Recensioni per
M'illumino d'immenso.
di Deliquium
Il sospetto, che sorge naturale, sempre sogghignando, è che ci siano seri problemi con l'impianto elettrico del Santuario. O che tutti abbiano comprato le lampadine al risparmio e – come dicono i barbari – you get what you pay for. |
Oggi faccio lo Spirito Assoluto, tutto Hegeliano, e finalmente mi (ri)manifesto. Alla buon'ora, dirai tu – giustissimamente – ma sai anche che sono una lentona... |
Muoio! Questa scena è esilarante. Saori, con tutta la sua compostezza, e Dohko, che pur nel suo giovane corpo si comporta come il vecchio maestro di Goro Ho, sono una coppia fantastica. Lo credo bene che il pensiero di Saori, quando salta la luce, corra subito a qualche altro efferato scherzo dei suoi tanti nemici divini per torturarla mentre i suoi paladini si spaccano le ossa per correre a salvarla. La sua parabola sta tutta lì, in quella frase fantastica che riassume tutta la sua epopea: "Accidenti a loro, e alla loro mania di rapirmi, infilzarmi, usarmi come tiro al bersaglio, infilarmi in un vaso … Quali erano le tue intenzioni, eh zio? Conservarmi meglio?". Fantastico! E Dohko... be', a sua discolpa posso solo affermare che probabilmente non sa come gestire la lampadina perché ai suoi tempi l'elettricità manco esisteva, e a Goro-Ho le novità arrivavano col contagocce pure in tempi più moderni. Quindi ben venga Tatsumi a sistemare la situazione, che questi Santi sapranno spaccare le rocce con le mani, ma quanto a lavori di casa lasciano proprio a desiderare. |
Evviva! Speravo che la risposta al mio commento al precedente episodio fosse un segno dell'imminente pubblicazione di un aggiornamento a questa storia. Non mi sbagliavo, e me ne rallegro. |
Si vede che Aiolia è un Leone. |
Ahahaha! Però, aspetta un attimo... Rullo di tamburi.... Io, una lancia a favore di Aiolia, mi sento in dovere di spezzarla, da non Leone. |
E be', prima o poi qualcuno doveva cominciare a connettere i neuroni e a farsi qualche domanda sulla ragione per cui, una dopo l'altra (e seguendo l'ordine dello Zodiaco, poi!) le lampadine delle Dodici Case abbiano cominciato a fulminarsi. Che sia opera della stessa Atena per osservare la reazione dei suoi paladini di fronte a questa difficoltà e trarre delle conclusioni su quale sarebbe il loro comportamento in battaglia sulla base di questo esperimento? Okay, troppo contorto. Meglio non pensare, come il povero cristo che si è dovuto portare in spalla il mobilio della Quinta sulla bella scalinata che tutti conosciamo. Mi godo il tuo Aiolia in versione eliocentrica. Del resto il Sole è il suo astro di riferimento. Non fa una grinza. |
Ero molto, molto, molto curiosa di leggere questo capitolo che il Segno in questione si presta moltissimo all'ilarità nonostante la sua complessità. |
Questi due sono uno spettacolo insieme. La tua ironia tagliente non ha risparmiato nessuno. Deathy che va dall'analista è un'immagine esilarante. Me lo vedo, il Dottor S., che si sistema gli occhiali sul naso fingnendo distacco mentre l'altro gli racconta le sue perversioni. Geniale. Geniali anche gli incisi, che in quindici parole descrivono un personaggio. Ho adorato Phro quando, in uno scatto di virilità (?), si propone di sostituire la lampadina al posto di Deathy. Il quale coglie - oh, se coglie! - è decide di darsi una mossa. Nella tua flash c'è tutto ciò che adoro in Deathy. L'indolenza, lo scazzo, il disprezzo per le cose e per la vita. Adorabile lui, bravissima tu. |
Più che un cambio di lampadina questo è un regolamento di conti. I due fratelli saranno pure tornati a nuova vita, ma i trascorsi sono ancora tutti lì a reclamare la loro attenzione. Che Kanon abbia messo una lampadina da millemila lumen per assicurarsi di eliminare l'oscurità che aleggia nella terza casa? |
Che tenero questo Aldebaran! Non ha ancora elaborato il lutto per la morte improvvisa della sua bella lampadina. Finché il ricordo di lei è vivo non potrà mai ripiazzarla. Però... che illogico comportamento, il suo. La lampadina fulminata che getta la sua casa nelle tenebre all'improvviso è un cambiamento, e pure bello grosso. Il nostro simpatico bovino dovrebbe correre subito ai ripari per ripristinare lo status quo anziché ammirare le stelle. Ma gli umani, si sa, sono incoerenti. |
Deathmask è tutto lì, in quello sguardo "da doberman tenuto a regime vegetariano". E poi sì anche a tutto il resto, dagli incisi molto meta, all'analista e l'elaborazione del lutto, alla stronzaggine deliziosamente secca di Aphrodite, il tipico amico che nessuno vorrebbe e tutti finiamo col ritrovarci – e se non ce l'abbiamo, un amico così, probabilmente è perché siamo noi quell'amico per qualcun altro. |
Io adoro il tuo diabolico trio. È stupendo, funziona da matti e mi regala delle grasse risate, ma raramente, raramente io mi sono trovata così d'accordo con l'uno e con l'altro. Perché mi piace la pigrizia del tuo Déathy (posso chiamarlo così, vero?) che cerca di appioppare la rogna al primo che passa (Christopher, in questo caso), e mi piace come sia coerente con se stesso, sbolognando anche il suo essere bastardo sul fatto che gli è morta mammiiiiinaaaaa (e sento Hyoga gonfiare il petto come un tacchino al grido di "A-ah!"). |
Okay. |
Ma che tenero, Aldebaran. Parla della sua lampadina come se fosse, non so, un balocco, un cagnetto, il micio di casa. |