Bene, finalmente riesco a leggere questa storia che mi hai fatto sudare XD.
Volevo partire con i pregi e poi andare ai difetti, ma butterò tutto in un calderone alla fin fine.
Ho apprezzato molto l'atmosfera, i ritmi rallentati, morbidi. A tratti sembrava davvero lo scorrere di una corda sulla pelle. Il gioco comincia molto prima, da quegli sguardi scambiati alla mostra, alle battute, lo sfiorarsi... Ecco, sinceramente questo è stato sia un pregio che un difetto: l'erotismo c'è, l'idea di una corda che scorre sulla pelle, il fruscio; la sua consistenza sono presenti, ma in maniera paradossale si avvertono di più quando non ci sono corde di mezzo. Tutta la parte della mostra è paragonabile alla corda che prima si appoggia sulla pelle, scorre e poi si stringe come un cappio, ma dopo, nel momento preciso della legatura, questa sensazione si perde, come se lo sforzo di mantenere e creare la tensione precedente venisse meno e decidessi di lasciarla costante, invariata, senza raggiungere quell'apice necessario a mostrare il totale abbandono di una legatura.
In questo, la legatura l'hai gestita bene: sono chiare le sensazioni provate, la tensione erotica è costante, quasi soffocante, ma ti dirò: se non avessi visto la foto sotto in anteprima e non avessi saputo che avresti usato quella tipologia di nodi, non sarei riuscito a immaginarmi quale disegno Sasuke avrebbe realizzato. La legatura non è visibile al lettore: si percepisce, si sente, ma non la vedi e, considerando che Naruto stesso ha visibili i nodi davanti agli occhi, non descriverla accuratamente è una grande perdita di tensione. La legatura doveva essere l'apice, il clou della scena; nel momento stesso in cui si lega e si scelgono dei nodi idonei al corpo della persona, nel momento in cui pieghi la corda... quello è l'attimo in cui lo Shibari si realizza nell'ambito fetish. Non è solo il risultato finale che conta, ma quel momento di totale, completa fiducia tra rigger e bunny.
Non che non ci sia nella tua storia; è chiaro un fidarsi da parte di Naruto e una padronanza totale della situazione da parte di Sasuke, ma manca quell'attimo speciale, quella scintilla che acuisce il tutto. Non so trovare un altro modo per spiegarlo, quindi spero che si sia compreso quello che intendo.
Altro punto:
Sasuke sorrise e tenendolo per una spalla, risalì fino ai capelli, tirandoli appena indietro e scostandolo dal proprio viso: le iridi nere brillavano.“Ti avevo detto di non fare cose stupide.” ma la voce era roca.
Sasuke inarcò un labbro, l'eccitazione nell'aria era quasi soffocante e quella sarebbe potuta diventare una sessione pericolosa: doveva mantenere la calma, senza lasciarsi trasportare troppo.“Dovrai ascoltarmi attentamente, senza sciocchezze o sfide. Devi fidarti di me.
<span 0,="" 0)\"="">“Non avere mai,” gli soffiò basso, ignorando la provocazione “mai timore di dirmi Basta.”
Queste non valgono come spiegazioni sulle norme di sicurezza). Dicevo, sorvoliamo sul fatto del mancato spiegone, ma proprio in virtù di questo, Naruto ha fatto l'idiota - consapevolmente - e Sasuke non lo ha buttato fuori. Davvero? Il coinvolgimento va bene, ma in questi giochi si mette al rischio la sicurezza (a volte anche la vita se i nodi vengono fatti attorno al collo), quindi non esiste che il rigger permetta una cosa del genere. Io non sono un Nawashi, ma mi capita alle volte di utilizzare strumenti da legatura e in quel caso se la persona che lego osa fare un movimento non autorizzato, senza avvisarmi prima in qualche modo (vedi il tipico respiro prima di starnutire, per dire, o i segnali fisici che precedono uno spasmo, ma anche che ha bisogno di muovere una gamba per un crampo e non mi avvisa che sta per farlo verbalmente), la prima cosa che faccio è mettere via baracca e burattini e interrompere lì il tutto, perché in tal caso o il partner non ha compreso le dinamiche del gioco, o non sono stato tanto bravo da mantere il controllo totale, o semplicemente non è il momento/giornata adatto. Resta il fatto che si mette a rischio la salute del bunny e l'integrità del rigger. Un errore comprensibile da chi non è nell'ambito (perché, parliamone, Naruto che fa una stronzata del genere è IC da morire!), ma la reazione di Sasuke di continuare non è plausibile a livello generale: è un nawashi esperto, non il primo idiota che si diletta con le cordicelle. Al massimo avrebbe bloccato il tutto e poi ripreso in mano più tardi - dopo il suddetto pippone sulla sicurezza - il gioco, anche se per l'IC del personaggio sarebbe stato più plausibile un: quella è la porta, sparisci.
Questa credo sia stata la cosa che proprio non ho apprezzato.
Il resto... Il resto è veramente bello. Come ho detto, mi piace l'atmosfera, mi piace anche la gestione dei ruoli, in qualche modo. Non ho trovato piacevole il continuo e unico riferimento agli sguardi (occhi blu, sguardo, ecc...). Non è solo visivo, ci sono suoni, odori particolare, ecc., ma ti sei concentrata solo su quello e il continuo, costante, paragone con la lava, il blu e il fuoco alla lunga diventa stucchevole. Per contro, la voglia di contenere l'energia di Naruto da parte di Sasuke era palpabile e molto ben gestita.
Un punto in più: ritorno sulla faccenda della legatura, le corde producono determinate sensazioni anche a seconda della fibra, ma sono tutte - di solito - cerate. Questa è una sensazione che non hai approfondito; non c'era il tatto, ancora una volta la vista ha trionfato su tutti i sensi (e qui la mancata descrizione dei nodi è stata un danno enorme) e l'esclusione di quella che è la percezione primaria dopo il suono della voce in una sessione di Shibari è stata un deterrente per l'accrescimento della tensione.
Per il resto, è un buon lavoro Alessia, ma si nota tanto che non hai provato a realizzare i nodi a casa e la paura di allentare la tensione costruita. La storia è bella, coinvolgente, ma pecca di quell'ingenuità di chi non è nell'ambito (e qui scialla) e di una certa paura nel ritrovarsi a gestire un argomento che non si conosce appieno (e qui comprensibile), però... si sente. Si sente questo timore, si sente il tuo bisogno di restare in una safe zone di quello che sei riuscita a capire dalle varie documentazioni, senza buttarti a capofitto, senza abbandonarti.
Non hai osato fino in fondo, probabilmente per paura di sbagliare, ma mi è dispiaciuto. BDSM è anche e soprattutto osare per superare i nostri limiti e questo dovrebbe valere anche per la scrittura. |