Recensioni per
Leo (Io non ho finito)
di Civaghina

Questa storia ha ottenuto 118 recensioni.
Positive : 117
Neutre o critiche: 1 (guarda)


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Recensore Junior
04/07/17, ore 12:32

È un capitolo stupendo si vede molto l'unità della famiglia di Leo e adoro tutto è stupendo vedere come leo e la sua famiglia erano uniti prima della malattia...

Mary sarai contenta ora commento più lungo ti adoro!!

Nuovo recensore
03/07/17, ore 20:06

Non ho mai fatto commenti solo perché non so davvero che dire . Sei davvero brava e spero che tu possa regalarci altri capitoli di questa storia che ha preso grandi e ragazzi in egual misura . Devo confessare che ho tentennato all'inizio anche a seguire la serie perché ho vissuto molto da vicino certe vicende . Poi mi sono fatta forza e non ho più smesso. Brava davvero perché in pratica immagini quasi tutto quello che magari ognuna da noi può avere immaginato. È un talento vero quello di saper mettere su carta i pensieri . Continua così 😊

Nuovo recensore
03/07/17, ore 13:24

Rocco è davvero magico! Ha il superpotere di far emergere il lato più tenero e delicato delle persone: i gesti, i pensieri, le parole che gli hanno riservato tutti coloro che hanno interagito con lui mi hanno sempre gonfiato il cuore! E Leo...beh è sempre Leo e riesce ad essere generoso e in connessione anche con un bambino sconosciuto, più piccolo e in coma! Il loro primo incontro, per quanto commovente, mi piace!

Nuovo recensore
03/07/17, ore 12:00

Ma che bella la prima chiacchierata di Leo con Rocco! Però uffa, non puoi troncare prima della passeggiata! ;)

Nuovo recensore
02/07/17, ore 16:40

Mi piacciono queste giornate di Leo, i piccoli momenti di sollievo che l'ospedale gli riserva come il piacere di gustarsi un gelato o un bel panorama! Sta iniziando a conoscere quel luogo, sta imparando a viverci e non a sopravviverci, lo fa suo e probabilmente comincia a percepire la vita, brulicante e prepotente che lo riempie, non solo quella dei suoi Braccialetti Bianchi ma anche di chi ci passa per caso, per poco, ci lavora o è costretto a rimanerci! E poi mi piace tantissimo il suo modo di approcciarsi alle persone, senza pregiudizio, senza far caso alla differenza d'età o di esperienze, per lui meritano tutte lo stesso accogliente approccio, è empatico e sa adattarsi a chi ha di fronte! Mi affascina questa cosa perché è molto giovane e potrebbe detestare tutti, senza motivo, eppure lo capirei...ma lui è fatto così ed è fatto bene!

Nuovo recensore
01/07/17, ore 14:51

E' veramente intenso questo modo, delicato, quasi casuale e proprio per questo penetrante come una pugnalata, di tornare sulla mancanza della mamma: per Asia, stavolta, che sente la sua mancanza proiettata sul fatto di non riuscire ad arrivare come vorrebbe al cuore di Leo (che è veramente lui quando dice che non c'è bisogno di far finta di niente, sembra quasi come quando, nella prima serie, si arrabbia con Vale perché ascolta di nascosto la Lisandri che gli dice che deve tornare in Oncologia). Davvero una sensibilità non comune, molto brava.
E mi piace moltissimo la conversazione con Piera: li vedo entrambi, Piera come quando nella prima serie parla con Nora e Leo come quando, nella terza, parla con la madre di Nina. Molto bello, complimenti ;)

Nuovo recensore
30/06/17, ore 16:41

Durissima. Non so proprio (e ti invidio) come tu faccia ad avere questa inventiva e questa profondità senza essere mai banale, poco verosimile o fuori carattere. Molto bella davvero, come sempre.

Nuovo recensore
30/06/17, ore 00:33

Pensavo mi avessi fregata, che questo secondo giro di chemio stesse filando davvero liscio, ci speravo talmente tanto che ne ero quasi convinta e poi...una delle mie grandi fobie fin da bambina: il vomito! Non sopporto se succede a me, figuriamoci quando succede agli altri, eppure in quel momento Leo è così inerme, indifeso, "piccolo" che avrei tanto voluto essere lì con lui a tenergli la fronte, accudirlo, rassicurarlo e accarezzagli i capelli! Meno male esistono gli inservienti che si occupano dei tuoi imbarazzanti casini, meno male c'è Ulisse che è forte e veemente ma lo sa accudire con gentilezza e tatto, meno male c'è Ester che di lui si pre-occupa, meno male che ci sono i medici e meno male c'è qualcuno che non se ne va nemmeno se glie lo chiedi. L'attenzione rimane sempre concentrata su di lui: le sue sensazioni e paure ti annientano, ma "meno male" non è solo...e puoi tirare un po' il fiato!

Nuovo recensore
30/06/17, ore 00:15

Molto molto toccante, soprattutto la parte della loro mamma, ogni volta che leggo quelle righe dove è presente la loro mamma mi viene la pelle d'oca..mi si gela il sangue...continua cosí sei bravissima :)

Nuovo recensore
28/06/17, ore 21:11

È davvero toccante questo capitolo, soprattutto per la parte del dialogo tra Leo è la mamma,sono davvero troppo dolci insieme 😍

Nuovo recensore
27/06/17, ore 07:54

Da questo quadro intimo, dolce e quotidiano, di una famiglia che in realtà la quotidianità l'ha già avuta distrutta da tutta la devastazione che una malattia grave comporta, si capisce perché Leo sia così.
Ognuno protegge l'altro.
E mentre leggevo ciò che ogni famiglia "sana" dovrebbe ricordarsi di essere e di viversi tutti i giorni, mi sono chiesta come invece possa essere stato il 23 dicembre 2011 di Cris.
(Recensione modificata il 27/06/2017 - 09:36 am)

Nuovo recensore
25/06/17, ore 10:12

Sempre molto brava, personaggi realistici e ben inquadrati, grande padronanza del linguaggio tecnico e grande resa dei pensieri e delle emozioni. Chapeau! ;)

Nuovo recensore
25/06/17, ore 09:55

Sì, gli hanno dato proprio il nome giusto, ma il destino gli ha riservato anche tante gabbie e botte...sapere poi che tutte queste ipotesi e prospettive volgeranno al peggio fa venir ancor di più i brividi! Sei sempre credibile sia nella sfera emotiva che in quella più tecnica.

Nuovo recensore
23/06/17, ore 20:01

Mi sono venute in mente le parole di Rocco "C'è qualcosa di misterioso che unisce certe persone
qualcosa che non c'entra niente con l'età, con l'essere uomo o donna
con il colore della pelle. È una specie di vento leggero di cui non ti accorgi e ti fa stare bene in quel momento lí.." In realtà non so perché mi siano risuonate in testa...forse sono stati i bambini, o la simpatia verso un coetaneo che in realtà dovrebbe farti un po' di invidia, o perché purtroppo quel "vento leggero" non riesce a trovarlo nel suo papà...non ancora...

Nuovo recensore
23/06/17, ore 19:37

Ciao, carissima. Molto brava come sempre e molto significativa l'intuizione di far pensare al padre di Leo di partire per l'Afghanistan. Effettivamente nella prima serie Leo dice che suo padre è un militare... ma ti confesso che a me è sempre sembrata una bugia per giustificare il fatto che non venga mai a trovarlo... tanto più che nella terza serie il generale lo descrive come una specie di spiantato e dubito che ne avrebbe parlato così se fosse stato un suo "collega". Comunque, questa è solo una mia impressione ;)
Mi permetto solo di farti un'osservazione: se al momento del diciassettesimo compleanno di Leo, che tu collochi a giugno, Rocco è, come sappiamo dalla serie, in coma da otto mesi, non può essere in ospedale già dall'agosto precedente. Per il resto, sempre bravissima! :)