. Purtroppo Poynter ha sempre ragione, il maggiore si è preso la questione troppo a cuore e in guerra non c'è spazio per i sentimenti.
Stuart è ancora convinto di voler salvare von Rohr solo per questioni etiche, ma pian piano si sta rendendo conto che c'è qualcosa di più.
L'ufficiale inglese è un uomo che crede nella giustizia e nell'onore, in un mondo così crudele è davvero più unico che raro.
Intanto von Rohr rimane chiuso nella sua cella, ignaro del suo terribile destino e di tutti gli sforzi che il maggiore sta facendo per salvarlo.
A questo punto credo che il Cavaliere di Valsgärde del titolo non si riferisca soltanto a Müller , ma che sia diventato una presenza, una specie di maledizione che in questa storia collega tutti personaggi.
Trovo il tutto molto interessante.
A presto :)

Recensore Master
05/04/17, ore 13:08
Cap. 17:

Ciao ^^
Come procedono i contest? Io sto ancora in alto mare xD.
Detto questo, Stuart è un romantico, non c'è via scampo ;) Il suo modo di vedere la guerra è più onorevole di quello di Ned Stark, e ho detto tutto; fossimo in Game of Thrones avrei detto che aveva i giorni contati.
Si trova in un mondo tutto suo, come se vedesse la verità attraverso uno specchio, ed è per questo che è attratto dal giovane pilota; entrambi vedono dalla stessa tela, ignari della vera natura del mondo, prigionieri della loro visione onorevole ma immaginaria... o forse sono loro a vedere la luce del sole mentre noi brancoliamo nel buio, chissà. Personalmente, se non fosse che è chiaro provi del tenero per il pilota, l'avrei trovato fin troppo eccessivo il suo romanticismo per un ufficiale; fosse stato Müller, un'avversario formidabile che nel tempo ha imparato a rispettare, l'avrei anche capito.
Tuttavia, Stuart ha l'onore nel sangue e se il personaggio ha questo carattere non si può fare altrimenti, perciò complimenti: creare queste situazioni, in cui il personaggio è chiamato a seguire gli altri o il suo giudizio, sono le migliori per sviluppare il suo carattere, e tu ci sei riuscito appieno; quello che ho scritto sopra è riferito a ciò che avrei fatto io, come persona, se fossi stato nei suoi panni :)
Per concludere, far sbroccare dei burocrati è impresa riuscita solo ad Asterix e Obelix, quindi tanto di cappello; e dopo questa citazione imbarazzante me ne posso anche andare xD.
A presto
Spettro94
 

Recensore Master
27/02/17, ore 12:54
Cap. 17:

Eeew. Quoque tu, brute. Amo il fatto che Stuart citi pure in latino. A lui non da fastidio e non pensa ci sia niente di male ad essere definito un romantico, e io amo che sia così. Lui è un romantico in fin dei conti, nel vero senso del termine. Però si sente sbagliato.
Questo è il momento dell'innamoramento in cui comincia a vedere e tracciare particolarismi e cose in comune tra lui e l'oggetto del suo interesse, capisco. E beh, sì, in un certo senso Rohr e lui hanno qualcosa in comune, un tipo diverso di idealismo e di romanticismo. Poynter ovviamente cerca di smorzare i toni, anche perché secondo me qualcosa dell'amico l'ha capita. Penso più di ciò che vorrebbe Stuart, però Poynter a suo modo - Poynter che gioca a golf, so english<3 - lo vuole aiutare a non perdersi. Il Maggiore potrebbe distruggere tutto: la sua posizione nell'esercito, il suo grado, potrebbe pure rischiare di venire fucilato di fianco al suo Rohr se non sta attento. Ecco, magari non esattamente, ma qualcosa Poynter l'ha capita e non vuole che accada.
Continuo la lettura, sono molto curiosa di sapere cosa ha intenzione di fare Stuart per evitare che il suo Rohr sia fucilato al posto del Cavaliere.
_morgengabe

Recensore Master
18/12/16, ore 13:47
Cap. 17:

Ed eccomi finalmente!

Come mi era mancata l'incrollabile forza d'animo di George, che fa di tutto per restare fedele a se stesso e ai propri principi.
Da parte sua c'è una certa ingenuità, chiaro, ma è perfettamente incasellata nel suo animo pieno di ideali. Molto bello il fatto che non sopporti che lo si definisca un romantico come se fosse un insulto.
In particolare, il suo discorso sull'ingiustizia è capace di smuovere gli animi (non certo quelli dei due membri dell'intelligence, o quello di Poynter, ma il mio sicuramente). Quanto gli do ragione. Mi sono trovata quasi a fare il tifo per lui, durante lo scambio di battute.

Certo è che si tratta di una questione di punti di vista, come sottolinea Poynter in un certo modo. Von Rohr è un ufficiale nemico, a prescindere che sia il Cavaliere o meno, ed è quindi strano e in qualche modo fuori luogo che George se lo sia preso così a cuore. Ma è anche vero che Von Rohr è prima di tutto un ragazzo, un ragazzo giovane che crede di fare la cosa giusta, come ce ne sono tanti altri, e George sembra esserne perfettamente consapevole.
Si è illuso, ha sbagliato nella sua ingenuità a chiamare l'intelligence, ha sbagliato a credere che non avrebbero ucciso Von Rohr come criminale di guerra, trasformandolo in uno spauracchio.
Ma nelle sue azioni intravedo una sorta di fiducia per il mondo. Da inguaribile romantico, sembra quasi che voglia credere che le persone agiscano per il giusto, e gli ultimi accadimenti pare gli abbiano rovesciato un catino pieno di realtà sulla testa.
Proseguo subito per conoscere gli sviluppi!

P.S.
“Ha sbagliato, Linwood! Invece di una medaglia e una promozione, avrebbe dovuto propormi trenta denari!”
Lo adoro.

Recensore Master
11/09/16, ore 18:50
Cap. 17:

La prima parte mi ha ricordato - la mia mente è distorta, lo so - uno di quei vecchi film, dove gli agenti governativi non si distinguono mai per ingegno o pragmatismo, nonostante le loro mosse siano atte a finalizzare queste ultime. Una contraddizione un po' comica che però ha messo in luce e ha risvegliato il carattere di Stuart.
Il nostro maggiore ha recuperato il suo bon ton da inglese a modo e sta rispolverando i suoi ideali di onore e rispetto che aveva accantonato per paura e confusione nel capitolo precedente.
E poi che dire del buon vecchio Poynter? Sembra - e ripeto sembra - che ogni cosa gli scivoli addosso come acqua, lasciandolo completamente asciutto. Il suo senso di praticità e convenzione lo isolano dai grossi affari - cosa che non riesce a fare George - ma gli permette di sensibilizzarsi verso frequenze più "vicine", preoccupandosi, sempre con sottile distacco, del suo amico e commilitone.
Mi piace questo clima un po' rétro, è reso alla perfezione. Sei riuscito a calare nella parte i tuoi personaggi mettendo in scena un film sofistico con lo sfondo della seconda guerra mondiale. Un film da oscar!
Hai messo su un vero spettacolo che fa riflettere e coinvolge il lettore dalla prima all'ultima riga.
A presto!

Recensore Master
13/08/16, ore 12:07
Cap. 17:

Ma che farabutti questi qui dell'intelligence! Davvero non pensavo che l'Inghilterra impiccasse i prigionieri di guerra..ma immagino che tu ti sia documentato e che così era. E' vero che in amore e guerra tutto è lecito...però, impiccare un innocente per la causa, ecco, lascia perplessità. Bravo Stuart che si oppone, ma temo che per lui le cose diventeranno difficili...riuscirà a salvare il tedesco prigioniero? Scommetto che ci farai leggere qualche bel colpo di scena...
Bellissima l'ultima frase...bravo!!!!!:))))

Complimenti ancora!
MiciaSissi

Recensore Veterano
12/08/16, ore 11:56
Cap. 17:

Eh eh eh Stuart, sicuro di avere in comune solo il romanticismo con il prigioniero 😏? Bello lo scontro tra ideali cavallereschi e mera logica bellica... Purtroppo, per la mia natura cinica, propensi a credere che in genere vinca la seconda... Stupiscimi!!! 😝
Comunque non ti ho mai detto quanto apprezzi la tua velocità nell'aggiornamento: è una cosa molto, molto rara e non può che farmi piacere 😊

Crilu

Nuovo recensore
12/08/16, ore 11:29
Cap. 17:

Ciao!
Anch'io come Stuart non riesco a vedere il filo logico del ragionamento degli altri militari sulla decisione di uccidere van Rohr. Capisco che è un nemico ma perché ucciderlo? Forse soltanto per "terrorrizare" i tedeschi.
Comunque l'invaghimento di Stuart procede senza che lui se ne renda effettivamente conto. Chissà quando avverrà l'ammissione dei sentimenti verso il giovane pilota.
Ottimo capitolo sempre ben scritto e alla prossima,
Viola.