Recensioni per
Frammenti di carta
di erzsi

Questa storia ha ottenuto 11 recensioni.
Positive : 11
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
31/12/17, ore 09:36

Alastor Moody nel baule! Ho dovuto rileggerlo due volte per arrivarci, ma mi è piaciuta molto, soprattutto il "prigioniero dei tuoi stessi oggetti" era un indizio fondamentale. Complimenti, adoro il tuo stile!

Recensore Master
24/04/17, ore 14:33

Secondo Posto a pari merito

Maschera di cera

di Erzsi











Grammatica e stile: 5+4.7/10

Non ho riscontrato errori grammaticali o di sintassi. Complimenti!

Mi è piaciuto molto lo stile di questa drabble, rispecchia quello che mi piace in una storia. Prima di tutto, ti faccio i miei complimenti per la cura dell'atmosfera e il senso di oppressione e solitudine che sei riuscita a creare con essa. Hai descritto attraverso percezioni l'ambiente e lo hai amalgamato con ciò che suscita nel personaggio. Hai adoperato bene anche alcuni dei cinque sensi, come il suono e la vista, in modo da dare profondità al tutto.
Un'altra cosa che ho adorato è stato il gioco di contrasti: il silenzio e la voce dello sconosciuto; il viso estraneo e gemello; la negazione nemica ma "amica" poiché cedere a essa dà sollievo. Sono immagini forti che hanno caratterizzato il personaggio e mi hanno saputo coinvolgere nella narrazione.
Il lessico è vario, adatto a questo contesto e alle emozioni che vuoi comunicare al lettore: ogni parola è stata scelta con attenzione ed è stata ben dosata. Nulla è stato lasciato al caso.
La scelta del narratore in terza persona è stata vincente, perché ti ha permesso di spaziare a tutto tondo, concentrandoti su tutti i dettagli e dando un'immagine completa della scena trattata.
Amante della pignoleria quale sono, devo solo condividere con te alcuni pareri personali, riguardo alla punteggiatura. Mi piace come hai reso le pause dei periodi: frasi breve, con subordinate, quasi a ostentare una certa fatica o spossatezza, tipiche di chi è affaticato o anche solo stanco mentalmente. L'uso che fai del punto-virgola, però, non mi ha convinto del tutto.

- L’oscurità ti circonda, opprimente nel suo continuo silenzio; soltanto una voce, quasi dimenticata, ti fa compagnia: suono disprezzato, eppure atteso con bramata impazienza, che ti distrae dall’abbandono.

L'uso della punteggiatura in questo modo è raro e io, personalmente, non l'ho mai visto. L'utilizzo del punto virgola prima e dei due punti dopo, rendono la frase complessa nella sua forma, tanto che io avrei visto meglio un punto fermo dopo "silenzio", e ti spiego perché. Di solito il punto virgola mette in relazione due coordinate con diverso soggetto o si usa come giustapposto, o riprende il concetto base della frase a cui è legata. In questo caso, invece, è improprio usare il punto-virgola, poiché la frase non specifica né ricollegata a una coordinata, ma è completamente slegata dall'altra.

- Prigioniero dei tuoi stessi oggetti aneli la libertà che non hai più, proibita per desiderio di qualcuno che non comprendi; viso gemello ma al tempo stesso estraneo, grigia maschera di cera pronta a sciogliersi al termine degli elementi.

Anche qui vedrei meglio un trattino, per segnalare la parentetica, in quanto la frase che segue il segno di interpunzione preso in esame serve solo a specificare – o meglio, a descrivere – quel "qualcuno" che egli non comprende; quindi, non ha alcun peso sintattico in funzione del periodo.


Originalità e trama: 10/10

Per trama intendo tutti gli indizi che hai utilizzato per indirizzare il lettore verso il personaggio misterioso.
Io sono essenzialmente una persona testarda, e quando ho letto "viso gemello" ho perseguito con l'idea di leggervi il significato letterale, non riuscendo ad andare oltre l'immagine che queste parole hanno richiamato nella mia mente. Quale altro gemello c'è il Harry Potter? Gli indizi erano pressoché perfetti, ma non li ho colti per mera cocciutaggine.

- L’oscurità ti circonda, opprimente nel suo continuo silenzio

Hai descritto molto bene il luogo, per quello che era possibile, considerato il fatto che è chiuso dentro un baule. Hai reso bene il senso di solitudine, e l'aggettivo "opprimente" dà il giusto senso claustrofobico, segno del luogo stretto e angusto dove egli è rinchiuso.
La voce che egli sente è quella di Barty Crouch Jr che continua a interrogarlo per essere sicuro di interpretare al meglio il suo ruolo e non farsi scoprire.

- Prigioniero dei tuoi stessi oggetti aneli la libertà che non hai più

Indizio importantissimo – che per un attimo mi aveva fatto pensare a Moody, ma non ho ricollegato la scena (la convinzione è una cattiva consigliera) – poiché richiama proprio al baule in cui egli è rinchiuso, oltre a far capire la condizione di prigionia in cui versa il personaggio.
Fuori strada mi ci ha portato il complemento "al termine degli elementi": nella mia testa rimandava a un qualcosa di naturale che distruggeva la maschera di cera, mentre tu hai usato il termine "elementi" in un'altra accezione, ovvero come sinonimo di "ingredienti".
Il contrasto tra il "viso gemello" e "estraneo" calza a pennello per spiegare questo rapporto coercitivo tra Moody e l'impostore. Allo stesso modo, la maschera di cera è un'ottima metafora per richiamare l'effetto della pozione polisucco.
Ovviamente Moody cerca di vincere il manipolatore, ma sa che ribellarsi è inutile: non ha la forza per contrastare la volontà dell'altro.

- Una leggera sensazione ti pervade, non sei più solo.

Quest'ultima immagine è ottima per indicare la presenza della volontà di Crouch nella sua mente, la quale sente gli effetti della maledizione Imperius prendere possesso della sua coscienza.


Titolo: 5/5

Sin dal primo momento ho adorato il titolo: è "attraente", accattivante, ha suscitato in me il desiderio di aprire il file e leggere la drabble. Il suo senso metaforico è perfetto, il suo significato è inerente al testo; ma, cosa più importante, io lo definirei la chiave di volta per poter comprendere il personaggio misterioso.
Come tu sai non ho avuto la pazienza né l'abilità di comprendere il protagonista della tua storia. Quando me lo hai rivelato, la prima cosa che ho fatto è stata andare a rileggere la drabble; e la prima cosa che ho notato, una volta messo al giusto posto gli indizi, è stata la metafora che tu hai utilizzato per indicare la temporaneità dell'effetto della pozione Polisucco; la cera, così come la pozione, ha una durata limitata alla sua funzione, si scioglie vicino al calore – così come l'effetto finisce con lo scorrere del tempo – e si consuma, rivelando il volto che si nasconde dietro. Davvero molto ben costruito il titolo!


Caratterizzazione dei personaggi: 14.5/15

Ti sei concentrata sulla figura di Alastor Moody, considerandolo in un singolo e preciso momento: il periodo di prigionia che avviene nel quarto libro della saga. Questo ti ha permesso di caratterizzare la sua persona con cura, ricreando quelle sensazioni ed emozioni che egli avrà provato durante quel periodo.
Mi hai fatto perfettamente immaginare un uomo prigioniero, angosciato, riottoso verso il suo carceriere ma bisogno allo stesso tempo di combattere con ogni mezzo la desolazione e il senso di abbandono che minacciano di ghermirlo – sapere che l'uomo interagisce con lui lo tiene legato alla speranza che qualcuno, Silente con molta probabilità, possa trovarlo e liberarlo.
Hai narrato perfettamente il suo senso di confusione, la mancanza di un ragionamento logico in un uomo che viene continuamente controllato con la maledizione Imperius. Il suo essere un Auror si intuisce, però, dal fatto che egli non demorde dal desiderio di liberarsi o contrastare del tutto questo suo stato. Quindi, hai creato questo bellissimo contrasto tra la sua forza di volontà e le caratteristiche che contraddistinguono un cacciatore di maghi oscuri e la stanchezza in cui versa per il lungo tempo di prigionia, che lo portano a ingaggiare una lotta contro questo abuso, vedendo nella negazione una nemica (perché è colei che gli procura dolore) ma al tempo stesso una debolezza necessaria che sfuma in un diniego finto, meccanico, il quale perde valore nel momento in cui fallisce.
L'unica cosa che non mi ha convinto del tutto è l'incomprensione di questo personaggio che tu gli attribuisci. In parte è giustificato dallo stato confusionario in cui si ritrova per la maggior parte del suo tempo, ma in parte non credo sia del tutto giusto – non fino in fondo. Capisco che in così poco spazio è difficile rendere un concetto così complicato (anche se ne hai resi altrettanti in maniera impeccabile), ma credo che comunque, a parte lo stato d'intontimento, Moody sia piuttosto consapevole – almeno dell'aspetto generale – di cosa stia accadendo. Non dobbiamo dimenticare che lui è l'Auror, colui che ha imparato a pensare come gli uomini a cui dà la caccia.
Tolta questa minuzia, il lavoro che hai svolto è davvero invidiabile. Hai reso il suo personaggio al meglio, calandolo nel contesto in cui lo hai dipinto e mostrando al meglio i suoi pensieri.


Gradimento personale: 5/5

Credo si sia capito che la tua drabble è stata costruita in maniera efficiente, con uno stile fluido e coinvolgente e che l'unico motivo per cui non ho indovinato è stata la fretta e la testardaggine che ho. Gli indizi c'erano tutti, dati nel modo corretto e io – mi capita, non farci caso – non li ho colti. Quando mi hai detto qual era il personaggio misterioso, ho riletto la storia e ho pensato: accidenti, ma era ovvio. Eppure è stata definita difficile da molti, e credo che questo sia un punto a tuo favore, come a dire: io ho provato a dirvelo, ma voi non mi avete dato retta.
Collegato il tutto, mi è piaciuta; anzi, l'ho adorata: ho amato lo stile, la trama, il modo in cui mi hai letteralmente "fregato", mi hai fatto mangiare le mani e visto che tu la tua parte l'hai fatta alla grande, io non posso che dirti: chapeau.
La prossima volta, però, intendo indovinare!


Attinenza al bando: 5/5

Qui hai fatto un lavoro impeccabile, mi hai dato a grandi dosi sia il mistero che l'introspezione.
Hai mantenuto la drabble su toni intriganti, misteriosi, ponderando bene ogni indizio e celandolo dietro a grandi contrasti di immagini e sensazioni, oltre che con metafore che hanno arricchito l'intrigo. Hai saputo nascondere bene l'identità del personaggio, ma allo stesso tempo hai fatto dell'introspezione l'anello dominante della narrazione. Il personaggio e i suoi sentimenti sono traspariti sia dall'atmosfera che dallo stile adoperato, creando un forte senso di fiacchezza e rassegnazione mista a solitudine e angoscia nel lettore.
Davvero un ottimo lavoro!

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Punteggio: 49.2/52