Eccomi qua,
ed eccoci arrivati al momento del ritorno di Roy, a quelle scene di flashback che viviamo in quel volumetto del manga che è sicuramente tra i miei preferiti.
In questa recensione preferisco partire dalle tue note finali. Anche io sono del medesimo tuo parere: Berthold più che pensare al futuro di Riza pensa a quello dell'alchimia del fuoco e chiedendo a Roy di prendersi cura di sua figlia in realtà gli chiede di prendersi cura dell'alchimia del fuoco (nel caso ci voglia buttare un occhio, ho scritto una one shot in proposito: One last breath to survive) Certo i suoi progetti non sono andati come voleva: avrebbe voluto plasmare meglio il suo allievo, in modo da fargli condividere i suoi "ideali" che certo non vedono l'esercito di buon occhio. Ma alla fine Roy è l'unica possibilità che gli resta dato che senza di lui le formule dell'alchimia del fuoco sono destinate a "morire" nascoste per sempre nella schiena di Riza.
Da qui deriva il senso di imprigionamento che si sente per tutto il capitolo. E' come se Berthold creasse delle pesanti ed invisibili catene parola dopo parola, anche una volta morto, con i due ragazzi davanti alla sua tomba.
Riza e Roy non riescono più a "emanciparsi" da quella figura così pesante. Mentre da ragazzi riuscivano a ritagliarsi dei momenti personali che in qualche modo riuscivano ad escludere Berthold, adesso non è più possibile. E' una strana vittoria del nemico, una strana ammissione di sconfitta con Roy che non è riuscito a salvare Riza. Le catene sono state create e adesso li tengono stretti l'uno all'altra.
E fa rabbia perché se in qualche modo Roy era tornato anche per Riza, di certo non pensava che sarebbe finita in questo modo.
Scusa la recensione intrippata, ma è un periodo in cui non ci sto con la testa.
A presto :) |