Recensioni per
Dargovas
di MaDeSt

Questa storia ha ottenuto 260 recensioni.
Positive : 260
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
15/10/17, ore 13:56
Cap. 34:

Guardando la mappa, sono abbastanza impressionata dalla strada fatta dai nostri eroi! Comunque, hai descritto molto bene la città e la sua organizzazione, e le reazioni che questi ragazzini di un villaggio sperduto hanno avuto nel trovarvisi in mezzo. Cedric è stata la guida ufficiale del gruppo, e per una persona nelle sue condizioni mentali, ha mostrato una calma invidiabile nel barcamenarsi tra passanti indisponenti, compagni di viaggio che se la prendevano con lui senza motivo e l'incubo della burocrazia. Ma ne è stato ricompensato con soldi suoi e un tetto sulla testa, anche se non proprio un tetto di suo gradimento.
Adesso voglio proprio vedere che avventura passeranno i nostri, dopo la pacifica comunità degli elfi, in una caotica società umana! Complimenti per il bel capitolo!

Recensore Master
23/06/17, ore 14:21
Cap. 34:

Eccomi qui, finalmente ho trovato un attimo di tempo dallo stress degli esami e sono subito corso a vedere questo capitolo in cui, finalmente, ammiriamo Eunev. Eunev è la vera protagonista del capitolo, in una costruzione narrativa molto diversa da quelle che fai normalmente e che non avevo mai visto nel corso del progredire della tua storia. Neanche quando hai descritto la grande foresta, o la città degli elfi. In breve i ragazzi esplorano la città, si procurano una casa e persino una stalla - a quanto pare in buonissime condizioni - e si preparano senza problemi a restare a lungo tra le mura della città.

Ho alcune perplessità riguardo il capitolo, e le sparo subito a zero, per poi passare alle impressioni vere e proprie: Il punto di vista. Di chi è il punto di vista qui? Normalmente è sempre uno dei protagonisti a vedere le cose, venendo seguito come con una "telecamera" da te che narri. Qui invece la tua "telecamera" sembra confondersi come i ragazzi e non si capisce chi vuole davvero seguire, come se si muovesse fastidiosamente saltellando di qua o di là. Visto che hai preferito non mostrare - giustamente - le lungaggini burocratiche che avvolgevano Cedric io ti consiglierei di concentrarti su uno solo dei ragazzi o delle ragazze e descrivere bene le sue sensazioni e i suoi pensieri durante la lunga attesa invece di fare questo continuo "ping-pong" tra punti di vista, che può risultare un po' scorante, soprattutto quando ti trovi a descrivere una grande città come Eunev.

Passiamo quindi alla Eunev vera e propria: Hai fatto un grande lavoro per costruire questa città. La pianta è circolare, un classico delle grandi metropoli del fantasy che non stanca mai. I distretti sono equamente distribuiti in grandezza ed è evidente che Eunev è una città "pianificata" cioé costruita a tavolino da un gruppo di ingegneri (o architetti, o grandi maghi, o grandi costruttori) che ne hanno pianificato gli spazi prima di costruirci dentro, riuscendo persino ad "azzeccare" i bisogni della popolazione che avrebbe abitato la città con decenni, se non con secoli di anticipo. Tutto questo genera una sensazione di artificiosità notevolissima, soprattutto di fronte ad una grande metropoli. Personalmente sono più per le città "reali", quelle che strasbordano fuori dalle mura, che puzzano di vero e che non sembrano il sogno ultimo di un grande progettista, ma capisco che nell'ottica del fantasy classico la tua città sia perfettamente ragionevole!

Ultima cosa: la città mostra, nel modo di fare delle guardie e della burocrazia, un atteggiamento altamente burocratico e mostruosamente moderno. Registri per consultare l'accesso ad una metropoli sono cose da mondo attuale, simili ai controlli anti-immigrazione degli aereoporti, e mi hanno fatto pensare che gli abitanti di Eunev siano dannatamente avanzati da un punto di vista tecnologico e burocratico per poter sostenere un impianto del genere. Senza contare il fatto che non sembra esistere criminalità nella città, tanto che nessuno ha assalito, derubato o pedinato - almeno apparentemente - quei quattro ragazzi sperduti e pieni di viveri, bagagli e cavalli.

In sostanza: Eunev non è come me l'aspettavo e non ha i canoni del resto del mondo a cui ci hai abituato. Leggerò con molta attenzione i prossimi capitoli per cercare di comprendere quanto la città di Eunev sia "calata" all'interno dell'ambientazione in maniera organica e quanto invece è nato così, dal pensiero di un momento, pronto a fartelo - se lo vorrai - notare.

A prestissimo
Morgengabe

Recensore Master
16/02/17, ore 18:13
Cap. 34:

Mi è sembrato di rivedere un vecchio film di Asterix e Obelix quando Cedric ha dovuto compiere quell'andirivieni stordente da un burocrate all'altro, e per fortuna che ha risolto piuttosto in fretta, pur essendo minorenne. In ogni caso la vita non sarà semplice, Jorel sarà già in marcia verso la capitale e saranno guai quando arriverà, perché si sa che arriverà, e magari spiffererà qualcosa di indicibile al re/imperatore di Eunev, magari ucciderà qualcuno.
I poveretti si sono leggermente preoccupati nel vedere andare via Cedric, mi chiedo il perché xD.
In ogni caso quella parte mi è piaciuta assai, è stata molto sentita, ben descritta, la paura e l'incertezza quasi palpabili. 
Infine abbiamo a che fare il passato del buon Cedric, che nonostante il mai una gioia è il protagonista per ora principale della storia: senza di lui non avrebbero avuto neanche un posto dove farli nascere questi draghi, e non ultimo a ispirato la mia canzone, e ce ne vuole per ispirarmi ^^
La città è descritta in maniera sublime, ogni distretto con uno scopo ben preciso; mi ricorda molto la Città Imperiale di Oblivion, spero che Eunev non vada in fiamme come quest'ultima, anche se draghi e fiamme... beh, non ci metterei la mano sul fuoco.
E dopo questa posso anche andarmene.
A presto! 
Spettro94

Recensore Master
25/01/17, ore 12:44
Cap. 34:

Eccomi!
Ieri non ho avuto un attimo per cui ho preferito rimandare a un momento più tranquillo, ma visto e considerato che ho dormito tipo tre ore non so quanto il mio commento potrà avere senso >_>

Dunque, Eunev è una bella città ma sicuramente non ha la fighezza mistica della città degli elfi. Però mi piace questo fatto che è costruita in maniera circolare con i distretti colorati a spicchi (e che ansia quello di Despada con i morticini XD).
E' stato strano un capitolo senza draghetti, ma insomma si doveva fare per forza. E direi che è stato un disagio dopo l'altro.
I tizi viscidosi che fanno apprezzamenti sulle bambine... ughhhh... sì lo so che le piccole sono quasi in età da marito ma insomma che schifus. Immagino se ci fossero state le draghette, avrebbero sentito dei pensieri molto del disagio.

Poi vabbé, papà Cedric ha dovuto veramente fare il papà del suo prossimo tutto, perché i broccoli non si tenevano proprio. Cioè mi stavo per mettere a gridare tipo maestra delle medie XD
Che pazienza che ha Ced, cioèh XDD altro che buoni e tranquilli, io penso che sarei saltata al collo di un paio di loro. Che poi meno male che i nonni gli avevano lasciato dei fatti (erano benestanti i nonni, eh...) sennò facevamo la Natalità Parte 2 con i draghetti invece del bue e l'asinello, perché mi sa che sti broccoli si dovevano fittare una stalla.

E comunque come capisco il disagio di Andrew e Susan. La burocrazia fa schifo ragazzi miei, lo so bene u____u
(anche se a Eunev mi è sembrata funzionare almeno un po', certo fila e tutto, ma non l'hanno rimandato al parente del cugino di secondo grado del primo compagno di stanza del suo zio acquisito, dicendogli di tornare "boh fate voi signorì, una settimana, due...", come invece succede dalle mie parti...)

No che poi sti ninni devono imparare a leggere perché non è possibile che solo Cedric sa capire i nomi delle strade XD cioè che disagio. Fanno veramente la scolaresca di disagiati in gita nel mondo vero, tipo pulmino dei bambini ciechi (quando sono stanca divento dissacrante, lo so...). Ah e finalmente sappiamo a cosa servivano i guanti! Mille punti all'elfo guantaio più felice di sempre, per aver confezionato i guanti in più con tutta la gioia del mondo, che altrimenti sai che lagna che gli piantavano le guardie.
E poi vagli a spiegare che non sono maghi quando nemmeno è vero.
"no signore, non abbiamo dei draghi fuori"
"no signore, non abbiamo studiato a Hayra'llen"
"no signore, ma se non ci fate entrare diamo fuoco alla città sana e poi vi voglio vedere a fare gli schizzinosi coi guanti del prossimo"

Ma comunque questo fatto che la magia non si può usare con i guanti mi sa di fregatura. Ci doveva essere la fregatura da qualche parte in effetti; come dice il mio amico con cui gioco a Warcraft: "C'è sempre la fregatura...!"

Vabbè dai sto avendo molto meno senso del solito. Mi rintano nel mio pozzo di odio (quello dove si rintana la gente che ha sonno ma non può dormire perchèdevefarelecose).

Ah P.S.A.Caso: secondo me il nome più bello delle divinità è proprio Despada, che è pure un corvo e questa cosa mi fomenta senza nessuna ragione apparente.

Datemi dei draghetti in endovena...

~Sky