Capitolo romantico e dolcissimo. Sherlock è la personificazione dell'umanità più profonda, nella sua contraddizione. |
*Esplodono coriandoli variopinti e parte musichetta trionfale per rendere ancora più pacchiana e imbarazzante la mia entrata in scivolata sulle ginocchia* "Alè ho-hooooo e paparapapapà! L'angst è sconfitto, non sta più quà!" |
Ciao! Ho appena scoperto questa fan fiction e...no so che dire, l' ho letta tutta d' un fiato. Sei bravissima e mi sono commossa più di una volta leggendo, le emozioni e i pensieri sono descritti in maniera magistrale.Complimenti! Spero continuerai presto, aspetto con ansia. |
Mi riempi sempre e costantemente di meraviglia, oltre ogni dire. |
Questo è stato morbido. |
Tra la nostalgia di casa e un'influenza che si avvicina, non hai idea di quanto mi faccia bene un tuo aggiornamento. Oggi mi ha davvero risollevato la giornata :) |
É una storia bellissima, delicata e piena di fascino. E tu la stai conducendo con gentilezza e maestrìa: bravissima! |
Grazie ancora per le emozioni che sai donare con le tue storie! Ti segnalo giusto un piccolo errore al giorno 111, dove hai utilizzato "almeno che" invece di "a meno che"... et bon courage pour tous les changements qui demandera la nouvelle vie à Marseille! |
Non riesco a trovare le parole giuste per descrivere la bellezza di questo capitolo... |
Ciao, trovo che questo capitolo sia uno dei migliori, nonostante sia stata tentata più volte di chiuderlo e riprenderlo in un altro momento, perché, per quanto mi riguarda, assesta una serie di colpi emotivi che faccio difficoltà a reggere, ma è un problema mio. |
Ci tengo a dirti che la pubblicazione di questo capitolo è stata, questa sera, proprio una bella sorpresa perché non mi aspettavo da te se non qualche drabble o brevi OS, visto il periodo “denso” che stai vivendo. E invece, ecco qui un altro pezzo di strada insieme a te, a Sh ed a John verso un futuro ancora incerto. Splendido. Dunque…Mi sono immersa nella nebbia mentale che ti ha permesso di scrivere queste righe che mi hanno lasciato con un’ondata di tenerezza e di emozioni contrastanti. Questa tua splendida “cosa” che sta tenendo compagnia ai miei sogni in modo così intenso. Una prima osservazione mi viene spontanea pensando che, certo, non mi spavento di fronte a storie valide sì, ma con il rating rosso che più rosso non si può. Però è come una carezza per l’anima leggere d’amore e poterlo immaginare, come in “180 days”, vissuto dai protagonisti senza essere sbattuti davanti a scene efficaci ma, a volte, un po’ troppo “didascaliche”. Invece, qui, c’è il tuo (e nostro, dietro di te) presentarsi in punta di piedi, con discrezione e rispetto per quelle che tu rendi delle credibili realtà umane, noi timorosi, quasi, di invadere uno spazio che, per essere compreso, non ha bisogno di essere fotografato alla luce cruda della rappresentazione fedele e precisa (“…Nonostante i limiti…Nonostante le paure…Nonostante me…”). Sono partita dalla conclusione del capitolo per tornare a ciò che la precede: la visita alla mostra, con un John che racchiude in un sorriso tutta la forza di amare e di essere amato, la cena al ristorante di lusso, il viaggio di ritorno in taxi, le nubi passeggere del malinteso e della paura. Trovo espressiva e calzante la metafora che getta un ponte tra John e la neve: hai saputo plasmare, senza sbavature, la meravigliosa duttilità di un elemento naturale così affascinante e dalle mille qualità su un personaggio sicuramente ricco di spunti anche poetici, per la sua contagiosa, disarmante, luminosa umanità (“…“È… è bellissimo, Sherlock. Grazie…ed io ho sentito la gioia che vedevo prendere forma sul suo viso allargarsi nel mio petto…”). Una frase, tra le tante, da selezionare: “…Ha rivestito di stupore una vita che consideravo persa, posandola tra le mie mani sotto una nuova forma…”. Quindicesimo capitolo: un caldo abbraccio da cui è difficile sciogliersi a fine lettura… |