Recensioni per
Pensavo che l’amore fosse eterno e avevo torto
di tixit

Questa storia ha ottenuto 82 recensioni.
Positive : 82
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
05/02/18, ore 20:51

Che capitolo, Tiziana... onestamente, è il più bello di tutti, se la batte con uno dei primi, quello in cui Sigyn scende nella cripta, e forse non è un caso che anche qui s'intrecci il suo dolore alla piccola tragedia che ha colpito i suoi genitori. Qui però inizialmente riprendi suggestioni del romanzo epistolare, guidandoci allo stesso tempo, come in un film, in una serie di immagini e di spezzoni che danno proprio l'idea del passare del tempo, con una ''telecamera ''puntata su Palazzo Jarjayes e una a Versailles.
In una sorta di malinconico parallelo, assistiamo così al dolore sottile di Sigyn, che finisce per preoccupare un po' tutti, persino quella perfidona di Josephine, e alla vera e propria depressione di Marguerite, legata alla morte di quel figlio che ha segnato indelebilmente la sua vita e il suo rapporto con Augustin. In quest'ultimo assolo dai il meglio di te, specie nell'amaro passaggio in cui lei si domanda cosa resti dell'amore che le infiammava il cuore in gioventù. Toccanti e dolcissimi anche i momenti di intimità tra sorelle, finalmente Oscar lascia trasparire, seppur a modo suo, tutto il suo affetto per Sigyn. Il momento della lettera risolleva un po' gli animi, ma il punto è: ma a quale mademoiselle sarà indirizzata? Propenderei per Sigyn, ovviamente... ma non è detto!
Un bacio e a presto
(Recensione modificata il 05/02/2018 - 08:55 pm)

Recensore Master
28/01/18, ore 21:11

Il messaggio è arrivato forte e chiaro, la solitudine avvince tutti e tutto ma fra le righe serpeggia una lieve speranza legata all'amore che ognuno di loro prova per l'altro. L'inverno gela e pone tutti in attesa ma poi tutto riparte e ci si ritrova. Un grande abbraccio

Recensore Master
28/01/18, ore 21:08

La prima lettera di Sigyn, quella indirizzata al nonno, è la più divertente.
Joséphine è un coccodrillo acquattato in un'ansa del Nilo.
André è una damigella delicata ed è comandato a bacchetta ed a mestolate.
Oscar è un drago cucciolo, con le scaglie dorate, pasticcione e simpatico che disprezza gli interessi femminili, pur avendone di altrettanto bizzarri.
Sigyn ha rapito il giardiniere.
Sono tutte frasi molto divertenti ed ironiche.

Il guaio di Sigyn, però, è che scrive a tutti, ma non spedisce mai ad alcuno. Credo che le sue lettere siano più una sorta di diario e di sfogo personale, che delle missive vere e proprie.
Si tiene tutto dentro e ciò le porta guai, perché si creano dei fraintendimenti.
Parlare è rischioso, perché si può essere equivocati e qualcuno potrebbe anche strumentalizzare le parole o andarle a riferire a qualcun altro. Non parlare è altrettanto rischioso.
Sigyn è fra l'incudine e il martello, ma anche lei ci mette del suo, restando alquanto passiva ed irresoluta.

Madame è in preda ad una bella crisi.
Credo che Sigyn, quanto ad irresolutezza ed a farsi dei problemi grossi come macigni, abbia preso da lei.
Si sente inutile in generale, in difetto verso il marito ed in colpa verso le due figlie minori e, forse, anche verso Joséphine.
Dice di non servire ai vivi. Che stia meditando il suicidio?

Oscar offre alla sorella di andare a Sèvres, ma non a Versailles. Proprio non vuole incontrare la madre.
E' gelosissima della sintonia che si è creata fra Sigyn ed André e non gradisce di essere esclusa. In fin dei conti, è l'erede del casato, ma la sua particolarissima esistenza inizia e termina in un microcosmo di quattro persone.
Chi sa se è più possessiva nei confronti di André o di Sigyn. Forse, lo è nei confronti entrambi e non tollera di essere messa da parte e di non stare sempre al centro dell'attenzione.

Recensore Master
28/01/18, ore 12:31

Madame e Oscar sono agli antipodi: la prima una vittima della sua epoca, la seconda un paradosso vivente!