Recensioni per
Era storia
di Pixel

Questa storia ha ottenuto 24 recensioni.
Positive : 24
Neutre o critiche: 0


Devi essere loggato per recensire.
Registrati o fai il login.
[Precedente] 1 2 [Prossimo]
Recensore Master
19/09/18, ore 12:43
Cap. 4:

Io sono tanto triste adesso ;n;
Questo capitolo è bellissimo, racchiude così tante emozioni e colpi di scena. A più riprese sembra tutto perduto, l'affinità fra Isabella e Stefano finalmente raggiunge il suo apice. La scena sugli scogli è meravigliosa, dolce e struggente al tempo stesso.
Adoro il fatto che tu l'abbia ricollegata col finale. Però, quel finale... quanto mi fa soffrire. Forse era una fine inevitabile, ma ammetto che si era creata un'empatia coi personaggi per cui ho sperato per il meglio anche quando le cose continuavano a peggiorare.
Stefano e Isabella sono rimasti fedeli a loro stessi fino alla fine. Si sono tenuti d'occhio dall'inizio e poi si sono avvicinati, infine hanno ceduto all'amore, nonostante la consapevolezza che fosse il sentimento più deleterio in casi come questi. Sono maturati entrambi nel corso di questa storia, e ciò lo si può constatare nelle loro scelte, nel loro cambiamento.
Davvero, quest'ultimo capitolo mi ha emozionato tantissimo. Complimenti, una storia stupenda ♥

Recensore Master
17/05/18, ore 16:26
Cap. 3:

Ahh~ rieccomi ^^
Sì, continuo ad adorare questa coppietta. Sono perfetti opposti, complementari oserei dire.
Per una volta che è la donna che tende sempre a mostrare gli attributi, a sovrastare la controparte, non posso che esserne felice. È focosa e, si sa che se non si sta attenti, col fuoco ci si brucia =P
Non nego di aver avvertito una brutta sensazione per tutta la lettura. Tutti gli danno per spacciati, lo stesso Stefano non crede che loro saranno i veri protagonisti della liberazione d'Italia, e considerato che rimane un solo capitolo ho un po' di timore per come potrà finire. Con tutti i preparativi praticamente ultimati, ormai il conflitto vero è alle porte...

Ti segnalo qualche refuso:
... qual'è il nostro vero obbiettivo. → qual è.
... nella realtà. ["]Oggi,... → manca la riapertura delle virgolette.
... un'obbiettivo. → un.
... sperano di risvegliarsi... → sperando.
... risuonarono come come piccole campanelle. → ripetizione.

La scena finale poi ** finalmente del contatto fisico, loro due sono esilaranti quando parlano, ma quando si muovono e interagiscono non c'è alcun bisogno di parole. Sono stupendi e basta ♥
A presto~!

Recensore Master
13/04/18, ore 16:01
Cap. 2:

Buon pomeriggio!! ^^

Trovo un po' di tempo da concedere alle letture e ne approfitto per ripassare da questa storia che mi aveva davvero incuriosito.
Mi piace come gestisci scene così complesse dando spazio a ogni personaggio. Tutti hanno avuto modo di mostrarsi e rivelare i loro tratti distintivi, in particolare c'è stato un bello scambio di battute fra Isabella e Stefano.
Per quanto in salita, si nota subito come il loro rapporto abbia tutti i presupposti per qualcosa di più... romantico? L'alchimia c'è tutta, legittima diffidenza da parte di Stefano, ma la ragazza si può dire che abbia fatto colpo. Sa cosa dire e sa come muoversi. Davvero un intrigante personaggio femminile ;)

Spero di ripassare presto e non metterci troppo.
Per il momento, ciaoo~♥

Recensore Master
25/03/18, ore 21:30
Cap. 1:

Buona sera! ^^

Mi piace molto il tuo stile di scrittura, è semplice e diretto, con la giusta dose di esposizione dell'ambiente ed esposizione dei personaggi. Diciamo che è molto lo stile a cui io stessa miro a padroneggiare.
Ciò che è stato esposto fin qui è molto interessante, il piccolo gruppetto affiliato alla Giovane Italia presenta membri unici e ben distinti. Dello stesso Stefano mi piace che si sia innamorato perso della causa.
Credo che sia la prima storia di questo genere che leggo e a grandi linee mi ricorda "Bastardi senza gloria", soprattutto in riferimento alla scena nella locanda e il loro pianificare da gruppo al momento in minoranza sugli invasori.
Il colpo di scena finale è stato una piacevole sorpresa.

Passerò presto a leggere il seguito, per il momento ti saluto ♥

Recensore Veterano
19/02/18, ore 17:47
Cap. 2:

Stefano e Isabella mi piacciono sempre di più, sisì.
Lei è una ragazza determinata, fuori dal comune e dotata di quella sana ironia che troppo spesso manca nelle storie che mi è capitato di leggere: ha saputo confrontarsi con due ragazzi che le puntavano una pistola contro e al contempo mantenere il suo atteggiamento sfrontato, rispondendo per le rime a Riccardo (più testa calda degli altri due... spero che non faccia qualche stupidaggine più avanti). E poi, ragazzi miei, sa anche sparare! Mh, però non so se fidarmi, sai? Insomma, forse sarò malfidata io, ma... se la sparatoria fosse stata orchestrata per far guadagnare ad Isabella la fiducia di Stefano?
Ok, probabilmente mi sto complicando la vita da sola, ma non posso farci nulla: sono una persona contorta già di mio (e tento sempre di indovinare i finali di qualsiasi cosa io guardi/legga... fallendo miseramente).
Stefano, invece, è sempre più il mio tipo di personaggio ideale: idealista, ma non eccessivamente sognatore, con degli ideali, ma non rinchiuso in quella mancanza di compromessi che trasporta poi nel fanatismo, non amante della violenza di per se stessa, ma disposto a sporcarsi le mani se necessario. È giovane, è vero, ma anche intelligente e portato per il comando: non mi sorprende che abbiano cercato di ucciderlo (sempre che sia stato un vero agguato... ma torno alla mia tesi di prima e forse non è il caso).
Sono una miscela interessante, questi due: leggendo i prossimi capitoli vedrò come si evolveranno, immagino,
A presto,
L_A_B_SH

Recensore Veterano
15/02/18, ore 17:15
Cap. 1:

Ti dirò, questa storia mi ha attirata per due motivi: tanto per cominciare l'ambientazione e il periodo storico. Gli anni dell'Ottocento, prima dell'Unità d'Italia, sono talmente pieni di avvenimenti, del sentimento di "patria" che stava iniziando a nascere negli animi dei più giovani, da apparire coinvolgenti anche a quasi due secoli di distanza: nonostante non sia il mio secolo preferito, una storia ambientata in quella situazione (tanto più che non ne avevo lette altre, nel sito) mi ha affascinata e spinta a leggere.
Il secondo motivo è (e questo è più personale) il nome di quello che, per il momento, sembra essere il protagonista (Stefano): è un nome a cui sono particolarmente affezionata, perché protagonista anche lui di una long che sto scrivendo (e che seppure non pubblicata qui su EFP) mi sta portando via tempo ed energie.
Oltre al nome, però, di questo personaggio ho apprezzato anche molto la personalità: si capisce immediatamente dai suoi pensieri che crede veramente nella causa, che crede negli ideali con cui è venuto a contatto, ma che ha anche l'intelligenza e la freddezza per seguirli fino in fondo, accompagnato da amici che, più o meno, condividono i suoi stessi valori. La compagnia mi sembra molto eterogenea (dal donnaiolo al ragazzo addirittura di genitori austriaci) e l'arrivo di una ragazza in quel gruppo tutto al maschile di sicuro porterà una ventata d'aria nuova.
Sono curiosa di sapere come andrà avanti il tutto, cosa intende fare questa Isabella (unirsi al movimento, immagino, ma sono, per il momento, solo ipotesi) e come si svilupperanno gli eventi.
Inserisco la storia tra le seguite (malgrado sia già completa) e continuo a leggere,
Alla prossima!
L_A_B_SH

Recensore Master
17/11/17, ore 18:05
Cap. 4:

Ciao, eccomi per l'ultimo capitolo di questa romanticissima storia! E credo di poterlo affermare in tutti i sensi^.^

"È forse una lusinga? Non te ne ho mai sentita fare una."
"No, non lo è. È semplicemente quello che penso."
[...]
"Se ti dicessi che, non ho mai conosciuto una donna tanto bella..." [...] "o se dicessi che non avevo mai trovato occhi capaci di affascinarmi più di quanto mi affascini il mare." [...]"E se dicessi che sei la cosa che più desidero avere oggi, sapendo che presto potrei morire.."[...] "Se ti dicessi tutte queste cose ti starei facendo delle lusinghe."
[...]"Ovviamente." affermò solo, incapace di dire altro per l'imbarazzo.
[...]
Non fece in tempo a mascherare l'orgoglio ferito che di nuovo sentì la mano del ragazzo ripetere il gesto di poco prima. Costretta, si trovò nuovamente faccia a faccia con Stefano.
"Ma anche queste sono tutte cose che penso."

Questa parte - ho dovuto tagliare perché sennò era come se riportassi mezzo testo - mi ha travolto. Bellissime sono le parole che Stefano riesce a rivolgere a Isabella, pure, romantiche, di un amore e di una virilità di altri tempi. Cose così non accadono più, anzi sembra quasi che non possano mai essere accadute e che siano state sempre e solo fantasie da donnicciole.
Fatto sta che sei stata bravissima, di un'intensità unica. Davvero, mi hai sorpreso e coinvolto al massimo in questa scena.

Stefano non dimostra romanticismo, però, solo in questa scena, bensì in tutto il testo: quando le dice che non potrebbe sopportare di vederla stuprata, usata come merce di scambio e fatta a pezzi; quando insorge con il cuore in fiamme per la rivoluzione; quando accetta la morte al fianco della donna amata. Stefano è tragicamente romantico, e mi ha conquistato.

C'è un'altra parte che ho amato: le parole che si scambia con Lorenzo, un momento prima di questa scena. Quella è amicizia, fedeltà, fratellanza. Lorenzo mette il loro legame sopra tutto, hanno sognato e avrebbero realizzato, in un modo o nell'altro, il sogno insieme. Questo è esplicativo della sua natura più "intelligente", ponderata, riflessiva. Il suo personaggio non ha bisogno di risplendere come capo come fa Stefano, ma può benissimo essere importante pur restando un passo indietro. Anche lui è un personaggio da lodare!

Eh, sì, non rifiuto neanche Riccardo: focoso e tutto, ma che sa mettere da parte gli errori pur di onorare la causa.
Una menzione speciale va a Simone, la cui morte, annunciata in mezzo rigo, ha saputo comunque farmi male.

Isabella? Lo sapevo che puzzava! Però si è riscattata alla grande nelle note finali, proprio nell'ultima scena, quando rinfaccia ben due frasi al nostro rivoluzionario. Anche come dipinge il padre e lo confronta con Stefano sono esemplari per caratterizzarla: è una ragazza vissuta e cresciuta nel rigore marziale, dopotutto ha solo obbedito all'educazione e ai suoi doveri verso la patria potestà. Ciò che mi è piaciuto, e che era da subito chiaro, fin dal primo capitolo, è la sua testardaggine, la sua indipendenza come donna, nonostante si sia scoperto muoversi nell'ombra del volere paterno. Nel finale è finalmente lei a muoversi, e devo dire che se l'è cavata alla grande.

Al livello di trama c'è qualche buco, magari troppo veloce la fine, però nell'insieme, come puoi vedere, la storia mi ha preso eccome. Ci sono un paio di errori qua e là - a volte usi il condizionale al posto del futuro semplice - però non ho visto errori troppo gravi, il resto sono solo refusi.
Ti faccio i miei complimenti per questa storia, che è stato un piacere leggere.
A presto!

P.S. Scusa se ci ho messo tanto:D
(Recensione modificata il 17/11/2017 - 06:05 pm)

Recensore Master
05/11/17, ore 14:31
Cap. 3:

Ciao!
So che sono passati eoni dall'ultima mia recensione, e non vorrei che avessi pensato che non era mia intenzione seguirla fino alla fine. Purtroppo ho diversi impegni e cose a cui pensare: due contest che sto valutando, due storie che sto scrivendo contemporaneamente, e su tutto ci sono gli occhi che stanno dando qualche problemino. Dopo un certo orario, non riesco più a stare davanti al pc. Questo per dirti che ci metterò un po' a leggere e recensire, ma tu non devi assolutamente preoccuparti, perché prima o poi arrivo. Mantengo sempre le promesse!^.^

Allora, questo capitolo fa un altro importantissimo passo avanti nella storia, verso l'epilogo ormai, che si prospetta vicinissimo: il rifornimento di armi. Ci sarà o non ci sarà lo scontro? Genova insorgerà? I piani di Stefano riusciranno? E Isabella aiuterà o sarà solo la distrazione fatale? Tante domande, tante curiosità, e poco tempo per ottenerle.
Anche questo capitolo ha bisogno di una revisione. Non ho preso appunti perché ho letto con gusto e non volevo fermarmi a ogni errori, ma ci sono diversi refusi e qualche errore più sostanziale in giro. Nulla che una buona rilettura non possa correggere, sta tranquilla.

E veniamo alla scena iniziale, dove vediamo il gruppetto di amici decidere delle sorti di Isabella all'interno della loro alleanza. Ci sono due cose che ho apprezzato tantissimo: i modi da "tiro fuori gli attributi", come li definisce Stefano, di Isabella; e la riflessione a cui portano le parole di Simone. Trovo Isabella una donna - se è veramente così, io aspetto ancora il gran finale per pronunciarmi - moderna per i suoi tempi, tanto che la sua determinazione e inventiva passano per modi mascolini, e non come donna indipendente. Ed è proprio Simone a mettere in evidenza il grande divario tra i due ruoli: se è un uomo aristocratico ad avvicinarsi alle loro idee, loro pensano che la volontà del movimento sta raggiungendo anche le persone più altolocate; se è una donna, pensano che sia una spia, perché una donna può solo macchinare ed essere lo strumento di un altro uomo. Io spero davvero che ella sia fedele alla loro causa, cosa di cui ho quasi la certezza (proprio per la scena finale e per come hai mostrato alcuni suoi lati femminili), perché voglio che alla fine venga dato uno schiaffo a questa cultura patriarcale.

Riccardo è focoso e tende ad avere i paraocchi, però è stato molto divertente la minaccia di Isabella ai suoi attributiXD Anche qui vediamo il carattere carismatico e autoritario di Stefano, che però nella parte finale del capitolo si scopre - ahimè, proprio alla vigilia della resa dei conti - uomo e gentiluomo. Se una parte di lui ha davvero accompagnato Isabella a casa perché credeva che fosse un suo dovere in quanto gentiluomo, adesso sta uscendo fuori la sua parte più profonda, emotiva, e il gentiluomo fa un po' spazio ai sentimenti di uomo innamorato. E un uomo come Stefano di chi si poteva innamorare se non di una donna rivoluzionaria, forte e volenterosa che appoggia la loro causa? Isabella è il suo sogno fatto carne, e io temo che stia per andare in mille pezzi insieme ai suoi ideali.

La scena finale è la mia preferita! Amore, sentimento, ma una forza per la sua causa che sa di devozione e sacrificio. Stefano non cede ancora, non fino in fondo, ma si concede un lusso per un rivoluzionario: le dona una piccola gentilezza. E' galante, un po' timido, rigido più che impacciato, eppure quel piccolo gesto sa di grandissimo dono, sopratutto per una forte come Isabella, che sa a cosa vanno incontro e quale sogno Stefano porti avanti. Condivide la sua causa, e questo le fa capire quanto in realtà egli le abbia concesso. Bellissima scena, complimenti!

Spero di tornare il prima possibile. Aspettami;)
A presto!

Recensore Master
16/10/17, ore 16:03
Cap. 2:

Ciao Pixel, come promesso continuo spassionatamente nella lettura di questa storia, che sto apprezzando sempre di più per l'ottimo feeling tra lo stile e le ambientazioni di Genova: riesci perfettamente a farne emergere lo spirito.
Inizio subito dicendoti che ci sono riversi refusi e sviste nel testo: errori di battitura, puntini di sospensione (devono essere sempre tre), punteggiatura errata tra i dialoghi.
Questo però non è il tratto che mi interessa maggiormente in questa sede e non mi ci soffermo più di tanto. Ciò che mi ha catturato sono state alcune espressioni o battute che vorrei riportarti per complimentarmi con te:

- Vi sto dando gli occhi degli Austriaci perchè possiate accecarli, le loro orecchie a cui sussurrare informazioni ingannevoli e la loro bocca per cantare i loro segreti.

- Genova avvolta dal mantello nero della notte pareva una donna misteriosa, tanto inquieta quanto affascinante. Anche se mai, mai e poi mai quella città avrebbe potuto trasmettere inquietudine a Stefano. L'affetto e la devozione che provava il giovane verso la sua terra era molto più nobile che l'amore che certi uomini millantano di avere per le proprie donne.
Non era mai andato via da lì e non aveva intenzione di farlo, a differenza di tanti suoi coetanei che vedevano nel sogno di spostarsi verso altri mondi l'apice del loro desiderio di libertà. Dopotutto, Genova è sempre stata una città di marinai, una terra di mare, un paradosso. Forse per questo l'amava.
Un giorno, dopo essere riuscito a rendere la sua amata una città libera, allora forse sarebbe partito anche lui. Ma per ritornare, sempre.

Ho trovato la prima molto ben riuscita e poetica, sagace e perfettamente coerente con il personaggio vispo e sveglio di Isabella. A tal proposito voglio farti i complimenti per il bellissimo lavoro introspettivo che hai fatto con lei, così come avevi fatto nel capitolo precedente con il nostro Stefano. Isabella è una ragazza ribelle, forte, figlia di un marinaio cresciuta con la capacità di difendersi e il bisogno di dover badare a se stessa; è intelligente, forte, arguta, rappresenta la donna indipendente che non vuole sottostare agli uomini e desidera diventare parte attiva del movimento. E' vero però che ci sono molte cose che non mi convincono del tutto, forse perché la mia personalità è molto più affine ai modi di Riccardo. Anche lui e Lorenzo stanno prendendo forma: se il secondo è sensibile, pacato e di buon cuore, un vero gentiluomo, il primo è focoso, iracondo, impulsivo e diffidente, un po' rozzo a tratti. Entrambi li hai resi ben distinti e coerenti con la loro caratterizzazione, dall'inizio alla fine. Complimenti.
Per ritornare all'argomento Isabella, non escludo la truffa da parte di questa ragazza. Non è un pensiero che avevo all'inizio ma che si è fatto strada al momento dell'imboscata: una coincidenza che ha dell'incredibile e che mi ha messo in allerta, così come il fatto che ella avesse con sé un'arma.
A proposito dell'arma, credo che ci sia un buco nel comportamento di Stefano: la ragazza aveva affermato di non essere armata, e nel momento in cui Stefano le vede tirare fuori l'arma e sparare, beh, credo sia opportuno che le faccia notare la bugia detta e che si faccia alcune domande su di essa. Tutto qui, per il resto è perfetta la trama e la caratterizzazione del personaggio.

Riguardo la seconda citazione che ti ho riportato, devi sapere che anche io amo fare paragoni nei miei scritti con le città e le donne, inoltre ho una predilezione per il mare e i marinai, per il significato di libertà e infinito e viaggio che tale forza della natura mi trasmette, e cerco sempre di farlo trasparire nelle mie storie. Quindi, ritrovare un accenno affine ai mie gusti nella tua storia mi ha fatto spuntare gli occhi a cuoricino. Sono questi particolari metaforici che mi colpiscono sempre. E poi ho adorato il paradosso: la terra del mare. Mi ha ricordato una delle strofe delle canzoni de "La sirenetta 2 - Ritorno agli abissi", e mi ha fatto sorridere.
Posso dirti che ho trovato emblematica di Genova la descrizione che ne fai, così come ho trovato perfetto il senso che hai dato all'essere marinaio, un senso che si rispecchia anche nelle parole di Isabella quando dice che suo padre, per quanto amasse lei e sua madre e soffrisse nello starle lontano, non poteva fare a meno del mare. E anche questo - scusami, ti sto rompemdo - mi ha ricordato la canzone di Raf e Tozzi, che io adoro.

Infine molto bello il modo in cui Isabella umilia alla fine, e anche prima, il nostro protagonista, non solo facendogli vedere l'incoerenza tra il suo comportamento e le sue parole, nonché con gli ideali che si è prefissato di mantenere e propagare, ma anche il modo in cui gli fa notare che la modestia, per uno ambizioso come lui, non è proprio il caso di osteggiarlaXD
Bene, ti faccio ancora i complimenti e ci sentiamo al prossimo capitolo.
A presto!

Recensore Master
10/10/17, ore 19:31
Cap. 1:

Recensione Premio per il contest "Award for best one-shot - II Edizione"
Con molta lentezza, procedo con le recensioni premio, e giungo da te e dalla tua storia.
Mi hai espressamente chiesto un parere sincero - cosa che io do sempre, è più forte di me - quindi ho capito che a questa storia tieni molto. Cercherò di lasciarti un commento esaustivo, per quello che posso, cercando di affrontare tutti i punti salienti. Il problema è che questo è solo un prologo, quindi il mio parere sarà limitato a come hai gestito l'incipit.
E' molto importante, in una storia a capitoli, saper conquistare sin dalle prime righe, chiarire il contesto e dare una base intrigante con cui invogliare il lettore nella lettura. La tua storia possiede queste caratteristiche, quindi i complimenti sono d'obbligo.
La grammatica va bene, non ho visto errori - a parte uno spazio di troppo tra un articolo e il sostantivo e un "là" senza accento - però ci sono alcuni ritocchi da fare alla punteggiatura.

Lui non capiva che senso avesse, quell'amore irrazionale canalizzato nei confronti di poche persone
(la virgola va tolta perché separa il verbo dal complemento diretto)

"Lorenzo, io e te siamo in questo movimento da quando?"
(Può andar bene "quando" se la risposta indica un evento, ma la risposta dell'altro è "quasi due anni", quindi credo che sia più corretto dire "da quanto")

"Le riempiremo di Austriaci le celle."
"Le riempiremo di Austriaci, le celle." (va messa la virgola perché hai creato un inversione)

Ciò che devi correggere sta nei dialoghi, invece: se la battuta precede il dialogo va messo un punto o i due punti, a seconda del caso; mentre se dopo il dialogo c'è una battuta strettamente legata non va messo il punto all'interno delle virgolette.

Tolto il problema della punteggiatura, lo stile è buono. Avrei solo dei piccoli accorgimenti da suggerirti, molto personali tra l'altro. La storia è ambientata nel 1832, quindi ci starebbe bene il fatto che ti riferissi al movimento chiamandolo "Giovine Italia", poiché era il suo nuovo all'epoca. Forse mi sbaglio, però darebbe un tocco più "retrò" anche alla vicenda. Un ultimo dubbio, poi smetto di rompere: i moti in Savoia non avvennero nel 1833? Quindi non è un po' anacronistico il fatto che nel 1832 siano già falliti? Scusa per tutti questi dubbi, ma i dettagli storici tendono a sfuggirmi a volte, e siccome non è esattamente il mio campo, cammino un po' sulla punta dei piedi, tastando il terreno con calma>.<
Ho finito con le "critiche", se così le vuoi chiamare, ma sono proprio minuzie di un testo che comunque mi ha catturato proprio per quei pregi che ti ho indicato all'inizio.
Il contesto storico: hai utilizzato Genova, la quale è stata una delle basi fondamentali del movimento, in cui molto è stato l'entusiasmo e parecchia la delusione finale del 1834 - se non vado errato. La caratterizzazione della città è resa meravigliosamente dall'incipit, con quella descrizione del porto e la bellissima metafora con cui non solo dipingi l'atmosfera, ma anche inizi a caratterizzare il personaggio principale. Mi è piaciuto molto come dettaglio stilistico, ed è stato reso molto bene. Le prime frasi, quindi, risultano molto attraenti, coinvolgono nell'atmosfera dell'epoca e ci trasportano direttamente all'interno della locanda, dove vediamo il passaggio di consegna tra la carboneria e la Giovine Italia, due generazione di rivoluzione messi a confronto. Un altro dettaglio che ho apprezzato tantissimo, e che hai perfettamente incarnato con il locandiere: un uomo semplice, alla mano, forse un po' burbero e dalle poche parole, con la puzza sempre sotto al naso, ma che mi piace per il suo spirito dormiente di guerriero. Un uomo che ha vissuto e che ha molta esperienza. Mi piace già molto.
La trama è stata appena delineata eppure già vedo che si muovere su due diversi filoni: quello storico, i moti di genova, e quello romantico, con un colpo di scena finale che ha reso perfettamente l'idea di ciò che intendevo con "base intrigante". Mi incuriosisce molto scoprire chi sia e cosa vuole questa Isabella, e se porterà una ventata rivoluzionaria o solo discordia tra tutti questi baldi giovani.
I personaggi... di Isabella non posso dire niente, ma hai iniziato a delineare gli altri, sopratutto i due capi - il capo e il suo secondo - di questo gruppo rivoluzionario genovese. Lorenzo è la mente razionale, Stefano è lo spirito indomito. Gli altri sono tutti da scoprire, e non vedo l'ora. Mi piace come hai delineato il rapporto tra i due ragazzi: complementare, ognuno di loro va a ricoprire le mancanze dell'altro, in un confronto proficuo e sempre stimolante; c'è rispetto e stima. Isabella, ripeto, in tutto questo può essere fatale (io già vedo intrecci, non farci caso).
Stefano è sicuramente il protagonista, e non solo della vicenda: ha un carattere carismatico, focoso, di quelli che sognano e poco riescono a stringere purtroppo; è un visionario, ha il fuoco della gioventù e un'ambizione non dà poco. Eppure è giovane, inesperto, e il suo mondo fatto di ideali è ristretto, incompleto, e lui non se ne rende ancora conto.
Non credo ci sia bisogno di dirti quanto questo incipit mi abbia coinvolto e quanto io desideri continuare. Non ti faccio promesse di tempo, però sicuro è che continuo a leggere e recensire fino alla fine.
Per il momento ti faccio i miei complimenti.
A presto!

Recensore Master
06/10/17, ore 23:56
Cap. 4:

2. Recensione premio per l’Alternative Universe Contest – I edizione valutato in qualità di giudice sostitutivo.
 
Buonasera,
ma quale buon vento mi riporta su questa storia così velocemente? Ahah, lo confesso: ero troppo curiosa di sapere come sarebbe andata a finire la vicenda, non solo tra Stefano ed Isabella, ma anche tra Stefano e l’Italia.
Sei riuscita a cogliermi di sorpresa; non mi aspettavo che qualcun altro oltre ad Isabella avesse dei legami così stretti con gli Austriaci. O meglio, mi aspettavo che anche altri fossero in contatto, in qualche modo, con il ‘nemico’, ma non così. Simone mi ha stupita: si è erto a difesa della ragazza e, se devo essere totalmente sincera, la sua affermazione mascherata da domanda non fa una piega. Ebbene, se nella comitiva non vogliono nessuno che abbia a che fare con gli Austriaci, allora caccino pure lui, il cui padre sostiene la fazione nemica. Sono sicura che lui ed Isabella potrebbero instaurare un bel rapporto, in fondo entrambi appoggiano l’ideale dell’Unità all’oscuro, rispettivamente, dalla loro famiglia e dai loro datori di lavoro. Isabella si è mostrata un’altra volta una persona dalla grande intelligenza e questo potrebbe portare scompiglio durante le riunioni; non credo che a molti faccia piacere sapere che una donna può fare ragionamenti ben più geniali di quelli di un uomo. Riccardo ne è un po’ l’esempio: insomma, anche se le sue erano battutine, frecciatine, non ha potuto fare altro che farci nuovamente intendere come venivano viste le donne all’epoca, era pressoché impossibile che entrassero in politica o che s’informassero a riguardo, formulando una propria ipotesi. Le armi delle donne alla fine si riducevano ad un solo mezzo: la seduzione. E non sono mai stata più felice di vedere il dongiovanni zittito dall’azione, un po’ brusca – ma capiamola, è stata ferita nell’orgoglio – della nuova entrata. Ben ti sta, Riccardo, la prossima volta impara a tacere o a contare fino a dieci prima di esprimerti. Lorenzo lo trovo proprio un bel personaggio di supporto; confida in tutto per tutto in Stefano, riuscendo a mediare anche laddove il leader fa più fatica, mi piacerebbe vederlo un pochino più approfondito. Che dire poi della scena finale: Stefano non è per niente immune alla bellezza ed al caratterino di Isabella, ed anche se non lo dà a vedere, tiene a lei e ha un lato docile dentro di sé. L’abbraccio è stato veramente tenero, un momento d’intimità loro che li ha fatti avvicinare ancora di più e l’avere optato per un bacio sulla fronte, ha reso tutto molto più speciale.
No, aspetta, COSA? Isabella è una spia? Per giunta figlia del maresciallo Radestcky? Mi hai completamente colta di sorpresa, non lo immaginavo. Anzi, ero sicura della sua buona fede e del fatto che non fosse una spia. Hai mai pensato di scrivere un poliziesco? Qualora lo facessi, avvisami, sarò una delle prime a leggerlo. Io sono ancora sconvolta: mai e poi mai mi sarei aspettata di trovarmi dinnanzi a tale rivelazione. Ad ogni modo, Stefano non è per niente pronto a vedere morire le persone che ama, l’ho sempre pensato, sin da quando ha dato quella risposta alla domanda della donna che ama, eppure, una volta trovatosi di fronte alla morte, la paura l’ha raggiunto: ma non la paura per la propria morte, bensì la paura per le persone che ama. E l’ama, anche tanto, Isabella, tanto da invitarla, o meglio cacciarla, da Genova. Vorrebbe solo vederla in salvo: sono sicura che in parte abbia compreso la pressione che avvolgeva le spalle della ragazza, da una parte il padre e dall’altra un’ideale diverso da quello della ‘fazione in cui è nata’, ma ha prevalso il suo orgoglio, il valore che ha posto nell’ideale che ha seguito con così tanto ardore. Ed infine eccoci alla resa dei conti: Lorenzo, un ragazzo d’oro – ci tengo a dirlo –, prova a mediare nuovamente tra il migliore amico ed il resto dei ‘ribelli’, ma alla fine sono proprio le parole di Stefano a fungere da calmante, a far intiepidire i bollori dati dall’ira. Riccardo è un attaccabrighe in tutto e per tutto, però crede in ciò che sta facendo ed ancora una volta decide di seguire l’amico. Che dire poi della scena finale? Isabella ha finalmente compreso appieno le parole dell’amato, l’ha raggiunto e ha deciso di volere essere partecipe del cambiamento, di volere fare parte della storia, di volere iniziare quell’azione che poi porterà all’Unità dell’Italia.
Devo proprio dirlo, è stata la descrizione perfetta di un prologo che tutti noi ringraziamo. Mi è piaciuto veramente leggere questa storia e chissà che, non appena avrò un po’ di tempo, non passi a dare un’occhiata alle altre storie presenti nel tuo profilo sul sito. Intanto ti ringrazio infinitamente per avermi dato la possibilità di assaporare “Era storia”, grazie, davvero. ♥
 
Himeko

Recensore Master
06/10/17, ore 22:54
Cap. 2:

1. Recensione premio per l’Alternative Universe Contest – I edizione valutato in qualità di giudice sostitutivo.
 
Buonasera,
finalmente riesco a trovare un po’ di tempo per passare ad elargire le recensioni premio; dato che sono due, ho pensato di suddividerle in base al numero dei capitoli da cui è costituita la storia. Perdonami, inoltre, per la pessima sintassi a cui andrai incontro; ultimamente faccio parecchia fatica ad esprimermi e scrivere, che si tratti di un commento o di una fanfiction, mi riesce abbastanza difficoltoso.
Parto dicendo che il titolo “Era storia” dice tutto e niente. Personalmente parlando, il rimando che mi ha dato è stata una sensazione nostalgica unita a qualcosa di estremamente grandioso, ma scoprirò solo leggendo se queste mie “percezioni” si riveleranno veritiere — almeno in parte. Ho trovato il tuo stile diverso: nella sua essenzialità si è prestato benissimo alle vicende raccontate, senza risultare troppo artefatto e senza darmi alcuna sensazione di ‘frasi spezzettate’. L’unica cosa che ti riporto è che qua e là c’è qualche piccolissimo refuso (uno spazio mancante fra la virgola e la parola a seguire, una virgola invece di un punto fermo a conclusione di una frase, una vocale mancante ad un aggettivo possessivo), in particolar modo nella prima parte del testo, ma sono sicura che rileggendo il testo li troverai tu stessa.
Devo dire che i racconti storici mi piacciono e non mi piacciono, in genere tendo ad evitare quelli che implicano una buona conoscenza della politica e dei vari movimenti, un po’ perché li ho sempre trovati un po’ pesanti, un po’ perché non ho la volontà di approfondire più di tanto le questioni ed un po’ perché non sono proprio il mio stile; eppure… eppure questo mi sta piacendo; non si tratta del solito soporifero racconto politico, no, no, parliamo di tutt’altro, sebbene l’arco temporale sia ben delineato. Stefano mi piace, è ben caratterizzato e pare avere le idee chiare, non solo sul suo futuro, ma anche su quello dell’Italia, o come – perlomeno – dovrebbe diventare. Mi ha colpita il suo interesse per queste questioni e mi ha sorpresa – non poi così tanto alla fine – il suo partecipare in prima linea a tali questioni: non pare il tipo da tirarsi indietro, anzi, sembra un ragazzo veramente carismatico capace di infonderti forza e coraggio a suon di parole. E pare anche una di quelle persone in cui riporre fiducia. Oh-oh, chi l’avrebbe mai detto che sotto quella mantella si nascondeva una fanciulla? Io no di certo. Oh-oh, seee, il mio vocabolario onomatopeico si è ridotto ad esclamazioni di stupore, ma come si permettono? Anche le donne sono fondamentali in guerra, o comunque per raggiungere certi ideali; non si escludono a priori perché gentil sesso. Ack, e vedi che ho ragione, ahah? Isabella gli ha salvato proprio il coccige ed adesso lui ha un bel debito nei confronti della ragazza; chissà come lo ripagherà. Ad ogni modo trovo il personaggio di Isabella veramente fantastico: è accattivante, saggio ed intelligente al punto giusto. I discorsi che ha fatto sono sensati, come gli argomenti che ha esposto con furbizia e tanta, tanta, ma tanta, verità ed intelligenze. Senza contare che potrebbe tornare utile alla resistenza e che ha capito il valore di Stefano, indicandolo sia come un leader naturale, sia come personaggio scomodo ma sottovalutato, che tuttavia non è immune da un omicidio. Perché, come la storia insegna, i personaggi scomodi prima o poi diventano un vero e proprio problema.
Non vedo l’ora di leggere gli altri due capitoli e chissà che non riesca a farlo adesso,
 
Himeko

Recensore Master
24/09/17, ore 12:34
Cap. 1:

Cavoli! Pensavo di averti recensito :( Chiedo venia. Colpa della sbadataggine D: 
Passiamo subito a questa storia, che si svolge a Genova, mentre il nostro paesa era frammentato e vessato da ogni lato. Dove sono nati i primi movimenti per un'Italia libera; da qui Giovine Italia. Facciamo la conoscenza di Stefano. Studioso, uomo amato, contagiato dall'aria di libertà del mare, dagli ideali patriottici, che come salsedine gli sono entrati nelle narici, inebriandolo. Lotta segretamente, lotta da più di due anni, innalzado l'egida di Mazzini: lo scudo del suo pensiero, contro gli invasori che vorrebbero sopprimerglielo. E non è solo. Con lui Lorenzo, e tanti altri coraggiosi condottieri, ognuno lì per un motivo diverso, ma tutti assieme per la medesi ragione: liberare la città, liberarla... e scoccare la scintilla che darà il via all'incendio della rivolta, dell'indipendenza, della libertà. E durante una delle sue battaglie silenziose, chi incontra, se non una donna incappucciata, forse ardimentosa quanto loro?
Un'ottima introduzione ^^
A presto!
Spettro94

Recensore Master
16/08/17, ore 12:45
Cap. 4:

Ciao carissima,
ed eccoci alla conclusione di questa bellissima storia. Una storia di eroismo, di tradimento e di amore.
Quindi Isabella era veramente una spia degli austriaci. Chissà quanto ha voluto giocare, mettersi alla prova e dimostrare che sapeva fare anche lei le cose da uomini? Non lo sapremo mai, ma anche lei alla fine rimane invischiata nel suo stesso gioco, nel momento in cui i sentimenti entrano in gioco e scompigliano tutte le carte che lei aveva così accuratamente disposto.
Stefano accoglie la notizia da vero condottiero, prendendosi le sue responsabilità con la consapevolezza delle proprie mancanze. Chissà poi se Isabella alla fine affronta la morte anche per il puntiglio di non voler essere colta in fallo? In ogni caso dimostra carattere e coraggio, le due doti che hanno così potentemente conquistato Stefano, e gli hanno fatto dimenticare ogni prudenza.
La storia è bellissima, appassionante e romantica (nel senso dello Sturm und Drang, non dei fidanzatini di Peynet), vi si respira davvero il clima della Giovane Italia e dei moti risorgimentali. Se posso darti un unico piccolissimo consiglio, toglierei la parola "leader" perchè mi sembra un po' troppo moderna per il contesto.
La storia comunque, non lo ripeterò mai abbastanza, è veramente bellissima. Complimenti!!

Recensore Master
16/08/17, ore 09:30
Cap. 3:

Ciao carissima^^
Sullo sfondo di una lotta che tutti considerano destinata a finire nel sangue, si delineano meglio le personalità dei due protagonisti. Stefano è un leader, che deve necessariamente superare i propri sentimenti in favore della causa, che è in grado di vedere le cose dall'alto e con obiettività, e non esita a riprendere i compagni di lotta, o anche Isabella, in vista dell'obiettivo comune. Anche lui però è un ragazzo che vuole fare l'adulto, spesso gli riesce, ma alle vole esagera nel rigore, per tema di risultare troppo morbido.
Isabella ha un carattere più impulsivo, e soprattutto una comprensibile ansia di dimostrare quali sono le sue capacità, di "prevalere" in un certo senso sui maschi e di farsi valere. Questo la porta a perdere di vista l'obiettivo comune in favore di un suo obiettivo personale, che è quello di emendarsi da una condizione, quella delle donne del tempo, che le va stretta.
Un capitolo molto bello, al quale fa da sfondo questo senso di ineluttabilità della fine che mette ansia e spinge ad agire.
Complimenti!^^

[Precedente] 1 2 [Prossimo]