Recensioni per
Crisalide
di Mizurai

Questa storia ha ottenuto 4 recensioni.
Positive : 4
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
01/10/17, ore 13:50

Eccolo lì! Hermaeus Mora! Ah, il Daedra più infido, pericoloso e astuto che il mondo di The Elder Scrolls abbia mai generato. E per questo il più interessante.
Non voglio suonare scortese o cinica, ma l'ottanta per cento dei testi in questo sito è insipido, se non mediocre, e raramente m'è successo di restare emotivamente coinvolta in qualcosa che qui ho letto come è capitato procedendo per questo capitolo: volevi esprimere umiliazione, rabbia, impotenza e l'hai fatto con abilità. Mi sono immedesimata nella piccola protagonista e ho immaginato in lei tutte queste sensazioni, così come la sua incommensurabile tristezza.
Certo è da idioti ancor più che da folli rivolgere un tale patto a un Daedra di quello stampo, anche se si è una bambina seviziata e sola, disperata e inferocita. Ad ogni modo, sono ben intuibili le ragioni per cui Enamor abbia preso una tale decisione.
Come avrai capito, mi diverto molto ad analizzare accuratamente testi che, come questo, mi coinvolgono così profondamente, quindi ho fatto un lavoro simile alla mia precedente recensione, riflettendo su alcuni elementi della prosa che, secondo me, possono essere migliorati o corretti (in alcuni casi, non si tratta che di piccole sviste):
_“piena di se” = “piena di sé”, non dà l'impressione d'essere una persona con molti dubbi esistenziali lol;
_“Quando, una volta calato il sole, la tenue luce di Jode e Jone indugiava sulla superficie dorata delle alte guglie del tempio  rifulgendo opalescente come un riflesso lontano, colmando il mio cuore di una gioia incontenibile” = questo periodo non è completo. Dopo un paio di riletture, ho capito che fosse continuazione del precedente, ma allora non andrebbero divisi dal punto, bensì da una virgola, anche se questo rende il periodo molto lungo. Se preferisci invece trasformarlo in frase autonoma, allora è necessario aggiungere una principale;
_“centinaia di scaffali colmi di tomi sugli argomenti più vari, dalla storia alla botanica, la geografia, l’alchimia, la cucina, la filosofia, la mitologia e molti altri ancora. Spesso, approfittando di qualche distrazione, correvo a rifugiarmi tra quegli scaffali, pronta a viaggiare verso terre sconosciute ed a vivere straordinarie avventure.  Rimanevo lì seduta a terra, con la schiena appoggiata agli alti scaffali” = per tre volte in questo paragrafo viene impiegata la parola “scaffali”. Consiglio di sostituirla con un sinonimo dove possibile;
_“Rimanevo lì seduta a terra, con la schiena appoggiata agli alti scaffali. Leggendo di luoghi che altrimenti mai avrei visitato, di piante che mai avrei osservato, di cibi che mai avrei assaggiato e di persone che mai avrei incontrato” = “Rimanevo lì seduta a terra, con la schiena appoggiata agli alti scaffali, leggendo di luoghi che altrimenti mai avrei visitato, di piante che mai avrei osservato, di cibi che mai avrei assaggiato e di persone che mai avrei incontrato”;
_”un ombra” = “un'ombra”;
_troppo spesso cominci i periodi con il “Ma”: ricorda che, teoricamente, è grammaticalmente errato. La licenza poetica viene ampiamente accettata, entro certi limiti. Quando invece si fa troppo insistente, forse è meglio cercare un'alternativa;
_”Certo che ce ne hai messo di tempo eh serva!” = “Certo che ce ne hai messo di tempo, eh, serva!”;
_”Che sfacciata! come osi rispondere?” = “Che sfacciata! Come osi rispondere?”;
_ “non riflettei alle conseguenze” = “non riflettei sulle conseguenze”;
_ “mi condusse ad una stanza piccola e buia” = “mi condusse in una stanza piccola e buia”;
_”un'urlo” = “un urlo”. Attenta agli apostrofi;
_”dall’alto al basso” = “dall'alto in basso”;
_”ne uomo ne donna” = “né uomo, né donna”;
_”ne una debole” = “né una debole”;
_la virgola e la “e” non sono fatte per convivere, a meno che la virgola prima della congiunzione non si trovi lì per conchiudere una precedente subordinata. Capita talvolta che tu usi virgola ed “e” insieme, pur senza essere di fronte all'evenienza di cui ho parlato. Spesso e volentieri la “e” è al posto giusto: semplicemente, non va preceduta dalla virgola.
E questo è quanto.
Ormai so come funziona efp: il novanta per cento delle storie che vengono cominciate non vedono mai la fine ed è trascorso ormai più d'un mese dalla tua precedente pubblicazione, mentre i primi due capitoli sono stati postati a breve distanza l'uno dall'altro. Il ritmo di pubblicazione si è già spezzato e non c'è persona che lo comprenda più di me: molti inconvenienti possono impedire il proseguo nella scrittura e i lettori di questo sito devono arrendersi alla possibilità tutt'altro che remota di restare a bocca asciutta, davanti a certi racconti incompleti.
Io spero vivamente che tu prosegua e, nel caso ciò non dovesse accadere, sono contenta di aver fatto parte di questo progetto pur per breve tempo.
Au revoir.

Recensore Junior
18/09/17, ore 15:45

Un capitolo diverso dal primo, anche come tempi narrativi. Se il precedente è un'introduzione molto lenta e tranquilla, quasi fuori dal tempo, in questo succede di tutto e di più. Il che è un bene, perché cambia il modo in cui hai affrontato le descrizioni e lo spazio che hai concesso alle emozioni della protagonista. Forse, la sua affermazione più forte è “Sono sempre stata una persona orgogliosa”, perché lascia presagire qualcosa sugli eventuali sviluppi della trama, su che tipo di persona potrebbe diventare in futuro. Intorno all'orgoglio e alla dignità di Enamor girano attorno le vicende che la vedono da cameriera sottomessa ad aspirante apprendista di arti oscure. Potrebbe essere poco credibile il fatto che Enamor, per così poco, si decida ad offrire la propria vita ad Hermaeus Mora (descritto perfettamente in tutto il suo orrore). Però, cambiando punto di vista, si può pensare che un singolo episodio di prevaricazione la porti a riflettere su quella che può essere un'intera esistenza come cameriera di palazzo. E che essendo intuitiva capisca che bisogna cambiare il proprio destino, appunto, e subito.
Mi viene ovvio pensare che due potrebbero essere le scelte per lei: la fuga da Alinor e un percorso sempre più consapevole nelle arti oscure oppure la Gilda dei Maghi, per ottenere un'istruzione che sia almeno formale. È strano che una maga alle prime armi, persino autodidatta, riesca a compiere un rituale di evocazione complesso... però non tanto. Forse Hermaeus Mora intende utilizzare Enamor per uno scopo ignoto, perché ha avvertito il suo potenziale. È l'unica teoria che rende giustificabile una “risposta” così diretta all'evocazione, almeno per me. (Sì, in quello che leggo tendo a metterci molto di mio, scusa!)
Spero di rileggere Enamor molto presto!