Recensioni per
Sopravvivere
di _FallingToPieces_

Questa storia ha ottenuto 5 recensioni.
Positive : 5
Neutre o critiche: 0


Devi essere loggato per recensire.
Registrati o fai il login.
Recensore Master
30/06/18, ore 17:27
Cap. 1:

Ciao Silvia, sono Arianna.

Non ti conosco molto bene e ho provato a leggere qualcosa di tuo.
Ti faccio tanti complimenti per la scrittura del testo, penso non sia stato facile trattare un tema così vicino alla tua persona e in un modo così realistico e diretto.
Durante la lettura ho immaginato ogni singola scena e devo confessarti che mi hai emozionata tantissimo.
Di fronte al "come stai?" mentiamo tutti spudoratamente, perché alla fine lo stare realmente bene, avere "tutto a posto" penso sia solo una bellissima, allegra, spensierata illusione. Non va mai tutto completamente bene, ci sarà sempre quel qualcosa che non quadra, quel senso di insoddisfazione.
Mi dispiace, te lo dico dal profondo del cuore, per ciò che hai dovuto passare - letteralmente - sulla tua pelle.
Non arrenderti mai.

Complimenti,

Arianna

Nuovo recensore
17/01/18, ore 16:40
Cap. 1:

A volte non riusciamo mai a superare il dolore e talvonta non riusciamo neanche a capire da che cosa derivi questo sentimento.
Il dolore è una fase che tutti noi, nella vita, dobbiamo affrontare. Nessuna persona è mai veramente felice. È solo l'illusione di poter comprendere i nostri pensieri e di iniziare ad amare la vita.
Amare.
Che bella parola. Come un sussulto, un respiro, liete, calmo, dolce.
Amare.
Amare che a pensare fa rima con Odiare.
Perché in fondo sei tu a decidere se amare od odiare la vita.
Amare, come se fosse veramente comprensibile questo sentimento.
Odiare, come se fosse veramente rude questo sentimento.
Ma alla fine è solo il modo in cui ti approcci, il modo con cui visualizzi le cose, il modo con cui le senti, le tocchi, le dimostri.
E quindi perché odiare ed odiarsi, quando lì fuori c'è qualcuno che ti vuole bene, che ti ama, che ci tiene?
Perché odiare e odiarsi, quando puoi amare ed essere amata?
Perché rinunciare, quando puoi combattere e cambiare il mondo?
Perché rinunciare sapendo che in fondo non sei sola.
Che c'è qualcuno che ti guida, che ti aiuta, anche quando pensi che tutto sia finito.
Perché sopravvivere, quando dovresti solo vivere?
Un abbraccio,
Tua Serena.

Recensore Master
21/12/17, ore 17:24
Cap. 1:

Molto Bella ♥ E' stata toccante, profonda e...Non breve. Esattamente, l'ho apprezzata anche perché non è stata un'opera breve, poiché nonostante io adori leggere scritti di scarse righe questo l'ho divorato quasi subito. Sono stata travolta così tanto dalla prima lettura che ho voluto ricominciarla per godermi al meglio i punti salienti. Parto subito col dire che Ginevra è un nome che Adoro ◕‿◕ Anche il modo in cui l'hai rappresentata mi ha affascinata non poco. Un'altra cosa che mi ha molto colpita, oltre alla vicenda scritta, è stata la tua nota finale. Ho compreso perfettamente ciò che hai provato. Anche a me capita di sentirmi parecchio confusa quando scrivo e/o rileggo ciò che pubblico. Non ritengo affatto che tale One Shot non sia capibile o che non abbia senso, anzi...Ha un significato molto profondo, che solo chi possiede una forte empatia (o ha avuto modo di trovarsi in tale situazione) è in grado di comprendere e, in un certo senso, accettare. Sono contenta che l'hai scritta. Grazie per averla condivisa con noi!
Un Abbraccio ☆☆☆

Recensore Veterano
05/11/17, ore 17:03
Cap. 1:

Ciao... Ho deciso di passare a leggere qualcosa di tuo e questa storia mi ha incuriosito molto. L'inizio ,proprio la prima parte scritta in corsivo, è molto profondo e penso che ognuno di noi almeno una volta abbia detto di stare bene quando invece bene non stava proprio. Certe volte e certe cose sono così personali, così intime, così dolorose che non riusciamo a condividerle con nessuno, né con gli amici, né con i parenti, né soprattutto con gli estranei. È un dolore nostro, personale, che nessuno può capire, neanche quelli che ci conoscono da una vita. E poi diciamoci la verità? Molti di quelli che ci chiedono "come stai? " non vogliono davvero saperlo, lo so è triste, ma è la verità. Si chiede come stai per formalità e per formalità si risponde che si sta bene... Anche quando bene non si sta, esattamente come Ginevra, che soffre dentro, che è stanca di sopravvivere e non di vivere. Mi è piaciuto tantissimo il gioco di parole tra sopravvivere e vivere, le parentesi e la differenza sottile, ma sottolineata in maniera elegante, tra i due verbi: sopravvivere e vivere. Quanti di noi sopravvivono ma non vivono? Molti, troppi. Per fortuna Ginevra però non sembra essere sola e la sua amica Alex vuole davvero sapere come sta, vuole davvero sapere se fa così male e non per i tagli, vuole sapere se fa così male vivere! Bellissima la decisione di iniziare una sfida, e non una sfida per la sopravvivenza. Una sfida per la vita! Spero proprio che Alex la aiuti a vedere il meglio, il meglio di lei e della vita, e che insieme inizino a vivere veramente. Molto bella la tua storia, ogni parola scelta attentamente e la descrizione così sensibile e discreta di un problema profondo e drammatico. Peccato che sia completa, avrei tanto voluto leggere un continuo! È stato emozionante, a presto

Recensore Master
24/10/17, ore 18:25
Cap. 1:

Ehi, tesoro mio, perché non mi hai detto che avevi scritto questa bellissima storia? Sarei venuta a recensirla prima! Ero entrata nel tuo account per leggere il capitolo 12 di "Blue Water High" e scorrendo con la freccia e leggendo sulla Barra Braille, ho visto un titolo che non ricordavo. Ho letto la trama, e ho deciso di entrare, leggere e recensire.
Sento questa storia molto vicina. £Sopravvivere, sopravvivere, sopravvivere". Quante volte ho ripetuto questo verbo nella mia testa! Quante volte, in questi ultimi tre anni, mi sono detta che stavo solo spravvivendo, non vivendo. La mia psicologa dice il contrario, dice che ora sto vivendo e soffrendo, ma io non ne son oconvinta. Fa troppo male, questa, per essere considerata vita. E al momento fa pure troppo schifo. Capisco bene i sentimenti di Ginevra. Lei ha ragione, "Come stai?" è una domanda alla quale non è facile rispondere. O meglio, lo è, se si dice una bugia. Se invece si dicesse la verità, sì, ci sarebbero quelli, a mio avviso stronzi e insensibili, che si allontanerebbero. A quanto ho capito lei ne ha conosciuta di gente così, e anch'io. Persone che magari hanno cercato di aiutarla, ma l'hanno fatto nel modo sbagliato, affossandola ancora di più, e forse non rendendosene nemmeno conto. Comprendo molto bene anche questo.
"Ho provato a farla finita. O almeno lo ripeto a me stessa, quando cerco di convincermi che sono a un punto morto e non mi importa più di nulla. O quando, stupidamente, ho bisogno di conferme perché mi sento quasi in torto, come se non avessi il diritto di essere depressa.
Lo ripeto, che ho provato a farla finita, ma alla fine ho provato davvero? Lo desideravo davvero?
Probabilmente no. Probabilmente spero ancora che le cose possano risollevarsi, che la vita possa regalarmi momenti di gioia e che io, proprio io, potrò cambiare e non sentirmi più così sfiduciata, così negativa, così sbagliata."
Okay, è ufficiale: questa storia parla un po' anche di me. E' importante avere la speranza che le cose possano cambiare, e sono contenta che Ginevra ce lìabbia ancora, perché significa che è forte. Solo chi smette completamente e per sempre di sperare muore davvero, almeno nell'anima. E lei non lo sta facendo, ed è una cosa bellissima.
La descrizione del momento in cui si taglia mi ha fatta quasi sentire male. C'è stato un momento in cui mi sono detta:
"No, io non ce la faccio, devo smettere di leggere, mi fa troppo male continuare!"
Ma poi ero troppo curiosa, e quindi ho proseguito, cercando di fare dei respiri profondi per tranquillizzarmi.
Alex è una ragazza dolcissima. Comprendo ciò che prova, so cosa significa avere paura di perdere qualcuno. Però non so se io sarei mai arrivata a dire che avrei usato la lama su di me. Credo che nel profondo del suo cuore Ginevra non voglia che Alex se ne vada, e che non desideri che soffra anche lei. Tuttavia, sapere che c'è qualcuno che si preoccupa per lei, che cerca di comprenderla, e che llo fa a tal punto, l'ha commossa nel profondo. Lei aveva bisogno di quelle lacrime, aveva bisogno di sfogarsi e di piangere.
Ginevra ha ragione: non è vivere che fa male, è sopravvivere che fa male. E sì, concordo, fa veramente schifo, e scusa la parolaccia, ma secondo me sopravvivere a volte è una vera merda.
Alex sembra essere lìunica che vuole cercare di alleviare il dolore di Ginevra, anche se non si è ben capito da cosa sia causato. E sono sicura che le due ragazze si faranno forza, e che riusciranno a togliere quelle parentesi e quel "sopravv", lasciando solo la parola "vivere", e aggiungendo magari la parola "felici", o "felicità", o "serenità". Lo auguro ad entrambe di tutto cuore.
Non so che altro dire, perché in pratica hai già detto tutto tu. E poi ti conosco, ti voglio un bene dell'anima, so cosa stai passando e tu sai cosa sto passando io, quindi siamo consapevoli entrambe del fatto che mi ritrovo molto in questa storia. Per questo credo non ci sia bisogno di aggiungere altro.
Sappi che questa OS mi è piaciuta tantissimo! La sintassi è perfetta, non ho trovato errori di alcun tipo, né ripetizioni, né nulla che non andasse, quindi davvero, non è scritta male o altro.
Ah sì, dimenticavo di dire che mi attira molto il fatto che Ginevra abbia un quaderno/diario nel quale sfogarsi, perché sicuramente quella è una cosa che la aiuta, come aiuta molto me, difatti mi ritrovo nella storia anche per questo motivo.
Hai fatto benissimo a sfogarti scrivendo di Ginevra, se ne sentivi il bisogno. Anzi, continua a farlo ogni volta che te la sentirai, perché credo che sia terapeutico. Comprendo la confusione che provi dopo averla scritta, ma ti assicuro che se ne scriverai altre, se ti sfogherai ancora e pubblicherai, alla lunga fare questo ti aiuterà a sentirmi meglio. Lo dico per esperienza personale. Magari quella bella sensazione non durerà molto, ma ci sarà, prima o poi, te lo assicuro. E un giorno starai meglio, Silvia. Starai meglio, come starà meglio Ginevra. Ed io ti aiuterò ogni qualvolta avrai bisogno.
Ho scritto questa recensione anche pr farti capire ancora di più che ti voglio restare accanto, e spero che questo commento ti faccia piacere e ti tiri un po' su.
Ti voglio bene!
Giulia