Ehilà, ciao! eccomi tornata... mi sono recuperata tutti i capitoli in questo pomeriggio.
Che dire, la storia che stai creando è molto intrigante e mi piace la piega che ha preso. In particolare sono rimasta molto colpita dalla fine di questo capitolo e da quanto è accaduto a Riza (sebbene non abbia ancora capito cosa le è stato portato via).
Insomma, tra questo e quegli altri due nuovi personaggi misteriosi c'è parecchia carne al fuoco. Penserei che l'anima della scatoletta fosse quella di Zachary, ma aspetterò i tuoi aggiornamenti per confermare o meno questa teoria.
Proprio su di lui vorrei fugarmi un dubbio sul secondo flashback (perdonami, metto tutto in un'unica recensione piuttosto che capitolo su capitolo): a un certo punto gli fai schioccare le dita scatenando l'alchimia del fuoco. Viene quasi da pensare che Berthold l'abbia imparata da lui. In ogni caso il mio dubbio è relativo allo schiocco delle dita... nel senso: Roy schiocca le dita quando ha i guanti speciali perché lo strofinare della stoffa genera la scintilla dalla quale lui fa partire il fuoco che poi domina. Nel senso che l'alchimia del fuoco in sé, almeno come la usa Roy, non prevede la "creazione" del fuoco ma solo il suo dominio (se ben ricordi quando si batte con Lust usa l'accendino di Havoc perché i guanti gli erano stati distrutti).
Per il resto mi piace come stai trattando i personaggi (ps: Breda e Havoc sono compagni sin dall'Accademia, quindi hanno un legame molto stretto), specie i miei cari soldati... solo lo sbrocco di Falman mi è sembrato un pochino fuori luogo dato che è ancora di un grado inferiore rispetto ad Havoc e Breda e non è molto nel suo carattere un po' introverso (ma trattandosi di libri ci può stare).
Per quanto concerne lo stile e la grammatica vedo che hai seguito il mio consiglio di separare i dialoghi con un'andata a capo (anche se in qualche parte te lo sei dimenticata) ed è un grande aiuto nella lettura.
C'è ancora qualche problema ogni tanto nell'uso dei tempi
Per esempio in quest'ultimo capitolo hai scritto
Kain non le domandò nulla a riguardo, anche se avrebbe voluto sapere qual era la cosa tanto importante e se era quella la causa del suo sguardo impensierito. Si limitò...
considerato che prima avevi scritto "Riza gli aveva chiesto" avresti dovuto continuare ad usare quel tempo verbale... ossia "non le aveva domandato nulla..." "Si era limitato..."
Insomma piccoli accorgimenti che magari ad una rilettura potrebbero saltarti all'occhio. Ovviamente non è un'offesa, prendila solo come critica costruttiva. Stai tirando fuori una storia interessante, sul serio.
Ps: non ho twitter, ma se vuoi scambiare due chiacchiere nel mio profilo c'è la mia pagina FB
a presto, spero di seguire assiduamente la storia :) |
