Ciao!
Ancora vita di campeggio, sì, ma è davvero interessante gettare uno sguardo diverso su un ambiente che, per forza di cose, la Rowling ha lasciato un po' in penombra.
Mi piace molto come stai delineando la società dei Purosangue, con tutto questo intreccio di intrighi, conoscenze altolocate, alleanze strette a mezza voce e frasi da interpretare... è proprio un ambiente in cui bisogna nascere e crescere, non è qualcosa che si può imparare e improvvisare da grandi. Ci credo che il disprezzo per i Nati Babbani è così grande, tra i Serpeverde: questi poverini dovrebbero fare una fatica immensa per riuscire ad inserirsi, e in ogni caso non arriverebbero mai ad assorbire davvero tutti i dettagli "nobiliari".
Povero Draco, visto da un gruppo di ragazzi più grandi fa davvero un po' pena: cerca di riempirsi la bocca col nome di suo padre, ma è sostanzialmente molto solo (e immagino che a quattordici anni incontrare i compagni di scuola più grandi mentre si è soli e in compagnia solo della propria famiglia non dev'essere il massimo). Mi piace l'idea che sia Liam quello che va più d'accordo con Draco, con lui ha sempre un po' l'aria da fratello maggiore.
Mi è piaciuta moltissimo l'idea dei falò incantati per intrattenere grandi e piccini: è sempre bello vedere qualche usanza e curiosità della comunità magica!
Il modo in cui Euriale zittisce Olivier è fantastico, per un attimo ho temuto davvero che potesse faticare a controllare il suo potere (ma insomma, ha pur sempre studiato con Piton, non avrei dovuto avere nessun dubbio!).
Madeline mi fa un po' di tenerezza: immaginavo che sarebbe arrivato il momento in cui si sarebbe sentita un po' sola, schiacciata in mezzo alla felicità dei suoi amici innamoratissimi.
Ah, è vero, che nostalgia: sembra proprio passato un secolo dal duello organizzato da Vitious, come sono cresciuti ormai questi ragazzi!
A presto! |