Recensioni per
Il cuore di Nurthìa
di Nirvana_04

Questa storia ha ottenuto 23 recensioni.
Positive : 23
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
10/01/18, ore 11:24

Eccomi finalmente!
Direi che questo finale è davvero struggente. Lasci aperta la porta alla speranza. Sarà possibile educare le macchine ai sentimenti?
Chissà!
Forse non lo sapremo mai, ma sicuramente i tuoi personaggi e le atmosfere così ben delineate e da te descritte rimarranno a lungo impresse nella mia mente.
Sei stata molto brava a confezionare una storia per niente banale, né prevedibile, in cui i sentimenti la fanno da padroni in modo profondo, delicato e malinconico, senza però mai scadere nel melenso né tanto meno nello scontato. Un plauso maggiore ti va tributato anche in virtù del fatto che essendo questo un contest, avevi dei limiti e dei paletti ben delineati. Direi che te la sei cavata in modo egregio e io sono davvero contenta di aver deciso di leggere questa tua bella storia che mi ha avvinta e convinta!
Spero a breve di poter leggere qualcos'altro di tuo, sempre se il tempo me lo consentirà, dato che ultimamente va peggio del solito.
Ti faccio ancora tanti complimenti e a presto!
(Recensione modificata il 20/03/2018 - 12:17 pm)

Recensore Master
25/03/17, ore 21:25

Non ho potuto fare altro che divorare questa tua storia, che mi ha colpito moltissimo.
Ho avuto piacevoli reminiscenze, nel leggerla: soprattutto delle atmosfere di Matsumoto nel Lejiverse della Regina dei 1000 anni, con le macchine, molto evolute, che prendono il posto degli esseri umani... e con questi ultimi che smarriscono loro stessi. Hai saputo rielaborare atmosfere fantascientifiche  ma anche puramente fantasy in un modo assolutamente tuo ed originale, dimostrando di essere ferrata in ambedue i generi letterari. Ho adorato Aisha e Kamul: sono così diversi da essere complementari, da essere perfetti e completi solo stando insieme, in un modo autentico e vero, senza ridondanze stucchevoli.
Mi ha stretto il cuore l'impossibile comunicazione tra l'uomo e la macchina e la morte di Kamul mi ha profondamente commossa.
Non posso che farti i miei migliori complimenti per questa bellissima storia, scritta in modo impeccabile e con molto sentimento.
Bravissima,
Lou

Nuovo recensore
17/03/17, ore 20:30

Ok, mi arrendo. Riconosco l'utilità di Kamul ai fini della trama. L'ho detto.
*Comincia a scrivere una fan-fiction, ispirata a questa storia, in cui Kamul soffre orribilmente e Aisha salva tutti insegnando agli androidi l'amore con la magia Disney, s'innamora di un robot alto 12 metri e insieme conquistano il mondo*
Ora la recensione seria:
Ciao Nirvana!
Direi una conclusione interessante per una storia altrettanto interessante.
Mi piace molto come tu abbia chiuso la storia con una nota di speranza, soprattutto dopo averla aperta con un tono piuttosto rassegnato. Questo dona un certo equilibrio al tutto; in più hai anche fatto si che la storia d'amore avesse un ruolo principe all'interno della trama e non è stata buttata lì tanto per fare massa, uno dei peggiori errori a mio avviso, anche quando gli innamorati in questione non subiscono furore del mio odio eterno. Coff Coff Kamul, tu sia dannato! Coff Coff
Con uno spazio limitato come quelli imposti dai contest direi che hai fatto faville: hai sviluppato quanto più potevi i personaggi, senza però togliere spazio alle descrizioni di luoghi o allo svolgimento degli eventi e, in più, hai anche sviluppato una trama con alcuni risvolti abbastanza originali, comunque gestiti bene.
L'unico errore che mi sento di segnalarti è una ripetizione della parola "Ricreando" nelle ottava e nona riga dalla fine, rompe un po' il ritmo di quello che sarebbe altrimenti un ottimo finale. (Al posto di "ricreando la mentalità delle macchine" avrei messo "riprogrammando la mentalità delle macchine)
Quindi rinnovo i miei complimenti e a presto,
Esarcan

Recensore Master
11/03/17, ore 14:15

Un finale di speranza: è possibile insegnare i sentimenti, sia alle macchine che a quegli uomini che sembrano averli smarriti?
A leggere te, si direbbe di sì.
Alla fine la magia dell'antico pugnale era la possibilità di cominciare a costruire un ponte fra le due parti, umani e androidi. Peccato che la tua sia solo una bellissima favola, e nella realtà cinismo e tornaconto prevalgano su tutto.
La storia è molto bella, ben scritta, suggestiva e ricca di spunti, l'ho letta assai volentieri e ti faccio i complimenti per la tua capacità di parlare al lettore e di condurlo per mano a seguire le avventure dei tuoi personaggi.
Grazie per questo magnifico racconto^^

Recensore Veterano
02/03/17, ore 22:49

Recensione premio per il primo posto nel contest "Steampunk Tendencies"

STO PIANGENDO COME UNA FONTANA!!
Spero tu sia soddisfatta: questa storia mi ha completamente avvinta e straziata, mi ha lasciato incantata e mi ha lacerato il cuore, credo che sia una delle storie più belle che abbia mai letto! 


Non so se questa recensione avrà un senso o sarà solo un ammasso sgangherato di impressioni e pensieri sparsi, perché ho così tante cose da dire che non credo riuscirò a procedere con ordine...Io ci provo ma non ti assicuro nulla sul risultato.
Innanzitutto, il tuo stile di scrittura: sempre estremamente evocativo e poetico (credevo che il tuo stile fosse quello stile secco e algidamente ironico di "Cieli senza confini" e invece mi hai sorpreso piacevolmente regalandomi uno stile meraviglioso e catturante, che contiene espressioni di cui sono davvero invidiosa), arricchito con quelle parole inusuali e ricercate che lo rendono unico e particolare, conferendogli un pizzico in più di personalità ma senza diventare sovrabbondante o manieristico...LO ADORO e mi ha davvero conquistata.

La storia in sè è qualcosa di assolutamente meraviglioso ed incredibile, non riesco nemmeno a trovare le parole per dirti quanto mi sia piaciuto TUTTO di essa: gli androidi così freddi e crudeli, ma non volontariamente (il che è peggio) che vedono gli uomini solo come oggetti di studio. Sono totalmente privi di sentimenti  e agiscono solo secondo la logica che gli è stata imposta e che non possono modificare (per questo li ho sia odiati sia compatiti: perché da un lato li comprendevo, cercavano di raggiungere il loro obiettivo, di soddisfare la loro brama ma dall'altro ho trovato disumane, abominevoli e perverse le loro azioni, sebbene nessuno di loro possa comprendere questi concetti...). ciò che mi ha sconvolta di più, in realtà, è stato il fatto che siano stati proprio gli uomini a infondere nei loro circuiti i loro peggiori difetti e brame, creando lo specchio corrotto e avvilente di loro stessi e della loro parte peggiore, quello che diventerebbe se fosse privo di sentimenti buoni ed emozioni positive (e purtroppo molto spesso l'uomo si è comportato come un androide, non con la stessa fredezza ma con uguale malvagità e bramosia). Sembra quasi che tu abbia trasmesso le componenti più turpi degli uomini negli automi e abbia aggiunto quel tocco di freddezza che li rende ancora più spietati: rende il tutto molto più verosimile e per questo inquietante e sconcertante. La tua storia offre un sacco di spunti per la riflessione, invita ad interrogarci sul male, su ciò che noi consideriamo tale e sulla possibilità di diventare anche noi dei mostri, dimenticandoci completamente di ciò che ci rende umani: i sentimenti. A 
tal proposito, una frase che mi è piaciuta molto, che mi ha conquistata è che fa riflettere, è questa di Kalum: "È più facile comprendere il male, che condividere un atto di bene", purtroppo è una triste verità...

I sentimenti sono stati trattati in maniera esemplare ed efficace e sono stati i protagonisti di questa vicenda: le descrizioni che hai fatto del dolore, della disperazione e dell'amore, della speranza sono state davvero incredibili, corredate da immagini forti e strazianti (sia per la loro ferocia sia per la loro delicatezza), che mi hanno travolta e mi hanno permesso di vivere sulla mia stessa pelle quelle sensazioni...Davvero tanti complimenti.
Sono il punto centrale dell'intera storia: ciò che gli androdi invidiano a noi umani (di cui preferiremmo sbarazzarci, diventando, invece , fredde macchine di morte e distruzione, calcolatrici e invincibili). Anche questo aspetto è interessante: perché una macchina vorrebbe qualcosa di cui noi farremmo volentieri a meno? E tu hai risposto a questo quesito, dimostrando come siano proprio i sentimenti e le emozioni che tanto detestiamo ciò che ci rende veramente vivi e ci permette di continuare ad andare avanti, nonostante tutte le sofferenze ed i dolori, perché sappiamo che prima o poi avremo il privilegio di essere felici *la mia vena pseudo- filosofica fa una breve incursione ritenendosi soddisfatta di aver avuto, anche per oggi, il suo sfogo*.

I personaggi di Aisha e Kalum sono ben delineati proprio attraverso i loro sentimenti: Aisha, sebbene sia un soldato, è passionale ed è sconvolta da un tornado di emozioni contrastanti e diverse; Kalum, invece, da vero uomo di scienza, dà più importanza alla mente, cerca di contenere le sue emozioni, senza però dimenticarsi di averne. è l'anello mancante tra gli androidi e gli uomini, l'equilibrio perfetto tra la fredda logica e il calore dei sentimenti, e il fatto che diventi un andoride umanizzato (?) sottolinea proprio la possibilità di essere un pacificatore  e un mediatore tra le due "razze", e sia capace di permettere una convivenza pacifica e di collaborazione. Pur essendo un Intellettuale, è diverso dai suoi colleghi -accecati come gli androidi da potere, forza e dominio- il suo sentimento per Aishia gli permette di rimanere ancorato alla sua umanità e di evitare di diventare freddo, presuntuoso e calcolatore.

L'ultima parte (ma anche l'intero racconto) mi ha ricordato il "Gigante di ferro" e penso di aver letto l'ultimo capitolo e mezzo tra le lacrime.
Sei stata capace di emozionarmi, di farmi addentrare in questa storia e farmi partecipare attivamente ad essa: sono rimasta allibita di fronte alla follia di Marty (sebbene certe situazioni non possano essere affrontate se non mediante la pazzia) e gli esperimenti condotti dagli andoridi mi hanno disgustata e sconvolta, la morte di Kalum mi ha lasciato completamente spiazzata (e da lì sono iniziate le lacrime) e alla fine, la "reincarnazione" (?) del ragazzo nel robot mi ha fatto definitivamente sciogliere e ho iniziato a lacrimare e singhiozzare senza ritegno (uno spettacolo imbarazzante).
Non so che altro aggiungere riguardo la tua storia, spero di essere riuscita a trasmetterti almeno una briciola di tutto l'entusiasmo, la meraviglia, il fascino e la disperazione che questa ha provocato in me.

I miei più profondi complimenti, sarà una storia che mi rimarrà nel cuore e che, a mio modesto parere, potrebbe benissimo essere la trama di uno dei miei romanzi preferiti ^^

Ancora tanti complimenti, ogni volta mi sorprendi sempre di più regalandomi perle che mi lasciano a bocca aperta.


Ayr

 

Recensore Master
09/02/17, ore 13:28

2° Classificata al contest: "È una storia sai…" con un totale: 47,5/50.

Stile: 9,5/10
In un testo piuttosto lungo, come il tuo, trovare così pochi errori è un ottimo risultato, complimenti.
Complimenti anche per l’estrema scorrevolezza del testo, non solo, ma anche per l’ottimo bilanciamento tra descrizioni, azione e dialoghi. Non ho di certo nulla da suggerirti per migliorare il tuo scritto.
Il lessico è poi estremamente curato e più volte mi sono trovata ad ammirare parole di uso non comune, che non appesantivano la storia, ma la impreziosivano, arricchendola. So che è punto a cui tieni e di certo non hai mancato.

L’impaginazione è semplice, anche se la lettura non è molto lineare a causa delle due pagine affiancate, ma di certo non protesterò per un dettaglio simile. Invece ti consiglio di cambiare la grafica dei dialoghi, così risulta, credo, sbagliata. Poi usare il trattino, le virgolette alte e le virgolette basse, ma il segno grafico maggiore e minore ripetuto, penso sia un vero e proprio errore grafico. A volte risulta anche mancante il secondo segno perdendo quindi ancora di più il senso.

Il titolo è accattivante e di certo ho apprezzato che non ve n’è solo uno, ma ogni capitolo ha il proprio. Uno sforzo che ammiro sempre e che trovo arricchisca la storia. In tutti i casi li ho apprezzati perché ben interpretativi della storia e della trama.

Uso della canzone: 10/10
Un uso da punteggio pieno, non c’è dubbio. Hai spiegato molto bene come hai adattato la canzone e i riferimenti sono presenti lungo tutto il testo. Vi è poi qualcosa di più e cioè l’idea che è proprio l’amore che deve essere portato ai robot androidi, quel sentimento che a loro manca e che Kamul può insegnare loro. Dunque, dopo tutta la distruzione e la guerra, resterà l’amor.

Uso dell'Immagine: 5/5
Ammetto che all’inizio pensavo avessi usato la scena non in maniera ottima, pensando che fosse nel momento in cui Aisha viene catturata assieme ai compagni e trasportata a Nurthia, ma poi il finale mi ha rassicurata: eccola lì la scena, piena d’importanza e densa dello stesso pathos che si riflette nell’immagina.
Hai descritto molto bene il robot straformandolo da inquietante essere gigantesco, ma inerte, a dolce e premuroso compagno. Mi è piaciuto vederlo spento e mostruoso e poi quando protegge e trasporta tra le mani Aisha vedere il lui il cambiamento, con quel cuore che pulsa parlando d’amore e dolcezza.
I dettagli ci sono tutti, dal ghiaccio del paesaggio ai colori del robot fino ad Aisha, i suoi capelli rossi e la coperta termica gialla che la protegge.
Punteggio pieno meritatissimo.

Trama: 14/15
La storia non ha mancanze, non ha vuoti, inizia con l’infanzia dei due giovani, dandoci qualche sprazzo della loro vita e della vita che vivono e poi li segue, mentre crescono ed entrano nel mondo di guerra e sangue che li circonda.
L’avventura si svolge sensata e ben gestita, così come i personaggi che non sono mai forzati, ma che mostrano debolezze e forze, crescendo a mano a mano che gli avvenimenti lo richiedono.
Interessanti anche i retroscena di questo mondo, avresti potuto lasciare scoperto il dettaglio, invece no, con piccoli accenni qua e là ci dai un buon quadro generale permettendoci di dare alla vicenda maggiore profondità e impatto.
Forse il pugnale è il dettaglio che viene sfruttato un po’ meno bene. Di lui sappiamo poco e malgrado se ne parli abbastanza non è mai ben chiaro come funziona o quanto meno perché fa quel che fa, grazie a cosa agisce. Si parla di magia, fede, ma niente di più. Piccola lacuna che pesa sul finale, perché, malgrado sia un bellissimo escamotage, non si capisce come Kamul sia riuscita a entrare nel robot. Forse sarebbe stato più pregnante far fare ad Aisha o allo stesso ragazzo, un gesto consapevole in punto di morte.
Comunque, la storia è stata gestita bene e questo è solo un piccolo dettaglio.
Vorrei soffermarmi sui cattivi della storia. Sono personaggi estremamente ben disegnati, la loro crudeltà così distaccata perché fatta di incomprensione è elegante e macabra al contempo. Colpo da maestro, poi, dire che tutto ciò che sono è solo lo specchio di ciò che gli umani hanno dato loro. Mi è piaciuto molto il fatto che hai insistito su questo punto, non li si può davvero odiare, come non si potrebbe odiare un’aspirapolvere che risucchia la nostra briciola preferita. Bella riflessione che si legge lungo tutta la storia.

Gradimento Personale: 9/10
Lo avrai capito: la storia mi è piaciuta. Leggerla è stato un piacere, non sono grazie al tuo stile sempre così fluido, ma anche perché era una storia intrigante, non solo d’avventura, ma anche di riflessione sulla moralità e sul male.
Mi sono piaciuti Aisha e Kamul, con le loro incomprensioni, le loro titubanze, la loro amicizia e infine, il loro amore che li porta a lottare e a sopravvivere anche nell’orrore in cui erano finiti, particolarmente interessante la figura di Kamul, un vero Intellettuale, sempre pronto a farsi domande, a cercare di capire e che lotta con il proprio cervello prima che con il corpo.
Ma mi sono piaciuti tutti i tuoi personaggi, non sono i protagonisti, anche il povero equipaggio di Aisha, in particolare Marty, e mi sono piaciuti molto gli androidi e il loro tentativo di diventare specchi di chi li aveva forgiati.
Insomma hai creato un ottima storia che mi è piaciuto leggere.