GoatLord,
trovo che scrivere storie legate a specifiche quest dei videogiochi sia più difficile di quel che sembra perché, anche l'autore in questo modo ha una linea guida da seguire, rischia anche di rimanere troppo attaccato all'esperienza del gioco, finendo quasi per fare un semplice riassunto romanzato della quest. Temo sia un po' quello che è successo qui, ma non saprei dire se deriva più dal contenuto del capitolo o dallo stile che hai usato.
Ci sono elementi nuovi, che sono farina del tuo sacco, come l'approfondimento delle ricerche passate della povera Katria, ma comunque non mi sono sentita coinvolta dalla storia, e non ho percepito davvero la disperazione e l'indignazione di Katria. Usare i pezzi di diario non ha aiutato nella personalizzazione della storia, ma la cosa peggiore sono state, a mio parere, le battute, prese pari pari dal gioco, di katria quando incontra il personaggio che si addentra a Arkngthamz. E vedere il personaggio in questione che incontra un fantasma evidentemente sconsolato e gli risponde "con voce distaccata" aggiunge ancora più freddezza al tutto. Personalmente boccio anche le ultime righe dove Katria cerca di ridarsi speranza, mi sembrano frasi banali e poco confortanti, ma qui si tratta di gusti miei quindi non posso davvero lamentarmene.
Non sto dicendo che il racconto è scritto male, la grammatica è a posto (Anche se è inutile esprimere dialoghi mettendo sia i trattini - sia le virgolette " sia il corsivo, basta una delle tre cose), e certe descrizioni sono molto carine. Ma il tutto, alla fine, sembra appunto solo un riassunto della quest, appena appena romanzato per non renderla proprio una guida di istant gaming.

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