Recensioni per
His last text
di BrokebackGotUsGood
Mi è piaciuto molto il gioco d'incastro che hai fatto tra elementi della Terza Stagione ed elementi della Quarta. Ne è uscita un capitolo efficace e significativo, proprio unendo le emozioni che abbiamo provato nel vedere Sh, in HLW, salire sull'aereo con la morte nel cuore e sentirlo pronunciare quelle parole, apparentemente così banali ma che sintetizzano ciò che la vita ti pone davanti, che abbiamo sentito in TLD, durante il mitico abbraccio tra i due (..."Ma così stanno le cose..."). Un quadro d’insieme con i colori migliori, ecco l’immagine che mi viene in mente. È un capitolo liberatorio, questo, non nel senso che la tua storia sia finita, anzi, ma in quanto si focalizzano degli aspetti che erano sottesi alle vicende. Ad esempio, l'ambiguità perenne di Mary e il tormentoso rapporto che, sicuramente, John aveva con lei, stretto tra l'amore per Sh ed il senso di responsabilità verso la madre di sua figlia. Ripeto quello che, probabilmente, ho già scritto recensendo precedenti capitoli: apprezzo la tua capacità di condensare in poche parole, oltretutto strutturate nella forma del linguaggio "text", non solo dei sentimenti importanti per la loro incidenza nella vita dei protagonisti ma anche la trama di una storia. Non capisco perché tu abbia indicato, nelle note che accompagnano la ff, alla voce “Genere”, l’aggettivo “Triste”. Certo che abbiamo respirato, durante la lettura complessiva, una buona dose di angst, ma quel “Ti amo anch’io” finale, scritto da Sh alla conclusione della tua storia, non è fonte di tristezza, almeno per me, anzi: è come se, finalmente, si aprisse una finestra, rimasta chiusa per ben sette anni, in modo da lasciar entrare la luce del sole in una stanza buia. Quello che potrebbe succedere, poi, è un’altra storia… |
Ciao, sono davvero contenta che tu sia riuscita a finire questa tua storia perché sarebbe stato un peccato non portarla a termine. Come avrò forse già detto, in genere non amo le text-fic, ma questa ho voluto seguirla fino alla fine per alcuni fattori che reputo importanti. Il primo è l'originalità, in tantissimi si son messi a scriver fix-it della terza stagione, ma questo credo sia una delle pochissime text che ho letto a riguardo, e se tirar fuori qualcosa di buono con una storia completa, farlo tramite "missing moment" della terza stagione è stato ancora più complesso, credo. Da parte mia, leggerla è stato molto interessante e temevo che con la quarta stagione sarebbe cambiato qualcosa nella struttura, e invece siamo giunti al finale lisci come olio. |
Hai riportato il clima, per me angosciante, della presenza di Mary che, nonostante il suo essere un personaggio di spessore, costituisce un elemento fondamentale per allontanare ancora una volta Sh e John. Prima c'è stato Moriarty, ora c'è una famiglia cui Watson, comunque sia, deve lealtà, se non altro per la figlia. Questo è il convincimento di Sh che dimostra una stima singolare per la donna, nonostante gli abbia sparato addosso e sia circondata da un alone di mistero e dubbio. Continua a scorrere la forza sotterranea e non espressa a parole del legame che si è stretto tra Sh e John, quell'amore che non trova la via d'uscita per essere oggettivato e reso libero. Tutto questo l'hai saputo rappresentare nelle pochissime parole di uno scambio telefonico in cui scorre a fiumi il non detto ed il vero che non si è in grado di guardare in faccia. |
Ciao, dunque, beh, guarda... quel "ti amo" finale fa proprio male. Se non ho capito male è John a dirlo, giusto? (Perché mi è venuto il dubbio che potesse essere anche una risposta di Sherlock a quei messaggi). Cavolo, in effetti son più confusa di prima! XD Ad ogni modo, quello che viene fuori molto bene da questo capitolo è la maggior chiarezza delle reazioni di John rispetto alla serie e il non riuscire a perdonare Mary per le bugie, menzogne varie, oltre che per l'aver sparato a Sherlock io credo. Capisco, e condivido, la tua scelta di terminare io credo parallelamente a The Abominable Bride e senza proseguire oltre nella quarta stagione. Concludere le cose ora, chiude in un certo senso un cerchio. |
Nope nope nope sto piangendo. |
Questo aggiornamento è arrivato con un bel tempismo. Quando lunedì ho letto il capitolo ho fatto davvero molta fatica a entrare nel "mood" della terza stagione. Mi ci è voluto più tempo del necessario per riuscire a leggerlo con lucidità, dopo essermi lasciata alle spalle i fumi di The Lying Detective. Sono contenta che tu abbia aggiornato, io non amo un granché questo genere di storie, ma la tua la sto leggendo con piacere specie perché non so davvero come farai a restare concentrata su fatti avvenuti nella terza stagione, con la quarta che ci sta facendo impazzire tutti. |
In questo capitolo scorre il “back ground” di HLW, relativo alla complessa personalità di Mary ed a ciò che lei ha nascosto (e nasconderà) a John. Ritorna, nelle tue parole, quel clima angosciante di quella specie di corridoio, a Leinster Gardens, in cui Watson viene a conoscenza del particolare passato della moglie. E lo fai in modo efficace attraverso le poche parole dei messaggi che rimbalzano frenetici tra il consulting ed il suo (ex)coinquilino. Quell’”UNSENT”, poi, che campeggia negli ultimi due, contiene tutta la disperazione di Sh. |
Cos'è oggi, la mia giornata fortunata? Lo scorso weekend ho riletto per l'ennesima volta "A Finger Slip", una delle mie Johnlock preferite, e stavo giusto pensando quanto mi sarebbe piaciuto leggerne un'altra dello stesso tipo. Poi oggi mentre attendevo la nuova puntata in streaming ho fatto un salto tra le nuove storie nella sezione Sherlock e questa era in cima alla lista, come se mi stesse aspettando ahah |
Ciao! Che bello!! Sono contenta che tu abbia aggiornato!! Questa storia mi piace molto perché colma delle grosse lacune!!! Dai voce ai sentimenti dei nostri beniamini: quei messaggi che scrivono ma non hanno il coraggio di inviare, mi spezzano il cuore. Chissà se riusciranno mai a parlarsi apertamente.. Lo vorrei tanto! (Magari glielo farai fare tu ;) |
Ciao, confesso che mi ci è voluto un pochino prima di riallacciare il filo di questa storia. Quando ho visto che era stata aggiornata, ammetto di non essermi ricordata nell'immediato di che cosa parlasse ^-^'' Sono comunque contenta che tu abbia aggiornato, anche se con mesi di ritardo rispetto all'ultimo capitolo pubblicato. Non farti troppi problemi in questo senso, certo più un autore aggiorna regolarmente e più noi lettori riusciamo a mantenere il filo emotivo della faccenda, ma fa comunque piacere sapere che ci stai ancora lavorando. |
Quando si dice l’empatia ….Pensati che, e non è una bugia, davvero, proprio ieri sera, nel fare zapping tra i miei autori preferiti, ho riletto la tua “Love is a dangerous disadvantage” che mi ha lasciato un gusto piacevole di dolcezza e di emozioni che non bastano mai. Quindi, mi occupo subito di questo tuo aggiornamento. Imperversa quel sapore amaro che ha caratterizzato HLW, con uno Sh reso lontano dalla sua malinconica solitudine. Il John che vedo qui, invece, e non so se è solo una mia impressione, appare più partecipe, meno distaccato da quello che riguarda il suo (ex)coinquilino. Tu, qui, lo fai agire sulla scena come se Mary fosse un problema presente ma di cui non si vuole prendere consapevolezza. Il significato vero di ciò che scorre, terribilmente presente tra Holmes e Watson, è racchiuso in tutto quell’”unsent” che, qui e là, si affaccia nelle loro comunicazioni. È la verità che ha sempre nascosto il suo volto dietro a paure, insicurezze, falsi pregiudizi. Anche ora, dopo Reichenbach, si ripresenta al cuore confuso di quei due. Bentornata. |
In poche parole, quelle degli sms che martellano incessanti lo schermo, riesci a trasmettere tutta la complicata situazione che sembra paralizzare le vite di Sh e John. Il più inquieto pare Watson, con la sua insistente e, quasi, ingenua cocciutaggine nel voler continuare la vita di prima, inseguendo delinquenti e scariche di adrenalina alle calcagna di Sh. La sua diventa persino pedanteria quando sente che Janine sta frequentando il consulting. In realtà noi comprendiamo perfettamente che non si tratta di normale insistenza, ma di veri e propri accessi di gelosia. E diventa angosciante l'interferenza di Mary, che costituisce il problema più taciuto ma più rilevante. Dicevo che il più inquieto sembra John; in realtà il silenzio che segue ad una non più semplice domanda sui casi investigativi o sui vari impegni ("..Perché il giorno del mio matrimonio te ne sei andato...") ci rivela che in Sh c'è il vuoto dell'angoscia e del dolore nel vedere Watson ormai impegnato in una vita estranea alla sua. Chiude il discorso così, con una risposta lapidaria che denuncia la sua desolata solitudine. Storia avvincente. |
In questo capitolo entriamo un po' più nel vivo dell'episodio e capiamo cosa Sherlock sta facendo. Il fatto che sia con Janine scatena in John una sorta stupore misto a curiosità che, sarò di parte, io ho interpretato anche come un pizzico di gelosia. Devo tuttavia confessare che ad avermi conquistata completamente in questo capitolo, è proprio Sherlock. Semplicemente perfetto. La maniera in cui si interessa del matrimonio e di Mary, della bambina, spingendo John in quella direzione... è molto IC. La sensazione che ho è che non si stia sforzando a mostrarsi interessato, ma è quasi come se si stesse convincendo a interessarsi a quel lato della vita di John. Non cerca solo di sviare l'argomento, come potrebbe sembrare, ma prova a entrare nella nuova vita di John nel solo modo che può fare adesso. Lo tiene lontano, ma allo stesso tempo non può fare a meno di parlare con lui e di domandargli come va la sua vita. La solitudine di Sherlock colpisce davvero tanto in questo capitolo e in un modo che non può lasciare il lettore indifferente. Il matrimonio, accentuato dalle parole di Mrs Hudson sul fatto che la vita di chi si sposa cambia radicalmente, hanno profondamente segnato Sherlock. E forse John stesso se ne sta rendendo conto. E infatti azzarda su argomenti che mai prima ha tentato, e io spero davvero che capisce e che arrivi a comprendere quanto Sherlock sta soffrendo e che la reazione che sta avendo è unicamente data dall'istinto a proteggersi. |
Ti devo confessare che sono rimasta molto attratta dall'idea che hai avuto ovvero quella di trasporre His last vow in versione text, mostrandoci quello che non si è visto e tutti i "tempi morti" che intercorrono tra un passaggio e l'altro dell'episodio, e durante i quali è comunque accaduto un qualcosa tra i nostri protagonisti. Non ho potuto non notare, però, che c'è l'avvertimento "slash" tra le note. Quindi devo supporre che seguirai la puntata fino a un certo punto e poi prenderai vie traverse? Vie Johnlock? In questo caso sono ancora più curiosa e mi complimento già per il coraggio che hai avuto. Le text-fic sono impegnative e non è semplice caratterizzare i personaggi avendo così poco spazio a disposizione. Ragion per cui sono rimasta piacevolmente impressionata dalla maniera (specialmente nel secondo capitolo) in cui traspaiono i sentimenti dei protagonisti. Usi i "messaggi non inviati" e di tanto in tanto anche messaggi vocali, ma si tratta comunque di piccole eccezioni. Le text c'è chi le concepisce in modo più largo e non limitandosi ai messaggi di testo, per poter avere più varietà, ma ti confesso che chi come te le mantiene il più pure possibile ha ancora di più la mia ammirazione e i miei "favori". |
Ciao, il messaggio finale che non ha mandato era proprio il più importante. |