Recensioni per
In sintesi: 90 parole per un IC
di Bab1974

Questa storia ha ottenuto 46 recensioni.
Positive : 45
Neutre o critiche: 1 (guarda)


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Recensore Master
25/04/17, ore 18:46

Terzo Posto

Ognuno ha il suo destino

di Monnalisa1974











Grammatica e stile: 4.7+5/10

Osservi i tuoi uomini, la tua armata personale e speri che → -0.1
Ora l'attendi con serenità che tutto si compia e che la giustizia vinca. → -0.2

Nel primo errore segnalato ti sei scordata di chiudere l'inciso; quindi va messa una virgola prima del "e".
Nel secondo errore, invece, c'è un errore di sintassi: il pronome personale "la" indica che ciò che attende è la morte, mentre l'uso del "che" indica che egli attende che tutto si compia etc; quindi, se ho ben interpretato il tuo intento, devi togliere il pronome personale legato ad "attendi".

L'uso della seconda persona per narrare i sentimenti o le intenzioni di un personaggio, soprattutto quando si tratta di drabble e flash, mi intriga molto e mi piace l'effetto che riesce a dare alla lettura. In questo modo il narratore è a "tu per tu" con il personaggio, sembra spogliarlo e metterlo di fronte ai suoi stessi pensieri. Una simile tecnica con una figura di spicco o antica o complessa come quella del personaggio da te scelto rende al meglio e crea un effetto intenso e coinvolgente che va a dare profondità al complesso meccanismo che muove le azioni dell'uomo.
Ho apprezzato anche la "franchezza" con cui il narratore sembra parlare con Silente:

- Sai di essere nel giusto, sai che ogni mossa nella scacchiera che hai disegnato nella tua mente è necessaria e sei disposto a rischiare tutto pur di vincere.

L'anafora che utilizzi in questo periodo crea un senso di contrasto e di "rimorso". Il fatto che continui a dire per due volte "sai" indica che Silente è combattuto dalle sue scelte ma che comunque andrà avanti; questa sensazione è rafforzata proprio per l'uso di seguito del "bisticcio", ovvero il contrasto di suono e di forma che si viene a creare tra il verbo "sai" e il verbo "sei".
Il narratore onnisciente non mi ha mai fatto impazzire, perché rovina un po' il gusto di scoprire le cose insieme al protagonista, ma in questo caso rende al meglio, non solo perché ti permette di dare una caratterizzazione del personaggio a tutto tondo e su diversi livelli ma proprio perché è affine alla figura di Silente, il quale non ha problemi a confrontarsi con una simile possibilità.


Originalità e trama: 10/10

Per trama intendo tutti gli indizi che hai utilizzato per indirizzare il lettore verso il personaggio misterioso.
La prima frase può apparire ambigua, considerata la presenza della parola "armata" e "marionette", ma è il verbo "sperare" il vero indizio, quello che cambia totalmente il senso di queste parole e dell'intera frase. Grazie a esso si respira un'aria di angosciosa titubanza, dove l'armata non è solo un oggetto ma è comunque il fine necessario per giungere ai propri scopi.
La seconda frase, come già detto, grazie all'anafora e al "bisticcio" ti permette di creare una specie di autoconvinzione che il personaggio si ripete (che il narratore ripete a lui) per spingersi a portare a termine la sua missione, la battaglia. Fino a qui si potevano avere quattro opzioni: Silente, Grindelwald, Voldemort e Harry. I due di mezzo non combaciano molto col senso di tentennamento e peso che grava sulla coscienza del personaggio – entrambi hanno combattuto la loro battaglia al di là del senso di giustizia ed empatia; l'ultimo, invece, non collima con il senso di necessità e importanza che si percepiscono aleggiare sulla mente del personaggio (ricordiamo che l'Esercito di Silente era più una sfida e una ribellione verso il regime, e che serviva per imparare a combattere e non entrare in azione). Rimane, quindi, solo Albus Silente, persona che ha tessuto le trame di un piano complesso e a tratti anche incerto, che ha dovuto "sfruttare" e "manipolare" gli uomini, i suoi amici, pur di veder trionfare il bene e sconfiggere il Signore Oscuro.
Il narratore prende possesso della seconda parte della drabble, spostandoci sul futuro e mettendo a nudo la serenità che questo personaggio prova nei confronti della vita e della morte. L'uso del termine "la nera signora" dona un senso di rispetto e di "onore" alla morte che è in linea solo con il suo personaggio, e questo ha eliminato la concorrenza (Grindelwald voleva sconfiggerla la morte, Voldemort la temeva, mentre Harry è troppo giovane per aver un pensiero così "superiore" nei confronti di una simile forza).


Titolo: 4/5

Il titolo mi piace, è fatalista, richiama quell'aria di serena rassegnazione che pervade la drabble ed è in linea con il personaggio di Silente, con il suo modo di affrontare gli imprevisti e le tante possibilità della vita, con sguardo critico ma sempre distaccato, "superiore".
Ciò che non mi ha convinto del tutto è stato il termine "destino", perché non combacia perfettamente con l'idea che ho del personaggio misterioso. Silente spiega a Harry quando non sia per una forza del destino che debba combattere contro Voldemort alla fine, ma che è una scelta dovuta alle circostanze, dai sentimenti e da una serie di avvenimenti che lo hanno portato a incrociare la sua strada. Si può concludere che il preside non creda in questa parola, ma nel senso di concatenazione degli avvenimenti che spingono verso una decisione precisa e emotivamente logica. Avrei visto meglio un termine più di dovere o necessità, come "strada" o "fine" o "fato".
Inoltre, proprio per una questione grammaticale, l'uso di "suo" in una frase con soggetto indefinito è da evitare; quindi la forma corretta è "ognuno ha il proprio destino".


Caratterizzazione dei personaggi: 14.5/5

Silente è una figura complessa e mossa da molti dubbi; dubbi che, però, non ci vengono rivelati fino a quando Harry non ha il suo dibattito alla stazione di King's Cross. Qui vediamo Silente preda delle sue paure, bisogno di consolazione e comprensione, un bambino desideroso di essere perdonato per la sua freddezza calcolatrice, che scopriamo essere piena di rimorsi e incertezze, quest'ultime celate dalla responsabilità che gravava su di lui quando era vivo. Sappiamo tutti che quando si ha una posizione di rilievo, ogni scelta non è mai del tutto giusta o sbagliata, ma dev'essere comunque presa e, una volta presa, va portata fino alla fine.
Ed è questo concetto, e di conseguenza questo aspetto del personaggio, che tu delinei con molta cura e precisione. Hai mostrato come esso sia preda di un peso che deve nascondere, dubbi che deve mettere a tacere. Con maestria hai disegnato un personaggio solitario nell'alto della sua posizione, che deve farsi forza con dibattiti interni che lo lacerano ma lo lasciano più integro che mai.
Hai narrato della sua fermezza, del suo vedere oltre il momento attuale e cercare di raggiungere un fine comune che può vedere solo lui. Mi piace come lo hai descritto, un giocatore di scacchi che ha posizionato con cura ogni pezzo sulla scacchiera, e sono d'accordo su come hai reso ambivalente la sua considerazione degli uomini che fanno parte della sua armata: marionette per necessità, ma amici per affetti. Ed è quest'ultima parte che, terribilmente, deve mettere a tacere. Allo stesso tempo, però, tu ci dici che spera che non se ne accorgono, come se egli stesse facendo la cosa più brutta e non vuole che le persone care intorno a lui sappiano quanto orribile siano le sue intenzioni. Questo contrasto è reso molto bene ed è stato perfetto.

- sei disposto a rischiare tutto pur di vincere

L'unica cosa su cui ho da ridire – è un piccolissimo particolare che probabilmente è questione di interpretazione – è quanto dici in questa frase. Silente non è disposto a mettere tutto in discussione pur di vincere, ma pur di sconfiggere Voldemort. È una piccola differenza che ha un certo peso per me, e credo anche per la mentalità del personaggio. Questo concetto lo rimarchi a fine drabble, e quindi so che è solo una questione di impostazione della frase, ma ha leggermente influito sulla visione complessiva.


Gradimento personale: 4.5/5

Mi è piaciuto molto il tuo stile, come hai calibrato gli indizi e come hai reso questo personaggio. È vero che la soluzione non era molto complicata ai miei occhi, però hai dato la giusta profondità a trama e personaggio, e questo l'ho apprezzato molto. Hai saputo racchiudere l'anima complessa di questo personaggio mettendolo di fronte a problemi che, per chiunque altro, sarebbero stati insormontabili o difficile di affrontare; invece Silente li guarda in faccia, li osserva e risponde loro con pacata fermezza.
Non ti do punteggio pieno perché alcune cose sono da rivedere, come il titolo, e perché per contro non ho avuto dubbi e quindi mi è mancato un pezzo del divertimento, quello che mi avrebbe fatto dire: è lui, wow, ce l'ho fatta.


Attinenza al bando: 5/5

Qui hai fatto un ottimo lavoro, nulla da eccepire.
L'introspezione del personaggio, messo di fronte a quelli che sono i suoi tratti peculiari che lo distinguono dallo sfondo di personaggi che si muovono nell'incertezza e preda delle loro emozioni, ti è riuscita benissimo. Gli indizi c'erano tutti ed erano mirati, lo stile era leggero e pulito e ha contribuito a delineare questa figura complessa e fuori dagli schemi.
Il mistero non è ai massimi livelli come io avrei voluto, ma hai comunque rispettato il bando, dosando bene informazione ed enigma. Complimenti!

Drabble di 97 Parole: 0 Punti Bonus!

Punteggio: 47.7/52

Nuovo recensore
06/04/17, ore 10:43

Non c'è dubbio, è decisamente Silente!
Mi è piaciuto il riferimento alla sua capacità di manovrare le persone attorno a lui, senza che se ne accorgano del tutto, pur di sconfiggere Voldemort e far trionfare ciò che è giusto; così come il riferimento all'armata personale... è l'ES, o ciò che ne rimane dopo, giusto?