Ciao Yonoi! Eccomi di nuovo. Finalmente ho trovato il tempo per leggere questo capitolo conclusivo, e devo dire che sepolto sotto alla valanga, insieme all'alter ego del ragazzo, c'è rimasto anche un pezzo del mio cuore! Davvero un finale meraviglioso, l'immagine del signor Del Valle l'ho trovata incredibilmente suggestiva e commovente, finalmente può riniziare a 'camminare'. L'incontro tra Il Ragazzo e Suor Pesca è stato davvero provvidenziale, e ha fatto bene a entrambi. Mi è piaciuto molto il tuo modo di raccontare il loro rapporto, dove hai anche fatto notare come persino Pesca abbia comunque un lato 'umano', ho apprezzato anche la parte dove parla al cellulare con il padre e scoppia in lacrime mentre cerca di convincerlo a non intraprendere quel viaggio d'inverno in montagna. Insomma, una Suor Pesca che deve in qualche modo affrontare il suo passato e il suo futuro. Sono stata contenta del fatto che finalmente il ragazzo fosse uscito di prigione, ovviamente il suo gesto non è giustificabile, ma durante la lettura è impossibile non simpatizzare per lui e avercelo a cuore, perciò sono felicissima che sia riuscito finalmente ad andare avanti. Che dire, un capitolo conclusivo meraviglioso per una storia altrettanto meravigliosa, triste, drammatica, ma al contempo magica, e un finale che porge molta speranza, nonostante il tempo e le vite perduti per sempre, e un nuovo inizio. Insomma, un messaggio davvero molto importante, sono contentissima di aver letto questo testo e grazie per averci dedicato così tanto impegno e così tanto sentimento! |
Ave Yonoi, I am back again and WOW!! Innanzitutto, complimenti per l’uso del pacchetto, hai delineato una storia possente, magari prendendo le mosse da “Shooting Colombine”? Papielli cinematografici a parte, abbiamo qui un Avatar, protagonista del gioco “Dies Irae”, che riflette l’amarezza del Ragazzo senza nome, siamo tutti, siamo uno, siamo nessuno, quotando Borges, può essere ognuno di noi.. O Pirandello, uno e nessuno e centomila, che se non erro il Ragazzo sarà innominato fino alla fine. È una specie di ribelle che prende le mosse da una società che Non accetta, sub specie la scuola dominata da Walter (vittima solo in apparenza) che alla fine si rivela un bullo della peggior risma, insomma una società che peraltro non accettano la Suora, il Padre che alla fine si ritira tra i ghiacci.. |
1° posto |
🤔 |
Ti riporto anche qui la segnalazione inserita nel primo capitolo. Ancora graze di cuore, per tutto! |
Buon pomeriggio carissimo! |
Ciao carissimo^^ |
E anche questa storia è finita. E credo proprio che non potesse finire meglio. L'unico modo che mi viene in mente per definire questo finale è "poetico". Innanzitutto per quanto riguarda l'ambientazione montana. Giuro, per come l'hai descritta mi sembrava di averla qui davanti agli occhi, uno spettacolo degno dei migliori effetti speciali cinematografici (anzi, per certi aspetti migliore perchè qui è tutto naturale). Mi sa tanto che una di queste volte dovrò iniziare a dedicarmi all'alpinismo, mi hai suscitato un certo interesse per le montagne. |
Davvero molto emozionante il viaggio di Enrico. Una vera e propria ricerca spirituale, che è ironico che proprio Pesca non riesca a capire. Certo, si capisce che sia preoccupata per il padre, ma la sua soluzione è proporgli un ritiro spirituale in un posto standard, prestabilito, quale la foresteria affollata di un convento, in contrapposizione al ritiro quasi eremitico di Enrico. Ed è davvero emozionante la descrizione dell'esperienza che lui ne ricava, sotto questa Gran Madre dei Ghiacci che sembra quasi una divinità di per sè. |