Ciao!
Come vedi era questa la storia che avevo adocchiato :)
Non seguo molto l'anime, ormai si è fatto troppo lungo per me; ma se facendo zopping mi imbatto in una puntata la vedo più che volentieri. In questo modo non è che io capisca molto la trama però l'essenziale lo colgo lo stessoXD
Insomma, io sono per le coppie canon, vuoi che la pigrizia fa parte di me e non vado troppo lontano con le ship, quindi Shinichi/Ran sono una visione che spero di poter vedere un giorno (intendo nel finale, quando lui - si spera - torni definitivamente) però... c'è un però. In ogni anime che si rispetti c'è sempre quel personaggio più ambiguo, complesso, con i suoi chiaro-scuri che affascina per i suoi silenzi e non detti. In questo è Ai. E io ho sempre pensato che ci fosse un sentimento che lei nasconde nei confronti di Shinichi. Ed ecco perché ho adorato questa os.
Non hai stravolto nessuno personaggio, soprattutto non hai stravolto quello di Shinichi, e mi hai regalato un'introspezione a tutto tondo sulla sfera sentimentale di Sherry.
Non ho trovato alcun errore grammaticale. Curi davvero tantissimo le tue storie, e si vede. Mi piace questo. Vorrei riuscirci pure io, invece a me qualche refuso sempre scappa; anzi, a ogni nuova lettura ne esce sempre uno nuovo :(
Un po' non ho capito bene l'impaginazione. Ho capito che centralmente ci sono quei paragrafi che si ricollegano a qualche battuta scambiata con Shinichi nel passato, però siccome la narrazione è fluente con il resto e continua con i pensieri e l'introspezione presente di Ai, secondo me non era necessario questo stacco. Comunque si tratta di gusti, se proprio devo trovare il pelo nell'uovo.
Mi è piaciuto moltissimo lo stile, lo trovo ancora più curato e completo delle altre storie che ho letto scritte da te. E' la storia che più ho preferito da questo punto di vista. Vuoi che c'è quella nota conflittuale che a me piace sempre e che tu hai reso perfettamente, dosando molto bene il tono della os, vuoi perché ho trovato una cura completa nell'introspezione, profonda, indagatrice, che va a esaltare le varie sfumature del personaggio; vuoi perché ho amato il modo in cui hai dosato le pause con una punteggiatura pressoché perfetta e i punti di sospensione messi nel punto giusto, con quella nota sempre sospesa che qui stava benissimo. Insomma, hai fatto un lavoro ottimo, curato e gradevole. Poco c'entra, ma mi è piaciuto molto anche il font.
Personalmente, il narratore in prima persona lo uso solo quando la storia è improntata nei flussi di coscienza o è molto introspettiva, quindi ho apprezzato moltissimo che qui tu ne abbia utilizzato uno di questo genere. Rende le emozioni più vive e permette al lettore di immedesimarsi in questo contrasto tra "libertà" (un concetto che assume più di un significato, secondo me) e "addio" e "amore".
Ho amato tantissimo la citazione, sappilo. Amo segnarmi quelle più belle, e questa andrà a finire nella lista. E' davvero molto bella e, aggiungo, è stata talmente ben inserita e si adatta perfettamente al tuo stile e al personaggio di Ai, che non ho notato che non era parte originale del tuo testo.
Il tema della libertà è stato molto ben affrontato. Mi immagino Ai partire alla fine di tutto, quando ritrova la sua libertà, quando è finalmente libera di costruirsi una sua vita, e forse non più come bambina. Ma non è solo questo il modo in cui lo hai sfruttato, c'è anche un'altra sfumatura, molto più importante.
Ai conquista, anzi va alla ricerca della sua libertà da Shinichi, dall'amore che prova per lui e che non è corrisposto, o che comunque non troverà mai posto per svilupparsi. Lo lascia andare, e lasciando, rassegnandosi al fatto che per lui esiste solo Ran come possibilità, libera anche se stessa, anche se il dolore nostalgico di quel sentimento resterà.
Ho amato, soprattutto, le caratterizzazioni. Credo di avertelo accennato all'inizio di questa recensione, ma adesso ne parlerò in maniera più approfondita.
Su Ran non credo di dover dire molto, semplicemente faccio questa considerazione: Ai ha ragione, lei è pura, talmente pura che lo ha aspettato per tutto questo tempo, nonostante il dolore e la preoccupazione e la solitudine e i mille dubbi. Lei è come Shinichi, in un certo senso: la sua unica strada è lui. Al suo posto, lo avrei mandato a quel paese o lo avrei almeno steso, come minimo; ma questa è la mia visioneXD un po' estrema, lo so u.u
Shinichi! Ah, adoro e allo stesso tempo vorrei strozzare la sua stupidità. Una frase sopra tutte lo descrive perfettamente bene: Tu, grande detective, non hai mai saputo vedere dentro il cuore di una donna. -> Shinichi è un detective, nessun mistero è irrisolvibile per lui. Il suo mondo è fatto di cattivi e il suo modo di vedere è bianco o nero, giusto o sbagliato. Ma quando si tratta di sentimenti... un bambino è più intuitivo di luiXD E a molto da imparare dai suoi amici di scuola (intendo Ayumi e gli altri). Ed ecco che non si accorge di nulla, dimentica come Peter Pan (susa l'associazione) dimentica il bacio di Wendy, non coglie l'amaro che c'è nella domanda di Ai «Così che tu possa correre da Ran?», e sorprende con quell'abbraccio per poi sparire dalla banchina, correndo sempre da lei (non rimane manco ad aspettare che il treno parte, idiota!, ma anche questo è tipico di lui. Mi ha ricordato la prima scena della prima puntata. Prima regola, qualcuno dovrebbe dirgli: mai andare via prima di una donna). Attraverso la mente di Ai, hai caratterizzato molto bene il suo personaggio.
E arrivando alla protagonista, sono d'accordo su tutta la linea con la sua caratterizzazione, dal modo in cui hai dipinto la sua parte più fragile, quella mancanza di costanza con cui si esprime. Appare fredda e poi si concede quegli scoppi, tra rabbia, arroganza e fragilità. Usa sempre quel tono freddo e distante, disinteressato, ma a volte si sente l'amarezza, la malinconia, la paura e il dolore nella sua voce; e sono questi sentimenti che traspaiono da questo testo. Sei stata davvero molto brava.
Complimenti! :)
A presto!
P.S. Ho ascoltato la canzone solo mentre recensivo, ma è bellissima ed è perfetta per questo addio, questa partenza e questo nuovo inizio, segnato dal dolore dalla perdita ma soprattutto dalla voglia di essere forti. Ai è fatta così, dopotutto: non si lascia spezzare. Ma è emblematico comunque il momento in cui Shinichi abbandona la banchina per correre da Ran. Mi ha stretto davvero il cuore.
Infine, cosa che avevo dimenticato di commentare, il titolo. E' semplicemente perfetto. Mi piacciono i titoli lunghi quando introducono un'os introspettiva, e questo ha la giusta melodia per questa os. Lungo a sufficienza, racchiude tutto ciò che c'è dentro, persino quel tono malinconico e dolceamaro. L'addio che si scambiano e ciò che Shinichi a rappresentato per Ai: una maledizione, poiché lui è stato la causa di molti silenzi lacrime e dolori, ma anche una benedizione, perché l'ha salvata e in più modi diversi secondo me. L'ha salvata fisicamente in più di un'occasiona, ma soprattutto l'ha salvata da se stessa, dalla rabbia e dalla solitudine a cui era destinata, regalandole una sorta di famiglia e dei valori per cui lottare e perseguire la sua giustizia. :) (Recensione modificata il 20/07/2018 - 08:31 pm) |