Ciao e con questa stamattina credo di aver raggiunto il mio massimo di tristezza, dopo l'altra storia mi sono messa su questa e soltanto mentre leggevo mi sono resa conto di cosa parlava. Insomma, stamattina sono stata forse un po' sfortunata in quanto a tematiche scelte. Spero che siano finite qui, lo dico con tutta la simpatia del mondo, perché non so se sopporterei di vedere John di nuovo ammazzato. Almeno oggi, domani si vedrà. Intanto ti lascio una recensione anche a questa.
La prima cosa che voglio sottolineare riguarda la seconda persona presente, ho notato che è un modo di gestire i punti di vista che prediligi. Lo hai usato piuttosto spesso. Per esperienza so che è difficile dare la giusta fluidità a un testo scritto in seconda persona, però ti permette di scavare dentro al personaggio come poche altri metodi di scrittura. Tu riesci a usarlo davvero molto bene. Non è mai una seconda persona accusatoria, io forse amo più quel modo di gestirla ma è questione di gusti. La tua seconda persona è descrittiva e introspettiva, si affianca quasi al personaggio e lo accompagna come se fossi tu autore a portare per mano Sherlock in un difficile momento. Anche per questo direi che hai fatto bene a usarla. Ecco direi che più che "accusatoria" sia "consolatoria". Uno stile, un approccio al testo che ci rendono vicini al personaggio in un momento drammatico.
Sappiamo poco, ma tanto basta a intuire dove ci troviamo. Ritengo che Sherlock sia da poco tornato dopo i due anni che li hanno tenuti separati e in cui John è rimasto solo a piangere la morte di Sherlock. So che questa visione di John è molto diffusa nel fandom, ho letto tante fanfiction come questa in cui John arriva a suicidarsi. Io sono della corrente che non sarebbe mai arrivato a spararsi un colpo in testa, che ci fosse o non ci fosse Mary a "salvarlo", John ha un senso del dovere che io credo non lo avrebbe portato a compiere un gesto simile. Però questa è una mia idea, non penso nemmeno (per fare un esempio) che in A study in Pink fosse a un passo dal suicidio. Il suo guardare la pistola l'ho sempre visto come un modo di provare nostalgia per un passato che non c'è più. Un ricordare chi era. Ma, come dicevo, sono interpretazioni. Qui John non regge al dolore. Ha perso Sherlock e quando anche una relazione va a finire male, ecco che crolla. La scelta della morfina è particolare per il suo carattere. Lui, in queste cose, me lo immagino più da gesti eclatanti che da overdose in silenzio. Una scelta che credo infatti sia legata all'amore che prova per Sherlock. Durante il periodo in cui hanno vissuto insieme, Sherlock non si è mai drogato (quello infatti succede dopo il matrimonio di John e Mary, almeno nella serie); però John sapeva dei problemi di droga di Sherlock. Fanno tutto A Scandal il Belgravia a cercare la cocaina in casa... Quindi se devo dare un senso a questa decisione, dico che forse è un modo di avvicinarsi a lui, al suo modo di pensare, di agire. Forse addirittura a ciò che è stato in passato Sherlock Holmes. Quasi malvagio direi, anche se forse è una parola un po' forte da usare ma è la sola che ironicamente mi venga in mente in questo momento, che Sherlock arrivi proprio in quel momento. Quando ormai è troppo tardi e John sta per morire. Sarebbe bastato un attimo prima...
E niente, dolorosa anche questa. Il fatto che sia venuta fuori di getto lo capisco al cento per cento. Succede anche a me e ritengo anche sia sempre giusto assecondare la propria ispirazione, anche quando ti porta a scrivere brani dolorosi come questo.
Come sempre, è stata una lettura piacevole. Ora spero di pescare un po' più di felicità, almeno un pizzico mi basterebbe.
Alla prossima, spero presto.
Koa |
