Cara Yua,
Allora parto dicendo di essere incredibilmente dispiaciuta per te: durante la lettura di questa recensione temo dovrai perdonare innumerevoli volte la mancanza di un filo conduttore in quello che probabilmente scriverò, e me ne dispiaccio perché so che a volte è veramente dura stare dietro quello che scrivo senza avere l’inconsapevole voglia di lanciare un mattone sulla tastiera. Ma ho appena finito di leggere la tua fanfiction, ed io non riesco a controllarmi perché sono iper mega contenta di averla letta, oltre che super mega emozionata per il fatto che sia una KuroKen e, ancor di più, il continuo delle Cose Usate che aaaah, lo sai, ho una passione viscerale per questa raccolta di oneshot e sulla tua AU in generale.
Insomma, penso si sia capito dal momento che te le ho commentate tutte, o meglio che ho commentato tutti i capitoli insomma, o insomma tutti i capitoli intesi come oneshot a sé stanti visto che questa è una raccolta, o– ma ok, non è questo il punto della recensione quindi andiamo avanti.
Non so quanto uscirà lungo questo commento, potrebbe essere un’odissea come potrebbe essere un articolo di venti parole per quanto mi riguarda, ma spero soprassederai questa cosa. La verità è che difficilmente avrò controllo delle mie mani in questa recensione, e questo perché la fanfiction mi ha dato modo di iniziare a parlare di qualcosa su cui non ho assolutamente alcun tipo di controllo in generale neppure nella vita reale: Il Natale.
Insomma, c’è da dire che anche tu te le cerchi giovane Yua: perché non solo hai scritto di Kuroo e Kenma, inserendoli tra l’altro in una AU, la TUA, che io francamente adoro come poche cose al mondo, ma anche perché li hai descritti in un momento – o per meglio dire in una festività – che io amo follemente e che non riesco a non pensare senza lasciarmi andare ad una sana dose di mugugni felici e di canzoni natalizie che mi partono in background in mente.
Dunque questa recensione non avrà senso, tuttavia sono appena arrivata alla conclusione che è meglio se iniziamo a mettere un po’ di concetti, altrimenti davvero penso che potrei andare avanti a iosa senza esprimere nulla di chiaro fino al punto finale. E questo sarebbe imbarazzante.
Il concetto dietro questa storia è semplice, ma di una semplicità che non solo fa battere follemente il cuore, ma che oltre ciò porta anche le persone – secondo me, ma sono ovviamente di parte – a rivalutare l’importanza stessa di cose che a volte paiono essere talmente piccole da passare quasi inosservate. Perché sinceramente, quanto può essere sottovalutata in alcuni casi la gioia che può portare una festa nel cuore di una persona? L’ho notato anche nella vita di tutti i giorni, sai. A volte provo a spiegare alle persone di quanto sia assolutamente entusiasta io sotto le feste, e la maggior parte delle volte mi ritrovo uno sguardo accondiscendente ed una pacca sulla spalla che vogliono insieme dire “non ti capisco ma sei veramente una persona semplice e questo lo apprezzo”. E quindi!? La semplicità è sottovalutata, a volte è bello essere persone semplici! Senza contare che Kenma in questa storia non è DECISAMENTE una persona semplice, quindi può davvero volerglisi male quando riesce a riscoprire una parte di lui tornata magicamente innocente negli anni, in mezzo a tanti orrori che ha dovuto sopportare? Perché insomma, in un ambiente come quello che Kenma era ormai abituato a vivere quotidianamente deve davvero essere di importanza fondamentale prendere consapevolezza che qualcuno possa volerlo vedere felice NON per soddisfare la propria ipocrisia da dire “l’ho salvato, ora mi deve qualcosa” ma semplicemente perché veramente affezionato a te. Davvero, non riesco nemmeno ad immaginare cosa voglia dire.
Per non parlare della qualità delle persone di cui si sta parlando, tra l’altro: Sugawara e Daichi in questa storia sono di una bellezza, di un’umanità e di una familiarità veramente disarmanti. Il calore che si avverte nel varcare quella porta, nel vedere quell’albero tutto ricco di palline e festoni, e ancora la felicità di una tavola apparecchiata per più persone, e i regali, e il tempo passato insieme. Basta questo a rendere Kenma felice, e basta Kenma felice a rendere Suga felice. E basta Suga felice a far capire a Daichi quanto sia irrimediabilmente innamorato di lui e della sua felicità.
E nulla, a questo punto pare quasi scontato far notare quanto siano belli, ma correrò il rischio di ripetermi e dire ovvietà per rimarcarlo: sono bellissimi.
Come vedi non ho ancora parlato di Kuroo, quindi –niente, è il momento di dirlo: è una sorta di ripicca perché Kuroo non ama il Natale. A quanto pare sono una persona che se la lega al dito per queste cose, quindi ammetto di essere rimasta inizialmente un po’ offesa dalla sua reazione a questa festa, per quanto comprensibile porello. Ma io non dimentico. (…)
Una cosa che invece ho notato subito e che ho apprezzato veramente moltissimo, passando ad una cosa leggermente più tecnica (e forse meno campata in aria… mio Dio questa recensione non ha assolutamente senso), è la tempistica di questa storia. Perché anche se non molto lunga, è dotata di una serie di salti temporali, sia in avanti che indietro mediante le memorie di Kenma che io ho non semplicemente amato, di più. Ne sono follemente innamorata. È tutto incredibilmente lineare, tutto estremamente chiaro, tutto splendidamente… saturo. Nulla è lasciato al caso, la relazione di Kenma e Kuroo ha ancora moltissimo da offrire in questa AU e tu non manchi mai di lasciarci piccole nuove perle della loro quotidianità e della loro storia insieme, e questo è così BELLO soprattutto sapendo che all’inizio volevi fare morire male Kuroo e invece guardalo! Cioè seriamente, guardalo!Guarda che bello, tutto vispo davanti ad una cucina nascosta tra livelli (su livelli, su livelli) di inutili e bellissime cianfrusaglie, preso da una ricetta di cui non ha assolutamente il controllo, davanti ad un Suga che poco ci manca si metta a fare le pulizie di primavera là davanti, seduta stante, mestolo rotto in mano e fuoco vivo in quegli occhi mandorlati adorabili e veramente irresistibili.
Ma quanto va in panico Kuroo a sapere che Sugawara potrebbe da un momento all’altro entrare nella sua piccola e raccolta casa e togliere TUTTO il toglibile? Lo vediamo super impanicato povero tesoro, ed è davvero un amore e ti viene un sacco voglia di abbracciarlo e dirgli che andrà tutto bene, ma poi a guardarlo è Kenma che è a sua volta un amore e un sacco abbracciabile e allora ti partono gli scompensi perché non sai chi dei due vorresti abbracciare prima, e allora prima piangi commossa perché sono troppo belli e poi ovviamente finisci ad abbracci tutti e due e pensare a quanto tu sia fortunata a poter leggere di loro in questa bellissima fanfiction e bellissima AU.
E niente questa recensione non ha assolutamente senso e non so perché stia uscendo così delirante, a dirla tutta. Probabilmente è il natale, sicuramente deve essere l’euforia che si prova a vedere Kenma finalmente FELICE dopo tanto tempo passato nell’insipidezza di un’esistenza vissuta a metà, solo in un mondo che lo sfrutta per i propri interessi bassi prima di rimetterlo per strada.
E quindi nulla, io sono palesemente un sacco debole per questa AU, non me ne stancherò mai e sono così entusiasta di vedere finalmente altri commenti, perché non era giusto che l’apprezzassi solo io perché è adorabile ed è semplicemente troppo un peccato vederla comunque sia singhiozzare con le sue poche recensioni in un mare di fanfiction che sicuro non hanno nulla in più di questa, ma che magari hanno molti più commenti. Questo mondo è ingiusto ed io non sono assolutamente d’accordo con tutto ciò. Ecco perché non smetterò mai di commentare.
E niente, quindi in generale volevo dirti questo. Non so se sono stata chiara, se tutto ciò abbia un minimo di senso, se davvero alla fin fine questo commento sia diventato più una specie di antologia del perché io dovrei stare lontana da questo tipo di storie pena la completa incapacità a mantenere una connessione mentale stabile ma! Una cosa è certa: Mi aspetto ancora di più.
Perché non pensare che io sia soddisfatta così, signorinella.
Io non dimentico che tu hai inserito tanti, tantissimi altri personaggi anche nei capitoli precedenti (E Hinata? E Tsukishima? Quando ce li fai vedere?!) e che ognuno di loro in questa AU potrebbe potenzialmente avere una storia bellissima, o certo anche tristissima, ma insomma sicuramente degna di essere raccontata come quella di Kenma, che certamente però rimane il più bel bimbo del mondo e merita tutti questi bei capitoli che gli stai dedicando insieme a quell’adorabile accumulatore compulsivo di Kuroo.
Insomma, direi che ho detto tutto, anche se mi sa che non ho davvero detto molto. Certo è, in ogni caso, che questa raccolta di oneshot è bellissima ed è nei miei preferiti per un motivo. Già solo vedere Kuroo intimamente terrorizzato da un possibile omicidio con camuffamento da parte di Daichi e Sugawara nel caso dovesse malauguratamente fare del male al piccolo (ma davvero piccolo) e silenziosissimo (ma proprio silenzioso) Kenma è abbastanza da rendere questa storia degna di essere letta tipo da chiunque, ma poi a questo si unisce il background più unico che raro, la bellezza dei personaggi, le storie di ognuno di loro, le belle frasi, la bella scrittura, il bello tutto.
E allora io sono in paradiso, e benedico ancora una volta te, Yua, per la tua immaginazione, oltre che per la delicatezza delle tue mani nello scrivere di loro, oltre che per la gentilezza delle maniere con cui descrivi Kuroo e Kenma confrontarsi a vicenda e che ti rende ogni volta capace di farmi innamorare nuovamente di loro. Perché sono bellissimi, ma quando li descrivi tu lo sono ancora di più.
Quindi veramente, complimenti.
Un abbraccio,
Nanas
PS. Aspetto un continuo con il cuore in mano. Tu sappilo. Senza fretta! (o forse sì?)
(PPS. Questa recensione non è stata riletta, sappilo!) |