Recensioni per
Areopago - [Saga e Kanon - 100 drabble]
di avalon9

Questa storia ha ottenuto 161 recensioni.
Positive : 160
Neutre o critiche: 1 (guarda)


Devi essere loggato per recensire.
Registrati o fai il login.
Recensore Master
07/03/17, ore 00:13

Posso dire di aver capito il collegamento abbastanza presto. Una mia compagna delle elementari, dall'altisonante nome Esmeralda, aveva una passione per tutti i pappagallini, e possedeva un paio di diamantini che teneva nella loro gabbietta, in camera sua, e di cui si occupava personalmente.
Sono adorabili. Chiacchieroni, socievoli, riempivano la camera dei loro cirp cirp cirp mentre noi facevamo i compiti. E ogni tanto, lei li faceva uscire dalla gabbia a zampettare sulla scrivania, tra i quaderni, sulle nostre dita (e ammazza come stringevano!!).
Momento amarcord a parte, ha fatto benissimo a regalargli un pappagallino.
Kanon, intendo. E Saga lo sa che Samedi è una scusa. Che un gatto, specie se pigro, terrà sott'occio l'uccellino in gabbia, ma desisterà dal cacciarlo dopo un numero ragionevole di tentativi; è uno sfizio, la caccia di un gatto addomesticato, un modo per rompere la routine, ché quando ti ritrovi il pasto nella ciotola tre volte al giorno (okay, okay, facciamo anche quattro o cinque) che bisogno c'è di perderci mezza giornata dietro ad un batuffolo di piume e becco, che ci metti più a cacciarlo e a spiumarlo, che a pappartelo?
Nessuno.
È solo un modo (illogico) per rompere il tedio, per rispondere al richiamo del sangue, quello che canta nelle tue vene e ti spinge a tenere d'occhio le irriverenti tortorelle che si posano sul davanzale o in cortile, in cerca di qualche mollichella caduta o di un bel verme grassoccio.
Quindi, no, Baron Samedi è una scusa che non regge, un alibi farlocco cui Saga non crede nemmeno per un secondo. Ma sa, Saga, e lo sa anche Kanon, che un approccio diretto non è quasi mai quello corretto, ché la schiettezza, in taluni casi, implica quasi un comando.
Un conto è dire "Toh, beccati 'sto pappagallino, così non te ne stai da solo coi tuoi pensieri", frase a cui Saga potrebbe rispondere con un secco "NO!", e anche a ragione.
Un conto è giocare la carta della necessità, ché alla necessità nessuno dice di no, specie quando è presunta. Allora, la si accoglie a braccia aperte, non senza un acconcio numero di rimostranze.
E Kanon, che conosce i suoi polli, sa qual è il miglior modo per prendere all'amo suo fratello: giocare di sponda, evitare un confronto diretto, ché chi si diletta nella strategia e nella tattica, detesta lo sbaragliare gli altrui soldatini con un colpo violento di mano.
E allora ecco tirato in ballo il gatto, ecco tirati in ballo questi e quelli, tutte persone che no, non possono prendersi 'sto benedetto pappagallino, altrimenti cosa credi che non l'avrebbero già fatto?
E così Saga capitola, e accetta un dono che altrimenti avrebbe rifiutato, che altrimenti avrebbe interpretato come un obbligo.
E accetta anche un compagno, che gli allevi un po' il tedio del vivere quando Kanon sarà lontano. Perché Kanon, prima o poi, risponderà al richiamo del mare e se ne partirà, novello Odisseo che muore dalla voglia di vedere cosa c'è oltre questo specchio di acque azzurre e chiare in perenne movimento.
È un'assicurazione, una cedola, un modo per dire al fratello «Tu non sei solo, anche se io non sarò con te.». E provare a farlo andare avanti, colle sue gambe, sulle sue gambe, ché quando ti devi occupare di qualcun'altro, foss'anche un simpatico e zampettante pappagallino, cambia la tua prospettiva: c'è qualcuno che dipende da te. In tutto. E allora, questa responsabilità ti aiuta a stornare lo sguardo dai tuoi crucci, per riposizionarlo lì dove serve davvero.

Tu dici che il tema è stato rigirato, e forse è vero, ché occorre una certa dote d'inventiva nel legare la forma del diamante (sì, la figura geometrica del campo da baseball) ad un pappagallino; ma qualcosa, del diamante di base, resta in queste cento parole. La lucentezza, forse. Il bagliore scintillante delle cose nuove, delle avventure che principiano senza chiederti scusa né permesso, abbagliandoti mentre sei intento a fare tutt'altro - una beneamata spaghettata di fatti tuoi, ad esempio. O quello puro e assoluto dei diamanti, messi in controluce.

P.S. il varano di Komodo è BELLISSIMO!!!