Recensioni per
On the Wire
di Arny Haddok

Questa storia ha ottenuto 11 recensioni.
Positive : 11
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
28/09/17, ore 09:51
Cap. 8:

L'innocenza di Lestrade mi fa sorridere quasi... "è scomparso un ragazzo" dice al commesso del negozio e io continuo a non afferrare il punto. Non è scomparso un ragazzo, un giovane uomo se n'è andato da casa perché in rotta col padre. Se Lestrade non fosse Lestrade, ma fosse un'altra persona direi che la sua insistenza su questo caso c'entra col voler fare carriera nella polizia. Dopotutto, risolvere brillantemente un caso come questo potrebbe servire a passare di grado, ma il fatto è che non ce lo vedo davvero Greg a comportarsi in questo modo. Direi più che altro che sta venendo attirato in una trappola su un "caso" che non è un caso. Anzi che non è niente di niente... e una volta trovato John cosa potrebbe mai fare? Riportarlo a casa? O fargli la morale perché fa preoccupare i genitori? Non so, continua a sfuggirmi qualcosa in tutto questo.

Riguardo a Irene e alla parte finale preferisco non pronunciarmi, perché ho diverse idee e tutte quante vaghe, quindi aspetto che la cosa si chiarisca maggiormente. Vorrei dire qualcosa su Moriarty e sulla parte centrale. Beh, lui è odioso e questo mi pare ovvio. Certo la sua presenza in un ambiente che dovrebbe essere, per quanto possibile, familiare, mi disturba parecchio a livello emotivo e fosse per me lo farei fuori subito. Ma il modo in cui disturba Sherlock e come abbiamo visto, insinua cose nella sua mente, è molto nel personaggio. Sherlock si droga ma non ha un motivo apparente per farlo, un po' come nei romanzi o come nella serie. Non c'è una forte dipendenza dietro, né una motivazione solida e coerente. Lo fa e c'entra Andrew, ma forse c'entra la sua emotività e il non saper gestire un dolore. Mi pare chiaro che Andrew fosse più di un maestro o di un istruttore, ma che fosse una sorta di padre per Sherlock. E c'è una ragione per cui le parole di Mycroft hanno poca presa e non riescono mai a convincere Sherlock del tutto. Mycroft dà a Sherlock una risposta logica e chiara: hai perso il tuo maestro, sei triste. Logico, ma poco emozionale. Poco partecipe del dolore e molto poco empatico, esattamente come è Mycroft Holmes. In tutto questo c'è John, che afferra le cose molto meglio di quanto non ci riesca Mycroft e che si offre di aiutare Sherlock nei suoi momenti tristi (li chiamo così, ma forse è riduttivo il termine che ho usato).

Ho letto nelle note finali che sei dubbiosa sullo sviluppo della Johnlock, non mi preoccuperei troppo di questo. Più che altro, quello che sto notando, è che i due hanno davvero poco tempo insieme. Questo perché la storia è scritta con un narratore esterno e quindi non c'è mai un intero capitolo dedicato a loro e che si concentra completamente su di loro. Non è affatto un problema, ma forse è un qualcosa che contribuisce a uno sviluppo più lento del loro rapporto. Almeno... da fuori lo percepisco in questo modo.

Koa

Recensore Junior
27/09/17, ore 19:37
Cap. 8:

Ehi ciao! Io sono Leila, sicuramente non avrai mai letto niente su di me perchè non ho una cosí grande fama nei fandom, escludendo quello di Undertale, e raramente lascio recensioni. Comunque ci tenevo tantissimo a dirti la mia sulla storia che stai scrivendo e CHE MI STA PIACENDO TANTISSIMO! Veramente sei molto brava a scrivere e seguo questa storia con interesse fin dagli esordi. A proposito! Io mi proporrei come beta, potrei andare bene? Sempre se vuoi, eh. Ancora una volta ti faccio i miei complimenti e ti assicuro che continuerò a seguire questa fanfiction.
FORZA!

Bye!

Leila la grande
(Recensione modificata il 27/09/2017 - 07:39 pm)
(Recensione modificata il 27/09/2017 - 07:39 pm)