Heilà. |
Il capitolo inizia avvolgendoci in un'atmosfera d’intimità e di riflessioni che portano Sh a confessar a se stesso quanto Watson sia entrato nella sua vita, dando persino un senso alla sua immobilità. Splendido passaggio, infatti, quello che ci fa vedere la mano di John che, con il semplice, inconsapevole tocco notturno, trasforma una “staticità innaturale, subita, in una normale, voluta”. La mente superiore di Sh non può rimanere spenta, nemmeno durante il tempo del riposo, di fronte a quella situazione meravigliosamente nuova di trovarsi a condividere il silenzio della notte accanto ad una persona che, ormai, è diventata parte preziosa dell’anima. Lui si sente vivo soprattutto quando può occuparsi di John nello studiare, in religioso silenzio, tutte le espressioni di quell’uomo così unico, vegliarlo e cercare di rassicurarlo durante i suoi incubi. Sembra voler riempire il suo Mind Palace con tutto il “materiale” possibile affinchè John, quando sarà il “momento”, sia dentro di lui con la sua luminosa umanità. Molto toccante anche la parte in cui leggiamo dei pensieri del professore, perso completamente nel non poter lasciare, nemmeno con lo sguardo, colui che è diventato ormai imprescindibile dalla sua vita. Piacevoli gli inserimenti della parte “text” che stemperano momentaneamente il carico di sentimenti ed emozioni di grande spessore. Infatti, soprattutto verso la fine del capitolo, siamo quasi travolti dall’ondata di sofferenza che l’amare così tanto qualcuno porta inevitabilmente con sé, se la lotta tra ragione e sentimento non trova una risoluzione ed un equilibrio pacificatore. E Sh lo ritrai gigantesco nel suo dolore e nella consapevolezza del suo stato, diventato ora più pesante da sopportare perché costringerebbe un “fiocco di neve” a sciogliersi nell’impossibilità di coprire qualcosa che sporcherebbe il bianco mantello di quell’amore sconfinato. Sh non riesce a capire che ciò che ha dentro John basterebbe per tutti e due, perciò si maschera con l’arroganza (“…non sono più l’uomo che ero ai tempi della mia frequentazione con Victor…”) per tentare di allontanare l’altro, distante dalla sua tragedia. |
John è sempre quello più coraggioso. Confessa di amare Sherlock, sperando di non farlo soffrire, di non allontanarlo da sè. |
Ciao! Dunque. Tendenzialmente non piango molto facilmente, solo se qualcosa mi emoziona profondamente (qui su EFP succede abbastanza spesso, comunque), ma con questo capitolo... Non so cosa mi sia preso. Però la lacrimuccia mi è scappata. Credo sia perché l'ho sentito sulla mia pelle, sono riuscita a percepire l'amore tra John e Sherlock. Era tangibile attraverso le righe, mi ha riempito il petto e... mi ha fatta emozionare. Questa storia mi è sempre piaciuta, sin dall'inizio, ma ora è diventata qualcosa di più. È diventata speciale e ogni volta che leggo un nuovo capitolo (perché, anche se sono una persona orribile e non mi faccio sentire sempre, non me ne perdo nemmeno uno, sappilo) mi struggo e specialmente negli ultimi capitoli sono riuscita a percepire chiaramente il legame tra i nostri protagonisti farsi più forte. Ho sentito la paura di entrambi, specialmente quella di Sherlock, ho sentito la preoccupazione, ho sentito l'amore. Soprattutto quello. Ed è stata una cosa molto particolare, molto... intensa. E mi ha lasciato una bella sensazione, alla fine. Ora, credo sia inutile ribadire ancora una volta quanto stia sperando e pregando che Sherlock decida di stare con John, di non morire e, anche se non so se sia possibile al 100%, si riprenda. Ci spero davvero, ma non solo per loro due, sebbene meritino un lieto fine più di chiunque altro. No, lo spero anche per me stessa, in modo molto egoistico. Lo spero perché questa storia mi ha fatta innamorare e se dovesse finire come tu sai... ne sarei distrutta. Ma proprio tanto tanto. Con questo ovviamente non voglio farti pressioni, ci mancherebbe, la storia è una tua creatura quindi è giusto che sia tu e tu soltanto a scegliere come debba proseguire. Però ci tenevo a fartelo sapere lo stesso, perché voglio che tu sia consapevole del fatto che hai dato vita ad un piccolo capolavoro e ti ringrazio di cuore per quello che hai scritto e (spero) scriverai in futuro, impegni permettendo. Adoro questa storia, non so se si è capito. Bene, per ora ho finito. Un bacione, continua così Cami |
Bentornata carissima! |
I capitoli diventano sempre più anima e sentimento, che emerge da ogni frase, anche da quelle non dette. |
Rieccoci cara. Non mi piace ripetermi, ma mi trovo commossa ancora una volta e continuo a pensare che tu abbiamo una scrittura straordinaria, al di là della trama che fa il suo per sollecitare il sentire. La paura e al contempo l'amore che Sherlock prova sono evidenti, forti, palpabili, quasi si annusano ed è difficile discernere l'uno dall'altro. John si espone terribilmente, ma non ha quasi più paura. Non vede Sherlock come un ripiego, lui è la sua scelta giusta e a questo non c'è altro da aggiungere. 'Everything you touch surely dies, e Sherlock non vuole toccare John è vederlo sfiorire |