Recensioni per
La materia dei sogni
di Ghevurah

Questa storia ha ottenuto 16 recensioni.
Positive : 16
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
15/06/17, ore 22:23

Cara Ghev,
eccomi finalmente a commentare anche questo capitolo. Ho apprezzato il ritorno al punto di vista di Tyelko, di cui mi piace molto l’interpretazione che dai.
Più si va avanti, più lui si sente in trappola, e sempre più spesso dubita di sé e delle scelte del fratello (e il rapporto tra i due diventa via via più teso). Una bella resa, davvero.

La scena iniziale è un flashback al passo di Aglon, location che ormai conosciamo bene. Questa volta però ci presenti un nuovo personaggio: Mahalcarinië, ottima cavallerizza, abile combattente e, soprattutto, figlia di Ilwaráto, cosa fondamentale per il finale di capitolo.
Questa parte mi è piaciuta anche perché continuano ad emergere elementi che mostrano il dissenso tra i due principi e i loro “uomini”, anche i più fedeli, e questo mi sembra molto in linea col fatto che, quando Tyelko e Curvo verranno cacciati da Nargothrond, nessuno dei loro li seguirà.

Il secondo brano riguarda Tyelko che ritorna dalla sua spedizione. Come al solito riesci a comunicare molto bene le sensazioni di soffocamento che Tyelkormo subisce all’interno del regno sotterraneo, la rabbia che lo pervade e che vorrebbe, in questo caso, scaricare sul fratello. E senza dubbio Curvo è un vero campione nell’istigare questa rabbia, ma è anche capace di trattenersi quando ha bisogno di informazioni, come accade questa volta. Sono sempre ben descritte queste dinamiche particolari tra i due fratelli.

La terza parte, il flashback della spedizione fuori da Nargothrond, è il pezzo, a mio parere, meglio riuscito. Le descrizioni, i paesaggi, i riferimenti geografici sono strepitosi, mi è sembrato davvero di cavalcare a fianco di Tyelko. Le sensazioni provate da Tyelkormo sono coinvolgenti e gli accenni a ciò che è successo con Ilwaráto suscitano una forte curiosità.
Il piano e l’imprevisto che lo fa fallire, il ritrovamento del sopravvissuto all’assedio, il timore che provenga dalle Marche, la tensione malcelata tra Tyelko e Ilwo… tutto è descritto in modo molto avvincente!
Tanto da farmi chiedere come mai tu non abbia aperto il capitolo proprio con questa scena, di grande tensione e che si riallaccia a ciò che era successo nel capitolo precedente.

Infine torniamo al presente, al rapporto sulla spedizione che Tyelko fa a suo fratello, e alla decisione di Curvo di agire rivelando a Findaráto dell’assedio. Anche questa scena mi è piaciuta molto. Innanzitutto, mi sono ritrovata, in parte, con la mia visione del rapporto tra i fratelli nella splendida frase:
“Lo sta studiando, evocando particolari di lui che neppure Tyelkormo conosce: ognuno di loro possiede la chiave che manca all’altro per decifrare i segreti del proprio animo.”
Poi, ho trovato molto interessante il momento in cui Curvo cerca di convincere il fratello ad accettare la sua scelta facendo leva sull’effetto che il contatto fisico ha su di lui. E anche ciò che accade immediatamente dopo, quando emerge un argomento scomodo, in cui mi sembra di percepire una nota di gelosia di Curvo nei confronti del fratello.

Solo alla fine – giustamente – ci riveli qual è il fantasma che aleggia tra Tyelko e Ilwo, e anche Curvo. E qui mi devo contraddire un’altra volta, perché è forse questa la parte che mi ha più colpito (un capitolo in crescendo… com’è che mi stupisco ancora?)! Curvo che si impone su Tyelko al punto da arrivare a decidere della vita e della morte dei seguaci del fratello, senza che Tyelko riesca a far nulla! Questo Tyelko, inerme di fronte alla freddezza ostentata di suo fratello e al calore dei sentimenti che legano Ilwaráto e Mahalcarinië, mi è rimasto molto impresso. Ecco due coppie (fratelli i primi, padre e figlia i secondi) che non hanno nessun altro al mondo, che vivono l’uno per l’altro. Eppure, la differenza abissale tra come vivono il loro rapporto esclusivo Tyelko e Curvo e come lo fanno Ilwaráto e Mahalcarinië è significativa, e grida a gran voce: Giuramento. Da una parte un legame basato (prevalentemente) sul possesso, dall'altra un amore sincero.
Molto bello, inoltre, il momento in cui Tyelkormo intuisce di essere venuto meno al suo ruolo, ma non riesce a reagire.

Per concludere: un capitolo ricco di azione e di nuovi elementi che si inseriscono a infittire la trama, in cui è messo in evidenza ancor più che negli altri il complicato rapporto tra i due fratelli.
L’assedio di Minas Tirith, la figlia di Ilwaráto mandata a cercare notizie da Himring e mai tornata, e i cenni al passato di Ilwo contribuiscono a creare quel senso di angoscia che pervade l’intero capitolo.

Piccolo inciso. Mi incuriosisce molto la nota finale che dice che da questo punto in poi hai ideato due versioni diverse della storia!

Un ottimo lavoro anche questa volta, Ghev! Più vado avanti con la lettura più sono curiosa di sapere come continuerà.
Grazie per questa storia meravigliosa.
Un abbraccio,
Los

PS
Pochissimi gli errori di battitura, che se vuoi ti segnalo.

Recensore Master
01/06/17, ore 15:50

Ok, è solo la quarta volta oggi che provo a recensire questo capitolo, forse ora ce la farò! XD
Allora, innanzitutto sono contentissima che tu sia tornata, e per di più con il pov di Tyelko. Tu sai quanto io ami la tua resa di lui, e credo di averti stressata a sufficienza in questi mesi per poterlo rileggere XD.
Prima di soffermarmi a dovere su di lui, però, e di addentrarmi nei meandri di questo nuovo capitolo, vorrei farti un paio di appunti di carattere tecnico a cui in parte ti ho già accennato altrove, ma che vorei approfondire meglio qui.
In sostanza, credo che in questo capitolo ci sia una netta sproporzione tra flash-back e narrazione al presente, e che questo finisca, in parte, per penalizzarlo.
Io adoro i flash-back, lo sai, ma in questo caso mi sono chiesta se e quanto fossero davvero utili alla storia: nel caso della prima scena, ad esempio, riprendi l'episodio della perdita del passo di Aglon, che hai già raccontato, da diverse prospettive, sia nel primo che nello scorso capitolo. Qui il tuo intento era introdurre la figura di Mahalcarinie, il suo rapporto con il padre e con Tyelko e l'evento che scatenerà le ire di Curvo, e capisco la tua scelta. Però l'intera scena mi è sembrata un po' ridondante, e credo che risulti molto più efficace e potente l'ultimo flash-back, senza quest'ulteriore spiegazione. Eventualmente avresti potuto inserire qualche accenno in più in quella scena finale se avessi voluto approfondire le dinamiche che spingono Curvo a voler mandare proprio Mahalcarinie, ma dal mio punto di vista risulta efficacissimo anche così, senza tutta la prima scena a supporto. Poi le mie sono opinioni personalissime, ovviamente, e credo che quando si ha a che fare con pg originali all'interno di una storia in cui non sono loro i protagonisti il terrore di non dire abbastanza o di dire troppo sia tantissimo, motivo per cui capisco bene il tuo abbondare piuttosto che togliere. In ogni caso, mi è sembrato giusto metterti a parte anche di questo mio sentire.
Sempre in relazione ai flash-back, altra cosa che mi ha lasciata perplessa è stata la tua scelta di non raccontare al presente l'esplorazione di Tyelko fuori da Nargothrond e il suo conseguente ritrovamento del messaggero in fin di vita.
Sfumata dai toni del ricordo una scena del genere perde una parte della sua potenza, che invece, anche in virtù della selvaticità molto istintiva con cui riesci a raccontare Tyelko, avrebbe mantenuto, secondo me, attraverso una narrazione presente e immediata.
Mi hai spiegato altrove la tua scelta di voler raccontare al presente solo i momenti vissuti all'interno di Nargothrond, ma credo che questo abbia tolto potenza a una scena viva e drammatica e, in qualche modo, fulcro di una parte della storia, almeno da quel che posso immaginare.
Con questo non voglio risultarti scoraggiante, il capitolo mi è piaciuto, e tanto anche. Solo, credo che con un maggior equilibrio tra flash e presente avrebbe avuto una fluidità e una forza maggiore di quella che ha ora.
Detto questo, veniamo alla storia... E a Tyelko.
Io amo il tuo Tyelko, Ghev. Lo amo perché è ferino, istintivo, selvatico. Sa diventare una belva della foresta senza difficoltà.
Adoro il modo in cui si sofferma sulle sensazioni della battaglia prima, dell'esplorazione poi, e come tutto questo vada a contrastare con il senso di prigionia che gli causa il Nargothrond con le sue grotte sotterranee e la sua opulenza ostentata. Davvero, nelle scene al presente mi sono sentita soffocare più ancora che in altri tuoi scritti su di lui, e decisamente il titolo del capitolo è azzeccatissimo.
Nella prima scena si riprende il flusso di ricordi del primo capitolo, ed è straziante vedere come per Tyelko Curvo, e anche Tyelpo, riescano a venire prima ancora del giuramento stesso. Un tema che ricorre un po' per tutto il capitolo, questo, secondo me... Tyelko ha un desiderio di rivedere i fratelli, di proteggerli, che è più forte di qualsiasi vendetta, per lo meno, per ora è così. Non c'è ancora stato nessun Beren a reclamare un Silmaril, nessuna vendetta contro Thingol a consumarlo. Insomma, ho come l'impressione che Tyelko, in questo momento, sarebbe quasi disposto (quasi, eh!) a mettere i fratelli prima del giuramento, se dovesse rivelarsi necessario. C'è ancora un lato di Tyelko che si perderà proprio in Nargothrond, secondo me. Almeno, questo ho colto sia nella prima scena, nel desiderio di proteggere a ogni costo Tyelpo e Curvo, sia nel desiderio fortissimo di riuscire a raggiungere lo Himring.
E c'è anche, ancora, il Tyelko capobranco, che si preoccupa di tutti i suoi cacciatori, che soffre per la sofferenza di Ilwarato separato dalla figlia, perché lui sa esattamente che cosa prova il suo cacciatore. Oddio, sto facendo un panegirico tremendo e non ho idea se si capisca qualcosa, ma spero di sì!
E qui abbiamo Mahalcarinie.... Che tenerezza mi ha fatto vederla salvare Tyelko sperando che fosse il padre, quella punta di delusione è così... Avrei dovuto abbracciarla. Mi hai parlato di Mahalcarinie già tempo fa, in più certi accenni si colgono già da questo capitolo a proposito del fatto che Ilwarato deve averla cresciuta competamente da solo (ma era neonata al tempo della partenza da Valinor?) e questo sicuramente non solo ha influito sul suo carattere (Mahalie, la bambina selvaggia XD) ma soprattutto sul rapporto padre/figlia, che è di una forza incredibile e sul finale mi ha straziato il cuore. Curvo, oddio, l'avrei voluto prendere a schiaffi, stavolta! Ma ci tornerò... Proviamo ad andare con ordine, più o meno XD.
La scena al presente, tra le mura di Nargothrond, è breve sì rispetto ai flash-back, ma mi ha dato decisamente molti punti su cui riflettere. Innanzitutto, qui si delineano le differenze di pensiero, e di metodo, tra Tyelko e Curvo. Per Tyelko sarebbe sufficiente avere la conferma che i suoi fratelli siano ancora vivi, dopodiché, magari, anche tornare da loro. Lui non ha nessunissimo interesse a restare recluso in una città che lo imprigiona e lo soffoca e lo costringe.
Per Curvo, invece, la faccenda è ben diversa. "Una gabbia d'oro in cui ha iniziato a piantare radici politiche"... Ecco cos'è il Nargothrond per lui. Curvo ha in mente un gioco politico più grande, e devo dire che avevo sempre pensato che la cosa fosse emersa solo con la faccenda di Beren e del Silmaril, ma trovo credibilissima quest'ipotesi. Insomma, Curvo è Curvo! Immagino, però, che Tyelko appoggerà in pieno le macchinazioni del fratello soltanto a quel punto... Fino ad allora le opinioni quanto contrasteranno?
E posso dire che in questo capitolo si coglie tutto il carico di tensione che c'è tra i due fratelli in questo momento... Ti basti pensare che il desiderio di Tyelko di strozzare Curvo è stato il mio, e bello forte XD. E se da un lato la tensione si può tagliare col coltello, dall'altro certe allusioni che avevo l'impressione di vedere solo io negli altri capitoli e che mi dicevo: "dai, Mel, sono giochi innocenti tra due fratelli giusto un tantino morbosi" qui acquistano ben altra natura. Il tocco delle dita di Curvo, il modo in cui usa quelle carezze, il modo in cui Tyelko le percepisce... Eh no, mi spiace, ma per me i dubbi son pochi XD e voglio leggere il nuovo capitolo, vogliooooo! Lo sai, vero? :P
Venendo invece all'esplorazione... Tyelko nella foresta è esattamente nel suo elemento. Tra l'altro, mi piace come pensare ai momenti vissuti all'aperto lo calmi quanto basta per non strozzare il povero Curvo XD ma comunque, dicevo, adoro la maniera in cui Tyelko si sofferma sulle gestualità degli altri esploratori, sulle loro sensazioni, sui loro odori anche. Un animale che studia i suoi simili. E mi diverte un po' quando parla di Moriquendi come prede e dei Noldor che ne hanno assimilato il comportamento... A parte il fatto che non mi è sfuggito il richiamo al cerbiatto-Edrahil, ma sembra davvero che Tyelko non ne parli con disprezzo o con un qualsiasi giudizio, ma che si limiti a fare osservazioni su una qualche specie animale e sulle sue abitudini comportamentali, il che mi sembra verosimilissimo e buffo XD.
La comunicazione con Huan mi è piaciuta tantissimo e al contempo mi ha lasciata perplessa: mi ha lasciata perplessa il fatto che i due comunichino tramite Osanwe, ok che Huan è un cane di Valinor e che tra lui e Tyelko hanno un rapporto particolarissimo, ma visto che Tyelko conosce il linguaggio degli animali mi sarei aspettata qualcosa di più prosaico... Ho però amato tantissimo il flusso di sensazioni di Huan, nessun pensiero complesso e inadatto a un cane.
Il ritrovamento del messaggero di Artaher mi ha davvero colpita al cuore. A parte il fatto che gli Elfi in punto di morte per me sono un nervo scoperto, ma avrei davvero voluto piangere. Mi ha fatto una tenerezza infinita quell'Elda, e Tyelko qui è di una spietatezza atroce... Perché i fratelli, il giuramento vengono prima di qualsiasi altra cosa. Oddio, quella freddezza mentre l'Elda non può che indicarsi la fusciacca, quella lucida spietatezza nello strapparla e nasconderla... Ecco, una volta mi hai detto che secondo te Tyelko assimila da Curvo e viceversa. Decisamente, qui ho colto un atteggiamento "curviano". Perché quel nascondere repentinamente la fusciacca non è il gesto del predatore. È il gesto di chi medita piani futuri. E qui si torna a Curvo e al presente... Ne ho già parlato a lungo sopra, ma devo fangirlare per Curvo che trama intrighi politici. È meraviglioso, semplicemente.
Quanto al finale... È straziante, semplicemente. Ok, ho appena fangirlato per Curvo, e ora, più unico che raro (no, dai, non così raro) lo prendo a schiaffi.
Perché Mahalcarinie ha salvato Tyelko, checché se ne dica. E poco importa se Curvo si rimprovera attraverso di lei (sì, sospetto sia questo il motivo della sua spietatezza) sta di fatto che è terribile il modo in cui freddamente, lucidamente, la separa dal padre. Curvo, proprio tu, proprio tu! E... Non c'è speranza di rivederla, vero? Penso alla tua storia pre-Doriath, al fatto che lei non c'era e che Ilwo era al fianco di Tyelko e mi dico: no, lei è morta. E mi si chiude la gola e di nuovo, altro schiaffo a Curvo.
Davvero, il saluto tra lei e il padre è così straziante, e mette in luce tanti aspetti del rappporto tra Tyelko e Ilwarato... A proposito, è così doloroso il fatto che Tyelko si chiede se un vero capobranco di Orome avrebbe permesso una cosa simile... No, non lo avrebbe fatto. Ma un vero capobranco di Orome non ha giuramenti a cui attenersi e che lo vincolino prima che a qualunque altra cosa.
Insomma, credo che per essere meno dura con Curvo avrò bisogno di rileggere il suo pov, quindi spero davvero che aggiornerai a breve.
Nel frattempo spero di averti detto tutto, altrimenti so dove trovarti per ammorbarti con varie ed eventuali :P.
A presto!

Mel
P.S.: considerando che siamo nel pov di Tyelko, forse sarebbe più opportuno sostituire Anar con Vasa, quando si riferisce al sole