Devo dire (parlo però dall'alto di una brutta nevralgia che mi sta spaccando la testa) che questo capitolo non mi è piaciuto.
Non nel senso di come è scritto, o di cosa c'è scritto, ma più nel senso che mi ha fatto sentire male mentre lo leggevo. Mi sembrava di scrutare su un abisso di oscurità, di dolore e di potenziale mostruosità umana...
A parte la breve parentesi di speranzosa energia di Elisa, e l'innocenza di Kain questo capitolo è stata un'unica pennellata di sentimenti negativi.
La rassegnazione (e un tantino di superbia dall'alto del suo pulpito stagnante di esperienza) del dottore, la rabbia di Ellie che crede di vedere la sua famiglia e la sua tranquillità distrutte da quella creatura che si ostina a vivere, la delusione di Andrew per non essere stato in grado di capire e di aiutare, e infine Riza, che guarda la felicità che aveva prima e teme di aver distrutto tutto e perché mi sento come se stesse per fare qualche grossissima stupidaggine? Mi sembra sempre più vicina a rituffarsi di testa nella sua vita precedente per i sensi di colpa dell'aver rovinato la sua famiglia felice (sì, lo so che ha avuto il meno da fare in questo capitolo, ma, sai, nevralgia)
Comunque, per quanto mi abbia dato i brividi è stato un capitolo ben fatto. Doloroso. Ma ben fatto.
Complimenti
Alsha

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Ehi!
Appena ho avuto occasione sono corsa a leggere il nuovo capitolo, che beh, mi ha davvero colpito. Con la gravidanza di Ellie sta davvero andando tutto a rotoli, e come ha detto Riza, é totalmente sbagliato che loro, i Fury, la famiglia perfetta e amorevole per eccellenza, subiscano tutto questo.
Al di fuori di Kain, che ancora non é consapevole e non possiede tutti i tasselli della storia, stanno tutti soffrendo in una maniera atroce: da Ellie e Andrew che si sentono un fallimento sia come genitori che come coniugi, fino a Riza, che vede ancora una volta davanti a sé la possibilità che la sua famiglia vada in pezzi.
Ho però l'impressione che quando Kain scoprirà la verità la situazione non migliorerà e -anzi- finirà per sentirsi responsabile del danno che il corpo della madre ha subito...
Tutta questa situazione mi lascia addosso un sacco di angoscia, e davvero non vedo l'ora di sapere cosa succede dopo.
Il che mi ricorda che anche io dovrei aggiornare, prima o poi. Ma le ultime due settimane le ho passate interamente al grest (e, per motivi di organizzazione, certi giorni lavoravo dalle 8 alle 23) e non ho toccato il PC nemmeno di striscio. Sto cercando di riprendermi e, se tutto va bene, per la fine della settimana riuscirò ad aggiornare.
Ti saluto e spero di sentirti presto!
-Elizabeth

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Ciao tesoro ♥

ma che gioia trovare il nuovo capitolo: quando ci siamo sentite l'altro giorno non speravo davvero che arrivasse così prestamente :P
un signor capitolo, come al solito, che nonostante l'atmosfera decisamente pesante e angst, mi è piaciuto da morire (anzi, in realtà probabilmente proprio per quello)

Dallo scorso aggiornamento torniamo a parlare di gravidanza: dopo quella isterica di Rebecca e il conseguente 'falso allarme' che è servito a riavvicinare lei e Jean, passiamo a una situazione infinitamente più delicata (sto cercando di trattenermi dallo scrivere quanto la figura di Andrew mi sia piaciuta qui, e di farlo più tardi, ma come vedi ho fallito :P).
Non so se riuscirò a spiegare esattamente cosa io stia provando per Ellie... mi fa una tenerezza infinita e mi ci sto immedesimando tantissimo. Anche se io come 'vedute' riguardo aborti et similia sia molto più vicina a Elisa, devo ammettere di aver quasi trovato egoistico il suo (di Elisa) desiderio di mandare avanti la gravidanza a tutti i costi. Quasi come se si trattasse di "accanimento terapeutico" (le virgolette sono fortemente volute per dire di prendere con le pinze questo paragone. Alla fine lei vorrebbe fare anzitutto il bene di Ellie). Se fossi al posto di Ellie mi sentirei esattamente allo stesso modo, dopo tutti gli aborti spontanei che ha dovuto sopportare da sola :'(. La cosa che più mi spaventa è il fatto che questa sia diventata una routine che rende l'ennesima gravidanza destinata a non andare a buon fine come quasi un qualcosa di 'normale', seppur sgradevole. Motivo per cui quando ho letto questa frase "Se tutto va bene… se tutto va bene! Cielo, che cosa orribile da dire!" mi ha fatto stringere tantissimo il cuore: Ellie che si sente in colpa per la maniera in cui il suo cervello tenta di difendersi è... atroce. Tesoro mio. Mi fa malissimo vederla così per una cosa di cui non ha colpa nella maniera più assoluta. E che dire di questo punto:
Voleva odiare quel feto, voleva desiderare che sparisse al più presto dalla sua vita. Voleva impedire a quell’impellente senso materno di diventare ancora più forte di quanto non fosse già. Ma era impossibile: la sua mano prese ad accarezzare quel ventre quasi a cullare il bimbo.
Ellie è veramente fatta per essere madre. Questa frase mi ha uccisa. Quanta umanità. E' spettacolare la maniera in cui stai trattando una tematica così delicata.
Poi l'altra cosa bellissima è la maniera in cui piano piano sta emergendo in questa fic il lato 'oscuro' di ognuno, e qui di Andrew in particolare.

La disperazione con cui Ellie spera che sia suo marito ad accorgersi di quello che sta succedendo è straziante. Ma purtroppo è di nuovo lei a dover fare la prima mossa. Andrew è sconvolto. No. Di più. E non possiamo biasimarlo. Quasi non riesco a biasimarlo nemmeno per la fuga. Come ti ho detto prima, ho amato la sua fragilità e la sua umanità in questo capitolo. La consapevolezza di quello che sta succedendo e il non esserci stato le altre volte per sua moglie (non per colpa sua) lo portano ad andarsene quando invece potrebbe finalmente fare qualcosa. Ed è talmente non da Andrew questa cosa che paradossalmente mi è piaciuta da morire. Ovviamente Riza capisce subito la gravità di un gesto del genere e la sua 'disperazione' l'hai resa benissimo. Sono arci curiosa di cosa farà sì che Andrew ritorni (perchè tornerà, vero?). Saranno i suoi figli a riportarlo a casa? O ci penserà qualcun altro. Quanto servirà a lui ed Ellie per perdonarsi a vicenda? LOL intanto mi sono appena figurato l'arrivo di Suocero in città che incontra Andrew e lo trascina a casa per un orecchio.

Mi spiace un po' per come è stato trattato Kain in questo capitolo: Riza non ha fatto apposta a dargli false speranze: si vede benissimo che gli eventi l'hanno travolta e ha cercato solo di arrabattarsi al meglio. Still...

Bien non mi resta che attendere il seguito con trepidazione e curiosità: voglio vedere come agirà Elisa. Non si arrende certo così facilmente :)

complimenti vivissimi!
un bacione!

Benni

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Ciao mia cara! Le sofferenze dei nostri poveri Fury non hanno tregua vedo. Ho trovato molto realistico il fatto che Ellie decida di andare dal medico costretta da Riza (chissà perché le mamme non pensano mai che la soluzione più ovvia in certi casi sia consultare un buon medico...). Ed è molto realistica anche l'ingenua reazione di Elisa di fronte al fatto che la medicina, nonostante i progressi, abbia ancora dei limiti notevoli. Questo sarà anche per lei un'incontro duro con la realtà, anche se istruttivo.
Qui inoltre c'è la chiacchierata tra marito e moglie che ti avevo richiesto e i due hanno reagito come sempre: Ellie tutta mortificata di far soffrire suo marito e anche preoccupata perché si sente inadeguata come moglie e Andrew che si sente in colpa e una pessima persona. In effetti quindici anni non li hanno cambiati poi molto. Ora non mi spiacerebbe una chiacchierata tra Andrew e Vincent, serve la saggezza del nostro amato capitano di polizia anche se parlare di queste cose con terzi non è affatto facile, chissà che hai in mente tu?
E per finire abbiamo la frittata di Riza. Certo non si poteva granché nascondere la cosa a Kain dopo quello che era successo, ma come dire al nostro piccolino tutta la verità? (Anche perché sarebbe capace di sentirsi in colpa per aver impedito a sua mamma di avere altri figli). In più temo che Ellie si arrabbierà parecchio, ma una famiglia non è davvero perfetta se non si affrontano insieme i problemi.
Aspetto di scoprire i prossimi sviluppi con curiosità e un po' di tristezza (povero bimbo). Intanto ti saluto e alla prossima,
Sweetophelia

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